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Discussione: Cronache dal Patriarcato di Venezia - 2009-2014

  1. #441
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    Festa di S. Lucia con il Patriarca Moraglia: sabato 13 dicembre a Venezia e poi a... Siracusa
    E’ certamente un’edizione speciale, quella del 2014, della festa di S. Lucia - vergine e martire siracusana - le cui reliquie sono custodite a Venezia nella chiesa parrocchiale dei Ss. Geremia e Lucia, nei pressi della stazione ferroviaria.
    Subito dopo la celebrazione della festa, in programma sabato 13 dicembre, il corpo della santa - dopo dieci anni - tornerà per una settimana, dal 14 al 21 dicembre, a Siracusa e lì sarà venerato dai fedeli siciliani già in trepidante attesa; nel pomeriggio di domenica 14, in particolare, sarà proprio il Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia a presiedere la S. Messa solenne, nel santuario della Madonna delle Lacrime, che darà il via ufficiale alla settimana di celebrazioni previste in occasione della presenza a Siracusa del corpo della santa.
    Il giorno della festa (sabato 13) il Patriarca Francesco presiede a Venezia, nella chiesa dei Ss. Geremia e Lucia, la S. Messa solenne delle ore 17.00. Nello stesso giorno, nel tempio veneziano, sono previste messe quasi ad ogni ora secondo questo programma: ore 8 (con i Canossiani di S. Giobbe), 9, 10 (con il Capitolo della Cattedrale di S. Marco), 11, 12, 13 (con ottici, optometrici, elettricisti), 15 (con la partecipazione del Movimento Apostolico Ciechi del Triveneto), 16 (con le parrocchie del vicariato di Cannaregio - Estuario), 17 (messa solenne presieduta dal Patriarca), 18 (per i giovani) e infine alle 19. Nei giorni della festa vi sarà, inoltre, sempre la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione.
    Fonte: http://www.patriarcatovenezia.it/pat..._Siracusa.html



  2. #442
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    Uscita la nuova edizione del Calendario liturgico diocesano
    E’ uscita ed è in distribuzione la nuova edizione del calendario liturgico del Patriarcato di Venezia; si tratta della preziosa guida liturgico-pastorale che contiene le indicazioni generali per le celebrazioni in programma “nell’anno del Signore 2014/2015”.

    Nella sua introduzione il Patriarca mons. Francesco Moraglia si sofferma in particolare sul carattere comunitario della liturgia che “non è mai un fatto "privato", né del singolo fedele, né della singola comunità. Anche il sostantivo "liturgia", che deriva dal greco, significa "opera del popolo", o "per il popolo". La liturgia è "comunitaria" di sua natura... La liturgia di una comunità cristiana, specialmente la celebrazione eucaristica domenicale di una parrocchia, è il cuore della sua vita. Dovremmo cercare tutti di riscoprire sempre più e meglio la dimensione liturgica della vita personale e comunitaria, in modo che, come insegna la tradizione della Chiesa fin dai primissimi secoli, tutti comprendano che è indispensabile «frequentare l'assemblea» e «non mancarvi mai»”. Il Patriarca osserva poi che “la problematica diminuzione del numero dei sacerdoti, con la necessaria ma sapiente riduzione del numero di celebrazioni che essa sempre più comporterà, dovrebbe stimolare le comunità e i fedeli ad apprezzare di più il dono della Santissima Eucaristia, dandolo meno per scontato; a essere pronti anche a qualche sacrificio pur di potervi partecipare; a pregare affinché esso non debba venire a mancare e, di conseguenza, impegnarsi di più per la promozione delle vocazioni al sacerdozio ministeriale, che scaturiscono da una eucaristia degnamente celebrata e autenticamente vissuta nel dono di se stessi ai fratelli per amore di Dio”.

    Il Calendario liturgico diocesano - accanto a puntuali informazioni e raccomandazioni relative ad ogni giorno e tempo dell’anno liturgico - illustra le presenze previste del Patriarca in cattedrale, le Giornate particolari che saranno celebrate in Diocesi e i principali anniversari e giubilei sacerdotali che verranno ricordati durante l’anno; viene poi riportata l’esortazione apostolica “Familiaris consortio” di Giovanni Paolo II (1981) circa i compiti della famiglia cristiana nel mondo di oggi nonché altri due importanti testi tratti dal magistero della Chiesa (le note sui concerti nelle chiese e sul senso cristiano del digiuno e dell’astinenza); in appendice, inoltre, si trovano i testi delle “nuove” memorie liturgiche dei santi pontefici di recente canonizzati (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II). La distribuzione del Calendario liturgico avviene con le seguenti modalità: sacerdoti e diaconi del Patriarcato possono ritirare la copia loro riservata presso la portineria del Palazzo Patriarcale di Venezia (per le zone del centro storico, Lido e Litorale) o presso il Centro pastorale card. Urbani di Zelarino (per le zone di Mestre e Riviera); altre persone interessate possono passare a Venezia (in Curia) o a Zelarino (al Centro pastorale), fino ad esaurimento scorte e con offerta libera.

    Fonte: http://www.patriarcatovenezia.it/pat...diocesano.html

  3. #443
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    Al link che ho inserito sotto è possibile risalire alla fonte e visualizzare la fotogallery relativa alla visita del patriarca Moraglia al carcere di Santa Maria Maggiore.

    Il patriarca Moraglia in visita ai detenuti

    Tradizionale messa a Santa Maria Maggiore: "Nella vita si può sbagliare e cambiare"

    Il patriarca Moraglia incontra i detenuti

    VENEZIA. Tradizionale visita in carcere del patriarca Francesco Moraglia. Toccante l'incontro con i detenuti, ai quali ha detto: "Nella vita si può sbagliare e cambiare". E, ancora, "il passato è importante , ma non è tutto: importante è il presente e il futuro".

    Fonte: http://nuovavenezia.gelocal.it/sport...der=1-10508895

  4. #444
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    Patriarca in visita al carcere Santa Maria Maggiore: "Esco arricchito"

    Francesco Moraglia ha celebrato martedì la messa pre-natalizia alla presenza dei detenuti: ha detto che "ognuno può costruire il proprio futuro, ogni giorno"

    Il futuro comincia oggi, e la personalità va riscattata. È il messaggio che ha voluto comunicare il patriarca di Venezia Francesco Moraglia durante la messa che ha celebrato al carcere di Santa Maria Maggiore, dove ha incontrato i detenuti in vista dell'approssimarsi del Natale. Moraglia ha cercato di infondere speranza nei carcerati perché, ha spiegato, ogni uomo deve guardare con fiducia a se stesso in qualsiasi situazione, per cercare di rimettersi in piedi. E per farlo deve guardare al meglio che può esprimere.

    Secondo il patriarca nessuno ha nulla da riscattare, tranne la propria personalità: ed ogni giorno è possibile costruire il futuro, secondo ciò che si desidera essere domani. E se il carcere è un luogo di attesa ed espiazione, si deve cercare di dare tutte le possibilità perché il presente sia vivibile, in modo da permettere a persone che sono più provate di altre dalle contingenze di rilanciare il proprio futuro.
    Alle domanda se l'esperienza del penitenziario possa rieducare le persone coinvolte negli scandali veneziani degli ultimi mesi il patriarca ha risposto che non augura a nessuno di dover fare l'esperienza del carcere. La giustizia è una realtà che deve livellare al di là dei compiti che si è chiamati a svolgere nella società: quindi, dice, è sempre un dolore guardare una persona che passa la soglia di un penitenziario.

    Il patriarca veneziano ha poi dichiarato di essere uscito dal carcere arricchito e motivato a recuperare in modo intenso i rapporti con le persone senza tener conto della loro storia o della posizione sociale ma guardando agli occhi per leggere la loro anima, per vedere cosa desiderano per sé e per gli altri. Le esperienze vissute nel carcere sono quelle di un recupero della responsabilità, un elemento educativo e culturale da riscoprire anche fuori, come uomini liberi.



    Fonte: http://www.veneziatoday.it/cronaca/m...mbre-2014.html

  5. #445
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    Venezia, mons. Moraglia: leggi più certe per tutele maggiori

    Scritto da Fdm

    Venezia, 19 dic. (askanews) - "Più che chiederci cosa sta succedendo a Venezia, dovremmo chiederci perché. E questa risposta è legata un po' al cuore degli uomini e a certe leggi che potrebbero essere più certe, più semplici e che, se fatte così già all'inizio, garantirebbero delle tutele maggiori". Lo ha detto il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, a margine della messa celebrata alla raffineria Eni di Porto Marghera, commentando le ultime indagini della magistratura che riguardano anche la presenza della mafia in taluni settori dell'economia veneziana.
    "Si fa una legge e non è difficile aggirarla - ha proseguito Moraglia -, per cui alla fine è lasciato tutto al singolo, anche se è bene che la comunità sociale, lo Stato e la comunità politica provvedano a dare delle tutele. Però - ha ribadito - certamente la legge può essere aggirata tutte le volte che si vuole. L'appello ultimo corrisponde anche alla dinamica Stato-società: lo Stato è per la società, ma ciò che conta è la società. Alla fine - ha concluso il patriarca - è l'uomo che interpreta le leggi, certe volte con fantasie che lo portano ad aggirarle".
    Fonte: https://it.notizie.yahoo.com/venezia...101420577.html

  6. #446
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    Il messaggio di Natale del Patriarca per Gente Veneta: "La logica di Dio passa attraverso ciò che è debole e piccolo"

    Ecco il messaggio di Natale scritto dal Patriarca mons. Francesco Moraglia per il settimanale diocesano Gente Veneta.

    Carissimi,
    nel rivolgere a Voi il mio augurio natalizio, desidero innanzitutto invitare ciascuno a fermarsi un attimo per lasciarsi avvicinare ed interpellare di nuovo dall’evento del Natale. Sia una sosta ristoratrice: andiamo, allora, davanti e senza timori a quel Bambino che “è nato per noi” , a quel Figlio che “ci è stato dato” (Is 9,5).
    Qualunque sia la vicenda personale che vi troviate ad affrontare e senza dimenticare - sarebbe impossibile! - le contraddizioni, le fatiche e le sofferenze che il momento presente largamente impone, facciamo in modo che Gesù, nato bambino a Betlemme, parli ancora alle nostre vite, alla nostra società e alla nostra storia.
    A Natale, per chi non ha mai perso il gusto di interrogarsi e lasciarsi stupire, le domande si moltiplicano e diventano tante quante sono gli uomini e le donne, esprimendo l’intimo della persona, ciò che desideriamo e a cui aspiriamo con tutto il cuore.
    “In questa umanità - diceva proprio un anno fa Papa Francesco - oggi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore. Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che il nostro cuore si commuova: non abbiamo paura di questo… Lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci danno pace e forza” (Papa Francesco, Messaggio Urbi et Orbi per il Natale 2013).
    La bellezza del Natale cristiano, non quello “artificiale” in cui ci si imbatte sempre più frequentemente percorrendo le nostre strade, sta nell’accogliere lo “straordinario disegno” con cui Dio si offre e si fa conoscere agli uomini e alle donne di ogni tempo. E lo fa nel modo più umano e semplice possibile, attraverso il Bambino di Betlemme.
    La logica di Dio passa, infatti, attraverso la debolezza e la piccolezza e questa rivelazione - se riflettiamo - è di grandissima consolazione. Il messaggio della notte di Betlemme è chiaro e dona, a tutti, speranza; Dio lo s’incontra non nei fatti clamorosi e nei pensieri eruditi ma nelle cose semplici. Una vera e realistica umiltà è la cifra del Natale cristiano, come seppe esprimere splendidamente Francesco a Greccio, nel 1223, realizzando il presepe.
    Augurarci un buon Natale significa, allora, lasciare che il Dio della tenerezza e della misericordia ci incontri! Lasciarci incontrare da Dio è il vero segreto del Natale e questo diventa possibile perché Egli - Colui che, per usare una bella espressione di Isacco di Ninive, è “esperto della nostra debolezza” e porta “le pene della nostra piccolezza” - ha voluto venirmi incontro là dove ha inizio la mia umanità, il mio essere uomo.
    Incontrare il Bambino di Betlemme ci condurrà così a riconoscere la dignità inviolabile di ogni uomo, dal concepimento nel grembo materno fino al suo naturale estinguersi, e a trasformare dal di dentro - rendendole più buone e virtuose - tutte le relazioni personali, familiari e sociali come anche quelle di carattere politico, economico e culturale; il nostro destino comune chiede il rispetto e l’accoglienza di ogni uomo insieme alla costruzione quotidiana di una convivenza sociale ordinata e pacifica.
    A tutti, con gioia, rivolgo l’augurio fraterno di buon Natale, nell’amore e nella pace!

    Francesco Moraglia
    patriarca di Venezia

  7. #447
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    Il Natale del Patriarca Francesco: le celebrazioni solenni nella basilica di S. Marco, il pranzo con i poveri nella chiesa di S. Girolamo a Mestre

    Numerose saranno le celebrazioni liturgiche solenni e le opportunità di preghiera previste, per tutto il periodo delle festività del Natale, nella basilica cattedrale di S. Marco a Venezia. Fino a mercoledì 24 dicembre, ogni sera, ci sarà alle 18.30 il canto della novena di Natale e alle 18.45 la messa. La sera del 24 dicembre, alle ore 23.30, si terrà la liturgia vigiliare dell’Ufficio delle letture a cui farà seguito - alle ore 24.00 circa - la messa della notte di Natale presieduta dal Patriarca mons. Francesco Moraglia. La mattina di giovedì 25 dicembre, alle ore 10.00 (attenzione: l’orario, come già successo l’anno scorso, viene anticipato di mezz’ora rispetto al solito per consentire il trasferimento del Patriarca nella chiesa di S. Girolamo a Mestre per il pranzo di Natale promosso da Caritas diocesana e S. Vincenzo Mestrina – v. sotto), si svolgerà il solenne pontificale del giorno di Natale presieduto da mons. Moraglia. Nel pomeriggio dello stesso giorno, alle ore 17.30, il Patriarca guiderà anche la celebrazione dei Vespri solenni di Natale (in allegato il quadro completo delle celebrazioni nella cattedrale marciana).

    Un invito a pranzo speciale, proprio per il giorno di Natale, in compagnia del Patriarca: è quello rivolto a tutte le persone senza dimora, sole e in difficoltà, invitate appunto da mons. Moraglia anche quest'anno, nella chiesa di S. Girolamo di Mestre, alle ore 12.30 di giovedì 25 dicembre. Un gruppo di una ventina di volontari - coordinati da Caritas diocesana e San Vincenzo Mestrina - è pronto a dare il proprio contributo per l'allestimento dell'enorme "sala da pranzo" e per servire a tavola gli speciali ospiti del Patriarca; già dal 23 dicembre la chiesa più antica di Mestre sarà svuotata e al posto dei banchi saranno preparate le lunghe tavolate per accogliere - si prevede - oltre 200 persone. Panche e tavole sono state concesse in uso, gratuitamente, dalla Pro Loco di Quarto d'Altino.

    La sera del 31 dicembre, poi, toccherà molti punti del territorio veneziano l’esperienza del “Capodanno di gratuità” - promossa dalla Caritas diocesana e dalla San Vincenzo Mestrina con la Pastorale giovanile del Patriarcato - che vede ormai da parecchi anni un folto gruppo di giovani e adulti impegnarsi per festeggiare le ultime ore dell’anno vecchio e i primi momenti di quello nuovo in varie realtà di disagio o strutture di accoglienza dell’area veneziana, a stretto contatto con le persone più povere, in difficoltà o sole. I luoghi coinvolti dal Capodanno solidale 2014/15 sono le comunità di accoglienza Emmaus di Zelarino e Olivotti di Mira, la comunità Ca’ dei Giovani (per adolescenti in difficoltà) a Marghera, la mensa per senza fissa dimora di Ca’ Letizia a Mestre, le realtà veneziane di Betlemme e Tana (dormitorio e mensa senza fissa dimora in zona Arsenale), la Casa San Raffaele di Mira (accoglienza immigrati stranieri), l’Istituto Don Orione di Chirignago, la Casa di riposo Antica Scuola dei Battuti a Mestre, la Casa Famiglia S. Pio X di Venezia (per mamma e bambino) e ancora i più recenti “ingressi”, in questo speciale circuito, costituiti dal dormitorio-mensa Papa Francesco di Marghera e dalla Casa di riposo Anni Sereni di Eraclea.
    Fonte: http://www.patriarcatovenezia.it/pat..._a_Mestre.html

  8. #448
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    Moraglia a valanga nel discorso di auguri: "Da mesi città decapitata"

    Ha toccato tutti i temi più "caldi" in laguna il patriarca di Venezia: nel colloquio di lunedì è passato dal Mose all'Expo, dai dipendenti pubblici alle elezioni

    Foto Twitter


    Auguri di Natale sì, ma anche tanta politica e attualità nel discorso tenuto lunedì a Venezia dal patriarca monsignor Francesco Moraglia. Ai giornalisti ha parlato delle difficoltà e delle opportunità della città: a partire dall'attuale carenza di una guida politica, che lascia i cittadini disorientati e in crisi, nonostante il lavoro del commissario.
    Il patriarca guarda con trepidazione alla campagna elettorale, che a suo parere dovrebbe essere animata da progetti reali per il territorio, senza lacerare ulteriormente il tessuto. Perché, ha detto, Venezia è una città decapitata sul piano politico da diversi mesi, e i candidati a sindaco dovrebbero evitare atteggiamenti astiosi e campagne d'odio.
    Non sono mancate delle accuse nei confronti di una gestione sbagliata dell'opportunità Expo, perché, ha detto il patriarca, Venezia è rimasta alla finestra senza fare una proposta politica reale: e così la città potrebbe essere condannata ancora una volta ad essere uno scrigno turistico.
    Sulla questione dei dipendenti comunali e provinciali dal futuro incerto, Moraglia ha chiesto l'intervento del governo: si sente in apprensione per coloro che rischiano il posto, perché reputa insufficienti le assicurazioni da parte di chi dovrebbe darle in ambito nazionale. Se ad una famiglia o a una persona si toglie il lavoro, ha detto, la si priva di qualcosa di essenziale nella vita.





    Il patriarca è infine tornato sul tema degli scandali Mose, ribadendo la sua fiducia nella magistratura e spiegando di avere la coscienza tranquilla per il suo operato e per quello di chi lo ha preceduto. Riguardo alla fondazione Marcianum, che aveva ricevuto finanziamenti dalla cooperativa che gestiva gli appalti Mose, ha auspicato che in futuro svolga attività che possano essere consentite dalle risorse disponibili. E in proposito ha ricordato che i 18 dipendenti della fondazione sono stati ridotti a cinque, ma quasi tutti hanno trovato ricollocazione.


    Fonte: http://www.veneziatoday.it/cronaca/p...mbre-2014.html

  9. #449
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    M Mose, Moraglia: coscienza tranquilla su Scola



    «Venezia sta vivendo tutte le difficoltà dell’Italia e, in più, è una città decapitata, alla quale si aggiunge la difficile transizione sulla Provincia». Appare preoccupato il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, in occasione dell’incontro natalizio con la stampa.

    «Venezia vive una situazione in cui le difficoltà sono aumentate dalla carenza di una guida politica. Dobbiamo ringraziare il Commissario per il lavoro che sta facendo, ma si tratta pur sempre di un tecnico. E’ stato un anno faticoso, non solo per Venezia, ma anche per Milano e Roma, al centro di tante comunicazioni mediatiche per cose che avremmo preferito non fossero al centro dell’attenzione, perché creano difficoltà. Dobbiamo cogliere le occasioni, di fronte a temi come l’apertura del Mose e la sua successiva gestione onerosissima, del personale della Provincia che a dieci giorni dalla scadenza non ha indicazioni molto chiare sul suo futuro, ma anche a idee e occasioni perse, come l’Expo che inizia a maggio e che ci ha visto alla finestra».
    L’ipotetico coinvolgimento del Patriarcato di Venezia che potrebbe delinearsi nelle vicende giudiziarie legate alla città non spaventa il Patriarca: «non posso dire cosa le inchieste riserveranno – ha detto il Moraglia -. Sono comunque fiducioso nei confronti della Magistratura e registrerò di volta in volta quel che vorrà fare. Intanto, però, ho la coscienza tranquilla per il mio operato e non ho motivi di pensare che non abbia la coscienza tranquilla anche chi mi ha preceduto», il cardinal Angelo Scola.
    Fonte: http://vvox.it/2014/12/22/mose-morag...illa-su-scola/

  10. #450
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    Martedi, 23 Dicembre 2014Pellegrini il 10 gennaio, lungo il Terraglio


    S

    i snoderà lungo il Terraglio, l'antica strada che unisce Mestre a Treviso, costellata di ville venete, il prossimo pellegrinaggio diocesano del sabato mattina, guidato dal Patriarca Francesco. Il 10 gennaio, alle ore 7.30, il ritrovo è fissato di fronte all'ospedale Villa Salus, presso l'Istituto "Mantellate" di via Grazioli 2, casa di riposo per le religiose Serve di Maria di Pistoia. Da lì, lungo il percorso della ciclabile, recitando il rosario meditato, si raggiungerà la chiesa di S. Maria del Carmelo, alla Favorita, dove alle 8.15 circa mons. Moraglia presiederà la messa, concelebrata con i sacerdoti presenti. Al termine, è prevista la possibilità di consumare la colazione insieme, presso il capannone allestito sul retro della chiesa.

    Si tratta di un'ulteriore occasione per riunirsi in preghiera, insieme a partecipanti provenienti da tutta la diocesi e alla comunità del Seminario patriarcale, per chiedere a Dio, per intercessione di Maria, il dono di nuove vocazioni alla vita consacrata, al sacerdozio in particolare.
    Lo si farà in una chiesa, quella di S. Maria del Carmelo, costruita quasi interamente dalla gente del luogo, che si è spesa di persona per avere una propria casa di preghiera.

    Fonte: http://www.genteveneta.it/public/art...ws.php?id=2719

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