Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronache dalla Diocesi di Nola - 2013

  1. #11
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    Flash mob canoro per S. Paolino: il 27 aprile la prima prova



    Il 27 aprile e il 4 maggio, alle ore 17:30, presso il Seminario Vescovile di Nola, il Maestro Carlo Morelli incontrerà i cori parrocchiali della diocesi per provare il brano musicale che sarà eseguito il 15 maggio, alle ore 20:30, al termine del Pontificale in memoria della Traslazione delle Reliquie di San Paolino.

    I Cori parrocchiali che intendano partecipare dovranno:

    comunicare la propria partecipazione a indialogo.parisi@gmail.com
    indicare nell’e-mail il numero dei componenti, specificando per ciascuno il tipo di voce: bassi, tenori, alti, soprani

    Il brano da eseguire può essere scaricato dal sito diocesano (www.diocesinola.it), alla sezione “Download” e alla pagina dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali.



    La manifestazione è aperta a tutti. Chiunque potrà partecipare indossando una T-Shirt del colore corrispondente alla propria voce:

    Bassi - Rosso

    Tenori - Blu

    Alti - Verde

    Soprani - Giallo

    Il brano da eseguire può essere scaricato dal sito diocesano (www.diocesinola.it), alla sezione “Download” e alla pagina dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali.

    Una settimana prima dell’evento saranno date indicazioni sugli ingressi all’area di Piazza Duomo riservata all’evento.

    Fonte: Diocesi di Nola
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  2. #12
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    In Terra Santa con il Vescovo

    In occasione dell'Anno della Fede, il vescovo di Nola, S.E. Mons. Beniamino Depalma, presiederà un pellegrinaggio in Terra Santa che si svolgerà dal 20 al 27 agosto.

    Questo il programma:

    20 agosto (martedì): Napoli/Tel Aviv/Nazaret

    21 agosto (mercoledì): Nazaret/Monte Tabor/Cana/Nazaret

    22 agosto (giovedì): Nazaret/Lago di Tiberiade/Cafarnao/Tabgha/Nazaret

    23 agosto (venerdì): Nazaret/Qaser el Yaud/Qumran/Gerico/Betania/Gerusalemme

    24 agosto (sabato): Gerusalemme

    25 agosto: (domenica): Ain Karen/Betlemme

    26 agosto: (lunedì):Gerusalemme

    27 agosto (martedì): Gerusalemme/Tel Aviv/Napoli

    Programma e informazioni


    Fonte: Diocesi di Nola
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  3. #13
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    Marigliano, l'ultimo saluto alla famiglia Monda

    "L'intera città in lacrime per le vittime della SS 260"



    MARIGLIANO - Più di 5 mila persone ai funerali della povera famiglia Monda, sterminata nel terribile incidente stradale di domenica sulla SS 268 del Vesuvio. Una folla umana ha attraversato in corteo corso Vittorio Emanuele per l'ultimo saluto ai coniugi, Salvatore Monda, e alla dolce mamma Annamaria Sorrentino, morta insieme ai suoi tre figli Angela, 17 anni, Vittoria 16 e Gaetano 12 anni.

    C'era tutta la città a piangere le sue vittime nel giorno del lutto cittadino proclamato dal Comune. C'erano gli studenti delle tre scuole frequentate dai poveri angeli, volati in cielo insieme ai propri sogni e ai propri progetti. C'era il Liceo Carducci di Nola con il proprio Gonfalone, frequentato dalla piccola Vittoria. L'Istituto Tecnico Commerciale "Manlio Rossi Doria", frequentato dalla povera Angela, morta 24 ore dopo il terribile impatto, in ospedale dove i medici hanno tentato invano di strapparla alla morte. C'erano i compagni di scuola di Gaetano, increduli di fronte a tanto spargimento di sangue.

    Il vescovo Beniamino Depalma, che ha officiato il rito funebre ha affidato a loro il compito di tenere vivo il loro ricordo con l'impegno civico. C'erano i sindaci di Marigliano, di San Vitaliano, di Mariglianella, di Nola, di Casarmaciano di Somma Vesuviana. di Brusciano, gli onorevoli Paolo ed Ermanno Russo, Pasquale Sommese e Carmine Sommese e poi l'Amministrazione Comunale tutta.

    Ma c'era soprattutto il dolore e la disperazione dei genitori di Annamaria e Salvatore, dei nonni di quei tre piccoli che non riescono a dare un senso ad una tragedia troppo grande da poter superare senza il conforto della fede. C'erano le lacrime dell'onorevole Sebastiano Sorrentino, politico di punta prima della Dc e poi del Pd, papà della povera Annamaria. C'era il dolore di sua moglie Angela che fino a poco prima della tragedia consumatasi, alle 17:00, di domenica aveva i nipotini a casa sua. C'era il dolore di Gaetano e Angela, genitori di Salvatore Monda.

    Tutti in un solo colpo hanno perso cinque loro congiunti. Ma soprattutto c'erano le lacrime e i singhiozzi delle centinaia di compagni e amici, che stringevano in mano palloncini bianchi, che hanno fatto volare via all'uscita di feretri della chiesa, accolti da cinque auto funebri. La chiesa dei Frati Minori non li ha potuti contenere tutti. C'erano 14 sacerdoti a distribuire l'eucarestia,
    4 davanti all'altare, due ad ogni lato della chiesa, 4 fuori e due nel chiostro. Goodbye lover, goodbye friend: sono i saluti scritti dagli amici di Vittoria, di Vix. Quelli di Angela, invece, hanno voluto ricordare quanto lei amasse la madre:"Mamma per me sei la persona più bella".

    Mai tanto dolore aveva scosso la Comunità dell'intero hinterland. Il vescovo mosignor De Palma ha chiesto alle autorità presenti di impegnarsi affinché la statale maledetta del Vesuvio non faccia altri morti. "Basta con le stragi, facciamo in modo che ciò non accada più e che la statale sia la strada della salvezza, così com'era stata concepita. Garantiamo una mobilità sicura a tutti".

    "Vi consegno il nostro testamento -dice il presule- rispettatelo". Rivolgendosi ai familiari, poi, ha detto:"Se potessi restituirvi i vostri familiari e fare come fece Gesù con Lazzaro farei rialzare queste povere vittime, questi bambini, ma non ne ho poteri. Gesù ce li aveva consegnati per un breve tempo e adesso aveva bisogno di loro in cielo".

    Fonte: Marigliano.net
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  4. #14
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    Sotto il Faro del Concilio: il 10 maggio l'ultimo incontro



    Venerdì 10 maggio 2013, alle ore 19:00, presso la Basilica Cattedrale di Nola, si svolgerà il quarto ed ultimo appuntamento del ciclo d’incontri "Sotto il faro del Concilio. Dialoghi in Cattedrale a cinquant’anni dal Vaticano II" promosso dalla Diocesi di Nola per fare memoria, nell’Anno della Fede, dello straordinario avvenimento che a metà del secolo scorso testimoniò al mondo la forza della Grazia: il giornalista, scrittore ed esperto di economia Roberto Napoletano dialogherà con il prof. Mauro Magatti, sociologo ed economista, su “Gaudium et spes: quando la Chiesa ascolta il mondo”.

    Fonte: Diocesi di Nola
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  5. #15
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    Precari Fiat, il vescovo: "Sofferenze create dalla dittatura del profitto"





    "E’un sistema contro Dio, una dittatura del denaro: la logica del profitto è contro il Vangelo". Non ha usato mezzi termini il vescovo di Nola durante l’incontro di ieri mattina con gli 88 precari della Fiat, estromessi dalla fabbrica di Pomigliano quattro anni fa e ora rimasti con un sussidio di 450 euro al mese erogato alla fine di ogni quadrimestre, che durerà fino a dicembre. Il prelato ha ricevuto gli ex operai del Lingotto nel vescovado ed ha annunciato che entro giugno organizzerà una conferenza dei sindaci. “Non siamo più ventenni, siamo disperati, speriamo che almeno la Chiesa ci possa aiutare”, lo scoramento manifestato dagli ex operai dello stabilimento, molti quelli con moglie e figli a carico.

    Metalmeccanici che hanno lavorato per anni nella Fiat di Pomigliano con contratti a termine o di apprendistato, fino al 2009, e che ora stanno sopravvivendo, si fa per dire, con una cassa in deroga molto ridotta. “Non possiamo restare passivi di fronte a questo problema”, l’esortazione di Michele Liberti, sindacalista della Fim-Cisl. “Chiediamo che ogni sindaco si prenda impegni”, ha ribadito Crescenzo Chianese, della Uilm. La sensazione è quella di un treno che potrebbe deragliare da un momento all’altro. “Abbiamo il compito di difendere il territorio contro questa crisi senza precedenti – ha detto Peppe Raso, esponente locale della Fismic – una depressione che non è finita mentre sono terminati gli ammortizzatori sociali. Intanto i politici non ci ascoltano”.

    “E’ una situazione creata dalla dittatura del danaro e del profitto – le conclusioni sferzanti del vescovo Depalma – a questo sistema economico e politico non ci stiamo: non è questo il Vangelo, non è questa la fede. Se dimentichiamo questo vuol dire che abbiamo il diavolo in mezzo a noi”. Infine l’appello agli 88 ex Fiat: “Vi chiedo di non lasciare la speranza, perché con la speranza possiamo far cadere le cataratte a chi ha la responsabilità”. L’organizzazione di una prossima conferenza dei sindaci su questa vertenza è stata affidata a don Aniello Tortora, responsabile della pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Nola. E’ un vulcano pronto a esplodere la questione Fiat in Campania.

    Fonte: Diocesi di Nola
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  6. #16
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    Festa dei Gigli 2013: il discorso del Vescovo Depalma in occasione della benedizione



    Stamane (ieri, ndc) il Vescovo di Nola, S.E. Mons. Beniamino Depalma, ha tenuto il consueto discorso alla città di Nola, in festa per fare memoria della testimonianza di fede del suo compatrono: S.Paolino, esempio di adesione totale a Cristo, di vita vissuta all'insegna della fratellanza e della povertà, di assunzione di responsabilità per la difesa degli ultimi e per servizio al bene comune. E ricordando l'esempio di S.Paolino, Mons. Depalma ha spronato la città di Nola a liberarsi da tutte le forme di subcultura che la rendono schiava per vivere da città libera rompendo il giogo imposto da criminalità e illegalità per scegliere la solidarietà e la felicità: no al sopruso, no a forme di sopraffazione, come l'usura, che fanno incetta dei beni e delle speranza di quanti, soprattutto in questo periodo di crisi, sono in difficoltà. Dalla difficoltà si esce con l'impegno di tutti, perchè, ha ricordato il vescovo, da soli non si arriva in nessun luogo: per questo gli amministratori e i politici di questo territorio, insieme alla Chiesa, devono ricordare di essere chiamati a servire il bene comune e a lavorare perchè ad ogni cittadino siano garantiti i diritti: lavoro, istruzione e salute.

    Fonte: Diocesi di Nola
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  7. #17
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    Anniversario di sacerdozio

    Don Prezioso De Giulio e a Don Filippo Carrella in data 27 Giugno 2013 hanno festeggiato nella Chiesa di S.Michele Arcangelo di Saviano il 60° Anniversario di Sacerdozio. Dopo un primo percorso di vita parallela effettuato durante gli studi teologici e con i quali la loro formazione religiosa si concludeva con la relativa Ordinazione Sacerdotale,le loro vite si sono separate per svolgere entrambi con intensità, fervore ed abnegazione la missione pastorale al servizio di Dio e delle Comunità Cristiane.

    Attualmente i due Prelati, di origine Savianese, sono in attività presso le seguenti strutture religiose: - Don Prezioso De Giulio, Rettore della Chiesa della SS. Madonna della Libera nel Corso Umberto I di Saviano da poco restaurata e fatta diventare un luogo di culto intenso e gradevole; - Don Filippo Carrella, Parroco della Parrocchia di S.Martino in Faibano di Camposano, ha profuso il suo impegno nel diffondere ai fedeli la Verità di Dio. Le quattro Comunità Parrocchiali di Saviano con i rispettivi Parroci: Don Andrea Pesapane, Don Giuseppe D’Oria, Don Salvatore Feola e Don Paolino Franzese si sono riunite per festeggiare insieme il grande evento religioso.

    La celebrazione della S.Messa Solenne è stata officiata da S.E. Monsignor Beniamino Depalma Vescovo di Nola che nell’omelia ha affiancato le due figure sacerdotali ai due grandi Apostoli: S.Pietro e S.Paolo, essendo proprio in questa data la loro ricorrenza e le cui grandi statue campeggiano sui laterali dell’abside dell’altare maggiore della Chiesa. I due Sacerdoti sono stati anche omaggiati di una pergamena ricordo con la Benedizione del Papa letta per l’occasione da Don Paolino Franzese.

    La Cerimonia è stata seguita da diverse Autorità Religiose e Comunali e l’intervento del Sindaco di Saviano Dott. Carmine Sommese, che ha sottolineato, ancora di più, il grande apporto costruttivo e collaborativo instaurato tra i quattro Parroci del Paese, ha concluso la funzione religiosa. Subito dopo è iniziata quella civile allestita nel campetto della Canonica adiacente alla Chiesa. Si è reso ancora omaggio ai due Sacerdoti ottantenni con un ricco e delizioso Buffet offerto da privati e fedeli. Prima del taglio della Torta e i saluti finali, la nipote di Don Prezioso Miriam Iovino, ha voluto gentilmente offrire a su zio Sacerdote un messaggio augurale scritto in cui ha evidenziato le qualità operanti della sua persona legate al sacrificio ed ha elogiato il suo alto grado di sensibilità e il suo intenso vissuto fatto di grandi esempi di cristianità, di amore, onestà e fede incorruttibile.

    Fonte: Gazzetta Campana
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  8. #18
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    Nola, Ex precari Fiat: vertice in vescovado



    Ieri sera (05/07, ndc), davanti agli 88 ex operai a termine dello stabilimento di Pomigliano, il vescovo Depalma, politici, sindaci, imprenditori e sindacalisti hanno lanciato segnali di un piano occupazionale comune.

    Il vescovo, Beniamino Depalma, i parlamentari Massimiliano Manfredi (Pd) e Paolo Russo (Pdl), l’ex presidente dell’unione degli industriali di Napoli nonché patron della Adler, Paolo Scudieri, e poi sindacalisti, dirigenti regionali, i sindaci del territorio: tutti insieme nel vescovado a cercare soluzioni di lavoro per gli ex precari della Fiat di Pomigliano.

    Don Aniello Tortora, parroco della chiesa del Rosario a Pomigliano e responsabile della pastorale sociale e del lavoro della diocesi, ieri sera ha portato nel palazzo vescovile gli 88 ex operai con contratto a termine o di apprendistato scaduto tra il dicembre del 2009 e il marzo del 2010. Giovani e, per la maggioranza, non più giovani con famiglie a carico la cui sopravvivenza è appesa al filo sottilissimo di una cassa integrazione in deroga che scadrà a dicembre, in via definitiva. “Responsabilità, sinergia, immaginazione”, la ricetta suggerita da Depalma ai politici e ai sindaci presenti al vertice.

    “Mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata”, il monito del prelato pronunciato davanti ai sindaci di Nola, Geremia Biancardi, Casoria, Enzo Carfora, Castello di Cisterna, Clemente Sorrentino, Brusciano, Giosy Romano, e Acerra, Raffaele Lettieri, i soli primi cittadini accorsi sul posto dei tanti invitati dalla Chiesa locale. “Bisogna puntare sulla qualità del prodotto”, ha fatto notare Scudiero. Un appunto ripreso da Massimiliano Manfredi: “Partendo dalla qualità è necessario un accordo di programma e di partenariato, facendo squadra con i comuni, la Regione, le imprese”. “Pensiamo a fare le cose che sappiamo e che possiamo fare con un patto del territorio che punti sulle piccole e medie aziende”, ha aggiunto Paolo Russo. E Giampiero Tipaldi, della Cisl, ha esortato tutti ad andare “insieme alla Regione e all’Unione degli Industriali allo scopo di sollecitare provvedimenti concreti”.

    “La Chiesa non è contro nessuno – ha infine chiarito il vescovo – non è contro la Fiat o contro le imprese. Siamo a favore della dignità dell’uomo, per il Vangelo, per il rispetto dell’uomo. Il mito dal denaro sta crescendo e insieme al disastro ecologico c’è il disastro umano. La cassa integrazione non è la risposta. Non è più tempo – l’appello di Depalma – di contrapposizioni. E’ tempo di responsabilità”.

    Fonte: Il Mediano
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  9. #19
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    La Fiat contro il vescovo di Nola: «Si è schierato dalla parte dei violenti»



    Caro vescovo, non si lasci fuorviare dalle mistificazioni di stampa che l’hanno fatta schierare «involontariamente dalla parte di violenti e prevaricatori»: venga nello stabilimento a incontrare 3200 lavoratori «degni quanto gli altri della sua solidarietà».

    La Fiat mette nero su bianco la sua risposta polemica al vescovo della diocesi di Nola, Beniamino Depalma, che l’altro giorno aveva convocato i sindaci per discutere dei «precari Fiat» e annunciato «alla stampa locale» che tra gli invitati ci sarebbe stata anche la Fiat. È lo stesso Lingotto a scriverlo in una nota di poco più di due pagine con cui Giuseppe Figliuolo, responsabile dell'impianto intitolato a Giovan Battista Vico, declina l'invito motivando la decisione di non partecipare all’iniziativa con una lunga riflessione.
    La lettera è dedicata in gran parte al rapporto tra la chiesa locale e il fronte delle proteste organizzate da Fiom e Cobas, esplose con particolare evidenza in occasione dei due sabati lavorativi disposti dalla Fiat per fronteggiare il picco di domande della nuova Panda.

    È alla presenza di monsignor Depalma «ai cancelli del nostro stabilimento il 15 giugno scorso per portare la sua solidarietà ad alcuni manifestanti che con azioni violente e minacce hanno tentato di impedire l'ingresso in fabbrica ai lavoratori della Fiat» che la lettera dedica il passaggio più rilevante. Scrive la direzione dello stabilimento di Pomigliano: «Non più di trecento/quattrocento persone (di cui solo poche decine di operai e per il resto studenti, politici di professione e appartenenti ai più svariati centri sociali) che tentavano di impedire a 3200 persone di esercitare il proprio diritto di recarsi al lavoro: non abbiamo infatti alcun dubbio circa il fatto che la sua scelta - prosegue la lettera - di essere dalla parte dei violenti e prevaricatori è stata involontaria e causata dalle mistificazioni veicolate da alcuni organi di informazione che hanno volutamente travisato la realtà dei fatti, parlando di ”comandanti al lavoro”, di ”lavoro straordinario” ed omettendo che era stato sottoscritto un accordo sindacale tra azienda e legittimi rappresentanti dei lavoratori».

    Per la Fiat, quindi, «non vi sono precari a Pomigliano, ma, dopo tanti sforzi e tante scelte coraggiose - sostiene il Lingotto - ancora 1300 persone in cassa integrazione invece che le 4500 che vi erano inizialmente e vi sarebbero ancora se tali scelte non fossero state operate nonostante la sistematica opera di denigrazione mediatica esercitata in modo sistematico e premeditato da forze che si dicono sindacali e che rappresentano ad oggi poco più di un centinaio di persone, molte (ma certamente non tutte) delle quali mosse da scelte puramemte ideologiche e politiche».

    La lettera si conclude con un invito al vescovo a visitare lo stabilimento di Pomigliano con i suoi «3200 lavoratori degni quanto gli altri della sua solidarietà». «Sarà in tale occasione - scrive Figliuolo - che saremo ben lieti di affrontare con sua Eccellenza tutte le questioni che vorrà, non ultima quella dei 36 lavoratori con contratto a termine e dei 52 apprendisti che nel periodo dicembre 2009-marzo 2010 conclusero il loro rapporto di lavoro con Fiat alla naturale scadenza dei rispettivi contratti».

    Fonte: Il Mattino
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  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da Francisco Visualizza Messaggio
    La Fiat contro il vescovo di Nola: «Si è schierato dalla parte dei violenti»
    Il vescovo di Nola alla Fiat:«Così si nega la speranza»

    «Mi meraviglia questa reazione, questa rabbia». Dopo la pubblicazione della lettera del direttore della Fiat di Pomigliano, il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, replica con fermezza all’accusa di aver dato «solidarietà ai manifestanti violenti».

    Depalma si dichiara meravigliato e amareggiato. «La gravità dell’accusa che mi viene rivolta – dice il prelato - pretende una risposta altrettanto pubblica. No, dottor Figliuolo, io non sto dalla parte dei violenti, né volontariamente né, come dice lei, involontariamente. Le dirò di più: la Chiesa non conosce la parola contro, né tantomeno, nelle vicende sociali, assume posizioni pregiudiziali a favore dell’una o dell’altra parte. Un vescovo, un pastore – puntualizza Depalma - non è un dirigente d’azienda: quando vede e sente uomini gridare, ha l’obbligo morale di andare a vedere e sentire con i suoi occhi e con le sue orecchie. Non può girare la faccia, non può fare calcoli prudenziali, non può pensare al proprio tornaconto. Deve andare. È suo preciso dovere esserci, perché nessun uomo e nessuna donna possa dire “sono rimasto solo”».

    Infine, la stoccata: «Opera davvero violenza chi nega la speranza negando prospettive di futuro alle persone e alle famiglie. Dottor Figliuolo, egregio direttore: la Chiesa ha una sola preoccupazione: che le famiglie non perdano il salario. E proprio perché conosco la complessità dei problemi, ho spesso incoraggiato le organizzazioni dei lavoratori a dare credito e fiducia ai piani dell’azienda».

    Monsignore, quando ha ricevuto la lettera del direttore della Fiat di Pomigliano?
    «Cinque minuti prima di iniziare il convegno di venerdì con sindaci e politici. Cinque minuti. Con quel messaggio il direttore di Pomigliano declinava il mio invito a partecipare. In quell’occasione non ho reso pubblica la lettera. Si trattava di una corrispondenza privata. Ma due giorni dopo me la sono ritrovata sui giornali».

    E cos’ha provato? Come ha interpretato questo segnale?
    «L’attacco non mi tocca».

    Intanto è la prima volta che la più grande azienda italiana se la prende in modo così aperto, peraltro in forma scritta, con un importante esponente della Chiesa, il vescovo di una delle diocesi più grandi d’Italia.
    «L’attacco non mi tocca perché chi mi ascolta conosce il mio vocabolario e il mio stile. Sono contrario, e lo dico in tutte le sedi e con tutti i linguaggi, a ogni forma di violenza. Sono per il dialogo, per l’incontro. Sono contrario alla contrapposizione. Il mio lavoro pastorale e la mia missione non è contro qualcuno ma in favore di tutti: lavoratori, imprenditori, politici».

    Resta il fatto che la Fiat l’attacca personalmente e lei, quindi, cosa risponde?
    «Non voglio fare polemiche, non voglio scendere a livello di sospetti, pregiudizi e interpretazioni malevoli. La mia presenza davanti alla fabbrica il 15 giugno era semplicemente un atto di solidarietà umana e cristiana verso chi vive un terribile dramma, quello del lavoro. Non era mia intenzione stare dalla parte della violenza, la mia intenzione era di scongiurare la violenza a ogni costo e di riportare gli animi arrabbiati alla responsabilità, alla calma, e, come ho detto prima, a tutte le forme di dialogo».

    La Fiat parla di “manifestanti violenti” però.
    «Al mio arrivo non ho trovato aria di violenza e di contrapposizione. Ne sono testimoni le forze dell’ordine che mi hanno accolto».

    Forse c’è qualche allusione anche all’occupazione del suo ufficio da parte dei Cobas, il giorno prima della manifestazione?
    «Mi è stato rimproverato di non aver avvertito nessuno di quell’iniziativa. Ma non ce n’è stato alcun bisogno: nessuna violenza, nulla che giustificasse interventi».

    La sensazione è che il Lingotto pensi che lei sia di parte, pur se «vittima di mistificazioni giornalistiche».
    «Io rispetto tutti, politici e imprenditori, riconoscendo gli sforzi che fanno ognuno nel proprio campo per assicurare risposte adeguate ai problemi della gente».

    Il direttore Fiat Figliuolo l’ha invitata in fabbrica, lei come risponderà?
    «Dicendo di si: io sono disposto a incontrare tutti gli uomini di buona volontà, tutti coloro che vogliono dare una mano per rinnovare il territorio e dare speranze alle famiglie, agli adulti, ai giovani. Ecco perché sono sereno».

    Fonte: Il Mattino
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