Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
Pagina 3 di 94 PrimaPrima 123451353 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 936

Discussione: La Chiesa Cattolica in Austria

  1. #21
    CierRino L'avatar di Teofilo89
    Data Registrazione
    Feb 2011
    Località
    Toscana
    Età
    33
    Messaggi
    5,665
    [QUOTE=Canonista;1076485]E se invece ci fossero uomini sposati che sentono la vocazione al sacerdozio?[QUOTE]

    Non andiamo off-topic. Nella chiesa latina gli sposati non possono accede al sacerdozio. Punto. I se e i ma lasciamoli ad altri, questo è lo stato attuale dell'arte. Per gli sposati la chiesa offre la possibilità del terz'ordine. Bisognerebbe cominciare a entrare nell'ordine di idee che il melo non può fare i cocomeri.
    Non licet bovi quod licet Iovi

  2. #22
    Moderatore Ecumenico L'avatar di DenkaSaeba25
    Data Registrazione
    Feb 2011
    Località
    Italia
    Età
    40
    Messaggi
    13,913
    Posso anche trovare giusto il fine ma non il mezzo. In questo modo si crea uno strappo inconciliabile nella Chiesa.
    Securus iudicat orbis terrarum

  3. #23
    CierRino L'avatar di Teofilo89
    Data Registrazione
    Feb 2011
    Località
    Toscana
    Età
    33
    Messaggi
    5,665
    [QUOTE=Teofilo89;1076498][QUOTE=Canonista;1076485]E se invece ci fossero uomini sposati che sentono la vocazione al sacerdozio?

    Non andiamo off-topic. Nella chiesa latina gli sposati non possono accede al sacerdozio. Punto. I se e i ma lasciamoli ad altri, questo è lo stato attuale dell'arte. Per gli sposati la chiesa offre la possibilità del terz'ordine. Bisognerebbe cominciare a entrare nell'ordine di idee che il melo non può fare i cocomeri.

    Dimenticavo il diaconato, che è dal Concilio che è accessibile agli uxorati.
    Non licet bovi quod licet Iovi

  4. #24
    Iuris Utriusque Doctor L'avatar di Canonista
    Data Registrazione
    May 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    2,252
    Citazione Originariamente Scritto da Unico Templare Visualizza Messaggio
    Il Papa non può "sciogliere" un bel niente: non è lui, con tutto rispetto, che si è inventato i Sacramenti e può farli e disfarli.
    Può, molto più semplicemente, dichiarare che quell'unione era "nulla" fin dall'origine, perché fin dall'origine i presupposti (dei due coniugi) erano contrari al vincolo sacramentale.
    Ma che c'entra la nullità matrimoniale con lo scioglimento per "rato non consumato"???

    Se non conosci ciò di cui si sta discutendo, non scrivere cose a caso...

    Citazione Originariamente Scritto da Teofilo89 Visualizza Messaggio

    Non andiamo off-topic. Nella chiesa latina gli sposati non possono accede al sacerdozio. Punto. I se e i ma lasciamoli ad altri, questo è lo stato attuale dell'arte. Per gli sposati la chiesa offre la possibilità del terz'ordine. Bisognerebbe cominciare a entrare nell'ordine di idee che il melo non può fare i cocomeri.
    Quindi, secondo il tuo ragionamento, un uomo sposato di rito latino non può sentire la vocazione al sacerdozio?

    Citazione Originariamente Scritto da Teofilo89 Visualizza Messaggio
    Dimenticavo il diaconato, che è dal Concilio che è accessibile agli uxorati.
    Quindi, sempre secondo il tuo ragionamento, le vocazioni al diaconato da parte degli uomini sposati sono iniziate solo dopo il Concilio???
    Civilista sine canonista, parum valet; canonista sine civilista, nihil

  5. #25
    utente cancellato
    Data Registrazione
    Aug 2011
    Messaggi
    45

    Formidabile

    [QUOTE=Teofilo89;1076498][QUOTE=Canonista;1076485]E se invece ci fossero uomini sposati che sentono la vocazione al sacerdozio?

    Non andiamo off-topic. Nella chiesa latina gli sposati non possono accede al sacerdozio. Punto. I se e i ma lasciamoli ad altri, questo è lo stato attuale dell'arte. Per gli sposati la chiesa offre la possibilità del terz'ordine. Bisognerebbe cominciare a entrare nell'ordine di idee che il melo non può fare i cocomeri.
    Formidabile, Teofilo!
    Chiaro e conciso, bella l'immagine.
    Complimenti

  6. #26
    Moderatore Globale L'avatar di Vox Populi
    Data Registrazione
    Apr 2006
    Località
    casa mia
    Messaggi
    63,435
    Questa la traduzione (a cura di Paolo Rodari) della lettera che il Card. Christoph Schonborn, Arcivescovo di Vienna, ha inviato lo scorso luglio ai sacerdoti e collaboratori dell'Arcidiocesi, proprio in merito all' "Appello alla disobbedienza"

    Care collaboratrici e collaboratori, e questa volta in particolare, cari confratelli nel servizio sacerdotale, i vertici della “Pfarrer-Initiative” hanno pubblicato il 19 giugno un “Appello alla disobbedienza” (www.pfarrer-initiative.at). Ho aspettato a replicare, non volevo che la mia risposta fosse dettata dalla rabbia e dal dispiacere che questo appello ha suscitato in me. Ma questo appello alla disobbedienza mi ha atterrito. E mi chiedo, che ne sarebbe delle famiglie in questo paese se la disobbedienza diventasse virtù? Molti lavoratori si chiedono come sia possibile che la chiesa inciti a propagare e a praticare la disobbedienza, quando sanno per certo che se lanciassero un appello simile sui luoghi di lavoro avrebbero da tempo perso il loro impiego.
    Nel momento dell’ordinazione, noi sacerdoti abbiamo promesso, liberamente e senza costrizione, nelle mani del vescovo “rispetto e obbedienza”, a voce alta e chiara abbiamo detto davanti a tutta la comunità dei fedeli: “Si, lo prometto”. Ma questo impegno verrà osservato? Nella mia veste di vescovo ho promesso anche al Papa fedeltà e obbedienza. Io voglio onorare questa parola data anche se ci sono stati momenti in cui non è facile. L’obbedienza cristiana è una palestra di libertà. L’attuazione nella vita reale di quello che noi recitiamo nel Padre nostro, quando preghiamo che la sua volontà sia fatta, in cielo così come in terra. Questa preghiera si riempie di significato e di forza, attraverso la disponibilità interiore di chi prega, di accettare la volontà di Dio, anche nei casi in cui questa volontà si discosti dal proprio modo di vedere. Questa disponibilità si concretizza inoltre attraverso l’obbedienza ecclesiastica verso il Papa e il vescovo. E a volte può richiedere uno sforzo doloroso.
    Anche il “masterplan” per la nostra diocesi, il processo avviato dall’Apostelgeschichte 2010 e il piano di sviluppo diocesano si concentrano sulla volontà del Signore. Ma cos’è questa volontà di Dio oggi, in tempi di grandi mutamenti, per noi, per l’arcidiocesi? Pregando insieme, celebrando insieme la festa dell’eucarestia, studiando le sacre scritture, osservando lo sviluppo della nostra società ci sforziamo di riconoscere la volontà di Dio. Il “masterplan” vuole essere il piano del maestro, del Signore.
    E proprio qui si inserisce l’“Appello alla disobbedienza”, mettendosi però di traverso. Visto che le riforme chieste dai promotori della “Pfarrer-Initiative” fino a oggi non sono state attuate, e i vescovi, così dicono, non hanno fatto nulla, c’è chi si vede ora costretto “a seguire la propria coscienza e muoversi autonomamente”. Ma se la disobbedienza al Papa e al vescovo diventano una questione di coscienza, questo significa che si è saliti un altro gradino, un gradino che costringe a prendere una decisione chiara. Perché alla coscienza va sempre dato ascolto, quando si tratta di una coscienza formata e autocritica. Il beato Franz Jägerstätter aveva deciso in piena solitudine e rispondendo alla propria coscienza di non servire nell’esercito di Hitler, e aveva accettato di pagare questa decisione con la vita. Il beato John Henry Newman era giunto, dopo anni di profondo tormento interiore, alla certezza che la chiesa anglicana si era allontanata dalla verità, e che la vera chiesa di Gesù Cristo continuava a esistere in quella cattolica. Per questo abbandonò la propria e divenne cattolico. Da ciò consegue che, chi in piena e provata coscienza e convinzione, pensa che Roma abbia imboccato una strada sbagliata, una strada che contraddice gravemente la volontà del Signore, dovrebbe trarne, nel caso estremo le conseguenze estreme, e cioè non percorrere più la via della chiesa romana. Spero e credo però che questa caso estremo non si verifichi.
    Non è necessario essere sempre d’accordo con ogni decisione ecclesiastica, soprattutto in ambito disciplinare; ed è anche lecito prendere in alcuni casi decisioni diverse da parte della curia. Ma quando il Papa ripetutamente indica chiare linee guida, ricordando anche l’insegnamento in vigore – per esempio per quel che riguarda i ruoli – allora l’appello alla disobbedienza mette di fatto in discussione la comunità ecclesiastica nel suo insieme. Perché in ultima analisi, ogni sacerdote, così come tutti noi, dobbiamo decidere se vogliamo continuare a percorrere la strada insieme al Papa, al vescovo e alla chiesa oppure no. Certo, è sempre difficile rinunciare ad alcune idee e visioni. Ma chi dichiara nullo il principio dell’obbedienza, dissolve l’unità.
    Nella mia lettera pastorale ho sollecitato una via comune. Ho indicato una via molto concreta: che si metta l’evangelizzazione al primo posto, che ci si impegni con tutte le forze, cominciando con l’essere, il diventare, noi stessi discepoli nuovi e migliori di Gesù. Perché è alla luce di questo esempio che “il mondo” riconoscerà se vale la pena seguire Gesù; se essere chiesa di Gesù Cristo ha veramente qualcosa di salvifico. Ed è sotto questa egida che si pongono anche gli sforzi di una riforma strutturale.
    Proprio in questa luce non reputo l’“Appello alla disobbedienza” un passo utile. Non appena possibile mi incontrerò per un dialogo costruttivo con i rappresentanti della “Pfarrer-Inititiative”. Farò notare loro alcune contraddizioni insite nel loro “Programma di disobbedienza”, tra queste per esempio il concetto di una “festa dell’eucarestia senza sacerdote” e ancora la definizione sprezzante di “festival liturgici” per gli aiuti sacerdotali. Solo un confronto basato sul reciproco rispetto, come l’abbiamo vissuto con grande soddisfazione durante le tre riunioni diocesane, può aiutarci ad andare avanti.
    Sono vescovo da ormai quasi venti anni. Il compito del vescovo è quello dell’unità: l’unità nella propria diocesi, l’unità con il Papa, l’unità con la chiesa. E io assolvo questo compito con grande felicità. Vivo molti momenti belli, ma anche momenti di dolorose ferite. Una di queste ferite è l’“Appello alla disobbedienza”. Io faccio invece appello all’unità, quell’unità chiesta da Gesù Cristo al Padre, e per la quale Gesù fu disposto a sacrificare la vita. Che mi assista ora nel mio compito di mantenere l’unità nell’amore e nella verità.
    Un’estate benedetta vi augura il vostro
    cardinale Christoph Schönborn


    fonte: http://www.paolorodari.com/2011/07/1...-di-coscienza/
    Genus humánum, in ténebris ámbulans,
    ad fídei claritátem per mystérium incarnatiónis addúxit.
    (Praefatio de Dominica IV in Quadragesima [A])

  7. #27
    CierRino L'avatar di Teofilo89
    Data Registrazione
    Feb 2011
    Località
    Toscana
    Età
    33
    Messaggi
    5,665
    Citazione Originariamente Scritto da Vox Populi Visualizza Messaggio
    Questa la traduzione (a cura di Paolo Rodari) della lettera che il Card. Christoph Schonborn, Arcivescovo di Vienna, ha inviato lo scorso luglio ai sacerdoti e collaboratori dell'Arcidiocesi, proprio in merito all' "Appello alla disobbedienza"
    Grazie! Bella lettera. Purtroppo, e non me ne vogliate, questi segnali dovevano esserci già da tempo sennò non sarebbe successo un putiferio del genere. Penso che troppi vescovi, nell'ultima fase del pontificato del Beato Giovanni Paolo II si siano distratti dal loro ruolo. In assenza di una forte figura papale tutti si sono dati alla macchia e c'è stato così caos che ora, appena Benedetto XVI tenta di portar ordine, scoppiano tumulti: è segno che sta facendo le cose per bene
    Non licet bovi quod licet Iovi

  8. #28
    Vecchia guardia di CR L'avatar di Miletto
    Data Registrazione
    Apr 2008
    Località
    Archidioecesis Mediolanensis (Arcidiocesi di Milano)
    Messaggi
    2,371
    Citazione Originariamente Scritto da Canonista Visualizza Messaggio
    E se invece ci fossero uomini sposati che sentono la vocazione al sacerdozio?
    La Chiesa latina non "impone" il celibato ai suoi preti ma (cosi diceva una volta Massimo Camisasca) vuole scegliere i suoi preti tra gli uomini chiamati al celibato. Quindi nel caso della protesta di alcuni membri del clero austriaco credo che, detto onestamente, dovevano pensarci prima.

    Per quanto riguarda invece il futuro la Chiesa può modificare questa norma e chissà, magari lo farà.

    In ogni caso a me sembra assurda l'idea che il Signore istituisce una Chiesa, poi lasci che questa decida cose che fanno si che uomini da Lui chiamati non possano rispondere alla loro vocazione. Mi sembra un controsenso. Quindi suppongo (ma è una mia opinione, non un dogma) che nell'attuale Chiesa Latina il Signore non chiami persone sposate al sacerdozio.

    Citazione Originariamente Scritto da Canonista Visualizza Messaggio
    Questo dove sta scritto???
    Che significa "in continuo" ???

    Devi schiarirti un po' le idee: il peccato che riguarda i cosiddetti divorziati risposati/conviventi non è la convivenza in sè, che è lecita, ma gli eventuali atti sessuali che compiono.
    Certo ovvio. Ma se un uomo e una donna stanno insieme da non sposati, non come amici ma come conviventi questi atti avvengono di continuo.

    Citazione Originariamente Scritto da Canonista Visualizza Messaggio

    Il medico deve però capire anche la malattia da curare, non curare a caso...



    Sull'indissolubilità matrimoniale ho scritto qui in modo approfondito: http://www.cattoliciromani.com/forum...rato+consumato

    Comunque, riassumendo, il Papa ha la facoltà di sciogliere un matrimonio-sacramento; infatti questo già accade nel caso del "matrimonio rato non consumato", che è un vero matrimonio sacramentale.
    Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice.

    1640 Il vincolo matrimoniale è dunque stabilito da Dio stesso, così che il matrimonio concluso e consumato tra battezzati non può mai essere sciolto. Questo vincolo, che risulta dall'atto umano libero degli sposi e dalla consumazione del matrimonio, è una realtà ormai irrevocabile e dà origine ad un'alleanza garantita dalla fedeltà di Dio. Non è in potere della Chiesa pronunciarsi contro questa disposizione della sapienza divina [Cf Codice di Diritto Canonico, 1141].
    Quindi un matrimonio consumato tra battezzati non può mai essere sciolto. Quello non consumato, mi dici tu, si. Benissimo. Stanno cosi le cose, non vedo cosa c'è ancora da discutere in merito.
    Puntiamo al Paradiso!

  9. #29
    Fedelissimo di CR L'avatar di Cavalier
    Data Registrazione
    Apr 2011
    Località
    Italia
    Messaggi
    3,500
    Citazione Originariamente Scritto da Card.Petrucci Visualizza Messaggio
    Come direbbe san Josemaria Escrivà in casi analoghi: "cacciateli tutti".
    92 minuti di applausi.

    Seriamente, non vedo nulla di nuovo sotto il sole. Se non gli va più bene la Chiesa Cattolica, invece di tentare di trasformarla in qualche setta protestante, che si uniscano direttamente a tali sette che fanno prima.

  10. #30
    Gran CierRino L'avatar di Ismael
    Data Registrazione
    Oct 2007
    Località
    Groningen
    Età
    43
    Messaggi
    8,389
    @ Canonista:

    sinceramente il problema è che questi 300 e più sacerdoti con l'eretico Hans Kung come portabandiera, non chiedono SOLO il clero uxorato...


    ovviamente è vero che si potrebbe accettare il clero uxorato, il problema è che quella è spesso solo una scusa per poi chiedere cose moralmente o teologicamente inaccettabili... ad esempio il divorzio (per un matrimonio rato e comsumato) come nei protestanti e cose anche peggiori.
    Laudo fructum boni operis, sed in fide agnosco radicem - S. Augustinus Hipponensis

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
>