Cari amici di Cattolici Romani,
in collaborazione con un nuovo iscritto a CR, Iacubus Maior, che ringrazio, voglio aprire questa discussione sul conclave di Gioacchino Pecci, diventato Leone XIII. Essendo venuto in possesso di un prezioso libro, donatomi dal suddetto amico, vi propongo, a puntate, le giornate che hanno preceduto l' elezione di questo grande Papa. Spero di fare cosa interessante e di non annoiarvi troppo!
Prendendo spunto e dando per vere le notizie di un cronista dell' epoca, tale R.De Cesare e il suo libro : "il conclave di Leone XIII", comincio, prima di addentrarmi nelle ore frenetiche del Conclave, a farvi una breve introduzione.
Cap 1: Introduzione:
"Gioacchino Pecci aveva fama di ottimo Vescovo, era noto per la cultura umanistica e l' amore per gli studi, nasceva di civile famiglia di possidenti campagnoli, oriundo di Toscana, e poi passato in provincia di Roma in un paesello quasi sperduto fra i monti Lepini; era rimasto lontano da Roma dal giorno in cui uscito dall' Accademia Ecclesiastica, andò delegato a Benevento, città papale nel reame di Napoli, e poi nunzio a Brusselle, poi Vescovo degno di Perugia".
Era per tutti il più adatto ad iniziare un periodo di raccoglimento dopo le "fiere tempeste" del pontificato di Pio IX. Infatti già due, Ruggero Bonghi e don Simplicio Pappalettere, oltre al "nostro" De Cesare, scrissero all' epoca che "Giovacchino" Pecci incarnava tutte le qualità che un Cardinale, secondo San bernardo, doveva avere.
Può essere che Pecci fosse considerato il favorito perchè più lontano dagli intrighi romani, giacchè a Perugia; ciò lo dimostra il fatto che PIO IX non lo ritenne degno di farlo succedere al defunto Cardinale Vannicelli, come prodatario, preferendogli, su pressione del potentissimo Cardinale Antonelli, il Cardinale Sacconi.
Anche se qualche tempo dopo la morte del Cardinale Antonelli, su pressione dei Cardinali Franchi e Panebianco, fu nominato Camerlengo di Santa Romana Chiesa (i più maligni dicono perchè la carica, da tradizione, sbarrava le porte di accesso alla Cattedra Petrina).
Il fatto che PIO IX alla fine del suo lunghissimo pontificato (32 anni) lasciasse alle spalle un "cimitero di Cardinali", tra coloro che lo avevano sorretto durante l' elezione, scioglieva un poco tutti i giochi di potere. (aneddoto: solo sotto il pontificato di Urbano VIII morirono tutti i Cardinali presenti alla sua elezione, tanto è vero che in un successivo concistoro coniò delle monete con il seguente motto :"non vos me elegistis, sed ego elegi vos)
Le sole opposizioni dunque che il Pecci incontrò nel Conclave non furono di natura politica...Tra i suoi più grandi oppositori vi furono i Cardinali Randi, Monaco, Oreglia e Sacconi. L' uomo invece più influente alla sua elezione fu sicuramente il Cardinale Bartolini, dal momento che si trovarono "vicini" di casa nel palazzo Falconieri di Via Giulia, e Gioacchino Pecci accudì Bartolini durante la sua malattia...
Fatta questa premessa vi proporrò il diario del conclave nelle prossime puntate![]()