Alle 9.00 di mattina i Cardinali assistono al primo dei tre funerali, che essi fanno celebrare al defunto Pontifice nella cappella Sistina. Per l’ occasione nel mezzo della Sistina è eretto un grandioso tumulo a basamento rettangolare: agli angoli vi è lo stemma del Papa defunto, al centro 4 bassorilievi, uno rappresentante la definizione del dogma dell’ Immacolata Concezione, che rappresenta il Pontefice; l'altro il municipio romano, che umilia le chiavi della città di Roma, e concerne il principe; il terzo la carità e allude al Padre, e il quarto alla morte. Sul centro poggia un secondo basamento, che sostiene un’ urna : dentro c’è il triregno. L’ iscrizione su questo basamento recita cosi :” MARIAM D.N. IMMACULATAM ROM.PONT. MAGISTERIUM INERRANS DECREVIT OPTIMI PRINCIPIS NOMEN ET FAMA EST MERITUS BENEFICIENTIA INGENIO MODERATIONE OMNIUM AD SUI ADMIRATIONEM EREXIT PETRI ANNOS IN ROMANA SEDE UNUS SUPERAVIT”. Ai funerali partecipano tutti i porporati, i diplomatici in alta uniforme e la nobiltà romana. I Cardinali indossano la cappa violacea con pelliccia d’ ermellino; i prelati sottana nera e rocchetto semplice. Si canta la messa del Palestrina e il dies irae del Baini. Dirige Mustafà. Dopo la funzione i Cardinali incontrano i diplomatici e il sottodecano si sofferma personalmente con ognuno. Guibert avvicinatosi ancora a Bartolini riesprime il suo desiderio di far papa Biblio ma Bartolini di nuovo tenta di dissuaderlo. Bartolini fece visita personale allora ai 5 Cardinali venuti dalla Francia, raccomandando a ciascuno di far papa il Camerlengo. Monaco, Randi, Oneglia ,Frenzelin e Martinelli tentavano di fare di minipartiti in contrasto col Pecci ma non ebbero molto riscontro.
A un’ ora di notte, invitati dal Camerlengo, convennero nella sala di ricevimento del Segretario di Stato i parenti di Pio IX per assistere alla lettura del testamento. Questi erano :la principessa donna Teresa del Drago, vedova del conte Luigi Mastai Ferretti,primogenito del conte Gabriele, fratello del papa; i giovani conti Girolamo e Antonio Mastai Ferretti, figli del conte Ercole, secondogenito del conte Gabriele; il commendatore Marco Fabbri di Fano, loro cognato e il conte Alessandro Augusti, marito della contessa Anna Mercuri Arsilli, figlia di Virginia Mastai sorella dei conti Luigi ed Ercole. Mons. Pericoli, Protonotario Apostolico è incaricato della lettura del testamento, redatto in 11 autografi e rinvenuto nella scrivania personale del Pontefice. Il primo autografo è costituito da due fogli legati con fettuccia di seta bianca e gialla, fermata a piè dei fogli con suggello della stessa Santità Sua in ceralacca rossa, scritto in 7 pagine: se ne da lettura agli eredi :”
DAL VATICANO 15 MARZO 1875
Ultima Volontà
IN NOME DELLA SSMA TRINITA’
Raccomando l’ anima mia alla SSMA Trinità Padre, Figlio e Spirito Santo, Tre Persone ed un solo Dio. Supplico Maria SSMA sempre immacolata,il suo Sposo S.Giuseppe, i SS. Apostoli Pietro e Paolo, S.Michele Arcangelo, S.Luigi Gonzaga, i miei Santi Angeli Custodi, tutti i miei Santi Protettori ed Avvocati ad assistermi nel gran passaggio dal tempo all’ eternità, come mi hanno assistito e protetto nel corso della vita. Il mio corpo divenuto cadavere sarà sepolto nella Chiesa di San Lorenzo fuori le mura, e precisamente sotto il piccolo arco esistente contro la cosi detta graticola, ossia pietra nella quale si designano anche adesso le macchie prodotte dal Martirio dell’ Illustre Levita. La spesa del monumento non deve eccedere 400 scudi.Fuori dal modesto emolumento si vedrà scolpito un triregno con le chiavi: poi un’ epigrafe concepita nei termini seguenti : “OSSA ET CINERES PII P.IX SUMM.PONT. VIXIT ANN.. IN PONTIFICATU AN..ORATE PRO EO”
….Lascio la mia libreria al Seminario Romano-Pio. La minor libreria, composta in gran parte da libri ascetici, al Convento dei Passionisti, da me fabbricato presso la Scala Santa. A tutti i notati qui appresso , qualora mi sopravvivano, lascio nelle seguenti proporzioni: a Mons. Cenni lire 8000. Ai familiari lire 15000, da dividersi in proporzione del loro servizio. Francesco e Giuseppe Minoccari, Giuseppe zangolini al quale si darà doppia porzione, Filippo Castellani, Federico Senapa, Antonio Farina,e Pietro Turgis. Qualche retribuzione al cocchiere Gaetano e a Pietro.”…
Si leggono tutte le parti del testamento autografo di Pio IX.