Ior, indagati presidente e direttore
per violazione norme antiriciclaggio
Inchiesta della procura di Roma, sequestrati 23 milioni
Santa Sede: massima fiducia nel presidente Gotti Tedeschi
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di Francesco Tamburro *ROMA (21 settembre) - Per la prima volta la magistratura blocca operazioni finanziarie dello Ior, la banca del Vaticano. Ed ora quella sorta di «schermo opaco», come lo definiscono gli investigatori, costituito dall'istituto di credito della Santa Sede per alcuni titolari di conti «protetti» comincia a vacillare.
Sono una serie di omissioni legate alle nuove disposizioni in materia di prevenzione delle operazioni di riciclaggio ad aver determinato il sequestro di 23 milioni di euro depositati nella sede romana del Credito Artigianato Spa (Gruppo Credito Valtellinese) e l'iscrizione nel registro degli indagati della procura di Roma del presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e del direttore generale Paolo Cipriani.
A loro arriva subito il sostegno della Santa Sede che esprime «massima fiducia» nei vertici e manifesta «perplessità e meraviglia per l'iniziativa della Procura di Roma, tenendo conto che i dati informativi necessari sono gi… disponibili presso l'ufficio competente della Banca d'Italia, e operazioni analoghe hanno luogo correntemente con altri istituti di credito italiani».
Due le movimentazione di denaro fatte sul quel conto ad essere finite nel mirino del procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto Stefano Rocco Fava: l'una prevedeva la destinazione di 20 milioni alla banca tedesca J.P. Morgan Frankfurt, la seconda un bonifico di tre milioni alla banca del Fucino. Operazioni avviate senza l'indicazione dei soggetti per conto dei quali erano state disposte e senza i riferimenti agli scopi ed alla natura delle stesse. Circostanze che, per gli inquirenti, configurano la violazione dei commi 2 e 3 dell'articolo 55 del decreto legislativo 231 del 2007 (prevenzione in materia di operazioni di riciclaggio).
È stato lo stesso Credito Artigiano, a fronte delle richieste di operazioni dello Ior, ad aver rilevato che non erano soddisfatti alcuni aspetti della normativa e per questo ne ha dato comunicazione all'Unità informazioni finanziarie (Uif). Questa, dopo aver disposto la sospensione delle operazioni per cinque giorni, il 15 settembre scorso, ha comunicato il tutto alla Procura di Roma. Da qui la richiesta di sequestro preventivo al gip Maria Teresa Covatta e l'emissione del provvedimento eseguito dal nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza. Nel conto dello Ior sono custoditi 28 milioni di euro.
Le verifiche della Uif sono anche una conseguenza delle nuove disposizioni di Bankitalia (l'ultima del 9 settembre scorso) in materia di rapporti con lo Ior. Questo è equiparato, secondo palazzo Koch, ad istituto di credito extracomunitario e per questa fattispecie gli obblighi di verifiche non sono semplificati, ma rafforzati. Quelle oggetto di sequestro preventivo non sono le uniche operazioni dello Ior ad essere finite sotto la lente di ingrandimento della procura: al vaglio di Rossi e Fava ci sono, infatti, anche alcune movimentazioni di danaro su un conto da milioni di euro aperto presso la filiale romana di Unicredit di via della Conciliazione, i cui veri titolari sono sconosciuti.
* Ansa
tratto da http://www.ilgazzettino.it/articolo....690&sez=ITALIA