Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronache dalla diocesi di Acerra - 2013

  1. #11
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    DIOCESI DI ACERRA
    post di ricapitolazione n.1 del 5 Gennaio 2013

    Informazioni
    Parrocchie
    Cronotassi dei Vescovi
    Orario Sante Messe
    Gli Incarichi

    IL VESCOVO: S.E. Mons. Giovanni Rinaldi
    Biografia

    VESCOVO EMERITO: S.E. Mons. Antonio Riboldi I.C.
    Biografia

    MESSAGGI E OMELIE DEL VESCOVO

    PREGHIERA PER LA GLORIFICAZIONE DELLA SdD ROSSELLA PETRELLESE
    Omelia del Vescovo Giovanni Rinaldi per la Messa Crismale 2011
    Natale 2011: la speranza torni ad abitare nel cuore di Acerra
    Lettera del Vescovo ai Giovani


    ANNO DIOCESANO DELLA FEDE

    INAUGURAZIONE DELL'ANNO DIOCESANO DELLA FEDE
    San Cuono Padre e Sposo
    Festa diocesana dei fidanzati
    Festa diocesana della Famiglia - (Locandina)

    Apertura Anno diocesano della Fede (Locandina)
    Tre serate sui documenti conciliari (Locandina)


    MESSAGGI E OMELIE DALLA CURIA


    La vera festa è nella gioia che proviene dal dono della fede
    26 Giovani della diocesi alla GMG di Madrid
    Comunicato Stampa: Tutti insieme dietro San Cuono
    La Azione Cattolica riprende il cammino di formazione

    Celebrare la fede: articolo sulla nuova lettera pastorale
    Due giorni di festa e preghiera con i detenuti di Arienzo
    Gli auguri del Vescovo Emerito di un Santo Natale
    Gli auguri del Vescovo Emerito di buon 2013


    OMELIE DEL VESCOVO EMERITO S.E. MONS. ANTONIO RIBOLDI

    La Carità verso i poveri deve essere sinonimo di Generosità
    Non corriamo, inutilmente, con gli occhi bendati, nella vitaUn potere che si fa dono
    Vegliate e pregate
    Solennità dell'Immacolata
    Voce di uno che grida nel deserto
    Maestro che dobbiamo fare?
    Il Padre si fa strada fra noi attraverso Maria
    Famiglia, piccola chiesa domestica
    Solennità dell'Epifania del Signore


    RINUNCE E NOMINE


    4 Diaconi Permanenti per la Chiesa di Acerra
    Costituzione dello Ufficio Liturgico
    Ordinazione Presbiterale del Diacono don Giuseppe De Rosa
    Nomina di don Stefano Maisto a Parroco di San Carlo Borromeo (Acerra)
    Nomina di don Raffaele di Nardo a Parroco di San Pietro Apostolo (Acerra)
    Ordinazione Diaconale dell'Accolito Rocco Lombardi (Locandina)
    Rinuncia del Cancellere Diocesano e nomina del nuovo Cancelliere
    Nomina di Vice-Economo della Diocesi di Acerra
    Rinuncia del Parroco di San Marco Evangelista e nomina del Successore
    Rinuncia del Parroco di San Giuseppe e nomina del Successore
    Ordinazione presbiterale del Diacono don Rocco Lombardo (Locandina)


    INIZIATIVE E PELLEGRINAGGI

    Inaugurazione della mensa diocesana di Fraternità
    Pellegrinaggio a Fatima
    Presepe Vivente

    Tavola rotonda: Educare alla Santità - (Locandina)
    XXXII Convegno Ecclesiale - Celebrare la fede(Locandina)
    XXX Convegno Ecclesiale - Maestro Dove Abiti
    I Incontro Unitario di formazione Azione Cattolica
    Presentazione della Guida Liturgica 2012-2013
    Presentata la Guida Liturgica 2012-2013
    L'anno liturgico per capire chi siamo e dove andiamo
    La notte dei desideri: inaugurato l'anno della Pastorale Giovanile
    Solenne concelebrazione Eucaristica in occasione di San Nicola di Myra
    Chiesa in cammino: inaugurato in diocesi l'Anno della Fede
    Tutti in classe con fede, passione e professionalità
    Nuovo Parroco a San Marco Trotti
    Don Gennaro Garzone nuovo parroco di San Giuseppe
    Maria una di noi: festa dell'adesione Azione Cattolica
    Le persone in difficoltà sono capolavori da recuperare
    Quando nascette ninno - Mostra presepiale
    Santa Maria a Vico - Questa sera il Vescovo Rinaldi nella Parrocchia San Nicola Magno in occasione della festa Patronale
    Grande successo per il tradizionale concerto di Santo Stefano al Duomo


    COMPLEANNI DEI SACERDOTI

    Don Giuseppe Crisci compie 81 Anni
    Don Tommaso Izzo compie 67 anni
    Don Domenico Papa compie 75 anni
    Mons. Francesco Perrotta compie 82 anni
    Don Clemente Silvano Vigliotti compie 74 anni
    Don Sergio Cristo compie 35 anni

    Don Alfonso Iaderosa compie 87 anni



    ANNIVERSARI DI ORDINAZIONE DEI SACERDOTI E VESCOVI

    Don Giuseppe Crisci Festeggia il 55°Anno di Sacerdozio

    Don Gregorio Crisci Festeggia il 55°Anno di Sacerdozio

    Don Pietro Cioffi Festeggia il 60°Anno di sacerdozio

    Mons. Salvatore Petrella Festeggia il 60°Anno di sacerdozio
    Don Vincenzo Marletta festeggia il 50°Anno di sacerdozio - (Locandina)
    50°Anniversario di Ordinazione Sacerdotale per S.E. Mons. Giovanni Rinaldi
    Don Antonio Riccio festeggia il 23° Anno di Sacerdozio
    Don Oreste Santoro festeggia il 47°Anno di Sacerdozio
    Don Gennaro Garzone festeggia il 3° Anno di Ordinazione Sacerdotale

    In violaceo le notizie dell'anno 2011-2012
    In blu le notizie dell'anno 2013
    In verde le ultime notizie inserite
    Humilitas

  2. #12
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    Il 16 Gennaio scorso, S.E. Mons. Antonio Riboldi, vescovo emerito della diocesi di Acerra, ha compiuto 90 anni. Grati i fedeli per il suo ministero pastorale, lo festeggeranno questa sera con una Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Giovanni Rinaldi.

    Fonte. Manifesto arrivato in Parrocchia.
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  3. #13
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    Il nostro Vescovo a Roma, per la visita ad Limina

    LE UDIENZE Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Udienza:
    Em.mo Card. João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica;
    Ecc.mi Presuli della Conferenza Episcopale della Campania, in Visita "ad Limina Apostolorum":
    Em.mo Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli
    con i Vescovi Ausiliari:
    S.E. Mons. Antonio Di Donna, Vescovo tit. di Castello di Numidia
    S.E. Mons. Lucio Lemmo, Vescovo tit. di Torri di Ammenia;
    S.E. Mons. Beniamino Depalma, C.M., Arcivescovo di Nola;
    S.E. Mons. Francesco Alfano, Arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia;
    S.E. Mons. Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli;
    S.E. Mons. Salvatore Giovanni Rinaldi, Vescovo di Acerra;

    S.E. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa;
    S.E. Mons. Valentino Di Cerbo, Vescovo di Alife-Caiazzo;
    Mons. Giuseppe Regine, Amministratore diocesano di Ischia.
    [00168-01.01]
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  4. #14
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    Percorso di fede sul Credo Apostolico

    Papa Benedetto nella Porta Fidei al n. 9 si augura che «Questo anno della Fede susciti in ogni credente l'aspirazione a confermare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza».
    Non a caso, nei primi secoli, i cristiani erano tenuti ad imparare a memoria il Credo. Questo serviva loro come preghiera quotidiana per non dimenticare l'impegno assunto con il battesimo.
    Come nell’Avvento abbiamo approfondito alcuni Decreti Conciliari, così ora, in Quaresima, abbiamo pensato di presentare questo itinerario di fede seguendo il Credo Apostolico.

    5 marzo 2013 - La fede nel Padre
    Don Emilio Salvatore,
    Professore di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica di Posillipo

    12 marzo 2013 - La fede in Gesù Cristo
    Mons. Giovanni Rinaldi
    Vescovo

    19 marzo 2013 - La fede nello Spirito Santo
    Don Gaetano Di Palma

    Professore di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica di Capodimonte

    16 Aprile 2013 - La fede nella Chiesa

    Dott. Lancella Alfonso,
    Professore di Cristologia e Teologia trinitaria presso la Facoltà Teologica di Capodimonte

    23 Aprile 2013 - La fede nella vita eterna
    Don Francesco Asti
    Professore di Spiritualità presso la Facoltà Teologica di Posillipo e di Capodimonte

    Le conferenze si terranno alle ore 20.00 nel Salone della Cattedrale di Acerra

    Fonte:
    http://www.diocesiacerra.it/diocesi_...postolico.html
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  5. #15
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    Percorso di fede sul Credo Apostolico (Locandina)

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  6. #16
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    La sorpresa di Papa Francesco

    La Cappella Sistina come una semplice parrocchia. Francesco lascia la cattedra e cammina verso l’ambone. Il giorno prima, appena eletto Papa, aveva percorso in fretta lo stesso corridoio per abbracciare i confratelli in sedia a rotelle.
    I cardinali, ammirati, lo guardano e ascoltano. Milioni di persone calamitate da una disarmante semplicità.
    «La Chiesa non è un’organizzazione assistenziale ma la Sposa del Signore», il programma di papa Francesco è chiaro: «Camminare, edificare e confessare». Chi? «Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo». Come? «Con la Croce e il sangue di Cristo Crocifisso, unica gloria». Quasi una staffetta con il suo predecessore Benedetto, che salutando i cardinali aveva detto: «La Chiesa non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente che vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi. Ma nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è Cristo. E’ un corpo vivo, animato dallo Spirito Santo e vive realmente dalla forza di Dio. Essa è nel mondo, ma non è del mondo: è di Dio, di Cristo, dello Spirito. La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa, il Mistero dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi».
    Tutto allora diventa chiaro: non c’è Francesco senza Benedetto. La prima Messa del nuovo vescovo di Roma termina. Risoluto, il Papa lascia la Cappella Sistina. Senza scarpe rosse. Le stesse che Benedetto XVI, con umiltà e coraggio, si era sfilato 32 giorni prima.
    La Chiesa è viva. A noi la responsabilità e la gioia di essere veri discepoli di Cristo.

    http://www.diocesiacerra.it/diocesi_...io__prete.html
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  7. #17
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    Omelia di Pasqua del Vescovo Riboldi

    Credo sia un prezioso atto di amicizia iniziare questa mia riflessione con un augurio di Santa Pasqua. È davvero ‘il giorno che ha fatto il Signore, alleluia!' e, per noi che, insieme, guidati dallo Spirito, abbiamo cercato di vivere la Quaresima per essere degni di partecipare al dono della Resurrezione, il dramma, che ha caratterizzato il Venerdì santo e il silenzio che ha pervaso il Sabato santo, vi è la certezza che Dio ha dimenticato il passato, iniziato bene con la nostra creazione, ma interrotto drammaticamente dal peccato dei nostri progenitori e nostro.
    Un peccato che è stato ed è, sempre, il rifiuto del dono dell'Amore del Padre, per affidarsi all'egoismo, alla superbia, la terribile tentazione di satana, che proprio non vuole la nostra felicità.
    Il silenzio dell'attesa è stato come un ‘ricominciare da capo' la storia incredibile del Padre che ci perdona tutto e vuole spalancarci le sue braccia per il nostro ritorno a casa... da ‘risorti con Cristo!'.
    La Chiesa celebra questa ‘nuova creazione' con la veglia pasquale, che si celebra in tutte le parrocchie.
    Una veglia che inizia
    - con l'accendere il cero pasquale: ‘la Luce che riappare', il Cristo. Il Vivente;
    - riporta alla memoria, con la Parola di Dio, la storia dell'uomo che, come il figlio prodigo ha lasciato la casa paterna; la storia del Padre che nei secoli non smette di cercarci; la storia di un amore che alla fine rompe gli indugi e fa dono della vita del Figlio, Gesù, che si fa carico di tutte le nostre colpe, che ci separano da Dio, e le cancella con un atto di amore che è donazione totale, impensabile per noi uomini, sacrificandosi sulla croce.
    - E la Chiesa, nella notte in cui torna la Luce, suona a festa le campane, esprime la pienezza di Vita ritrovata, cantando l'inno pasquale di S. Agostino. Chissà quante volte l'abbiamo sentito e ogni volta rinasce la Gioia, dono del Cielo, che torna ad aprirsi e sorridere.
    "Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte,
    risorge vittorioso dal sepolcro.
    Nessun vantaggio per noi essere nati, se Lui non ci avesse redenti.
    O immensità del Tuo amore per noi!
    O inestimabile segno di bontà: per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio.
    Felice colpa, che meritò di avere un così grande Redentore!
    O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l'ora
    in cui Cristo è risorto dagli inferi.
    Di questa notte è stato scritto:
    la notte splenderà come il giorno
    e sarà fonte di Luce per la mia delizia.
    Il santo Mistero di questa notte sconfigge il male,
    lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori,
    la gioia agli afflitti.
    Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti,
    promuove la concordia e la pace.
    O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al Cielo
    E l'uomo al suo Creatore!." (Inno di S. Agostino)
    - La Chiesa benedice l'acqua, che poi verrà usata per i battesimi e per la benedizione delle nostre case, come a raffigurare la beata notte, in cui tutto il creato e l'uomo vengono chiamati a vita nuova con Gesù Risorto.
    - In tante chiese, durante la veglia, per ricordarci che tutti siamo ‘stati fatti partecipi della rinascita' con il santo Battesimo, la Chiesa celebra i battesimi.
    La Chiesa ci ricorda che, in quella notte, - questa notte - con la Resurrezione, è iniziata l'era di ‘un mondo nuovo'. È una notte di immensa gioia, che apre il cuore di noi tutti, troppe volte come oscurato dalla notte del mondo, che si diverte a crocifiggere ogni seme di speranza.
    Ci lascia nel cuore la Gioia vera e duratura che conobbero Maria, la Mamma di Gesù, Maria di Magdala, gli apostoli, che esultarono nel vedere Gesù Risorto.
    Chi non ricorda lo smarrimento del Venerdì santo, così ben narrato dall'evangelista Luca?
    "Era verso mezzogiorno, quando il sole si oscurò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: ‘Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito'. E detto questo spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: ‘Veramente quest'uomo era giusto'. Anche le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto".
    Quel momento di immenso e totale amore era stato condiviso, fino in fondo, solo dalla Mamma, da Giovanni il prediletto e da alcune donne.
    Gli apostoli, presi da paura, erano fuggiti, temendo di essere coinvolti nell'odio dei farisei.
    Ma fanno pensare, e molto, ‘quelle folle accorse allo spettacolo, che tornavano battendosi il petto'
    Ci fanno pensare a tanti che oggi, come ieri, come sempre, parlano di ‘eclissi di Dio', tranne poi accorgersi che senza Dio ‘si fa buio su tutta la terra' e, ancora di più, nella speranza e nel cuore!
    Ma c'era stato chi aveva provato un angosciante dolore nel vedere l'Amore crocifisso: una Croce necessaria per liberarci dalla croce.
    Penso alla Madonna del Sabato santo, alla Maddalena e ai tanti che amavano veramente il Maestro. Gesù era la loro sola ragione di vita. Certamente non si erano rassegnati a pensarlo sepolto, come non esistesse più.
    Tutto si può seppellire, ma non l'amore, che genera sempre speranza.
    E così il Sabato era diventato il tempo dell'Attesa, come è il ‘sabato' di quanti, raggiunti dalla Grazia del Perdono, attendono che l'Amore mostri il volto di una storia nuova.
    Si scrive tanto, oggi, del bisogno di molti di tornare alla fede smarrita, e quindi alla speranza.
    Ed è vero. Se si è sinceri, tornano sulle labbra le parole di S. Agostino:
    "Nessun vantaggio per noi essere nati, se Lui non ci avesse redenti!"
    Per noi diventa icona della Pasqua il racconto che Giovanni l'Evangelista fa dell'incontro di Maria Maddalena con il Risorto:
    "Maria era andata a piangere vicino alla tomba.
    A un tratto, chinandosi verso il sepolcro, vide due angeli vestiti di bianco. Stavano seduti dove prima c'era il corpo di Gesù, una dalla parte della testa e uno dalla parte dei piedi. Gli angeli le dissero:'Donna, perché piangi?'. Maria rispose: ‘Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno messo'. Mentre parlava si voltò e vide Gesù in piedi, ma non sapeva che era Lui.
    Gesù le disse: ‘Perché piangi? Chi cerchi?'. Maria pensò che fosse il giardiniere e gli disse. ‘Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai messo e io andrò a prenderlo'.
    Gesù le disse: ‘Maria!'.
    Lei subito si voltò e gli disse. ‘Rabbunì! Che in ebraico vuol dire. Maestro!'.
    Gesù le disse. ‘Lasciami, perché io non sono ancora tornato al Padre. Va' e dì ai miei fratelli che io torno al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro'.
    Allora Maria andò dai discepoli e disse: ‘Ho visto il Signore!'" (Gv. 20, 11-18)
    Quel semplice chiamarsi o, se preferiamo, ‘ritrovarsi' di Gesù e Maria, contiene tutta la Gioia della Resurrezione.
    L'Amore non ha bisogno di tante parole!
    Basta ‘chiamarsi' per trasmettere l'intensità indescrivibile della Gioia, come quando ci si incontra dopo una lunga lontananza, con l'intenso desiderio di vedersi: basta uno sguardo.
    Qui due parole: ‘Maria!' ‘Maestro!'.
    Chi di noi non vorrebbe ‘ritrovare la gioia della vita' nell'Incontro?
    La conoscono questa gioia, quanti, dopo una vita in cui ‘Gesù era come morto, sepolto', nella conversione, Lo ritrovano, come accade ogni volta nel perdono della Riconciliazione.
    Noi cerchiamo Colui che ci cerca, Lo ritroviamo e...ci sentiamo chiamati per nome!
    Vorrei augurarla e, più ancora, pregarla per tutti la Gioia di Maria.
    Una Gioia che la Chiesa così racconta, nella ‘sequenza' della S. Messa di Pasqua:
    "Raccontaci, Maria, che hai visto per la via?
    La tomba del Cristo Vivente, la gloria del Cristo Risorto,
    gli angeli suoi testimoni, il sudario e le vesti.
    Cristo, mia speranza, è Risorto e vi precede in Galilea."
    L'esplosione di Gioia celeste, uscita dal cuore di Maria, nel trovarsi di fronte a Gesù Risorto, Vivo, da allora ha attraversato tempi ed anime.
    Sono venti secoli che quell'annuncio si ripete, come un ‘oggi senza tramonto'.
    Ha raggiunto tantissimi nella storia: meglio, è la stessa storia della Chiesa.
    E anche oggi possiamo risentirlo...sempre se, come Maria, siamo animati dal desiderio di trovarLo...perché senza di Lui, senza Resurrezione, direbbe S. Agostino: ‘a nulla varrebbe vivere!'.
    Ma occorre vivere seguendo le parole che S. Paolo scrive ai cristiani di Colossi:
    "Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù,
    dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio:
    pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra.
    Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!
    Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita,
    allora anche voi sarete manifestati con Lui nella gloria" (Col. 3, 1-4)
    L'augurio è che il nostro tempo conosca la bellezza del Cristo Risorto, esca dalla notte che fa paura e voi, che con me camminate, come Maria verso il sepolcro, possiate essere ‘testimoni di Gesù Risorto' e, quindi ‘con Lui e per Lui, speranza del mondo'.


    http://www.qumran2.net/parolenuove/c...ostra_id=27996
    Humilitas

  8. #18
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    Omelia del 7 Aprile del Vescovo Riboldi

    Quello che colpisce tutti, credo, è il pessimismo dilagante, che si nota nelle parole e sul volto di troppi, anche tra noi cristiani, come se Cristo, nostra Gioia e Speranza, non fosse mai risorto, ma fosse rimasto sempre là, immobile e senza vita, nel sepolcro.
    E vicino al pessimismo si respira tanta paura, di cui non si sa nemmeno spiegare le ragioni.
    Una paura che mette addosso tanta, ma tanta, insicurezza in quanto facciamo e viviamo.
    Pare che tutte le speranze che, nel tempo, ci eravamo costruite, lentamente si sciolgano come neve al sole. Ed abbiamo ragione, perché di nulla possiamo essere certi qui sulla terra.
    Successe lo stesso agli apostoli, dopo la crocifissione del Maestro, che era la sola loro speranza. Scelti, lo avevano seguito senza opporre resistenza e senza neppure sapere, all'inizio, a cosa erano destinati: essere apostoli, ossia quelli che dopo la Pasqua, avrebbero avuto il meraviglioso ed impegnativo compito di dare al mondo la vera speranza, che è Cristo Risorto, vera Luce del mondo. E la daranno, con la passione che sa infondere lo Spirito Santo a quelli che Lo accolgono e Lo seguono.
    Ma, subito dopo la crocifissione, gli apostoli, ancora ‘poveri uomini', anche se fedeli al Maestro, erano stati presi dalla paura e si erano nascosti, delusi, anche se, forse, con nel cuore un'ansia, ‘un sentire che non poteva finire tutto così'. Gesù non era e non è uno che ti lascia per strada, abbandonandoti al tuo destino.
    Se ti chiama e tu lo segui, Lui non ti lascia mai. In chi davvero Lo segue, a volte pare che scompaia, dandoti l'impressione di avere riposto il tuo amore nel ‘nulla'.
    Ma se c'è una meraviglia, che è dono di Dio stesso ed è la sua stessa natura, è proprio l'amore.
    E l'amore negli apostoli era davvero grande.
    Gesù lo aveva coltivato per tre anni, sapendo di deporlo in cuori generosi.
    Come capita a tutti quelli, come noi, che seguono Gesù: a volte rimaniamo come sorpresi dalla Sua apparente assenza nelle nostre difficoltà, che sono il buio della vita.
    Ed è tanto, oggi, il ‘buio', ma..."è più utile in questi casi, accendere un cerino, che maledire il buio".
    A farci entrare nel mondo della speranza, che sa superare i momenti di buio, ci viene incontro il Vangelo di oggi:
    "La sera dello stesso giorno - racconta l'evangelista Giovanni - il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: ‘Pace a voi!'. Detto questo mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono nel vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: ‘Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi'. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: ‘Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi'. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri apostoli: ‘Abbiamo visto il Signore!'. Ma egli disse loro: ‘Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò'.
    Otto giorni dopo (come oggi), i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: ‘Pace a voi!'.
    Poi disse a Tommaso: ‘Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani: stendi la tua mano e mettila nel mio costato, e non essere più incredulo, ma credente!
    Rispose Tommaso: ‘Mio Signore e mio Dio!'. Gesù rispose: ‘Perché mi hai visto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto, crederanno". (Gv. 20, 19-31)
    Possiamo facilmente immaginare lo stupore di vedersi di fronte Colui che amavano tanto e di cui avevano accolto l'invito a seguirLo, quando erano stati scelti e chiamati...senza nemmeno sapere ancora Chi fosse veramente e, soprattutto, ‘dove' li avrebbe portati, cosa avrebbe riservato per loro e a che cosa li avrebbe destinati!
    VederseLo lì davanti, Glorioso, Lui, che credevano sepolto per sempre, come tocca a noi uomini, certamente deve averli sconvolti: "Pace a voi!"
    Quell'irrompere improvvisamente nella loro vita, Risorto, ha ‘cambiato' la loro esistenza!
    Niente era più come prima! Gesù li portava in ‘un altro mondo', dove la morte non ha più posto: c'è posto solo per la Gioia, la Vita.
    Viene da chiederci se anche per noi la Pasqua, cioè l'inaspettato e atteso Dio che riappare nella nostra vita per dirci: "Pace a voi!", è sorpresa e gioia.
    "Non pochi cristiani - affermava Paolo VI - hanno della religione concetti imprecisi: forse pensano della fede ciò che decisamente non è, ossia offesa al pensiero, catena al progresso, umiliazione dell'uomo, tristezza della vita. Della luce pasquale noi vogliamo cogliere un raggio per tutti (come fu per gli Apostoli): per tutti quelli che lo vogliono ricevere, come dono, come segno almeno della nostra dilezione. Cristo risorto è il raggio primo della Pasqua, cioè della vita risorta in Cristo e in noi che vogliano essere cristiani. Ed è la Gioia. Il cristianesimo è gioia. La fede è gioia. La Grazia è gioia. Ricordate questo, o uomini, o amici, Cristo è la vera Gioia del mondo. La vita cristiana, sì, è austera, conosce la rinuncia e il dolore, fa proprio il sacrificio, accetta la croce, e quando occorre affronta la sofferenza. Ma nella sua espressione è sempre ‘beatitudine': Gioia" (28 marzo 1964)
    Ma... c'è sempre un ‘ma', che oscura la nostra fede che cerca, quando le cerca, certezze che non appartengono a Dio, ma al nostro modo di cercare qui.
    Occorre cercare secondo lo stile di Dio che si presenta, attraversando le ‘pareti' della nostra debolezza, e si manifesta dicendoci: ‘Pace a voi!'.
    È quella esperienza di fede che accompagna la vita dei santi, di coloro che davvero ‘sono' cristiani, più che ‘dirsi' cristiani.
    Dio conosce la nostra innata debolezza a riconoscerLo... come fu per Tommaso, che voleva ‘segni chiari': "Se non metto il dito nelle sue mani, la mano nel suo costato, non credo!".
    Appartiene proprio alla nostra natura umana questa debolezza e Dio la conosce bene.
    E allora Lui fa il primo passo verso di noi. Sempre che in noi, come negli Apostoli, ci sia almeno una ricerca, una voglia di seguirLo, un vago desiderio di vederLo e quindi di stare con Lui.
    Certamente non è cosa da poco saper accogliere Cristo, che cerca in tutti i modi di ‘apparire a noi'. A volte, Lo fa', straordinariamente, con coloro, tanti, che, come Tommaso, sono convinti di non riuscire a ritrovare la Sua strada: Lo credono ‘sepolto'!
    Ma Lui li sorprende...viene, toglie la pericolosa ‘nube' che lo nascondeva, come non ci fosse, Lo ‘vedono'... Lui c'è! Ne conosco tanti.
    Ma è altrettanto miracoloso e vero quello che Gesù afferma, contraddicendo la posizione di Tommaso: ‘Se non vedo, non credo!'.
    "Tommaso tu hai creduto perché hai visto: beati quelli che pur non avendo visto, crederanno!"
    E tutti questi ‘beati' sanno molto bene che nella Resurrezione di Gesù non c'è solo una conferma della loro fede, ma vi è qualcosa di infinitamente più grande: l'aver ritrovato ‘la vera Via, Verità e Vita'. Quella Via che non porta ad una negazione del domani, che è la nostra resurrezione con Cristo, ma dà senso di futuro anche al presente!
    Vivere è così avere un piede su questa esperienza terrena ed un piede nell'eternità.
    E vivere con gli occhi fissi al Paradiso, credetemi, è il motivo della Gioia che è in tanti, che sono con noi e tra di noi.
    È quello che prego per tutti voi, miei amici, sempre.



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  9. #19
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    Un momento della presentazioneNella splendida sala della Biblioteca Diocesana di Piazza Duomo venerdì 17 maggio è stata presentata la prima opera di padre Salvio De Santis “San Giuseppe, vero padre vero sposo”.
    Al dibattito erano presenti monsignor Giovanni Rinaldi, vescovo di Acerra, la presidente dell’Age Campania, Sara D’Anna, la presidente dell’Age Cesarea (Casalnuovo) Pina Minervino, nonché mamma di padre Salvio.
    Profonde come al solito le parole del vescovo , che ha dipinto padre Salvio con parole piene di gioia, apprezzando la sua opera tratteggiante i valori spirituali di San Giuseppe; lo stesso papa Francesco ha incluso il santo nello stemma papale ed ha iniziato il ministero di vescovo di Roma il 19 marzo, giorno in cui la Chiesa ricorda il padre di Gesù.
    Salvo De Santis è nato a Napoli, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti; ha studiato canto e, a soli 20 anni, è entrato nell’ordine dei Frati Minori di Assisi.
    È stato missionario in Africa ed in Terra Santa, laureandosi presso l’Istituto teologico di Assisi con una tesi dedicata a San Giuseppe.
    Attualmente è parroco di Costano (PG) e fa parte della equipe di pastorale giovanile.
    Ascoltare padre Salvio è stata una delizia: uomo dalle mille sfaccettature, che trasmette amore, fede e sicurezza, è stata una gioia conoscerlo e poter parlare con lui.
    Le sue parole sono state per tutti i presenti, un dono preziosissimo e fonte di insegnamento.
    Il suo libro apre una finestra su un personaggio spesso messo in ombra e ricordato, forse, solo una volta all’anno, a Natale.
    Con Padre Salvio abbiamo conosciuto un Giuseppe padre, alle prese con un bambino speciale ma cresciuto come un bambino normale; un Giuseppe sposo, ebbro di amore e dispensatore di affetto e protezione verso la sua Sposa e verso il suo Bambino.






    http://www.diocesiacerra.it/diocesi_...ero_sposo.html
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  10. #20
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    Domenica 12 maggio, le parrocchie hanno raccolto firme a sostegno dell' «Iniziativa dei cittadini» promossa da un Comitato composto dalle principale associazioni che difendono la vita in Europa, fra cui anche il Movimento per la vita che rappresenta l’Italia.

    Nella cattedrale di Acerra, circa 400 persone hanno aderito alla campagna: con essa si intende chiedere alla Commissione europea, cioè al governo della Unione Europea, che il riconoscimento del bambino concepito e non ancora nato sia sancito da un esplicito atto legislativo con ricadute positive sulla ricerca scientifica, la sanità e la cooperazione allo sviluppo; una firma, insomma, per invitare la Commissione ad introdurre un divieto al finanziamento di attività che implicano la distruzione di embrioni umani.

    Anche la Parrocchia san Giuseppe di Acerra ha contribuito generosamente alla buona riuscita dell’iniziativa, per la quale è necessario raccogliere almeno un milione di firme in almeno sette Stati membri dei 27 che fanno parte della Comunità Europea.

    Ogni essere umano, anche prima della nascita, è una “persona”. L’embrione umano merita il rispetto della sua dignità e integrità. La vita, affermano autorevoli scienziati, comincia fin dal concepimento. Ne sono convinti a Santa Maria a Vico: alla basilica dell’Assunta, i padri oblati hanno raccolto un numero considerevole di firme “in difesa della vita nascente”.

    Benedetto XVI – per ben due volte, il 20 maggio 2012 e il 3 febbraio 2013 – ha espresso ammirazione per l’iniziativa; Papa Francesco ha invitato ad aderire durante il Regina Coeli di domenica scorsa, giorno in cui in tutte le parrocchie d’Italia sono state raccolte firme per “Uno di Noi”. La parrocchia san Nicola a Casalnuovo ha accolto con entusiasmo l’appello del segretario generale della Conferenza episcopale, monsignor Mariano Crociata, e del nostro vescovo monsignor Giovanni Rinaldi: il primo aveva inviato nelle scorse settimane a tutti parroci d’Italia una lettera per indire il 12 maggio come giornata nazionale per la raccolta; il secondo – per ben due volte, in occasione della Giornata per la vita dello scorso 3 febbraio e prima del 12 maggio – aveva ricordato ai parroci della diocesi l’importanza di Uno di Noi.
    Tutte le associazioni in Italia – Azione cattolica, Movimento dei lavoratori, Comunione e liberazione, Focolarini, Associazione genitori, Forum delle famiglie, … – hanno aderito all’iniziativa.

    Molte altre parrocchie della diocesi si sono attivate o lo faranno nei prossimi giorni; c’è tempo fino al 1 novembre 2013. I moduli per la raccolta sono scaricabili dal sito Internet www.firmaunodinoi.it; è possibile, infatti, aderire anche in rete.



    http://www.diocesiacerra.it/diocesi_...no_di_Noi.html
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