si fa in fretta a fraintendere anche perchè si è parlato molto dell'utilizzo della chitarra nella liturgia e li nascono molte discussioni.
si fa in fretta a fraintendere anche perchè si è parlato molto dell'utilizzo della chitarra nella liturgia e li nascono molte discussioni.
Il problema è che parlare di "accordi" in questo contesto significa usare gergo da chitarristi o al massimo da strimpellatori di tastiera. Altrimenti ci si sarebbe aspettato che Marco richiedesse un accompagnamento, o al limite un'armonizzazione.
Attendiamo dunque che Marco si rifaccia vivo e spieghi meglio cosa cercasse. Resta il fatto che già il veder chiedere del Regina Coeli gregoriano, anziché qualcosa di Frisina, allo stato attuale delle cose è per me un segno positivo.
(A margine faccio notare che l'idea di "armonizzazione", che richiama il basso continuo, fa a pugni con il gregoriano, che non sottintende una base armonica. Gli accompagnamenti del gregoriano sono infatti studiati in modo da allontanare l'idea di armonia tonale, rifuggendo dalle cadenze dominante-tonica, dall'uso della sensibile, da una struttura ritmica regolare, insomma da tutto quello che si intende normalmente con "armonizzazione".)
Ok, ma appunto mi confermi che si è - giusto un tantino - prevenuti sul fatto che, dietro una qualsiasi domanda tanto innocua e tanto ingenua (e tanto avulsa dalle chitarre), possa nascondersi un pericoloso guitar-killer! per un momento c'è stata una specie di delirio collettivo del tipo "caccia all'untore"! comunque va bene, in fondo si scherza un po'.
No, ti prego: "accordo" è un signor termine, storicamente a pieno titolo in ogni serio manuale di armonia, non se lo sono inventati questi "mostri cattivi", che sarebbero 'sti benedetti strimpellatori, e quindi non attribuiamo loro paternità di termini che non potevano nemmeno sognarsi di inventare. "Armonizzazione" di una linea di basso richiamerà pure il basso continuo, ma dimmi tu che altro termine useresti per l'"armonizzazione" di una linea melodica (cioè per la creazione di una partitura corale). Infine: col gregoriano non ci fa a pugni proprio niente, perché da secoli il gregoriano è fonte d'ispirazione per innumerevoli forme musicali, a cominciare dal fatto che la monodia gregoriana è presto diventata materia prima per il canto polifonico (vedi l'organum e via via tutte le forme di musica sacra rinascimentale che adoperano le melodie gregoriane come "cantus firmus") fino a molta musica colta contemporanea, sia strumentale che corale. Non voglio essere retorico, ma dico spassionatamente che il gregoriano è l'anima della storia della musica. Quanto al fatto che, giustamente, la scrittura tipica di un accompagnamento organistico moderno cerchi di rimanere conforme alla struttura modale (e non tonale) delle melodie gregoriane, siamo d'accordo, ma anche in questo caso non sarebbe così fuori luogo parlare di "armonizzazione".![]()
... stiamo freschi. Vista la benevola accoglienza ricevuta, forse il nostro si guarderà bene dall'intervenire ancora da queste parti, temendo che qualcuno se lo magna un'altra volta. Comunque, forse possiamo lanciare un appello: Marco, fatti sentire, in fondo - sotto la parrucca - anche noi abbiamo un cuore!
... dài, su: sto davvero scherzando!![]()
Cari amici grazie per gli aiuti.
Sono un organista ma non ancora molto esperto. Suonare l'accordo con la sinistra e la melodia con la destra mi aiuterebbe molto.
Grazie a tutti per i vostri consigli, vi leggo sempre con molto piacere, con voi c'è molto da imparare.
Allora, come organista...non molto esperto...prova a utilizzare gli spartiti di gregoriano del liber usualis comitante organo. In genere l'accompagnamento è molto semplice, senza accordi (col gregoriano fanno a cazzotti, come ti hanno già detto) ma fatto per sostenere bene il canto. Se non lo trovi in giro mandami un messaggio in pvt che vedo in quale angolo del computer l'ho infilato e te lo invio. Buon lavoro!
Sì, ovviamente. Infatti avevo aggiunto "in questo contesto". Come Marco ci ha precisato, parlava di accordi nel senso che avevamo inteso (che era anche l'unico possibile), sebbene da eseguirsi con l'organo anziché la chitarra.
Userei "accompagnamento", anche se come mi pare di aver detto anche "armonizzazione" - pur se letteralmente improprio, può andare. Qui comunque non si parlava proprio una "partitura corale", bensì della versione simplex del Regina coeli gregoriano. Marco ha anche usato un altro termine improprio, "spartito", perché con tutta la buona volontà del mondo, spartire il gregoriano è un po' impossibile... Sto ironizzando un po' pedantemente: ce ne fossero di Marchi che si danno da fare per proporre il gregoriano, pur se con una competenza ancora in fase di costruzione! Marco, se ti serve ancora ho qui nel computer l'accompagnamento di Migliavacca. Mandami un messaggio privato col tuo indirizzo email che te lo giro.
Anche qui stai dicendo cose più che ovvie, sulle quali non c'è proprio da discutere, a parte il fatto che alle mie orecchie resta tirata per i capelli definire "armonizzazione" la polifonia antica. Ma torno a ripetere che ci può stare, specialmente per gli usi più moderni dei temi gregoriani, in ambiti dal modale al completamente atonale. E' che quando mi si parla di "armonizzare", la mente corre automaticamente all'armonia del Dubois.