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Discussione: Che cos'è la teologia?

  1. #1
    Fedelissimo di CR L'avatar di Anselmo
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    CHE COS'E' LA TEOLOGIA

    LA TEOLOGIA, nel suo significato etimologico dal greco Theòs, (Le parole greche le trascriviamo approssimativamente coll'alfabeto latino, in modo che possano venir lette da tutti) Dio; lògos, discorso, trattazione, dottrina) si può definire:

    Studio o Dottrina intorno a Dio.

    Con queste parole abbiamo la definizione della Teologia nel suo significato più ampio. Lo studio intorno a Dio, però, può essere fatto:

    a) IN MODO NATURALE, cioè solo alla luce della nostra ragione, ed abbiamo la Teologia naturale, o razionale.

    Si dice anche Teodicea e di solito con questo nome si intende la parte della filosofia che studia Dio. Per esempio: colla sola ragione arrivo a conoscere dalle cose create l'esistenza del Creatore e questo me lo dice la Teologia naturale.

    B) IN MODO SOPRANNATURALE, cioè quando lo studio fatto dalla nostra ragione parte da principi rivelati da Dio, vale a dire, conosciuti in modo soprannaturale, ed abbiamo la Teologia soprannaturale, o rivelata. Per esempio: per sapere che Gesù ha dato una riparazione degna di Dio, bisogna che sappia che Dio è in tre Persone, che Gesù è il Figlio di Dio fatto Uomo e perciò il suo merito è infinito. A ciò non arrivo con la sola ragione, mi occorre pure la Rivelazione.

    GLI ANTICHI PAGANI davano il nome di Teologi ai loro filosofi, come Aristotele, Platone, e agli stessi sacerdoti; e perfino ai poeti che cantavano cose divine, come Omero, Orfeo, Esiodo.

    I PADRI DELLA CHIESA e gli SCRITTORI ECCLESIASTICI (i primi sono gli scrittori di cose sacre dei primi secoli della Chiesa aureolati della santità; i secondi, quelli che, pur avendo trattato gli stessi argomenti, non raggiunsero la gloria degli altari, come Origene, Tertulliano, ecc.) chiamavano Teologi gli agiografi dell’Antico e del Nuovo Testamento, in particolare Mosè, i Profeti, S. Giovanni, S. Paolo e N. S. Gesù Cristo stesso. Poi vengono chiamati Teologi i Padri stessi, che trattano di qualsiasi insegnamento che riguarda Dio, anche se non svolgono un trattato completo ed organico, ma si soffermano su qualche verità particolare, che debbono illustrare e difendere di fronte ai pagani o agli eretici.
    Già S. Agostino, scriveva: (De Civitate Dei, 8, 1) «Col nome greco Teologia vogliamo significare la scienza e l’insegnamento concernente la Divinità». E qui come nel libro «De Trinitate» (14, 1-3) pone già la classica distinzione fra la «Theologia naturalis» e quella «christiana».
    Soltanto nel sec. XII gli Scolastici danno alla Teologia un campo più vasto, non soffermandosi solo a ciò che si riferisce direttamente a Dio, ma anche alle creature in quanto esse si riferiscono a Dio. In questo senso S. Tomaso d’Aquino, il Dottore Angelico, che seguiremo come nostro Maestro e guida in tutta la trattazione, scrive l’immortale capolavoro:
    la Somma Teologica, che contiene tutta la dottrina dogmatica e morale.

    LA TEOLOGIA SOPRANNATURALE si può dunque definire:
    «La scienza che per mezzo della rivelazione e della ragione, tratta di Dio, e delle creature, in quanto si riferiscono a Dio».

    Fermiamoci a studiare il significato di ogni singola parola della definizione:
    SCIENZA vuol dire: «cognizione certa per mezzo di cause»; si distingue così dalla semplice conoscenza, da una nozione dubbia, probabile, o spontanea o storica, fondata solo sulla autorità degli altri; essa è un ordine o sistema di proposizioni generali, connesse tra loro con un ordinamento logico.
    S. Tomaso, dopo aver distinto la scienza dalla fede (impossibile est, quod ah eodem sit scitum et creditum - S. Th. ha 2ae 1,5 -, e cioè che è impossibile che una stessa cosa sia oggetto di scienza e di fede nello stesso tempo, sotto lo stesso aspetto) afferma tuttavia che la Teologia è bensì una scienza, ma una scienza subalterna e non assoluta, in quanto non prova i suoi principi, ma li riceve da una scienza più alta, che è la scienza di Dio e dei Beati. (S. Th. 1, 1-2 e 3 ad 2).

    Per questo la Teologia è la più eccelsa delle scienze umane, in quanto trae la sua certezza da principi rivelati da Dio, che non può ingannarsi né ingannare.
    Oltre al nome di scienza perciò, S. Tomaso le dà quello di sapienza (S. Th. 1, 1 a. 4) che dice la più alta cognizione delle cause supreme delle cose. Infatti fa giungere l’uomo ad altezze di conoscenza dove la sola ragione non può arrivare.
    La Teologia è ancora la più nobile delle scienze per l’oggetto che considera: Dio; e per ragione del fine, in quanto tende a condurci a Lui, nostra felicità eterna.

    TRATTA DI DIO E DELLE CREATURE IN QUANTO SI RIFERISCONO A DIO.

    Queste parole indicano l’oggetto materiale (Materiale intendi non nel senso comune della parola, ché Dio non è materia, ma purissimo spirito, ma in senso filosofico cioè la cosa di cui si tratta, la materia di cui si tratta. Materiale qui si dice, non in quanto si oppone a spirituale, ma in quanto si oppone a formale e in tal senso si indica la realtà (sia spirituale che corporea) attinta da un atto di cognizione o di volizione, senza determinare il modo o l’aspetto sotto il quale è conosciuta o voluta) della Teologia, in quanto tutte le cose, che si trattano nella Teologia, o sono Dio stesso, o si riferiscono a Lui. Trattando di Dio e delle creature non viene impedita l’unità della scienza, quasi che si avessero due oggetti diversi, perché come dice S. Tomaso (S. Th. 1, I, a. 3, ad I): «La dottrina sacra non determina di Dio e delle creature alla pari, ma principalmente di Dio, e delle creature in quanto si riferiscono a Dio, come principio e fine». E ancora: (S. Th. 1, la 7) «Nella sacra dottrina tutte le cose vengono trattate in rapporto a Dio, o perché sono Dio stesso, o perché hanno ordine a Dio come a principio e fine. Per cui ne segue che Dio è veramente l’oggetto di questa scienza».
    Se ne può dunque concludere che Dio è l’oggetto principale della Teologia; le Creature, l’oggetto secondario, in quanto vengono da Dio e si riferiscono a Lui.

    I TEOLOGI MODERNI hanno di nuovo riaperto la questione Cristocentrica, secondo un metodo seguito da molti Padri, fra cui S. Giovanni Crisostomo, S. Agostino, e da alcuni teologi dell’alto medio evo come Roberto di Melun e Roberto Grossatesta. Questi ultimi ponevano come oggetto della Teologia il Cristo. Così oggi E. Mersch «Théologie du Corp mistyque» (vol. I - Lovanio 1933) e in Italia la scuola della Università Cattolica di Milano con Grazioso Ceriani «La Persona di Cristo» (Cavalieri - Como 1940, pagg. 54-60) e Francesco Olgiati «Sillabario della Teologia Dogmatica» (Vita e Pensiero - Milano 1952).
    Questa sentenza non discorda affatto da quella dell’Angelico. Avvicinando la tesi di S. Tomaso a quella degli antichi si vede come la Via per andare a Dio sia Colui, che Dio ha mandato: Gesù Cristo. La sua Luce si riflette su ogni punto della Verità teologica, che diventa così la nostra Vita. Del resto tutta la dottrina di S. Paolo, così meravigliosamente illustrata nella Enciclica «Mystici Corporis Christi» (Pio XII 29 giugno 1943) ci porta a questo concetto, specialmente nelle parole (Corinti 1, 22-23) «Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio». E S. Tomaso (S. Th. 1, 2) dice:
    «Cristo, in quanto uomo, ci è la via per tendere a Dio».

    PER MEZZO DELLA RIVELAZIONE E DELLA RAGIONE. Queste parole indicano l’oggetto formale cioè l’aspetto particolare sotto cui la cosa viene studiata (Cfr. D. MERCIER Corso di Filofia ad uso dei Licei. Ed. Fiorentina 1921 p. 9.).
    Uno stesso oggetto, o anche oggetti materiali diversi possono essere studiati sotto un unico aspetto formale. Così studio, ad esempio, l’uomo sotto l’aspetto delle sue relazioni con gli altri individui, ed ho la scienza sociale; lo studio nelle diverse parti che compongono il suo organismo, ed avrò l’anatomia. Studio l’uomo, il cavallo, il fiore negli elementi che li compongono, ed avrò la chimica. Se tutte queste cose le considero sotto l’aspetto del colore, tutte convengono nell’aspetto formale di oggetto colorato. (cfr. S. Th. 1. la. 3).
    Così posso considerare le stesse cose, secondo le loro dimensioni, ed ecco la scienza geometrica; e così di seguito.

    Quest’unità di oggetto formale mi dà l’unità della scienza.

    Ora io posso studiare Dio secondo il lume della ragione, ed ho, come abbiamo detto, la Teologia naturale; lo studio in quanto si manifesta nella luce della Rivelazione, e dati questi principi rivelati, con la ragione ne deduco le conseguenze, ed ho la Teologia soprannaturale.



    DIVISIONE DELLA TEOLOGIA E SCIENZE RELATIVE

    I - LA TEOLOGIA, intesa nel suo significato più ampio può dividersi in:

    A) TEOLOGIA STORICA CHE STUDIA LO SVILUPPO DEL CRISTIANESIMO CON LA SACRA SCRITTURA E LA STORIA DELLA CHIESA.

    Nello studio della SACRA SCRITTURA vi è anche una scienza particolare che si chiama ESEGESI e che è l’interpretazione del testo sacro; fatta prima di tutto collo stabilire le parole di cui è composto il testo stesso (Critica testuale). Attraverso le varie edizioni e traduzioni della Bibbia può essere stata riportata meno bene qualche parola o frase. La Chiesa (Conc. di Trento Sess. IV D. B. 783-784) ci dà come testo ufficiale della S. Scrittura la traduzione latina della «Volgata», dove non è nessun errore sostanziale, essendo il testo sacro ispirato da Dio, e custodito dalla Chiesa, che ne è la depositaria e l’interprete; ciò non toglie che vi possano essere inesattezze accidentali, che si riferiscono a parole o brani e che comunque non deformano e non toccano la purezza e l’integrità dell’insegnamento cattolico. L’esegeta, colla critica testuale, confronta le varie traduzioni nei diversi codici, cioè manoscritti antichissimi, per concluderne quale sia stata la parola esatta posta dall’agiografo. Per esempio nel Vangelo (Mc. 10,25) si è studiato se c’era la parola canapo oppure cammello. Colle norme di ordine razionale e di ordine teologico (Scienza ermeneutica) ne dà l’interpretazione, ricorrendo ove occorra, alla critica letteraria per accertare il genere letterario del libro in cui è contenuto il testo in esame, e alla critica storica per inquadrare il fatto nel suo tempo. Così l’esegesi fa brillare in piena luce la bellezza della parola divina.
    Anche l’esegesi studia, come la dogmatica le verità che si riferiscono a Dio, ma mentre questa le studia con un ordine logico, la prima le studia con un ordine analitico seguendo il testo della divina Scrittura.

    Tutta la S. Scrittura si incentra nel Cristo aspettato o nel Cristo venuto; e tutte le verità che presenta vengono prospettate in questo punto centrale.

    LA STORIA DELLA CHIESA pure in questa luce ci presenta tutto il movimento cristiano, attraverso le vicende dei secoli. Essa ci dice il costante insegnamento della verità dalla dottrina dei Padri e dei Teologi all’esempio dei Santi. Ci fa vedere l’illustrazione di queste verità dalle antichità cristiane, alla difesa di esse contro gli errori degli eretici, fino ai chiarimenti progressivi di punti oscuri e alle definizioni dei Concili e dei Papi.

    A) TEOLOGIA DOTTRINALE CHE STUDIA LE VERITA’ ( RIVELATE nella DOGMATICA (dogmi della fede) e qui non ci fermiamo essendo materia di tutto il libro; e LE CONSEGUENZE PRATICHE DI QUELLE VERITA, ossia le regole che devono guidare le attività del cristiano nella MORALE (dogmi dei costumi).

    LA TEOLOGIA MORALE non si può considerare come una cosa staccata dalla dogmatica, tanto che S. Tomaso nella sua Somma Teologica ne tratta insieme. E se i teologi moderni ne fanno una trattazione a parte per la sua ampiezza e la sua importanza, anche essi la considerano come la conclusione pratica degli insegnamenti della Dogmatica. Così ad esempio la Morale mi dice quali obblighi mi impongono i dieci Comandamenti; ma prima devo sapere che Dio esiste e Dio me li ha dati; e questo è provato dalla Dogmatica. Alla Teologia Morale fanno seguito L’ASCETICA e LA MISTICA che studiano i mezzi per ascendere nella vita spirituale fino ai più alti gradi della contemplazione, e gli stati misteriosi dell’anima sotto l’azione della Divinità in lei operante.

    A) TEOLOGIA PRATICA: CHE STUDIA LA PRASSI DEL CRISTIANESIMO.

    Studia così la tecnica perché possa penetrare nelle anime con la Pastorale e la Catechesi; le leggi che regolano la vita della comunità cristiana con il Diritto Canonico e le sue derivazioni; il modo di dare il dovuto culto a Dio insegnando al tempo stesso molte verità - in modo sensibile - col significato dei vari riti nella Liturgia; l’arte di impiantare la Chiesa nei paesi infedeli colla Missionologia.

    Per Teologia storica e Teologia pratica bisogna intendere

    il senso tradizionale dato dalla Chiesa per non cadere nell’errore della cosidetta “telogia nuova” che era andata propagandosi in Francia e in Germania specialmente in questi ultimi anni.
    Questa teologia dell’«annunzio» o «kerigmatica» vorrebbe mettersi (Vedi in particolare uno studio su questo argomento di G. . Guzzetti «Scuola Cattolica» ottobre 1950.) alla pari, e magari sostituirsi alla Teologia scientifica, dicendo che questa non viene concepita in funzione della vita e che: «sembra essersi irrigidita nella scarna rudezza di formule impeccabili a cui nulla manca, tranne la vita». Invece di un ordine logico-sistematico, preferisce un ordine psicologico-storico. Ora la Teologia è di sua natura una, e le conseguenze di ordine pratico non sarebbero logiche se non partissero da un sistema rigorosamente scientifico.
    Contro queste deviazioni la Chiesa ha detto la sua parola con l’Enciclica «Humanis generis» di Pio XII (12 agosto 1950).

    II - Secondo il metodo la Teologia si divide in:

    A) POSITIVA (o sistematica) che ESPONE ANALITICAMENTE LE SINGOLE VERITA’ E LE PROVE DALLE FONTI DELLA RIVELAZIONE (Scrittura e Tradizione). Perciò si dice anche biblica o storica.

    B) SCOLASTICA (o speculativa). Prese il nome di Scolastica perché questo metodo ebbe inizio principalmente nelle scuole dei grandi maestri dal secolo XII in poi quali: S. Anselmo, Pietro Lombardo, S. Alberto Magno, S. Tomaso d’Aquino, S. Bonaventura, Duns Scoto ecc: Questa ESAMINA I DOGMI DELLA FEDE SCIENTIFICAMENTE STABILENDO PIU’ CHIARAMENTE IL LORO SIGNIFICATO E LE LORO CONCLUSIONI, MOSTRA IL CONCATENAMENTO LOGICO CHE ESISTE FRA LE VARIE VERITÀ RIVELATE E LA LORO CONVENIENZA COLLA RAGIONE E LE PRESENTA COME UN UNICO COMPLESSO ORGANICO DI DOTTRINA.

    C) MISTA che ASSOCIA ARMONICAMENTE IL METODO POSITIVO E QUELLO SCOLASTICO.
    I teologi di oggi, dopo la direttiva in proposito data da Pio X (Encicl. “Pascendi”) seguono questo ultimo metodo, evidentemente più completo.

    III - La Teologia dogmatica si divide finalmente in:

    A) FONDAMENTALE O GENERALE che ESPONE I FONDAMENTI DI TUTTA LA TEOLOGIA. Essa ci fa conoscere che cosa è la Rivelazione, la sua storicità, chi ne è l’autore, quali sono le fonti, chi ne conserva il deposito e chi ha l’autorità di presentarcela con piena sicurezza.

    Di qui i trattati:

    1 - LA RIVELAZIONE
    2 - IL RIVELATORE
    3 - LA CUSTODE DELLA RIVELAZIONE

    B) SPECIALE che ESPONE SCIENTIFICAMENTE LE SINGOLE VERITÀ.

    La presenteremo nei seguenti trattati:
    1- LA FEDE
    2- DIO UNO
    3 - DIO TRINO
    4 - DIO CREATORE
    5 - DIO VERBO INCARNATO E REDENTORE
    6 - DIO SANTIFICATORE PER MEZZO DELLA GRAZIA
    7 - DIO SANTIFICATORE PER MEZZO DEI SACRAMENTI
    8 - DIO RIMUNERATORE





    dalla Somma di Teologia Dogmatica di Giuseppe Casali, ed. Regnum Christi, Lucca, 1964
    Initium sapientiae timor Domini
    Prima di parlare, pensa; dopo aver pensato, taci. (P.M.) A star zitti si fa sempre bella figura

    .

  2. #2
    marco68
    visitatore
    Molto bella questa analisi... io sono un appassionato di teologia e ho trovato nei libri degli ultimi due grandi papi un'ottima guida

    La teologia è una scienza nel vero senso della parola... ma è pure un qualcosa che va oltre la scienza.

    Se è vero che nelle scienze empiriche il pensiero precede l'assenso, in quanto l'assenso è provocato da una evidenza, da una dimostrazione empirica dell'ipotesi, è pure vero che nel campo della fede, come dice San Tommaso d'Aquino, l'assenso e il pensiero sono ex aequo.

    Infatti qui la soluzione precede il pensiero... la soluzione non è figlia di una evidenza empirica ma è il frutto di un atto della libera volontà!
    C'è già la soluzione ma non c'è ancora il pensiero... il pensiero deve inseguire la soluzione indicata dalla fede affinchè l'assenso non sia solo sentimentale ma pure razionale.

    Ecco dunque la teologia: essa serve ad aiutare il pensiero a inseguire la soluzione... essa (la teologia) aiuta il pensiero a stare al passo dell'atto di libera volontà con cui si è dato l'assenso. Il pensiero così dinamicamente in movimento non produce l'assenso ma rende spiegabile l'assenso; pensiero e assenso sono quasi ex aequo.

    "Credere per capire; capire per credere" ; credo sia questa l'importanza e l'essenza della teologia.

  3. #3
    Eugenius
    visitatore
    Su internet ho trovato questo sulle varie divisioni della Teologia.

    E' vero, è una vera scienza, diversa ovviamente da matematica, fisica, chimica, biologa, ma che comunque permette di raggiungere conoscenze vere e reali, non solo, anche con molta maggiore certezza rispetto alle scienze classiche.

    http://www.amicidomenicani.it/bbforu...opic.php?t=253

    CIAO

  4. #4
    Fedelissimo di CR L'avatar di Anselmo
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    Esatto, come la Metafisica. La Metafisica però procede da principi per se noti, naturalmente, alla ragione, la Teologia invece da principi rivelati.
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    Prima di parlare, pensa; dopo aver pensato, taci. (P.M.) A star zitti si fa sempre bella figura

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