Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: De Electione Leonis XIII: " Il Diario di un Conclave "

  1. #21
    Veterano di CR L'avatar di camilloborghese
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    VIII Giorno – XIV Febbraio : Settima Congregazione

    A questa Congregazione sono presenti 47 Cardinali. Il Cardinale Franchi è invitato a dare lettura della nota alle potenze, scritta da lui su incarico del Sacro Collegio : “L’ inopinato avvenimento della morte del Sommo Pontefice Pio IX, di gloriosa memoria, se ha contristato profondamente tutti i fedeli sparsi nell’ Orbe cattolico, ha gettato in modo speciale nella costernazione il Sacro Collegio, che , uso ad ammirarne più da vicino le virtù sublimi e le gesta gloriose, è in grado più che altri, di valutare la perdita irreparabile, fatta in questi giorni dalla Chiesa Cattolica. E tanto più è per esso sensibile il peso di questa pubblica sciagura, inquantochè chiamato per disposizione dei sacri canoni e di pontificie costituzioni, a provvedere agli urgenti bisogni della Chiesa e della vacante sede apostolica, trovasi costretto a traversare, senza la guida del suo capo, momenti gravissimi e difficoltà ancor più serie. Ma , fidato nelle parole di colui, che promise la sua divina assistenza alla Chiesa, il Sacro Collegio è fermamente di compiere gli alti doveri che ad esso impongono la eminente dignità, di che fu rivestito, e la importante missione che gli veniva affidata. Ognuno conosce che i giuramenti fatti da tutti e singoli i componenti del Sacro Collegio, allorchè assunti alla Cardinalizia dignità, loro prescrivono il più stretto dovere di difendere e tutelare i diritti, le prerogative, i beni anche temporali della Chiesa, a costo di qualunque sagrifizio fosse pur quello del proprio sangue…” Prosegue rendendo noto il fatto il che presto si terrà il conclave e chiedendo protezione da parte di ogni governo affinchè tutto si possa svolgere in tranquillità, visti i tempi di ostilità verso le Chiesa di Roma; e conclude: …” I sottoscritti Cardinali, capi di ordine, profittano di questo incontro, per confermare alle Eccellenze Vostre i sensi della loro più distinta considerazione”. La nota fu approvata da tutti con solo la riserva del decano dell’ ordine dei Cardinali preti, Schwanzerberg, che chiese la possibilità di tradurla in tedesco per gli altri Cardinali austriaci che sarebbero giunti l’ indomani. La nota fu inviata ai membri del corpo diplomatico della Santa Sede portando queste firme:


    L. Card. Amat, DECANO

    F.G. Card. Schwanzerberg, PRIMO DELL’ ORDINE DEI PRETI
    P.Card. Caterini, PRIMO DELL’ ORDINE DEI DIACONI
    Pietro Lasagni, segretario del Sacro Collegio.



    Si succedono dunque le conversazioni per la scelta del nuovo papa. Il giorno prima era giunto a palazzo Borghese, dove alloggiava, l’ Arcivescovo di Parigi, Card. Guibert, che raggiunto da Bartolini gli domandò:” Chi Sarà il papa?” E Bartolini rispose:”il Pecci Eminenza” . Lui con molta semplicità replicò :” A me non piace, propendo per Biblio; poco conosco Pecci, quantunque ne sento parlar bene.” Bartolini rispose: ”Eminenza è stato vescovo per 30 anni e ha governato bene.” “Ciò non basta, io stimo assai BIblio” replicò Guibert. “Ma Biblio non vuol accettare” sospirò Bartolini. “Allora sarà un altro affare” chiuse l’ Arcivescovo di Parigi. Bartolini sapeva bene quanto Guibert contasse tra i Francesi, per questo ne uscì sconfortato. Recatosi presso l’ Ambasciata di Spagna, dove risiedeva prima del conclave, incontrò l’ Arcivescovo di Toledo, Primate di Spagna, Card. Moreno, che si disse favorevole al Franchi giacchè stato Nunzio presso la corte di Isabella e avendo lasciato buon nome ;e favorevoli così’ tutti gli spagnoli. Bartolini ne uscì meno “rotto” da questo colloquio visto che era cosa nota che Franchi era per il Pecci, quindi bastava una cessione di voti. Anche se Franchi, saputo di questo apprezzamento dei potenti spagnoli aveva perso un po’ di giovialità pensando al papato. Gli spagnoli giunti eran così alloggiati :Payà y Rico al Sant’ Uffizio; Garcia Gil alla Minerva presso i domenicani, essendo di quell’ ordine; Benavides Y Navarrete al Palazzo di Spagna con il Primate.
    Ubi caritas et amor, Deus ibi est.

  2. #22
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    IX Giorno – XV Febbraio : Ottava Congregazione

    Alle 9.00 di mattina i Cardinali assistono al primo dei tre funerali, che essi fanno celebrare al defunto Pontifice nella cappella Sistina. Per l’ occasione nel mezzo della Sistina è eretto un grandioso tumulo a basamento rettangolare: agli angoli vi è lo stemma del Papa defunto, al centro 4 bassorilievi, uno rappresentante la definizione del dogma dell’ Immacolata Concezione, che rappresenta il Pontefice; l'altro il municipio romano, che umilia le chiavi della città di Roma, e concerne il principe; il terzo la carità e allude al Padre, e il quarto alla morte. Sul centro poggia un secondo basamento, che sostiene un’ urna : dentro c’è il triregno. L’ iscrizione su questo basamento recita cosi :” MARIAM D.N. IMMACULATAM ROM.PONT. MAGISTERIUM INERRANS DECREVIT OPTIMI PRINCIPIS NOMEN ET FAMA EST MERITUS BENEFICIENTIA INGENIO MODERATIONE OMNIUM AD SUI ADMIRATIONEM EREXIT PETRI ANNOS IN ROMANA SEDE UNUS SUPERAVIT”. Ai funerali partecipano tutti i porporati, i diplomatici in alta uniforme e la nobiltà romana. I Cardinali indossano la cappa violacea con pelliccia d’ ermellino; i prelati sottana nera e rocchetto semplice. Si canta la messa del Palestrina e il dies irae del Baini. Dirige Mustafà. Dopo la funzione i Cardinali incontrano i diplomatici e il sottodecano si sofferma personalmente con ognuno. Guibert avvicinatosi ancora a Bartolini riesprime il suo desiderio di far papa Biblio ma Bartolini di nuovo tenta di dissuaderlo. Bartolini fece visita personale allora ai 5 Cardinali venuti dalla Francia, raccomandando a ciascuno di far papa il Camerlengo. Monaco, Randi, Oneglia ,Frenzelin e Martinelli tentavano di fare di minipartiti in contrasto col Pecci ma non ebbero molto riscontro.

    A un’ ora di notte, invitati dal Camerlengo, convennero nella sala di ricevimento del Segretario di Stato i parenti di Pio IX per assistere alla lettura del testamento. Questi erano :la principessa donna Teresa del Drago, vedova del conte Luigi Mastai Ferretti,primogenito del conte Gabriele, fratello del papa; i giovani conti Girolamo e Antonio Mastai Ferretti, figli del conte Ercole, secondogenito del conte Gabriele; il commendatore Marco Fabbri di Fano, loro cognato e il conte Alessandro Augusti, marito della contessa Anna Mercuri Arsilli, figlia di Virginia Mastai sorella dei conti Luigi ed Ercole. Mons. Pericoli, Protonotario Apostolico è incaricato della lettura del testamento, redatto in 11 autografi e rinvenuto nella scrivania personale del Pontefice. Il primo autografo è costituito da due fogli legati con fettuccia di seta bianca e gialla, fermata a piè dei fogli con suggello della stessa Santità Sua in ceralacca rossa, scritto in 7 pagine: se ne da lettura agli eredi :”

    DAL VATICANO 15 MARZO 1875


    Ultima Volontà
    IN NOME DELLA SSMA TRINITA’


    Raccomando l’ anima mia alla SSMA Trinità Padre, Figlio e Spirito Santo, Tre Persone ed un solo Dio. Supplico Maria SSMA sempre immacolata,il suo Sposo S.Giuseppe, i SS. Apostoli Pietro e Paolo, S.Michele Arcangelo, S.Luigi Gonzaga, i miei Santi Angeli Custodi, tutti i miei Santi Protettori ed Avvocati ad assistermi nel gran passaggio dal tempo all’ eternità, come mi hanno assistito e protetto nel corso della vita. Il mio corpo divenuto cadavere sarà sepolto nella Chiesa di San Lorenzo fuori le mura, e precisamente sotto il piccolo arco esistente contro la cosi detta graticola, ossia pietra nella quale si designano anche adesso le macchie prodotte dal Martirio dell’ Illustre Levita. La spesa del monumento non deve eccedere 400 scudi.Fuori dal modesto emolumento si vedrà scolpito un triregno con le chiavi: poi un’ epigrafe concepita nei termini seguenti : “OSSA ET CINERES PII P.IX SUMM.PONT. VIXIT ANN.. IN PONTIFICATU AN..ORATE PRO EO”

    ….Lascio la mia libreria al Seminario Romano-Pio. La minor libreria, composta in gran parte da libri ascetici, al Convento dei Passionisti, da me fabbricato presso la Scala Santa. A tutti i notati qui appresso , qualora mi sopravvivano, lascio nelle seguenti proporzioni: a Mons. Cenni lire 8000. Ai familiari lire 15000, da dividersi in proporzione del loro servizio. Francesco e Giuseppe Minoccari, Giuseppe zangolini al quale si darà doppia porzione, Filippo Castellani, Federico Senapa, Antonio Farina,e Pietro Turgis. Qualche retribuzione al cocchiere Gaetano e a Pietro.”…

    Si leggono tutte le parti del testamento autografo di Pio IX.
    Ultima modifica di camilloborghese; 19-11-2012 alle 15:15
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  3. #23
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    Per chi volesse leggere per intero il testamento di Pio IX, tempo permettendo, mi contatti..
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  4. #24
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    X Giorno – XVI Febbraio : Ultima Congregazione

    Alle 10.00 si celebrò il secondo funerale a Pio IX, con il rituale del giorno precedente. Finita la funzione vennero ricevuti gli ambasciatori di Francia a Portogallo. Furono accordate le solite retribuzioni al parroco e ai cappellani per la custodia del cadavere del Papa. Dopo che i Cardinali tutti,(54), si riunirono nella sala del Concistoro, a sorte vennero decise le stanze occupate dai Cardinali durante il conclave. Il sorteggio fu il seguente :


    Cardinali Vescovi


    Amat : Cella 47 ( appartamento moderno delle Guardie Nobili ).

    Di Pietro : Cella 103 (app. del Card. Simeoni).
    Sacconi: Cella 74 (app. di Mons. Negrotto).
    Guidi: Cella 49 (app. mod. delle G.N.).
    Biblio: Cella 91 ( app. del Card. Simeoni).
    Morichini: Cella 57 (computisteria).


    Cardinali Preti


    Schwarzenberg: Cella 95 ( app. Card. Sim.).
    Pecci: Cella 92 (app. da lui abitato).
    Panebianco: Cella 51 (app. Costantini figlio).
    De Luca: Cella 55 (app. Castellani).
    Hohenlohe: Cella 15 ( uff. del comm. Di Spagna).
    Chigi: Cella 31 (app. del Segretario di stato).
    Moreno: Cella 46 (spogliatoio).
    Franchi: Cella 76 (app. Mons. Negrotto).
    Guibert: Cella 44 (spogliatoio).
    Oreglia: Cella 41 (app. Mons. Cenni).
    Simeoni: Cella 93 (app. da lui abitato).
    Bartolini:Cella 56 (spogliatoio).


    Cardinali Diaconi


    Borromeo: Cella 17 (app. Minoccheri e Mascelli).
    De Falloux: Cella 2 ( app. Macchi).
    Randi: Cella 102 (app. da lui abitato).


    ( ovviamente ho riportato solo parte dei Cardinali)


    Le celle sono settanta quanto è il pieno del Sacro Collegio; ma i Cardinali sono solo 64 al momento. La Cella toccata al Pecci non era quella estratta, pregò il Biblio di fare cambio, il quale accettò volentieri. E cosi anche altri Cardinali, che preferivano rimaner nei loro appartamenti. Le cella comprendevano per quanto possibile 4 camere cosi da ospitare anche i servi e i segretari dei conclavisti; sopra ogni cella fu messo lo stemma e il nome del Cardinale presente e a differenza degli altri conclavi, ogni cella si chiudeva con bussola regolare e non con il sant’ Andrea.
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  5. #25
    Saggio del Forum L'avatar di lucpip
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    Citazione Originariamente Scritto da camilloborghese Visualizza Messaggio


    Le cella comprendevano per quanto possibile 4 camere cosi da ospitare anche i servi e i segretari dei conclavisti; sopra ogni cella fu messo lo stemma e il nome del Cardinale presente e a differenza degli altri conclavi, ogni cella si chiudeva con bussola regolare e non con il sant’ Andrea.
    Non capisco. Ma allora la Clausura non era assoluta? E poi cosa significa l'ultima frase?
    Ogni giorno che passa è un giorno in meno - COMING SOON!

  6. #26
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    Allora il libro riporta ciò che ho scritto, e che quindi cosi facendo i Cardinali negli appartamenti non erano soli. Per quanto riguarda la Croce di San Andrea credo sia solo una particolarità sulla chiusura della porta,e cioè, che prima di questo conclave, si chiudeva la porta delle celle con due bastoni incrociati a "x". Per intenderci, se hai in mente, i segnali che precedono i passaggi a livello, denominati proprio croce di San Andrea.
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  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da lucpip Visualizza Messaggio
    Non capisco. Ma allora la Clausura non era assoluta?
    Ma nemmeno adesso lo è. Secondo la vigente Universi Dominici Gregis entrano nel recinto del conclave, oltre ai cardinali elettori, il Segretario del Collegio Cardinalizio, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie con due Cerimonieri e due religiosi addetti alla Sagrestia Pontificia. Inoltre il Decano o chi ne fa le veci può scegliere un ecclesiastico che lo assista nel proprio ufficio.
    Inoltre, oltre a questi, sono presenti all'interno del recinto del conclave alcuni religiosi di varie lingue per le confessioni e due medici, nonchè, per i cardinali che ne abbiamo motivo valido, degli infermieri che li assistano.
    Infine è ammeso anche del personale di servizio per la mensa e le pulizie.

  8. #28
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    XII Giorno – XVIII Febbraio

    Il Cardinale schwarzenberg, Arcivescovo di Praga, celebra la messa dello Spirito Santo nella cappella Paolina. Vi assistono il Sacro Collegio, il corpo diplomatico, la nobiltà romana, la prelatura e molti invitati. I cantori pontifici eseguono la messa del Palestrina senza accompagnamento. Al termine della funzione i Cardinali, vanno nella Sistina, dove, il Mons. Mercurelli legge l’ orazione “pro pontifice maximo eligendo”...
    ( Segue tutta l’ orazione in latino che non riporto).

    La cerimonia termina prima di mezzogiorno, e tutti si dileguano per tornar nelle loro abitazioni prima che cominci il conclave. Rimangono in Vaticano solo il Camerlengo, il Card. De Luca, suo commensale, il prefetto dei sacri palazzi Simeoni, il Card. Borromeo, e i Card.li Randi e Ledochowski. Il Camerlengo è sempre affaccendato, riceve molti auguri del pontificato, e una lettera di Mons. Pappalettere, gran priore di San Nicola di Bari, che lo saluta Papa.
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  9. #29
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    Preparo anche il giorno XI che mi sono dimenticato di postare..scusate
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  10. #30
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    XI Giorno – XVII Febbraio

    Alle 10 si celebra l’ ultimo dei funerali nella Cappella Sistina. Monsignor Carlo Nocella, segretario delle lettere latine, legge l’ orazione Pro Defuncto Pontefice…
    (non riportata da me).
    L’ assoluzione al tumulo è data dai Cardinali De Bonnechose, Bonaparte, Ferrieri e Canossa. Dopo il pranzo, il Cardinale Biblio andò a riferire le seguenti cose al Bartolini:” Eminenza non posso accettare il papato; io son debole; ella si adoperi che sulle mie spalle non venga a cader tal peso”. Biblio dopo la comprensione di Bartolini, seguitò:” I tempi che corrono sono simili a quelli di Pio VI : alla costui morte i cardinali riuniti a Venezia, mentre l’ attenzione di tutti era rivolta ai grandi personaggi del Sacro Collegio, come Bellissoni,Spina e Mattei, e niuno pensava a Chiaramonti, questi riuscì Papa. Era un uomo di Dio Chiaramonti, e nonostante che fosse poco conosciuto, anzi conosciuto di poca o niuna levatura d’ingegno, e nel governo della Diocesi di Imola piuttosto debole, fu eletto lui. Dio volle un uomo Santo, e fu scelto Chiaramonti.”Bartolini lo stoppò ,non capendo dove volesse arrivare,dicendo:” Ebbene Eminenza, che cosa si deve dunque fare?” Rispose:” Far papa Martinelli, uomo di Dio e buon frate; Il Signore ci benedirà questa scelta. Martinelli, come Pio VII, è di poca levatura, ma è mansueto e uomo di Dio”. A tal proposta inattesa, Bartolini d’ impeto si alzò e disse:” E che vogliamo fare, Eminenza, la seconda scelta di un Celestino V? Se Dio allora volle far vedere questa cosa al mondo, la si deve ripetere oggi sopra uno, che , se fosse eletto, non imiterebbe neppure san Celestino? Se Martinelli è un santo,preghi per noi, ma al governo della Chiesa oggi si richiede un uomo forte ed energico…Poi paragonare Martinelli a Chiaramonti, uomo debole e dappoco, no no mai; non parli Eminenza di simile proposta che ci farebbe deridere da tutto il mondo.” Bartolini convinse Biblio e decise di non sostenerlo a patto che lui si togliesse dalla testa Martinelli. Bartolini si premurò di render subito pubblico il rifiuto di Biblio, vero e unico “rivale” del Pecci.

    La sera alle 6e30 in San Pietro fu fatta la Tumulazione di Pio IX, e sebbene la cerimonia fosse privata, vi assistette molta gente con biglietti. La bara fu portata nella cappella del Coro,mentre i cantori cantavano l’ antifona “in paradisum” e il salmo “sicut cervus ad fontes aquarum”. Deposta in terra la bara, il corpo fu deposto, vestito come era, in una cassa di pino foderata di raso cremisi. Con un lenzuolo di seta rossa venne avvolto il corpo, e con un velo di seta bianca il volto : molta era la commozione. Il cadavere aveva mitria e piviale ricchissimo. Nella cassa venne posta una pergamena chiusa in un cannello di latta, col nome, età e biografia del defunto Pontefice; inoltre tre borse di seta rossa con 32 monete e medaglie ciascuna, quanti furon gli anni del suo pontificato.

    Alle 8 la Cerimonia fu finita.
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