Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Medjugorje: notizie sui lavori della Commissione d’inchiesta e dell'inviato del Papa

  1. #11
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    Articolo di Andrea Tornielli sui lavori della Commissione:
    http://vaticaninsider.lastampa.it/va...e-ruini-31362/
    «Vigilate ergo; nescitis enim quando dominus domus veniat».
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  2. #12
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    [I]Dall'trascrizione della Conferenza stampa del Santo Padre durante il ritorno da Sarajevo a Roma, pubblicata sul sito della Santa Sede:

    (...)

    Silvije Tomašević: Buonasera, Santità, qui sono arrivati naturalmente molti croati in pellegrinaggio, che chiedono se Sua Santità verrà in Croazia…. Ma siccome siamo in Bosnia ed Erzegovina c’è anche un grande interesse per il giudizio sul fenomeno di Medjugorje…

    Papa Francesco: Sul problema di Medjugorje Papa Benedetto XVI, a suo tempo, aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini; c’erano anche altri Cardinali, teologi e specialisti lì. Hanno fatto lo studio e il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni – non so, 3-4 anni più o meno. Hanno fatto un bel lavoro, un bel lavoro. Il cardinale Müller [Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede] mi ha detto che avrebbe fatto una “feria quarta” [un'apposita riunione] in questi tempi; credo sia stata fatta l'ultimo mercoledì del mese. Ma non sono sicuro… [Nota del p. Lombardi: in effetti non vi è stata ancora una feria quarta dedicata a questo tema] Siamo lì lì per prendere delle decisioni. Poi si diranno. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi, ma sulle linee che si prenderanno. Grazie!
    Ultima modifica di Vox Populi; 07-06-2015 alle 13:00
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  3. #13
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    Il cardinale Ruini
    «Su Medjugorje una proposta articolata»


    «Io non so quale sarà il giudizio conclusivo. Noi abbiamo fatto solo un proposta articolata, dopodiché sarà la Congregazione per la Dottrina della fede a prendere le decisioni che poi saranno presentate al Papa: l’ultima parola, com’è naturale, sarà quella del Santo Padre». Sono poche e misuratissime parole quelle che il cardinale Camillo Ruini, presidente della Commissione di cardinali e teologi incaricata da Benedetto XVI di studiare il "dossier Medjugorje", consegna a chi (in questo caso il Corriere della Sera) gli chiede qualche informazione rispetto a quanto detto da Papa Francesco sul volo di ritorno da Sarajevo, sabato, rispondendo a una domanda specifica dei giornalisti al seguito. La Commissione, aveva detto il Papa, ha «preparato uno studio e il cardinale Ruini me lo ha consegnato, dopo alcuni anni di lavoro. Hanno fatto un bel lavoro. Il cardinale Gerhard Müller (prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ndr) mi ha detto che avrebbe fatto una "feria quarta" (riunione del dicastero, che si svolge il mercoledì, ndr)». Francesco ha poi aggiunto che «stiamo per prendere delle decisioni e poi saranno comunicate. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi». Il giorno successivo il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi ha precisato che «in effetti non vi è stata ancora una "feria quarta" dedicata a questo tema». La Commissione, la cui prima riunione si era svolta nel dicembre 2010, era composta anche dai cardinali Jozef Tomko, Vinko Puljic (l’arcivescovo di Sarajevo che ha accolto il Papa sabato, direttamente coinvolto da ciò che riguarda Medjugorje essendo presidente della Conferenza episcopale di Bosnia ed Erzegovina), Josip Bozanic, Julián Herranz, e Angelo Amato. Tra gli altri membri, va ricordato il teologo ed editorialista di Avvenire monsignor Pierangelo Sequeri, preside della Facolta teologica dell’Italia settentrionale. Come annunciò la Sala stampa vaticana, i lavori della Commissione si sono svolti «in rigoroso riserbo» con le conclusioni – come confermano le parole del cardinale Ruini – «sottoposte alle istanze della Congregazione per la Dottrina della fede».


    fonte: Avvenire
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  4. #14
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    P. Lombardi: ancora nessuna decisione su Santuario di Medjugorje

    “Negli ultimi giorni – ha affermato padre Federico Lombardi, rispondendo ai giornalisti – sono girate voci circa la possibile nomina di un Amministratore Apostolico per il Santuario di Medjugorje, che lo governi riferendo direttamente alla Santa Sede”. Si tratta, ha affermato il direttore della Sala Stampa Vaticana, “di una ipotesi oggetto di studio fra altre, ma non vi è stata ancora alcuna decisione in merito. E’ quindi prematuro parlarne come di un orientamento già preso o come di una decisione imminente”.


    fonte: Radio Vaticana
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  5. #15
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    Comunicato della Segreteria di Stato: Nomina dell’Inviato Speciale della Santa Sede per Medjugorje, 11.02.2017


    Testo in lingua italiana


    In data 11 febbraio 2017 il Santo Padre ha incaricato S.E. Mons. Henryk Hoser, S.A.C., Arcivescovo-Vescovo di Warszawa-Praga (Polonia), di recarsi a Medjugorje quale Inviato Speciale della Santa Sede.

    La missione ha lo scopo di acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base ad esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro. Avrà, pertanto, un carattere esclusivamente pastorale.

    È previsto che S.E. Mons. Hoser, il quale continuerà ad esercitare l’ufficio di Arcivescovo-Vescovo di Warszawa-Praga, completi il suo mandato entro l’estate prossima.

    [00219-IT.01] [Testo originale: Italiano]

    (...)


    fonte: Sala Stampa della Santa Sede
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  6. #16
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    Medjugorje, l’impegno del Papa a «tutelare» i fedeli

    Giacomo Gambassi
    venerdì 3 marzo 2017

    Al via la missione dell'inviato speciale di Francesco. Il mariologo Perrella: così Bergoglio vuole evitare strumentalizzazioni. Le parole del vescovo di Mostar-Duvno, Peric, sulle presunte apparizioni

    È iniziata in questi giorni a Medjugorje la missione dell’inviato speciale di papa Francesco, l’arcivescovo polacco Henryk Hoser. Non entrerà nel merito delle presunte apparizioni della Vergine che sei ragazzi (oggi adulti) affermano di vedere dal 1981 e che viene chiamata con il titolo di “Regina della pace”. Il suo incarico avrà soltanto un carattere pastorale. «Il Papa ha il dovere di proteggere la pietà popolare e la fede delle folle che si recano nella cittadina della Bosnia ed Erzegovina, di preservarle e di educarle. Tutto ciò è al centro dell’impegno dell’arcivescovo Hoser», spiega padre Salvatore Maria Perrella, preside della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma.

    Sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, docente di dogmatica e mariologia, il religioso è stato membro della Commissione internazionale istituita da Benedetto XVI per indagare su Medjugorje. Perrella non si esprime sulla vicenda che conosce fin troppo bene. «Per rispetto al segreto pontificio», tiene a precisare. Però chiarisce il ruolo che ha l’inviato di Bergoglio. «Coloro che giungono lì – afferma – non possono essere lasciati in balìa delle agenzie turistiche o anche dei desiderata di qualche uomo di Chiesa. A Francesco sta a cuore la dimensione pastorale del luogo» che ogni anno attrae due milioni di “pellegrini” da tutto il mondo. «Siamo di fronte a un fenomeno internazionale», osserva Perrella. Un caso che interroga anche per la sua complessità. «Con l’incarico all’arcivescovo polacco – prosegue il Servo di Maria – il Papa dice che l’aspetto pastorale non è secondario e vuole “tutelare” i credenti».

    Con un bagaglio di studi in medicina alle spalle, Hoser – 74 anni e vescovo di Varsavia-Praga – è stato missionario in Africa e poi segretario aggiunto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Il suo incarico a Medjugorje durerà fino all’estate. «In questi mesi – riflette Perrella – vedrà, ascolterà, annoterà su quanto accade. Poi affiderà tutto nelle mani del Papa. Il che non vorrà dire che Francesco si esprimerà fin da subito sulla veridicità o meno delle apparizioni. Già Benedetto XVI, volendo la Commissione d’inchiesta in seno alla Congregazione per la dottrina della fede, aveva chiarissimo il fatto che il fenomeno Medjugorie non potesse essere liquidato in modo semplicistico con un “sì” o con un “no”». E il religioso aggiunge: «Di fronte a un caso di così ampie proporzioni è bene che il vescovo locale sia supportato dalla sollecitudine del Santo Padre attraverso un suo inviato».

    Mentre cominciava la missione di Hoser, il pastore di Mostar-Duvno – nel cui territorio si trova Medjugorje – Ratko Peric ha pubblicato sul sito diocesano un intervento a sua firma in cui riferisce che «non si tratta di vere apparizioni della Beata Vergine Maria». «Le considerazioni di Peric sono opinioni personali. Autorevoli perché vengono dall’ordinario del luogo, ma comunque personali soprattutto se dobbiamo guardare al loro valore magisteriale, ossia a ciò che impegna i fedeli», avverte padre Gian Matteo Roggio, il Missionario di Nostra Signora de La Salette docente di mariologia al “Marianum” e di dogmatica all’Università Cattolica di Roma. Autore con padre Perrella del volume Apparizioni e mariofanie (San Paolo, pagine 192, euro 15), ricorda che «il giudizio su Medjugorie non spetta al vescovo diocesano o alla Conferenza episcopale nazionale, ma alla Congregazione per la dottrina della fede e in ultima istanza al Papa che è il garante della venerazione verso Maria nella Chiesa». Erano stati proprio i vescovi dell’ex Jugoslavia a chiedere l’intervento della Santa Sede che portò papa Ratzinger a istituire nel 2012 la Commissione di inchiesta. «All’interno dell’episcopato locale si era verificata una spaccatura – ripercorre Roggio –. Questo non deve meravigliare perché non si tratta di dimensioni fondamentali per la fede». L’organismo pontificio, presieduto dal cardinale Camillo Ruini e composto di 17 membri fra porporati, vescovi, teologi ed esperti, ha concluso la sua attività il 14 gennaio 2014 e, secondo le parole di papa Francesco, «ha fatto un buon lavoro».

    Medjugorie sollecita: per i suoi frutti spirituali oppure per la vita “insolita” dei presunti veggenti, ad esempio. «Ereditiamo dalla storia un ideale di veggente che dopo le apparizioni si consacra completamente al Signore – nota il religioso –. Le norme su questi fenomeni pubblicate nel 2012 dalla Congregazione per la dottrina della fede non dicono nulla sullo stato di vita del presunto veggente: ciò che conta è che abbia una vita cristiana all’altezza del suo tempo». Più volte Francesco ha fatto riferimento a «veggenti» legati a presunte rivelazioni o alla Madonna “postina”. «Sono parole che erano parte di un discorso più ampio sull’identità del cristiano – afferma Roggio –. La fede non dipende dalle visioni, ma dalla scelta di Cristo». Da anni c’è un afflusso continuo nella cittadina bosniaca. «L’invio di Hoser testimonia come il Papa si fidi dell’esperienza del popolo cristiano – conclude il docente –. È quello che definiamo il sensus fidelium: si tratta della capacità del popolo di riconoscere quello che viene da Dio ma anche quello che non proviene dal Signore».

    Il vescovo di Mostar-Duvno, Ratko Peric: nessuna visione soprannaturale

    Una «figura ambigua»; «segni ingannevoli»; «messaggi strani»; «profezie false»; «manipolazioni intenzionali». Sono alcune delle espressioni pesanti che utilizza il vescovo di Mostar-Duvno, Ratko Peric, nell’intervento a sua firma pubblicato nel sito diocesano in concomitanza con l’inizio della missione dell’inviato del Papa a Medjugorje. Un testo dove il presule afferma che «la Madonna non è apparsa» nella cittadina all’interno del territorio diocesano. Il vescovo spiega che si tratta della «posizione di questa Curia», anche se il “responso” finale sul caso non spetta alla Chiesa locale ma alla Congregazione per la dottrina della fede e in ultima istanza al Papa dopo che la vicenda è stata demandata alla Santa Sede dalla Conferenza episcopale della Bosnia ed Erzegovina. Peric sottolinea di aver rivelato, come il suo predecessore Pavao Zanic, «la non autenticità delle apparizioni che finora hanno raggiunto la cifra di 47.000».

    Il vescovo analizza le “apparizioni” dei primi sette giorni che risalgono al 1981. Il presule parla di una figura femminile che «si comporta in modo del tutto diverso dalla vera Madonna», che «di solito non parla per prima», che «obbedisce ai “veggenti” e al parroco che la fanno scendere dal colle in chiesa sebbene controvoglia». Poi continua evidenziando che nei primi giorni «non rilascia alcun messaggio specifico» e che dirà di apparire ancora solo «per tre giorni» mentre «poi cambia idea e appare tuttora da 37 anni». Peric pone l’accento anche su «storie di toccamenti del corpo della Madonna e della sua veste». E al termine cita quanto la Conferenza episcopale nazionale ha dichiarato a Zara del 1991: in base alle indagini fino ad allora condotte «non è possibile affermare che si tratti di rivelazioni soprannaturali».


    fonte: Avvenire
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  7. #17
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    Medjugorje, ecco le conclusioni della relazione Ruini




    Medjugorje, ecco le conclusioni della relazione Ruini


    Il documento che Papa Francesco apprezza: positivo sulle prime apparizioni, molto meno sulle attuali, propone di trasformare la chiesa in santuario pontificio. I dubbi della Congregazione per la dottrina della fede che ha discusso del fenomeno nel 2016


    ANDREA TORNIELLI


    CITTÀ DEL VATICANO

    Tredici voti favorevoli al riconoscimento della soprannaturalità delle prime 7 apparizioni di Medjugorje, un voto contrario e un voto sospensivo. La maggioranza di voti sospensivi e molti dubbi sulla continuazione del fenomeno delle apparizioni dalla fine del 1981 ad oggi. È questo il risultato finale del lavoro della commissione su Medjugorje istituita nel 2010 da Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini. Un documento a cui ha fatto riferimento Papa Francesco nel dialogo con i giornalisti sul volo di ritorno da Fatima, quando ha rivelato la distinzione tra le primissime apparizioni e il fenomeno successivo e ha detto: «Una commissione di bravi teologi, vescovi, cardinali. Bravi, bravi, bravi. Il rapporto-Ruini è molto, molto buono». Il segnale emerso dalle parole del Pontefice, com’è noto, è positivo circa i frutti spirituali e le conversioni («gente che va lì e si converte, gente che incontra Dio, che cambia vita»), ma è negativo per quanto riguarda le apparizioni che tutt’oggi continuano: «Io preferisco la Madonna madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora».


    Una commissione voluta da Ratzinger
    Dal 17 marzo 2010 al 17 gennaio 2014, per volontà di Benedetto XVI, veniva istituita una commissione presieduta da Ruini. Oltre all’ex presidente della Cei, vi hanno fatto parte i cardinali Jozef Tomko, Vinko Puljić, Josip Bozanić, Julián Herranz, e Angelo Amato. Insieme a loro lo psicanalista Tony Anatrella, i teologi Pierangelo Sequeri, Franjo Topić, Mihály Szentmártoni e Nela Gašpar, il mariologo Salvatore Perrella, l’antropologo Achim Schütz, il canonista David Jaeger, il relatore delle cause dei santi Zdzisław Józef Kijas, lo psicologo Mijo Nikić e l’officiale della dottrina della fede Krzysztof Nykiel. Hanno avuto il compito di «raccogliere ed esaminare tutto il materiale» su Medjugorje e di presentare «una relazione dettagliata» col relativo voto circa «la soprannaturalità o meno» delle apparizioni oltre a indicare le «soluzioni pastorali» più opportune. La commissione si è riunita 17 volte, ha vagliato tutta la documentazione depositata in Vaticano, nella parrocchia di Medjugorje e anche negli archivi dei servizi segreti dell’ex Jugoslavia. Ha ascoltato tutti i veggenti e i testimoni, e nell’aprile 2012 ha svolto un sopralluogo nel paesino dell’Erzegovina.

    Giudizio positivo sulle prime apparizioni

    La commissione ha rilevato una differenza molto netta tra gli inizi del fenomeno e il suo successivo sviluppo. E ha così deciso di esprimersi con due voti distinti sulle due diverse fasi: le prime 7 presunte apparizioni, avvenute tra il 24 giugno e il 3 luglio 1981, e tutto ciò che è successo dopo. I membri e gli esperti si sono espressi con 13 voti a favore del riconoscimento della soprannaturalità delle prime visioni. Un membro ha votato contro e un esperto ha espresso un voto sospensivo. La commissione sostiene che i sette ragazzi veggenti erano psichicamente normali, sono stati colti di sorpresa dall’apparizione, e in ciò che raccontano di aver visto non c’è stato alcun influsso esterno da parte dei francescani della parrocchia o di altri soggetti. Hanno resistito nel raccontare quanto avevano visto nonostante la polizia li avesse arrestati e minacciati di morte. La commissione ha anche scartato l’ipotesi di un’origine demoniaca delle apparizioni.

    I dubbi sullo sviluppo del fenomeno
    Per quanto riguarda la seconda fase delle apparizioni, la commissione ha tenuto presente le pesanti interferenze dovute al conflitto tra il vescovo e i francescani della parrocchia, come pure al fatto che le apparizioni, preannunciate e programmate singolarmente per i veggenti non più in gruppo, siano proseguite con messaggi ripetitivi. Queste continuano, nonostante i ragazzi avessero detto che avrebbero avuto una fine, in realtà mai verificatasi. C’è poi il tema dei «segreti» dal sapore apocalittico che i veggenti affermano essere stati rivelati a loro dall’apparizione. Su questa seconda fase la commissione ha votato in due tempi. Una prima volta prendendo in considerazione i frutti spirituali di Medjugorje ma lasciando da parte il comportamento dei veggenti. Qui 3 membri e 3 esperti affermano esserci effetti positivi, 4 membri e 3 esperti effetti misti in prevalenza positivi e altri 3 membri effetti misti, positivi e negativi. Se invece oltre ai frutti spirituali si tiene conto del comportamento dei veggenti, 8 membri e 4 esperti ritengono che non ci si possa esprimere, mentre altri due membri hanno votato contro la soprannaturalità.

    La soluzione pastorale
    Dopo aver rilevato come i veggenti di Medjugorje non siano mai stati adeguatamente seguiti dal punto di vista spirituale, e aver osservato che essi da tempo non formano più un gruppo, la commissione si è pronunciata a favore della fine del divieto di pellegrinaggi organizzati a Medjugorje (13 tra membri ed esperti su 14 presenti) e ha votato a maggioranza in favore della costituzione a Medjugorje di «un’autorità dipendente dalla Santa Sede» e per la trasformazione della parrocchia in santuario pontificio. Una decisione dettata da motivi pastorali - la cura dei milioni di pellegrini che arrivano, evitare che si formino «chiese parrallele», chiarezza sulle questioni economiche - che non implicherebbe il riconoscimento della soprannaturalità delle apparizioni.

    I dubbi della Dottrina della fede
    Ne ha parlato Francesco sull’aereo. La Congregazione per la dottrina della fede guidata dal cardinale Gerhard Ludwig Müller ha espresso dei dubbi sul fenomeno e anche sulla relazione Ruini, considerata un autorevole contributo da confrontare con altri pareri e documenti. Nel 2016 si è svolta una «Feria IV», la riunione mensile dei membri del dicastero, convocata per discutere il caso Medjugorje e la relazione Ruini. Ognuno dei cardinali e vescovi che ne sono membri ha ricevuto il testo della commissione ma anche altro materiale in possesso della Congregazione per la dottrina della fede. Nel corso della riunione è stato chiesto ai membri di produrre i loro pareri. Papa Francesco, non volendo che la relazione Ruini, da lui apprezzata, venisse messa «all’asta», ha però stabilito che i pareri dei membri della Feria IV fossero inviati direttamente a lui. E questo è puntualmente avvenuto.

    La decisione di Francesco
    Il Papa, dopo aver esaminato la relazione Ruini e i pareri dei membri della Congregazione per la dottrina della fede ha deciso di affidare all’arcivescovo polacco Henryk Hoser, una missione da «inviato speciale della Santa Sede» per «acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale» a Medjugorje e «soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio» per «suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro». Entro l’estate 2017 consegnerà i risultati del suo lavoro e il Papa prenderà una decisione.

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  8. #18
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    “Medjugorie, vere le prime 7 apparizioni, dubbi su quelle successive”


    I risultati della commissione voluta da Benedetto XVI: no al divieto di pellegrinaggio Francesco affida una nuova indagine all’arcivescovo Hoser, entro l’estate la decisione


    Migliaia di cattolici partecipano alla festa dell’Assunzione a Medjugorie,in Bosnia-Erzegovina


    ANDREA TORNIELLI


    CITTÀ DEL VATICANO

    Tredici voti favorevoli su 15 al riconoscimento dell’autenticità delle prime apparizioni di Medjugorje. La maggioranza di voti sospensivi e molti dubbi sulla continuazione del fenomeno delle apparizioni avvenute dalla fine del 1981 a oggi. È il risultato finale del lavoro della commissione su Medjugorje istituita nel 2010 da Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini.


    Un documento a cui ha fatto riferimento Francesco nel dialogo con i giornalisti sul volo di ritorno da Fatima, quando ha espresso parere positivo sui frutti spirituali e le conversioni, ma negativo sulle apparizioni che continuano ancora oggi: «Preferisco la Madonna madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio».

    La commissione Ruini ha lavorato dal marzo 2010 al gennaio 2014. Oltre all’ex presidente della Cei, vi hanno preso parte i cardinali Tomko, Puljic, Bozanic, Herranz e Amato. Assieme a loro altri 11 fra esperti e teologi. Hanno avuto il compito di «raccogliere ed esaminare tutto il materiale» su Medjugorje e di presentare «una relazione dettagliata» esprimendosi sulla «soprannaturalità o meno» delle apparizioni, oltre a indicare le «soluzioni pastorali» più opportune. La commissione si è riunita 17 volte, ha vagliato la documentazione depositata in Vaticano, nella parrocchia di Medjugorje e anche negli archivi dei servizi segreti dell’ex Jugoslavia. Ha ascoltato tutti i veggenti e i testimoni, e nell’aprile 2012 ha svolto un sopralluogo nel paesino dell’Erzegovina.

    PRIMA E SECONDA FASE
    La commissione ha deciso di esprimersi con due voti distinti sulle prime 7 presunte apparizioni, avvenute tra il 24 giugno e il 3 luglio 1981, e tutto ciò che è successo dopo. I membri e gli esperti si sono espressi con 13 voti a favore del riconoscimento della soprannaturalità delle prime visioni. Un membro ha votato contro e un esperto ha espresso un voto sospensivo. La commissione sostiene che i sette ragazzi veggenti erano psichicamente normali, sono stati colti di sorpresa dall’apparizione, e in ciò che raccontano di aver visto non c’è stato alcun influsso esterno da parte dei francescani della parrocchia o altri soggetti. Hanno resistito nel raccontare quanto avevano visto nonostante la polizia li avesse arrestati e minacciati di morte. La commissione ha anche scartato l’ipotesi di un’origine demoniaca delle apparizioni.

    Per quanto riguarda la seconda fase delle apparizioni, la commissione ha tenuto presente le pesanti interferenze dovute al conflitto tra il vescovo e i francescani della parrocchia, come pure al fatto che le apparizioni siano proseguite con messaggi ripetitivi. Queste continuano, nonostante i ragazzi avessero detto che avrebbero avuto una fine, in realtà mai verificatasi. Su questa seconda fase la commissione ha votato in due tempi. Una prima volta prendendo in considerazione i frutti spirituali di Medjugorje ma lasciando da parte il comportamento dei veggenti. Qui 3 membri e 3 esperti affermano esserci effetti positivi, 4 membri e 3 esperti effetti misti in prevalenza positivi e altri 3 membri effetti misti, positivi e negativi. Se invece oltre ai frutti spirituali si tiene conto del comportamento dei veggenti, 8 membri e 4 esperti ritengono che non ci si possa esprimere, mentre altri due membri hanno votato contro la soprannaturalità.

    LA SOLUZIONE PASTORALE
    Dopo aver rilevato come i veggenti di Medjugorje non siano mai stati adeguatamente seguiti dal punto di vista spirituale, la commissione si è pronunciata a favore della fine del divieto di pellegrinaggi organizzati a Medjugorje (13 tra membri ed esperti su 14 presenti) e ha votato a maggioranza in favore della trasformazione della parrocchia in santuario pontificio. Una decisione dettata da motivi pastorali - la cura dei milioni di pellegrini che arrivano, evitare che si formino «chiese parallele», chiarezza sulle questioni economiche - che non implicherebbe il riconoscimento della soprannaturalità delle apparizioni.

    La Congregazione per la dottrina della fede guidata dal cardinale Gerhard Müller ha espresso dubbi sul fenomeno e anche sulla relazione Ruini, considerata un autorevole contributo da confrontare con altri pareri e documenti. Nel 2016 si è svolta una Feria IV, la riunione mensile dei membri del dicastero, convocata per discutere il caso Medjugorje e la relazione Ruini. Papa Francesco, non volendo che la relazione Ruini, da lui apprezzata, venisse messa «all’asta», ha però stabilito che i pareri dei membri della Feria IV fossero inviati direttamente a lui. E questo è avvenuto.

    Il Papa, dopo aver esaminato la relazione Ruini e i pareri dei membri della Congregazione per la dottrina della fede, ha deciso di affidare all’arcivescovo polacco Henryk Hoser una missione da «inviato speciale» della Santa Sede. Entro l’estate 2017 consegnerà i risultati del suo lavoro e il Papa prenderà una decisione.

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  9. #19
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    La decisione di Francesco
    Il Papa, dopo aver esaminato la relazione Ruini e i pareri dei membri della Congregazione per la dottrina della fede ha deciso di affidare all’arcivescovo polacco Henryk Hoser, una missione da «inviato speciale della Santa Sede» per «acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale» a Medjugorje e «soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio» per «suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro». Entro l’estate 2017 consegnerà i risultati del suo lavoro e il Papa prenderà una decisione.

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    Incontro dell’Arcivescovo S.E. Mons. Henryk Hoser, Inviato Speciale della Santa Sede per Medjugorje, con i giornalisti - Medjugorje, 5 aprile 2017 -





  10. #20
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    Padre Perrella. Medjugorje, perché il Papa non crede alla «Madonna postina»

    Giacomo Gambassi
    giovedì 18 maggio 2017

    Parla uno dei membri della Commissione d'inchiesta su Medjugorje, padre Perrella. «Credibili le prime sette apparizioni. Il Papa vuole preservare la purezza della devozione mariana»

    «Ciò che sta a cuore a papa Francesco è preservare la purezza della devozione mariana». Padre Salvatore Maria Perrella, preside della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma, è stato uno dei diciassette membri della Commissione internazionale d’inchiesta su Medjugorje istituita nel 2010 da Benedetto XVI. E con Avvenire legge le parole di Bergoglio che hanno fatto il giro del mondo sulle presunte apparizioni mariane che dal 1981 sei ragazzi (oggi adulti) sostengono di avere. «Francesco non si nasconde e non improvvisa. Se ha affermato ciò che ha avuto una così vasta eco – spiega il sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, docente di dogmatica e mariologia – è perché chi ha orecchie per intendere intenda».

    Il religioso fa una premessa. «Il Papa ha avocato a sé ogni decisione su Medjugorje». E nelle sue mani è stato consegnato il rapporto della Commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini che ha concluso il suo impegno nel gennaio 2014. «La Commissione – chiarisce Perrella – è stata chiamata a dare un giudizio seppur non definitivo compiendo una valutazione teologica sulla veridicità o meno del “fenomeno” Medjugorje e a proporre indicazioni pastorali. Il Papa, parlando con i giornalisti, ha spiegato che la Commissione ha sezionato il “caso” in due segmenti: una prima parte riguarda le sette apparizioni iniziali, il nucleo fondativo definiamolo così, che è sembrato credibile. L’altra parte, vale a dire il seguito delle apparizioni che ancora continuerebbero, ha lasciato perplessa la Commissione». A questo punto Bergoglio ha fatto riferimento alla “Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio”. Che cosa ha voluto dire il Pontefice? «È un fatto assodato – osserva il teologo – che la Vergine sia latrice di messaggi del cielo, ossia di Dio. Basta leggere il Vangelo quando lei afferma: “Qualsiasi cosa il Signore vi dica, fatela”. Tuttavia il Papa è scettico sul fatto che la cosiddetta “Madonna di Medjugorje” mandi messaggi a getto continuo, parli troppo, si presenti a orari prestabiliti. Del resto le apparizione non sono mai a gloria di Maria ma di Dio per le meraviglie compiute nella Vergine. Meraviglie che Dio compie ancora oggi, anche inviando la Madonna perché ricordi a tutti noi che la mano del Signore è paterna e benefica e che la Parola di Dio va accolta e testimoniata. Questo rappresenta il nocciolo della discussione. Le polemiche fanno parte soltanto del chiacchiericcio».

    A proposito delle prime apparizioni Francesco ha sottolineato che si può investigare ancora. «Il Papa – nota il preside del “Marianum” – ha ripetuto più volte che la Commissione Ruini ha fatto un lavoro molto buono. Tuttavia i fatti sono talmente complessi e innervati da curiosità che il Pontefice è libero di disporre un’ulteriore indagine. Va ricordato, come ha fatto in maniera chiara Francesco di ritorno dal Portogallo, che al “fenomeno” Medjugorje è legata una grande devozione di popolo che ha portato anche a numerose conversioni. C’è bisogno di preservare i fedeli dalla banalizzazione, dalla superficialità, dal pettegolezzo. In quest’ottica va letta la missione dell’inviato speciale del Papa, l’arcivescovo Henryk Hoser. Si è trattato di una richiesta avanzata della Commissione che grazie al genio pastorale del Papa si è concretizzata. Francesco intende salvaguardare a Medjugorje l’habitat e il modus di preghiera che deve essere il più cristallino possibile».

    Padre Perrella ripercorre il lavoro dell’organismo vaticano. «Abbiamo passato al vaglio tutto quello che si poteva e si doveva scandagliare secondo le indicazioni di Benedetto XVI e della Congregazione per la dottrina della fede, tenendo conto delle norme attuali sul discernimento delle presunte rivelazioni». Compresa la vita dei sei “veggenti”. «Le apparizioni prescindono dallo stato di grazia di chi le ha – precisa il mariologo –. Anche Gesù non ha scelto dei santi come apostoli. Pertanto la Commissione ha analizzato la credibilità o meno dei testimoni che ricevono le visioni». Ma quando arriverà un pronunciamento ufficiale? «È innegabile – conclude Perrella – che il Papa abbia dato un’accelerazione anche se è ben consapevole che non si debba correre troppo. Su quanto è emerso è necessarrio meditare e pregare. Le apparizioni sono di aiuto alla fede. Se il popolo - e sono milioni di persone - che si reca a Medjugorje non vive un clima di incontro con il Signore, la Chiesa è tenuta a intervenire».


    fonte: Avvenire
    «Vigilate ergo; nescitis enim quando dominus domus veniat».
    (Mar. 13, 35)

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  1. Risposte: 28
    Ultimo Messaggio: 27-03-2014, 16:58

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