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Discussione: Cronache della Diocesi di Novara - 2013

  1. #1
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    Cronache della Diocesi di Novara - 2013

    Cronache della Diocesi di Novara - Anno 2013



    Archivio delle Cronache

    2010 - gennaio 2012

    Febbraio 2012 - dicembre 2012

  2. #2
    Cronista Onoraria di CR L'avatar di marina83
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    Il sito di riferimento della Diocesi di Novara è:http://www.diocesinovara.it/novara/s...jsp?idPagina=2

    1. Dati statistici

    La diocesi di Novara si trova al confine orientale del Piemonte, tra i fiumi Sesia e Ticino. Ha un’estensione di 4.283 kmq, un vasto territorio delimitato a nord dalla Confederazione Svizzera, ad est dalle province di Varese e di Milano, a sud dalla provincia di Pavia, ad ovest da quelle di Vercelli, di Biella e di Aosta. È la più estesa diocesi del Piemonte e la seconda per numero di battezzati (circa 530mila) e parrocchie (346) dopo l'arcidiocesi di Torino.
    Amministrativamente comprende quasi tutta la provincia di Novara (esclusi i comuni di Biandrate, Casalbeltrame, Landiona, Sozzago e Vinzaglio) l’intera provincia del Vco e, in provincia di Vercelli, tutta la Valsesia da Borgosesia ad Alagna, più Villata nella Bassa. In diocesi è anche Gravellona Lomellina, in provincia di Pavia.
    Sotto l’aspetto ecclesiale confina con le diocesi di Milano, Vigevano, Vercelli, Biella, Aosta e le svizzere Sion, Coira e Lugano. E' suffraganea dell'arcidiocesi di Vercelli e appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte Valle d'Aosta. Vescovo è mons. Franco Giulio Brambilla.

    2. Territorio e storia
    La diocesi fu eretta nel 398, come sede suffraganea dell'arcidiocesi di Milano. Il primo vescovo fu san Gaudenzio, patrono della diocesi, consacrato da san Simpliciano, successore di sant'Ambrogio.
    Il cristianesimo a quei tempi si affermava nelle città vescovili senza aver di mira una penetrazione metodica del territorio dell’intero “municipium”. Si può supporre che anche per Novara la penetrazione nel territorio sia iniziata con la costruzione di ville da parte di cittadini cristiani che come “possessores” organizzavano nelle loro tenute agricole anche strutture per la pratica religiosa (oratori).
    Nel V secolo in questo territorio, con l’espandersi dell’evangelizzazione, sorsero le prime basiliche battesimali volute dal vescovo (chiese vescovili) in quanto il battesimo era di pertinenza del vescovo o dei presbiteri da lui delegati. All’interno della diocesi di Novara si possono indicare alcune chiese battesimali che l’archeologia ha poi confermato: Sizzano, Ghemme, Cureggio, Suno, Montorfano, Pieve Vergonte e Domodos-sola, mentre nella regione dei laghi, Baveno e Intra nel Verbano, Isola di San Giulio e Gozzano per le terre del Cusio, zona questa della presenza dei santi missionari Giulio e Giuliano. La dedicazione di queste chiese si collega a santi romani, gli apostoli Pietro e Paolo (Novara, Isola di San Giulio), Lorenzo (Gozzano), Vincenzo (Varallo Pombia, Pieve Vergonte) o ai martiri milanesi, Vittore (Sizzano, Intra), Gervaso e Protaso (Baveno, Domodossola). In età carolingia nascerà la diocesi con un territorio preciso e le chiese battesimali saranno trasformate in pievi con un proprio distretto territoriale.
    Sfumato agli inizi del XVIII secolo il tentativo di creare una diocesi tra Valsesia e Biellese con centro Varallo, e intorno al 1843 tramontata la proposta della diocesi di Domodossola, il tessuto della chiesa gaudenziana rimarrà intatto, nonostante le differenze socio-culturali tra zona e zona.
    Il 17 luglio 1817 la sede di Vercelli divenne arcidiocesi metropolitana e Novara il 26 settembre dello stesso anno ne divenne suffraganea per il principio dell’adattamento alla situazione politica disegnata nel 1815 dal Congresso di Vienna.

    VICARIATI, PARROCCHIE E CLERO
    La divisione ecclesiastica delle 346 parrocchie negli otto vicariati territoriali, nati dopo il sinodo Del Monte (1990), cerca di tener presente storia, omogeneità di mentalità e problematiche pastorali: Novara con 23 parrocchie, di cui una è l’Ospedale maggiore, distribuite nel solo comune capoluogo di provincia con più 100mila abitanti; l’Aronese, che si distende nella fascia territoriale che sale da Bellinzago e Oleggio e poi costeggia il lago Maggiore estendendosi fino al Vergante e a Gignese, con 39 parrocchie; il Borgomanerese, esteso da Caltignaga alla prima parte del lago d’Orta, con 54 parrocchie; il Cusio che, specchiandosi sul lago d’Orta da Pettenasco arriva ad Ornavasso, con 33 parrocchie; l’Ossola che comprende tutte le nove valli (Antigorio, Antrona, Anzasca, Bognanco, Divedro, Formazza, Valgrande, Vigezzo, Ossola) con 67 parrocchie; l’Ovest Ticino è invece un anello che incorona la città di Novara e si estende nella bassa con 25 parrocchie; la Valsesia, che per 80 chilometri da Castellazzo Novarese, seguendo la Sesia, arriva ai piedi del Rosa fino ad Alagna, con 51 parrocchie; il Verbano che si estende sull’estrema punta del lago e ha in Verbania il fulcro, con 54 parrocchie.
    Le parrocchie inferiori ai 1000 abitanti sono 320; gran parte sono situate in zone non facili da raggiungere, in particolare nella stagione invernale. Le parrocchie in zona urbana sono 73, quelle in zona rurale e di montagna 273.
    I sacerdoti novaresi sono circa 350.

    RITO ROMANO, AMBROSIANO E LA CAPPELLANIA UCRAINA
    Il rito romano è quello proprio della diocesi di Novara. Per ragioni storiche millenarie esiste il rito ambrosiano nelle parrocchie dell’Unità pastorale di Cannobio (Cannero Riviera; Cannobio S. Vittore, S. Agata, S. Bartolomeo Valmara, Traffiu-me; Cavaglio-Gurrone, Spoccia; Falmenta, Crealla; Cursolo-Orasso; Gurro; Trarego-Viggiona) un tempo legate all’antico vicariato esistente; è stato ripristinato con il sinodo Del Monte nel 1990.
    Data poi la presenza di cattolici orientali, è stata costituita una cappellania che celebra la divina liturgia in diversi luoghi della diocesi secondo il rito greco–cattolico.

    Cenni Storici

    La diffusione del Cristianesimo in terra Novarese risale con certezza alla metà del secolo IV con la predicazione di Gaudenzio, che fu pure il primo Vescovo di Novara, consacrato attorno al 398 da Simpliciano di Milano. Novara dal 406 con l’invasione dei Sarmati e poi dal V al VIII secolo subì le conseguenze, come tutto il Nord della penisola, delle invasioni barbariche, in particolare dei Longobardi. Quando Carlo Magno invase il territorio Longobardo, Novara non era un importante centro politico, piuttosto era un punto di riferimento religioso, in quanto il potere carolingio volle riconfermare la sede episcopale ponendola di una nuova circoscrizione religiosa del clero urbano, denominata pieve urbana. Furono anni in cui la volontà episcopale di evangelizzare le campagne portò alla nascita delle pievi, vale a dire una circoscrizione religiosa governata da un arciprete, il cui operato era controllato direttamente dal vescovo. Fu sempre nell’IX secolo, che potere religioso e civile iniziò ad identificarsi nella figura del vescovo, questo attraverso il controllo sulle pievi e sulle rendite ad esse collegato. La fine dell’IX secolo vide il susseguirsi di vescovi impegnati più nell’amministrare il potere temporale che quello spirituale, mentre la pianura si andava popolando di signori locali, che nei primi anni dello X secolo iniziarono ad incasellarsi, così da difendere le loro terre sia da nemici interni sia dalle scorrerie d’Ungari e Saraceni. Il vescovo si era dotato di vassalli a cui concedeva in beneficio le sue proprietà e in cambio chiedeva aiuto contro chi minacciava il suo potere, questo legame si acuì nei primi anni del XI secolo, quando le terre del vescovo di Novara erano minacciate dagli arduinici marchesi d’Ivrea, i quali puntavano a sostituirsi alla dinastia sassone che regnante, come poi avvenne nel 1002. Il suo regno durò sino al 1015, quando i vescovi, a cui aveva sottratto le terre e il potere, con l’aiuto dell’Imperatore Enrico II lo avevano sconfitto, negli anni successivi il potere episcopale non fu più minacciato, anche per l’efficienza del suo braccio armato, potendosi così ampliare approfittando delle donazioni imperiali. Con il 1037 il rapporto tra il vescovo e i suoi vassalli cambiò, in quanto fu concessa l’ereditarietà dei feudi, si formarono così vere e proprie famiglie, che di padre in figlio, si ponevano al servizio del vescovo, ciò capitò anche a Novara sotto l’episcopato del vescovo Riprando. Con il vescovo Oddone, il novarese assistette prima al concilio organizzato presso Fontaneto nel 1056, al fine di processare i patarini e al quale parteciparono i più importanti vescovi della pianura e poi nel 1072 nella cattedrale novarese fu consacrato l’arcivescovo imperiale Gotofredo da Castiglione. Gli anni successivi videro l’intera Europa impegnata nelle crociate e nonostante il potere episcopale su Novara rimase ben saldo per ancora un secolo, nel XII secolo a Novara nasceva il Comune, questa fu solo uno dei cambiamenti a cui assistette la città, infatti, si stava diffondendo un movimento di pauperes che protestava contro il potere del vescovo e contro la tassazione imposta dalla chiesa, ad imporre un accordo ci pensò l’Imperatore Enrico V, i quali dopo aver assediato e distrutto le mura della città, impose un nuovo vescovo e richiamò i cittadini alla concordia. Nonostante quest’intervento il malcontento rimaneva tra gli strati più umili della società. I primi anni del XIII secolo segnò l’incrinarsi dei rapporti tra il comune e il vescovo Sigebaldo, per quanto riguarda i territori presso i borghi franchi di Borgomanero e BorgoSesia, mentre in città i rapporti tra le famiglie in continua lotta per il potere gli imponeva di fungere da pacere. Il XIV secolo segnò l’arrivo in città di numerosi ordini religiosi che si stabilirono sia all’interno delle mura sia nei borghi circostanti, con la nomina di Giovanni Visconti nel 1331, il novarese passava sotto l’influsso della potente famiglia dei Visconti, gli successe Guglielmo da Cremona, agostiniano molto colto, che molto si dedicò alla riforma degli statuti della riviera d’Orta. Il XIV secolo si chiuse con il vescovo Oldrado Manieri, il quale dovette subire le difficoltà della guerra e le decisioni di Galeazzo II Visconti, allora signore di Novara. Il periodo che precedette la grande stagione di riforma post-tridentina, rappresentata da grandi figure di riformatori, fu un periodo convulso che vide succedersi numerosi vescovi, nel frattempo furono anni caratterizzati da una riscoperta della religiosità cittadina con la nascita di molti monasteri. Con la fine del XVI secolo anche a Novara, fautore il vescovo Bascapè, giunse quella ventata di riforme, che il Concilio di Trento aveva imposto, così il vescovo si occupò direttamente dei problemi della diocesi, visitandola, ma anche vistando monasteri e imponendo il ritorno ad un maggior rispetto delle regole conventuali, in generale si volle agire contro il lassismo diffuso e dovuto al mancato controllo delle autorità religiose, questo soprattutto nei conventi. Principale fautore di questo rinnovamento fu monsignor Bascapè. Il secondo Seicento fu un periodo in cui la chiesa novarese s’impegnò a continuare la riforma iniziata sul finire del Cinquecento, dopo le guerre, carestie e pestilenze dei primi anni del XVII secolo, così furono convocati Sinodi, compiute visite pastorali in tutta la diocesi, fu rinnovata la formazione del clero e si rinnovò l’interesse per le confraternite tra i laici. Il Settecento dopo i primi anni in cui la chiesa, approfittando di un periodo di pace continuava la propria riforma, vedrà la diocesi doversi scontrare, sul finire del XVIII con le istanze giacobine. Il periodo sabaudo fu contraddistinto dalla nomina di vescovi d’assoluta fedeltà al nuovo Re, così da garantire un controllo assoluto sulle terre di recente acquisizione. La seconda metà del Settecento vide l’episcopato di mons. Balbis Bertone, il quale dovette saper conciliare le spinte innovatrici derivanti dal diffondersi dei lumi e gli obblighi derivanti dalla sua carica, egli lasciò la chiesa novarese all’indomani della Rivoluzione francese a mons. Bronzo del Signore. Il suo episcopato durò sette anni e si orientò verso una riforma del clero, fu invece mons. Vittorio Filippo Melano ad affrontare le guerre napoleoniche e le leggi contro il clero imposte dai francesi. Di fronte a queste ingerenze del potere civile negli affari della Chiesa, il vescovo si mostrò disponibile al compromesso e al dialogo, nel solo interesse di risparmiare alla città inutili sofferenze, ma per fare ciò dovette scontentare quella parte della società, compresi numerosi parroci, che non intendevano ammettere l’ingerenza francese nelle questioni religiose. Fu con il vescovo Morozzo della Rocca che si ebbe la Restaurazione e la riforma del clero, messa in pratica attraverso la riforma dell’educazione e di ritorno ai dettami tridentini, nonostante fosse un’epoca segnata dai moti costituzionali e rivoluzionari. Da sottolineare fu la sua amicizia con padre Rosmini. Gli successe Giacomo Gentile il quale traghettò la diocesi attraverso le tristi giornate di Novara prima e poi quelle più gloriose dell’unità nazionale. Il suo impegno fu capillare, iniziò dal visitare la diocesi per poi dedicarsi ad opere di carità e alla riforma della vita religiosa.

    Quattro presuli sono venerati come santi: Gaudenzio, Agabio, Lorenzo e Adalgiso; beato è benedetto Odescalchi, divenuto Papa Innocenzo XI; assai ricordato per l’opera di riforma della Diocesi in epoca post-tridentina sul modello borromaico il servo di Dio Carlo Bascapè.

    Fonti:

    http://www.diocesinovara.it/pls/novara/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_p agina=36

    http://www.novaraonline.net/informazioni/tutto_culto.htm









  3. #3
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    3 - Cronotassi dei Vescovi

    Dalle origini all’epoca Ottoniana (IV-IX secolo)

    1. GAUDENZIO, santo. Protovescovo, secondo i due dittici fu guida per la diocesi per venti anni, dal 398 ca. al 418; consacrato da Simpliciano di Milano morì probabilmente il 3 agosto. Fu sepolto fuori delle mura sulla via di Vercelli, in un luogo dove nel sec. VI venne edificata una Basilica dedicata agli Apostoli. Con l'inizio del culto a partire dal sec. VII, in età carolingia anche la Basilica prese il nome di S. Gaudenzio e vi fu fondata una collegiata con venti canonici. Nel 1553 quando gli spagnoli iniziarono a distruggere i borghi di Novara il corpo fu portato entro le mura nella chiesa di S. Vincenzo, dove poi sorse l'attuale basilica del santo patrono. Nel dittico della cattedrale è chiamato presule egregio

    2. AGABIO, santo, nel dittico della cattedrale è indicato come Venerabile vescovo....

    3. LORENZO, santo. Per alcuni secoli è stato considerato prete, (cfr. Dittico della Cattedrale) e martire, recenti studi storico-critici lo hanno poi ricuperato come terzo vescovo ( cfr. Dittico di S. Gaudenzio). A lui appartengono tre omelie, importanti per la concezione della penitenza e della remissione dei peccati. Presso il luogo della sua sepoltura il vescovo Pietro III edificò intorno al 1025 una abbazia benedettina. Nel 1553, con la distruzione dell'edificio, il corpo venne portato nella Cattedrale.

    4. DIOGENE. Nel dittico di san Gaudenzio il suo nome era preceduto dall'appellativo “Sanctus”, in un secondo tempo raschiato.

    5. PASCENZIO.

    6. SIMPLICIANO. Partecipò al Concilio Provinciale di Milano, indetto dal metropolita Eusebio nel 451 per approvare il Tomo di Papa Leone Magno contro i Monofisiti.

    7. VITTORE. Ricordato da una iscrizione sepolcrale compostala Ennodio, Vescovo di Pavia, alla fine de V sec., durante la conquista dell'Italia ad opera degli Ostrogoti.

    8. PAGAZIANO.

    9. ONORATO. Vescovo nei primi decenni del VI sec. Ennodio compose per lui un discorso da recitarsi davanti ai Vescovi della provincia ecclesiastica nel giorno della dedicazione della Basilica degli Apostoli. Edificò un “Castrum” nel territorio della diocesi.

    10. OPILIO

    11. AMBROGIO I

    12. FILACRIO. Vescovo dal 537 al 553. L'iscrizione sepolcrale attesta il giorno della morte, avvenuta il 15 dicembre 553 nell'isola di san Giulio, dove esisteva un castello.

    13. AGNELLO

    14. SPETTABILE

    15. MARCELLO

    16. SEVERO

    17. LUPICINO

    18. PROBINO

    19. VIGILIO

    20. FLAVIANO

    21. PRAMFONIO (Pamfronio). Il nome è segnato con lettere rosse nel dittico della cattedrale.

    22. GRAZIANO. Nel 680 sottoscrisse a Roma la condanna dei monoteliti, al Sinodo dei vescovi d'occidente, presieduto da Papa Agatone.

    23. PROBO

    24. LAUREOLO

    25. LEONE. Viene nominato al termine della vita di san Gaudenzio che fu scritta dietro sua iniziativa.

    26. AMBROGIO II

    27. GRAZIOSO. Nominato nella prima pergamena dell'archivio capitolare di santa Maria (3 dicembre 729) in cui viene pregato da un certo Radoaldo perché consacri un altare in onore di san Michele nell'oratorio di Gausingo (ora san Pietro in Silva) Il documento attesta il culto a san Gaudenzio. L'episcopato di Grazioso coincise con il regno di Liutprando, con cui fu in buoni rapporti. La chiesa novarese appare organizzata con un proprio archivio per la conservazione delle scritture più importanti. Della sua sepoltura, presso la basilica di san Gaudenzio, si conosce, sia pure in forma mutila, il testo dell'iscrizione, trascritto e oggi introvabile.

    28. BENEDETTO

    29. PIETRO I

    30. SICARDO

    31.TITO LEVITA. Vescovo dal 780 all'800 circa. Ricordato nel codice Trivulziano: Juliani Epitone latina novellarum, con queste parole: summus et annificus dominus et venerabilis Tito praesul, vocatus episcopus, hunc librum suo praecepit fieri tempore. A lui si deve anche la trascrizione della raccolta di canoni conciliari, nota con il titolo: Collectio Novariensis.

    32. ATTONE. Nei dittici inizia la cronotassi dei vescovi. Fu alla guida della chiesa novarese dall'ottobre novembre dell'anno 800 al gennaio febbraio 830.

    Dall’epoca ottoniana alla riforma di Litifredo (IX-XII secc.)

    33. ADALGISO. Vescovo dal gennaio – febbraio 830 al marzo – aprile 848. Ricordato nel necrologio di San Gallo, fu “missus” dell'imperatore Lotario I prima del 15 dicembre 837 nel monastero di san Salvatore di Brescia e il 19 febbraio 840 ricevette dallo stesso imperatore un diploma di donazione alla chiesa novarese del monastero di San Genuario di Lucedio. Nell'842 sottoscrisse il decreto di Angelberto, arcivescovo di Milano, per l'erezione del monastero dei santi Faustino e Giovita. Fondò il capitolo di santa Maria, dotandolo di beni terrieri e di decime, ed il capitolo di san Gaudenzio, cui concesse il 3 gennaio 848 la corte di Cesto. Si sa che fu sepolto nella basilica di san Gaudenzio fuori le mura. E' venerato come santo dalla chiesa novarese e le sue reliquie sono conservate nell'altare del transetto, di fronte allo scurolo, nell'attuale basilica di san Gaudenzio. Il dittico della cattedrale lo elogia: presule santissimo, che, morto al secolo, per le ottime sue opere, vive in Cristo gemma dei sacerdoti. Nel dittico della cattedrale è lodato come: Presule santissimo, che, morto al secolo, per le ottime sue opere vive in Cristo gemma dei sacerdoti.

    34. DODONE. Vescovo dal marzo – aprile 848 al settembre 858. Ricevette dall'imperatore Ludovico il diploma di conferma delle immunità e privilegi della chiesa novarese.

    35. DRUTTEMIRO. Vescovo dal settembre 858 al maggio 869. Partecipò al Sinodo milanese presieduto dal metropolita Tadone nell'ottobre 864.

    36. NOTINGO. Vescovo dal maggio 869 al settembre-ottobre 879. Ricevette da Carlo il calvo il 29 ottobre 877 un diploma di conferma dei beni della chiesa novarese. Papa Giovanni VIII gli impose il 19 ottobre 879 di restituire i beni dell'imperatrice Angelberga.

    37. LAMBERTO. Vescovo dal settembre – ottobre 879 al febbraio 881.

    38. ERNUSTO. Vescovo dal febbraio 881 all'agosto 882.

    39. CADULTO. Vescovo dall'agosto 882 alla morte, avvenuta il 5 aprile 891. Monaco del monastero di Reichenau, fratello di Liutvardo, arcicappellano di Carlo il Grosso e vescovo di Vercelli
    Durante il suo episcopato il corpo di sant'Agabio venne portato nella cattedrale per proteggerlo dalle incursioni dei Magiari

    40. LIUTERIO. Vescovo dall'aprile 891 al febbraio 895.

    41. GARIBALDO. Vescovo dal febbraio 895 al maggio 902. Ricevette da Berengario I, re d'Italia, il 9 maggio 902 il diploma di conferma dei beni della chiesa novarese.

    42. DAGIBERTO. Vescovo dal maggio 902 al luglio 940. Nell'899 era suddiacono della chiesa pavese e figlio di Gausperto. Donò beni al capitolo della cattedrale. Ricevette da Berengario I, il 17 novembre 919, il diritto di mercato a Novara e a Gozzano. Nel dittico della cattedrale è detto: Vescovo Pio

    43. RODOLFO. Vescovo dal luglio 940 all'agosto 957.

    44. PIETRO II. Vescovo dall'agosto 957 al dicembre 964

    45. AUPALDO. Vescovo dal dicembre 964 all'aprile-maggio 993. Quasi sicuramente Abate del monastero di sant'Ambrogio di Milano. Ricevette da Ottone I, tra il 968 e il 972, la giurisdizione territoriale sulla città di Novara e sul circondario entro un raggio di 24 stadi (km 5). Donò beni nel 985 ai canonici di santa Maria. Nel dittico della cattedrale è scritto in lettere rosse.

    46. PIETRO III. Vescovo dall'aprile-maggio 993 al gennaio-febbraio 1032. Figlio di Leone, detto Teuzo, “vivente secondo la legge longobarda”, è fratello di Gisolfo, giudice del sacro palazzo di Pavia. Fu vicino alla corte di Enrico II e di Corrado II, dai quali ottenne nel 1014 e nel 1025 importanti concessioni territoriali per la chiesa novarese. Tenne un Sinodo nella chiesa cattedrale nel 1015. Nel dittico della cattedrale è scritto in lettere rosse ed è chiamato Vescovo prudente

    47. GUALBERTO. Della famiglia dei Conti di Pombia, vescovo dal gennaio-febbraio 1032 al gennaio-febbraio 1039, nel dittico della cattedrale è segnato con lettere rosse e detto Vescovo degno

    48. RIPRANDO. Vescovo dal 2 febbraio 1039 alla morte, avvenuta il 21 dicembre 1053. Nel 1034 è indicato come chierico della chiesa pavese, figlio del conte Uberto e fratello del conte Guido di Pombia, nipote del Vescovo Gualberto. Fondò con i fratelli l'abbazia di san Nazzaro Sesia intorno al 1040 e partecipò nel 1046, a fianco di Enrico III, al Concilio di Sutri. Nel dittico della cattedrale, segnato in lettere rosse è detto Presule glorioso

    49. ODDONE II. Vescovo dal 10 giugno 1054 al 18 agosto 1079. Nel 1054 fu a Costantinopoli ambasciatore di Enrico III, nel 1057 ospitò nell'abbazia di san Sebastiano di Fontaneto il Sinodo provinciale milanese presieduto dal metropolita Guido, che condannò il Movimento patarinico; nel 1059 partecipò al Concilio lateranense che approvò le nuove norme sulla elezione del Papa. Il 13 Aprile 1060 ricevette da Enrico IV e dall'imperatrice madre Agnese un diploma di conferma dei beni della chiesa. Morì al ritorno dal pellegrinaggio a Gerusalemme. Nel dittico della cattedrale è segnato in lettere rosse e detto Presule prudentissimo

    50. ALBERTO. Vescovo dalla fine del 1079 ai primi mesi del 1083. I dittici affermano che è stato ucciso dagli iniqui Conti (di Biandrate) è detto vescovo nobile Nel dittico della cattedrale segnato in lettere rosse è detto Vescovo nobile. Di lui si dice: Iniuste ab iniquis comitibus (blandrati) est interfectus.

    51. ANSELMO. Vescovo imperiale, scismatico, eletto nei primi mesi del 1083. Tenne la sede per circa trent'anni. I dittici della cattedrale non lo registrano; quelli di san Gaudenzio lo indicano come invasore. Fu scomunicato nell'aprile del 1098 dal sinodo milanese presieduto dall'arcivescovo Anselmo da Bovisio.

    52. EPPONE. Vescovo imperiale, scismatico. Unica testimonianza databile all'11 marzo 1113. Sedette circa otto anni. I dittici di san Gaudenzio lo registrano come invasore.

    53. RICCARDO. Vescovo dal 2 settembre 1116 al 25 luglio 1123. Arcidiacono della Cattedrale, dopo il 1112. Il 3 novembre 1119 sottoscrisse la sentenza dell'arcivescovo milanese Giordano nella causa tra i decumani e i cappellani della città, con la formula: ego Richardus novariensis dictus episcopus subscripsi. Nel 1123 ha canonizzazo Bernardo di Aosta. Il dittico della cattedrale lo chiama vescovo nobile e prudente
    Da Litifredo a

    54. LITIFREDO. Novarese, vescovo dal luglio 1123 al 17 maggio 1151. Figlio di Litifredo, appartenente probabilmente alla famiglia capitanale de sancto Petro ed ara quindi nipote del proposito della Cattedrale Ottone (1091 -1127). Arcidiacono della Cattedrale almeno dal 1118, si schierò a favore di Lotario di Supplimburgo contro Corrado III di Svezia ed aderì a papa Innocenzo II contro lo scisma anacletiano. Partecipò nel 1135 all'elezione dell'arcivescovo di Milano, Robaldo. Notevole figura di pastore, ristrutturò le circoscrizioni plebanali della diocesi, impose ai canonici della Cattedrale l'abitazione all'interno del chiostro e consacrò numerose chiese in tutta la diocesi. Nel 1132 ospitò il papa Innocenzo II, reduce dalla Francia, il quale nell'occasione consacrò la cattedrale romanica. Fece ricostruire la Basilica di san Gaudenzio. Il dittico della cattedrale lo segna con lettere rosse e con l'elogio: Vive in Cristo gemma dei sacerdoti.
    SEDE VACANTE fino al 2 novembre 1153.

    55. GUGLIELMO TORNIELLI. Novarese, vescovo dal 3 novembre 1153 al 27 maggio 1171. Canonico della Cattedrale dal 5 novembre 1150. Ospitò Federico Barbarossa nella sua prima discesa in Italia. Nel dittico della cattedrale è segnato in lettere rosse

    56. GUGLIELMO FALETO. Novarese, vescovo eletto dal 1162 al 1170. Probabilmente destituito, continuò ad occupare il canonicato della cattedrale almeno fino al 20 agosto 1177.

    57. BONIFACIO. Preposito generale dell'ordine mortariense, vescovo dal 1170 al 1192. vicario imperiale fu a Venezia dal 1 agosto 1177 alla pace tra Alessandro III e Federico I. Intervenne nel dicembre 1179 al III Concilio lateranense. Gli ultimi atti conosciuti sono la sottoscrizione come testimone del Diploma del 7 dicembre 1191 di Enrico VI al comune di Pavia e la presenza nel palazzo arcivescovile di Milano alla Pabce disposta l'8 dicembre 1191, tra Enrico VI e le città di Brescia, Bergamo e Cremona

    58. OTTONE. Vescovo dal 1192 al 1196. Fu presente il 3 giugno 1194 alla concessione di un diploma di Enrico VI al Monastero di Leno; ricevette a Milano il 9 giugno 1196, dallo stesso imperatore il diploma di conferma dei beni della Chiesa novarese.

    59. PIETRO IV. Vescovo dal 1196 al 1209. Prima dell'elezione episcopale le pergamene lo indicano come magister. Difese le prerogative giurisdizionali della Chiesa novarese contro le pretese del comune e per questo fu anche inviato in esilio.

    60. GERARDO SESSA. (Sessio) di Reggio. Appartenente all'ordine cistercense, fu anche canonico di Parma ed in seguito abate del monastero di Tiglieto (Acqui); vescovo eletto dal 1209 al 3 maggio 1211), nominato arcivescovo di Milano il 4 maggio 1211. Creato cardinale (maggio-giugno) 1211; morto post 22 aprile 1212, non fu consacrato. Fu sepolto nella cattedrale di Cremona.

    61. ODELBERTO TORNIELLI. Novarese, Canonico della cattedrale e prevosto di san Gaudenzio. Eletto il 21 maggio 1213 e consacrato; morì il 15 marzo 1235 e fu sepolto nella Basilica dell'Isola di san Giulio.

    62. ODEMARIO BUZIO. Novarese, canonico di S.Maria dal 10 settembre 1195, prevosto di S.Gaudenzio, indi proposito della Cattedrale, successivamente arcidiacono. Eletto e consacrato vescovo il 1 ottobre 1235; morto il 10 aprile 1249 e sepolto nella Basilica di s. Giulio.

    63. SIGEBALDO CAVALLAZZI. Novarese, canonico della cattedrale come magister 1238, fu in seguito preposito di Parma sicuramente nel 1243. Vescovo eletto di Padova prima del 1249, fu vescovo di Novara ante 28 luglio 1249; Il 7 settembre 1257 radunò un sinodo in cui pubblicò decreti di riforma, promulgando pure i decreti del suo antecessore Gerardo Sessa. Morto nel 1269.
    SEDE VACANTE: 1269-1287. (tentativi di nomine contrastate)

    64. ENGLESIO CAVALLAZZI. Novarese dell'ordine dei minori di san Francesco eletto vescovo il 14 febbraio 1287, morto il 20 gennaio 1291.
    SEDE VACANTE per elezione contrastata 1291-1296. (Matteo Visconti, Milanese)

    65. PAPINIANO DELLA ROVERE dei conti di Vinovo di Torino. Preposito di Parma, cappellano di Bonifacio VIII, uditore delle cause del palazzo apostolico, vicecancelliere di SRC, Eletto vescovo di Novara il 4 febbraio 1296, trasferito a Parma il 3 giugno 1300; morì il 14 agosto 1303. Convocò il Sinodo il 26 aprile 1298.
    SEDE VACANTE: 3 giugno 1300 – 7 gennaio 1303.

    66. BARTOLOMEO QUIRINI vescovo di Castello (Venezia) dal 5 aprile 1275. Nominato da Bonifacio VIII vescovo di Novara l'8 gennaio 1303, il 10 gennaio 1304 Benedetto XI lo trasferì a Trento. Morì il 3 aprile 1307.

    67. UGUCCIONE DE'BORROMEI vercellese, docente di diritto canonico a Bologna, canonico di Liège e cappellano del papa, e uditore, eletto da Benedetto XI vescovo il 19 febbraio 1304; nel 1316 partecipò ad Avignone all'elezione di Giovanni XXIII. Morì nel 1329.

    68. GIOVANNI VISCONTI canonico di Milano, eletto vescovo di Novara da Giovanni XXII il 1 agosto 1331, trasferito a Milano il 17 luglio 1342. Morì il 5 ottobre 1354.

    Dalla Riforma di Litifredo alla Riforma Tridentina (secc. XIII-XVI secc.)


    69. GUGLIELMO DE VILLANA cremonese. Nato attorno al 1270, maestro di teologia, priore generale dell'ordine degli Eremitani di Sant'Agostino dal 1326, eletto vescovo da Clemente VI, dopo il 17 luglio 1342, morì il 29 gennaio 1356. Riorganizzò il patrimonio della Chiesa, documentandolo con le Consignationes. Sepolto a Pavia nella Chiesa di S.Pietro in Ciel d'oro.

    70. OLDRADO DE MAYNERIIS. Milanese, canonico della cattedrale di Novara, cappellano del papa, uditore delle cause del palazzo apostolico. Fu docente di diritto canonico all'Università di Bologna, nominato da Innocenzo VI vescovo il 12 ottobre 1356; morì nel 1388 circa. Celebrò il 3 gennaio 1365 un Sinodo.

    71. PIETRO FILARGO da Candia dell'ordine dei minori. Professore di teologia a Pavia, nominato vescovo di Piacenza da Urbano VI il 5 ottobre 1386, trasferito a Vicenza il 23 gennaio 1388, il 18 settembre 1389 nominato dallo stesso papa, vescovo di Novara, trasferito a Milano il 17 maggio 1402 da pp. Bonifacio IX. Creato cardinale da Innocenzo VII il 12 giugno 1405; eletto papa con il nome di Alessandro V il 26 giugno 1409; morì a Bologna nel 1410; sepolto in S.Francesco.

    72. GIOVANNI CAPOGALLO. Vescovo dal 4 agosto 1402, prese possesso agli inizi del 1404, morto a Rimini il 13 giugno 1413, deposto dall'episcopato novarese da Gregorio XII tra il luglio 1409 e il febbraIO 1410, data in cui lo stesso pontefice concedeva ad un certo Enrico, forse canonico di prendere possesso dei beni della chiesa novarese. Benedettino era stato in precedenza abate nel Monastero di s.Maria di Grottaferrata dal 1379, poi fu abate di S.Paolo fuori le mura a Roma dal 16 aprile 1386, successivamente ambasciatore papale a Firenze ed a Venezia. Vescovo di Feltre e Belluno dal 12 giugno 1398 fu luogotenente del Duca di Milano a Pisa nel 1399. Nel 1409 partecipò al concilio di Pisa e fu tra i più significativi elettori di Alessadro V. Umanista, lasciò alcuni codici all'Archivio capitolare.

    73. PIETRO DE GIORGI, chierico della chiesa pavese, laureato il diritto civile, nominato da Bonifacio IX il 30 marzo 1394 vescovo di Tortona, fu trasferito alla sede novarese da Giovanni XXIII il 15 febbraio 1413. Nominato da Martino V il 4 novembre 1429 arcivescovo di Genova, decedette nel 1436.

    74. BARTOLOMEO AICARDI VISCONTI. Nato a s. Giorgio Lomellina nel 1402 studiò a Pavia, Laureato in diritto civile nel 1426, chierico pavese, fu eletto a 27 anni il 4 novembre 1429 da Martino V, vescovo di Novara. Ebbe come segretario Enea Silvio Piccolomini (il futuro papa Pio II). Più volte ambasciatore dei Visconti, a Firenze nel 1435 organizzò una congiura contro il pontefice, fallita la quale aderì nel 1440 allo scisma di Basilea e partecipò alla consacrazione di pp. Felice V il 24 luglio
    1440. Creato cardinale dallo stesso antipapa ricusò la dignità. Morto Filippo Maria Visconti nel 1447 si schierò con Francesco Sforza, di cui divenne consigliere e segretario dall' 11 marzo 1450. Fu oratore ducale presso la S.Sede. Morì il 28 aprile 1457.

    75. GIACOMO FILIPPO CRIVELLI milanese cistercense abate del monastero di S.Maria di Rivalta (Tortona). Creato vescovo dal papa Callisto III il 30 marzo 1457, morì nel 1466.

    76. BERNARDO DE'ROSSI di Parma. Nominato il 27 aprile 1458 amministratore della diocesi di Cremona a 26 anni di età, l'anno successivo veniva creato vescovo e trasferito a Novara l'8 ottobre 1476. Morì a Roma a 36 anni nel 1468 e fu sepolto nella chiesa dell'Aracoeli.

    77. GIOVANNI ARCIMBOLDO nato a Parma attorno al 1430, dopo gli studi giuridici a Pavia si trasferì a Milano godendo dei favori di Filippo Maria Visconti. Entrato nell'orbita degli Sforza si era da prima sposato e rimasto vedovo, aveva iniziato nel 1467 una carriera ecclesiastica straordinaria. Nel 1468 il Duca Galeazzo Maria Sforza lo fece nominare da Paolo II vescovo di Novara. Pur occupando vari uffici diplomatici, al servizio degli Sforza, (nel 1472 fu nominato ambasciatore presso Sisto IV) egli non abbandonò l'episcopato di Novara. Il 7 maggio 1473 ebbe il titolo di cardinale dei santi Nereo e Achilleo. Fu legato a latere in Ungheria, Germania e Boemia. Il 15 gennaio 1483 fu camerario del collegio cardinalizio. Nominato il 25 ottobre 1484 arcivescovo di Milano, morì a Roma il 2 ottobre 1488 sepolto nella chiesa di Sant'Agostino. Ebbe vivo lo zelo per il culto liturgico e la devozione della celebrazione dell'Eucarestia. Lo splendore del culto a Novara è attestato da vari interventi. Nel 1478 Biagio Grancino da Melegnano, miniaturista confezionò due libri liturgici per il capitolo, mentre anche la canonica veniva ristrutturata con il quadriportico e si aggiornavano gli statuti capitolari. Il cardinale Arcimboldo lasciò diversi paramenti alla cattedrale con il suo stemma.

    78. ASCANIO M. SFORZA. Milanese, fratello di Ludovico il Moro, eletto amministratore della Diocesi di Pavia il 17 settembre 1479, il 17 marzo 1484 fu creato cardinale da Sisto IV. Il 25 ottobre 1484 gli venne assegnata in Commenda la diocesi di Novara. Restituì il mandato ante 18 aprile 1485.

    79. GEROLAMO PALLAVICINI. Chierico cremonese, nominato amministratore della diocesi di Novara il 18 aprile 1485, a soli 22 anni; cinque anni dopo fu Vescovo eletto. Morì il 18 agosto 1503, sulla riva del lago d'Orta, in località Buccione.
    ASCANIO M. SFORZA, alla morte del Pallavicini fu rieletto amministratore della Diocesi. Morì a Roma il 27 maggio 1505.

    80. FEDERINO SANSEVERINO. Napoletano, creato cardinale da Innocenzo VIII il 9 marzo 1489, fu eletto amministratore della Diocesi il 30 maggio 1505. Il 24 ottobre 1511 fu deposto sia dal cardinalato sia dall'episcopato ad opera di Giulio II.. Morì il 7 agosto 1516, dopo che Leone X lo ebbe reintegrato in entrambe le mansioni il 27 giugno 1513.

    81. MATTEO SCHINER. Vallese, eletto il 20 settembre 1498 vescovo di Sion, nel Vallese, nominato da Giulio II il 22 settembre 1511 cardinale, il 6 febbraio 1512 ottenne l'amministrazione della diocesi di Novara dopo la deposizione del Sanseverino. Rinunciò all'episcopato novarese solo nel 1517, anche se si occupò ben poco della diocesi e quasi solo per mezzo di vicari. Morto a Roma tra il 30 settembre e il 1 ottobre 1522.

    82. ANTONIO DE MONTE. Aretino, nominato vescovo di Novara il 19 aprile 1516; in precedenza era stato vescovo di Città di Castello. Dal 1503, di Manfredonia dal 1506 e di Pavia dal 1511. Il 10 marzo 151 fu creato cardinale da Giulio II; rinunciò all'episcopato di Novara il 20 novembre 1525 in favore di Giovanni Angelo Arcimboldi, che si riservò l'accettazione. In seguito fu amministratore della Diocesi di Rimini e di Alatri. Morì a Roma il 20 settembre 1533 e fu sepolto nella chiesa di san Pietro in Montorio. Suo nipote, il card. Giovanni M. De Monte, fu Papa con il nome di Giulio III, dal 1550 al 1555.

    83. ERMETE STAMPA. Milanese, proposito della chiesa di Santo Stefano di Olgiate Olona, nominato Vescovo di Novara il 20 dicembre 1525 e morto subito dopo.

    84. GIOVANNI ANGELO ARCIMBOLDI. Milanese, legato papale in Germania e Svezia (1518), consigliere ducale di Francesco II Sforza, nel 1522 fu inviato legato in Spagna. Nominato da Clemente VII il 2 marzo 1526 Vescovo di Novara, fu trasferito a Milano il 19 marzo 1550, decedette il 6 aprile 1555. Durante il suo episcopato novarese, il 14 marzo 1530, Vigevano, già pieve novarese, divenne diocesi autonoma.


    Dalla Riforma Tridentina alla Restaurazione (1563-1817)

    85. IPPOLITO II D'ESTE. Nato a Ferrara nel 1509, fu creato arcivescovo di Milano il 20 maggio 1519, mentre era titolare anche di cinque diocesi francesi. Dopo la rinuncia a Milano nel 1550, ottenne l'amministrazione della Diocesi di Novara il 10 marzo dello steso anno. Il 20 dicembre 1538 era stato creato cardinale da Paolo III. Rinunciò alla nostra diocesi prima del 18 novembre 1551. Morì a Roma il 2 dicembre 1572 e fu sepolto a Tivoli nella chiesa di san Francesco.

    86. GIULIO DELLA ROVERE. Nato a Urbino dal duca Francesco, nominato cardinale il 27 luglio 1547 da Paolo III Farnese, il 24 settembre 1548 fu nominato Vescovo di Urbino. Rinunciò il 18 novembre 1551, giorno in cui fu creato vescovo di Novara. Rinunciò prima del 12 settembre 1552. In seguito fu vescovo di Vicenza dal 1560 e poi di Ravenna dal 1566. Morì ad Urbino il 3 settembre 1578; visse circa 46 anni; è sepolto nel monastero di santa Chiara della stessa città.

    87. GIOVANNI GEROLAMO MORONE. Milanese, nato il 25 gennaio 1509 da Gerolamo, gran cancelliere ducale, nominato vescovo di Modena il 7 aprile 1529, creato cardinale da Paolo III il 2 giugno 1542, fu eletto vescovo di Novara il 12 settembre 1552 e prese possesso l'11 dicembre. Il 16 ottobre 1542 era stato nominato legato papale al Concilio di Trento; il 13 marzo 1560 fu assolto dall'accusa di eresia e lo stesso giorno rinunciò alla nostra diocesi a favore del card. Serbelloni. Il 7 marzo 1563 fu inviato legato al Concilio di Trento, nell'anno successivo fu ambasciatore pontificio in Germania. Morì a Roma il 1 dicembre 1580; sepolto in santa Maria Sopra Minerva.

    88. GIOVANNI ANTONIO SERBELLONI. Milanese, nato nel 1519, nipote di Papa Pio IV (Gian Angelo De Medici), ottenne il 7 maggio 1557 il vescovado di Foligno; creato cardinale il 31 gennaio 1560 dallo stesso Pio IV, con il cugino Carlo Borromeo, il 13 marzo dello stesso anno fu nominato Vescovo di Novara. Governò la Diocesi per mezzo di vicari sino al gennaio 1568. In questo anno tenne un Sinodo con il quale introdusse in Diocesi i principi della Riforma Tridentina. Già aveva realizzato (1565) l'istituzione del Seminario per i chierici e dato inizio, nel 1562, alla visita pastorale. Rinunciò all'episcopato di Novara nel 1574, fu Vescovo di Ostia dal 1589. Morì a Roma il 18 marzo 1591 e fu sepolto in Santa Maria degli Angeli.

    89. ROMOLO ARCHINTO. Prete milanese, nominato vescovo di Novara il 26 aprile 1574. Nel corso della visita pastorale in Valle Strona si ammalò; morì a Novara il 4 settembre 1576. Fu sepolto in cattedrale, dove si conserva il monumento funebre.

    90. GEROLAMO RAGAZZONI. Veneziano, nato nel 1537, cantore della chiesa di Corfù a 26 anni, fu nominato nel 1561 vescovo coadiutore di Famagosta con diritto di successione. Il 20 dicembre 1561 fu al Concilio di Trento; nel 1572 fu creato amministratore apostolico di Kisamos nell'isola di Creta, giacchè Famagosta era stata occupata dai Turchi. Il 21 maggio giunse a Milano in qualità di visitatore apostolico, ufficio terminato il 6 maggio 1576. Fu creato vescovo di Novaa il 19 settembre dello stesso anno. Ma il 19 luglio 1577 veniva trasferito alla sede di Bergamo. Dal 1583 al 1586 fu nunzio papale in Francia. Morì il 7 marzo 1592.

    91. POMPONIO COTTA. Milanese, uditore della sacra rota. Il 19 luglio 1577 fu nominato vescovo di Novara. Morì l'11 dicembre 1579; sepolto in cattedrale.

    92. FRANCESCO BOSSI. Milanese, nato tra il 1525 e il 1530. Nel 1564 fu governatore di Perugina e il 2 agosto 1568 fu nominato vescovo di Gravina; Il 5 maggio 1574 fu trasferito a Perugia; quindi per volere di Carlo Borromeo il 21 ottobre 1579 fu chiamato alla diocesi di Novara. Durante questo episcopato espletò il mandato di visitatore apostolico a Borgo San Donnino (1580), a Genova 1582, a Lodi (1583). Morì il 18 settembre 1584 e Carlo Borromeo ne tessè l'elogio funebre. Fu sepolto in cattedrale.

    93. GASPARE VISCONTI Milanese, uditore della Sacra Rota, fu legato di Papa Gregorio XIII a Malta. Vescovo eletto di Novara il 5 novembre 1584; il 28 novembre dello stesso anno fu trasferito dal medesimo pontefice alla cattedra archi episcopale di Milano. Muore il 12 gennaio 1595, sepolto nel duomo di Milano, dinanzi all'altare di sant'Agnese.

    94. CESARE SPECIANO Cremonese, nato il 1 settembre 1539, canonico milanese nel 1567, creato vescovo di Novara il 28 novembre 1584, legato pontificio in Spagna (1586 – 88). Durante la permanenza a Novara compì la visita pastorale e celebrò un Sinodo nel 1590 (pubblicato nel 1591); a lui si deve l'ampliamento del palazzo episcopale e il nuovo coro della cattedrale. Trasferito a Cremona il 30 gennaio 1591, fu nunzio in Germania dal 1592 al 1598; morì a Cremona il 21 agosto 1607.

    95. PIETRO MARTIRE PONZONE Cremonese, senatore di Milano, Consigliere del ducato di Milano presso Filippo II. Eletto vescovo di Novara l'8 febbraio 1591, morì il 19 novembre; sepolto in Cattedrale.

    96.CARLO BASCAPE' Milanese, nato a Melegnano il 25 ottobre 1550, Canonico del Duomo di Milano dal 1576, nel 1578 entrò fra i chierici regolari di San Paolo nel collegio di san Barnaba a Milano. Generale dei Barnabiti dal 1586 al 1592. L'8 febbraio 1593 fu nominato Vescovo di Novara da Papa Clemente VIII. Imponente figura di Pastore, realizzò nella diocesi le norme del Concilio di Trento attraverso editti e visite pastorali. Scrisse un importante biografia di san Carlo e la Novaria, prima descrizione dei luoghi e della storia della diocesi. Morì a Novara il 6 ottobre 1615 in fama di santità e fu sepolto nella chiesa di san Marco, allora officiata dai barnabiti. E' in corso il processo canonico di beatificazione.

    97. FERDINANDO TAVERNA Milanese, nato nel 1558, governatore di Roma per cinque anni. Creato Cardinale da Clemente VIII il 9 giugno 1604, legato papale nelle Marche e governatore di Ascoli dal 1604 al 1606.- Eletto vescovo di Novara da Paolo V il 16 novembre 1615, compì la visita pastorale e celebrò un sinodo nel 1618. Morì il 29 agosto 1619 a Novara; fu sepolto a Milano.

    98. VOLPIANO VOLPI di Como, fu fatto vescovo di Chieti l'11 marzo 1609, rinunciò alla Diocesi prima del 16 dicembre 1615; eletto vescovo di Novara il 12 novembre 1619 da Paolo V; fu in seguito datario apostolico dal 24 luglio 1621. Prese possesso della diocesi per procura il 2 giugno 1620 e senza mai risiedere a Novara, dove funzionò con diritto di successione il nipote Giovanni Pietro Volpi, vescovo titolare di Savona. Morì a Roma il 10 marzo 1629.

    99. GIOVANNI PIETRO VOLPI di Como, nato nel 1585, canonico della chiesa di Como fu creato vescovo titolare di Savona il 23 maggio 1622 come coadiutore dello zio con diritto di successione; dal 26 luglio 1624 è sempre designato quale vescovo ordinario. Deceduto a Borgomanero il 12 settembre 1636 fu sepolto in cattedrale.

    100. ANTONIO TORNIELLI Novarese, nato il 27 gennaio 1579, canonico prevosto della cattedrale, inquisitore generale dell'isola di Malta dal 1619, ebbe l'ufficio di vice gerente del cardinale vicario di Roma, durante il pontificato di Urbano VIII. Fu creato vescovo di Novara il 15 dicembre 1636. Ebbe con fisco regio del ducato di Milano contrasti circa i poteri giurisdizionali sulla riviera d'Orta, appartenente all'episcopato novarese. Le decisioni da lui assunte furono valutate negativamente dalla Santa Sede; convocato a Roma per fornire spiegazioni da Papa Innocenzo X, nel corso dell'udienza fu colto da malore e decedette l'8 marzo 1650. E' sepolto in cattedrale (il monumento funebre ora è nel quadriportico antistante il duomo).

    101. BENEDETTO ODESCALCHI Comasco, nato il 19 maggio 1611, fu promosso cardinale il 6 marzo 1645 da Innocenzo X. Prefetto della segnatura dei brevi dal 1647, legato per lo stato di Ferrara dal 1648, fu eletto vescovo di Novara il 4 aprile 1650. Rinunciò alla sede novarese prima del 6 marzo 1656. Camerario del sacro collegio dal 1660, divenne Papa con il nome di Innocenzo XI il 21 settembre 1676. Difese i diritti della chiesa contro l'ingerenza di Luigi XIV, detto il re Sole. Decedette il 12 agosto 1689; è sepolto nella basilica di san Pietro. Fu dichiarato beato da Pio XII il 7 ottobre 1956.

    102. GIULIO MARIA ODESCALCHI Comasco, fratello di Papa Innocenzo XI, monaco benedettino della congregazione Cassinese, creato vescovo da Alessandro VII il 2 marzo 1656. Visitò due volte le chiese della diocesi e celebrò un sinodo nel 1660. Morì il 28 agosto 1666 e fu sepolto in cattedrale.
    SEDE VACANTE dal 28 agosto 1666 al 12 dicembre 1667.

    103. GIUSEPPE MARIA MARAVIGLIA, Milanese, dell'ordine dei chierici regolari teatini; docente di filosofia e teologia, fu preposito generale del suo ordine. Eletto vescovo di Novara il 12 dicembre 1677 all'età di anni 50, compì la visita pastorale e tenne un Sinodo nel 1674. Nel 1682 ricostituì la Congregazione degli Oblati dei Santi Gaudenzio e Carlo. Morì a Galliate il 19 settembre 1684 e fu sepolto in cattedrale.

    SEDE VACANTE dal 19 settembre 1684 al 31 maggio 1688; nel 1686 Innocenzo XI nominò Vescovo di Novara il benedettino milanese Celestino Sfrondati, che rifiutò la designazione per divenire abate di San Gallo. Successivamente fu creato cardinale da Innocenzo XII il 12 dicembre 1695. Morì a Roma il 4 settembre 1696; sepolto nella chiesa di Santa Cecilia.

    104. GIOVANNI B. VISCONTI, Milanese, della Congregazione dei Chierici Regolari di S: Paolo, o Barnabiti; eletto vescovo di Novara il 31 maggio 1688, a 43 anni di età. Governò con decisione e mano forte la diocesi e il clero; rimangono 50 volumi di visite pastorali, lettere per la cultura del clero ed il testo del Sinodo (1707). Fu in urto con i Savoia circa le immunità ecclesiastiche in Valsesia. Morì all'isola di S.Giulio il 10 maggio 1713. Sepolto in Cattedrale.

    105. GIBERTO BORROMEO. Milanese, nato il12 settembre 1671; laureato in diritto a Pavia ed in Teologia a Milano nel 1691. Ordinato sacerdote nel 1710, il 26 gennaio 1711 fu nominato Patriarca titolarew di Antiochia, promosso vescovo di Novara il 17 gennaio 1714 e creato cardinale il 15 marzo 1717 da Clemente XI, eresse in modo ufficiale la Congregazione degli Oblati con l'autorizzazione del papa Clemente XII. Morì il 22 gennaio 1740. Sepolto in S.Marco, indi traslato nella cattedrale.

    106. BERNARDINO IGNAZIO ROVERO di Asti, nato il 29 marzo 1685, dell'ordine dei Cappuccini, Lettore di Filosofia e Teologia. Nominato arcivescovo di Sassari il 2 ottobre 1730, fu trasferito a Novara il 18 sette
    mbre 1741. Morì a Trecate il 26 ottobre 1747. Sepolto in Cattedrale.

    107. GIOVANNI B. MARATTA di Fossano della Congregazione degli Oratoriani, Laureato in Diritto, Preposito della congregazione per 5 anni. Fu creato vescovo di Novara il 29 gennaio 1748. Morì a Macerata l'11 aprile 1748, durate il viaggio verso la diocesi.

    108. IGNAZIO ROVERO, torinese, nato il 7 lugluio 1704, laureato in Diritto nel 1727, canonico della Cattedrale di Torino, Fu governatore della Sabina nel 1738, di Città di Castello nel 1739 e di Fano nel 1741.
    Ceato vescovo di Novara il 15 luglio 1748 da Benedetto XIV. Morì il 10 settembre 1756; sepolto in Cattedrale.

    109. MARCO AURELIO BALBIS BERTONE nato a Chieri il 2 giugno 1725, Dottore il Teologia nel 1749 a Torino; eletto vescovo di Novara il 3 gennaio 1757. Svolse intesa attività pastorale testimoniata dai 73 tomi di Atti di Visita, celebrò un Sinodo (1778). Fondò il seminario di Gozzano e potenziò quello di Novara. Con il suo episcopato ebbe termine la giurisdizione feudale dei vescovi sulla Riviera d'Orta (1767). Morì il 17 maggio1789. Sepolto in Cattedrale.
    SEDE VACANTE dal 17 maggio 1789 al 26 settembre 1791.

    110. CARLO LUIGI BURONZO DEL SIGNORE nato a Verdello il 23 ottobre 1731, Dottore in Diritto, arcidiacono e vicario generale di Vercelli. Promosso vescovo di Acqui il 20 settembre 1784.Trasferito a Novara il 26 settembre 1791. Il 10 marzo 1797 fu nominato amministratore della diocesi di Torino e successivamente il 24 luglio fu creato arcivescovo. Morì a Vercelli il 23 ottobre 1806.

    111. VITTORIO FILIPPO MELANO, nato a Cuneo il 1733, domenicano, maestro di Teologia nel 1773, insegnò nell'Università di Cagliari; essendo priore del convento di S.Domenico a Torino, fu promosso arcivescovo di Cagliari il 1 giugno 1778 e il 24 luglio 1797 fu trasferito alla diocesi di Novara. Ebbe episcopato travagliato per i difficili tempi politici, egli però cercò di difendere il ruolo pastorale del ministero della Chiesa. Morì il 23 dicembre 1813.
    SEDE VACANTE dal 23 dicembre 1813 al 30 settembre 1817, il 26 settembre di tale anno la diocesi venne separata dalla provincia metropolitana di Milano e resa suffraganea della nuova provincia ecclesiastica di Vercelli, creaeata il 17 luglio 1817.
    Dalla Restaurazione ai Patti Lateranensi (1817-1929)

    112. GIUSEPPE MOROZZO, nato a Torino il 12 marzo 1758. Laureato in Teologia, fu Rettore all'Università di Torino. Ordinato prete il 14 marzo 1802. Fu promosso arcivescovo titolare di Tebe il 29 marzo dello stesso anno; nominato nunzio apostolico presso il Re di Toscana l'11 maggio 1802, fu poi segtreatrio della Congregazione dei Vescovi e Regolari (2 dicemmbre1807). Creato cardinale l'8 marzo 1816 da Pio VII, fu eletto vescovo di Novara il 1 ottobre 1817. nel 1832 venne nominato visitatore e delegato apostolico di tutti gli ordini regolari esistenti nel Regno di Sardegna. Fece la visita pastorale e celebrò un Sinodo (1826). Organizzò i seminari e ripristinò le strutture territoriali ed amministrative della diocesi. Morì a 84 annoi il 22 marzo 1842.

    113. GIACOMO FILIPPO GENTILE, nato a Genova l'8 settembre 1809, laureato in Diritto nel 1838, fu creato vescovo il27 gennaio 1843. Durante il suo episcopato fu cistruito il nuov duomo antonelliano. Morto a Conegliano ligure il 23 ottobrea 1875. Fu sepolto a Gozzano.

    114. STANISLAO EULA nato a Mondovì il 10 giugno 1818, laureato in teologia a Torino, fu dal 1859 canonico ed arciprete della cattedrale di Torino fino al 1876. Nominato vescovo di Novara il 28 gennaio dello stesso anno, riformò il curriculum degli studi nei seminari ed attuò una visita pastorale. Morì il 10 aprile 1886. Sepolto in Cattedrale.

    115. DAVIDE RICCARDI nato a Biella nel 1833, laureato in teologia ed in diritto. Fu canonico prevosto della Catt4darele e vicario generale della diocesi di Biella. Nominato vescovo di Ivrea nel 1878 da Leone XIII, fu trasferito a Novara il 14 ottobre 1886. Sostenitore del movimento cattolico, fondò associazioni operaie e promosse la stampa diocesana.
    Il 14 dicembre 1891 fu crato arcivescovo di Torino .Morì il 20 maggio 1897.

    116. EDOARDO PULCIANO nato a Torino il 18 novembre 1852, si laureò in Diritto, fu canonico della congregazione del Corpus Domini. Passò poi quale semplice sacerdote alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, ma fu eletto Provicario genrale della Diocesi di Torino dal Card.Alimonda. Vescovo di Casale il 14 marzo 1887, fu trasferito a Novara l'11 luglio 1892. attuò una visita Pastorale. Celebrò un Sinodo (1900) e curò l'assistenza spirituale e sociale degli operai. Il 16 novembre 1901 fu promosso ad arcivescovo di Gengiva; morì il 25 dicembre 1911.

    117. MATTIA VICARIO nato a Fontanetto (vervcewlli) l'11 aprile 1849, nel 1858 fu accolto come seminarista nella Piccola casa del Cottolengo di Torino. Ordinato sacerdote a Vercelli nel 1872, divenne canonico di quella Cattedrale; creato vescovo di Saluzzo il 18 marzo 1895, fu trasferito a Novara il 16 dicembre 1901 e potè prendere possesso della diocesi solo il 19 ottobre 1902. Attento salla formazione del clero e del laicato fondò la Banca del Piccolo Credito. Morì il 5 marzo 1906. Sepolto a Novara nella chiesa del cimitero.

    118. GIUSEPPE GAMBA nato a S.Damiano d'Asti il 25 aprile 1857, sacerdote nel 1880, parroco di Villafranca, arciprete e canonico penitenziere nella Cattedrale di Asti. Laureato in Teologia a Roma nel 1897, Vescovo di Biella dal 16 dicembre 1901, trasferito a Novara il 13 agosto 1906: compì due visite pastorali, promosse le organizzazioni del movimento cattolico. Creato arcivescovo di Torino il 20 dicembre 1923, divenne cardinale nel 1926 e morì il 26 dicembre 1929. Sepolto nella cattedrale di Torino.

    Dai Patti Lateranensi al Concilio Vaticano II (1929-1963)

    119. GIUSEPPE CASTELLI nato a S.Gillio (Torino ) il 15 novembre 1871, sacerdote nel 1895, laureato in Teologia a Torino nel 1904 parroco a Cuognè. Nominato vescovo di Susa il 9 luglio 1911, trasferito a Cuneo il 21 dicembre 1920, fu promosso vescovo di Novara il 21 ottobre 1924. Fece per 3 volte la visita pastorale e celebrò il sinodo 1936. Incrementò e diffuse le organizzazioni dell'Azione Cattolica. Celebrò due solenni congressi eucaristici ed ampliò la sede della Curia vesovile. Morì il 12 settembre 1943. Sepolto in Cattedrale.
    120. GIACOMO LEONE OSSOLA nato a Caluso (Torino) il 12 maggio 1887, dell'ordine dei frati minori cappuccini. Ordinato sacerdote nel 1909, fu parroco di S.Lorenzo al Verano in Roma nel 1922. Eletto vicario apostolico di Harrar per la missione Galla (Etipoia) il 17 ottobre 1937. Ebbe il titolo di vescovo di Salona. Nominato il 19 ottobre 1943 amministratore apostolico della diocesi di Novara, fu vescovo dal 9 settmbre 1945. Si prodigò durante la resistenza, salvando molte vite umane e la città lo ricorda con un monumento. Rinunciò per motivi di salute alla sede vescovile il 12 giugno 1951. Eletto arcivescovo titolare di Gerapoli, morì all'Ospedale dei Fatebenefratelli di Brescia il 17 ottobre 1951. Sepolto in Cattedrale.

    121. GILLA VINCENZO GREMIGNI nato a Castagneto Carducci (Massa Marittima) il 22 gennaio 1891, religioso dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, fu ordinato sacerdote il 27 giugno 1915. Parroco dal 1921 della Parrocchia del Sacro Cuore del Suffragio ai Prati in Roma. Eletto vescovo di Teramo ed Atri unite, trasferito a Novara il 29 giugno 1951. Ricevette ad personam il titolo di arcivescovo il 17 aprile 1858. Compì la visita pastorale e tenne un sinodo nel 1955; eresse nuove parrocchie ed il nuovo seminario urbano. Morì a Griffa il 7 gennaio 1963; sepolto nella basilica della Madonna del Sangue in Re.


    Dal Concilio Vaticano II

    122. PLACIDO M. CAMBIAGHI nato a Monza il 18 settembre 1900. della Congregazione dei chierici regolari di S.Paolo, sacerdote a Roma 15 marzo 1924, eletto vescovo di Crema il 15 novembre 1953, trasferito a Novara il 28 febbraio 1963. Iniziò ad attuare in diocesi la normativa del concilio vaticano II, istituendo il consiglio presbiterale e gli altri organi partecipativi. Rinunciò il 30 ottobre 1971. Dal 1972 al 1987 fu presso la Curia Generalizia dei Padri Barnabiti al Granicolo. Direttore dell'Ufficio Nazionale per la pastorale scolastica e vicario del cardinale Ugo Poletti per il Capitolo lateranense. Morì a Roma il 18 dicembre 1987. La sua salma fu tumulata nella cattedrale di Novara.
    123. ALDO DEL MONTE, nato a Montù Beccarla (Pv) il 31 maggio 1915, sacerdote nel 1939 docente di Teologia ala seminario di Tortona, cappellano militare in Russia, viceassistente generale dell'A.C. e direttore dell'Ufficio Catechistico nazionale, eletto vescovo alla chiesa titolare di Musti il 29 dicembre 1970, fu consacrato il 31 dicembre 1971. Fu amministratore apostolico della diocesi di Acqui Terme. Eletto vescovo di Novara il 15 gennaio 1972, ha iniziato il servizio pastorale in diocesi il 9 aprile 1972, compì la visita della diocesi, attento a promuovere le iniziative pastorali in linea con il concilio e responsabilizzando il laicato. Nel 1988 al 1990 ha celebrato il XX sinodo diocesano, il primo sinodo nella linea del concilio Vaticano II. In data 19 dicembre 1990 furono accolte le sue dimissioni al compiersi del 75° anno di età. Morì a Massino Visconti il 16 febbraio 2005; sepolto a S.Filiberto di Pella.

    124. RENATO CORTI nato a Galbiate (Como) il 1° marzo 1936 sacerdote il 29 giugno 1959 eletto alla chiesa titolare di Zallata il 9 maggio 1981, ordinato in S.Ambrogio il 6 giugno 1981. Eletto vescovo di Novara il 19 dicembre 1990. Iniziò il servizio pastorale il 3 marzo 1991. attento alla formazione spirituale del clero e dei laici ha compiuto gran parte della visita pastorale nel 1993 ha celebrato il IV centenario dell'entrata in diocesi del Bascapé; nel 1998 il XVI centenario della nascita della diocesi. In data 24 novembre 2011 furono accolte le sue dimissioni al compiersi del 75° anno di età.

    Fonte:http://www.diocesinovara.it/pls/nova...a?id_pagina=42


















  4. #4
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    4 - Santi e Beati

    Se fosse una galleria di quadri, la storia della diocesi sarebbe un lungo corridoio con le pareti cariche di ritratti di uomini e donne che hanno scelto, a volte sino al martirio, di dedicare la propria vita all’annuncio del Vangelo: alcuni volti ormai per sempre irriconoscibili, alcuni solo velati dal trascorrere del tempo, altri ancora chiaramente distinguibili, impressi nella memoria e nella pietà popolare come veri testimoni di Cristo.
    E’ anche attraverso questi volti che è possibile ripercor re il cammino della comunità cristiana novarese, segno di quella chiesa pellegrina di cui parla la Lumen Gentium: viva nella storia, ma in perenne unione con la “Chiesa celeste”.

    Di seguito offriamo una breve carrellata dei santi e beati novaresi.

    SANTI
    San Gaudenzio
    I Vescovo e Patrono della Diocesi – “Presule egregio”
    Nato a Ivrea, morto a Novara intorno al 418
    Il suo corpo è venerato nell’omonima Basilica a Novara
    Memoria liturgica: 22 gennaio

    Sant’Agabio
    II Vescovo – “Venerabile Vescovo”
    Morto a Novara nella prima metà del V secolo
    Le reliquie sono venerate nella Cattedrale di Novara
    Memoria liturgica: 10 settembre

    San Lorenzo
    III Vescovo – “Dottore Mellifluo” (V secolo)
    Le sue reliquie sono venerate nella Cattedrale di Novara
    Memoria liturgica: 4 maggio

    Sant’Adalgiso
    XXXIII Vescovo – “Gemma dei Sacerdoti”
    Morto a Novara intorno all’850
    Le sue reliquie sono venerate nella Basilica di San Gaudenzio a Novara
    Memoria liturgica: 5 ottobre

    San Giulio
    Sacerdote
    Nato in Grecia, morto all’Isola di San Giulio all’inizio del V secolo
    Le sue reliquie sono venerate nella Basilica a lui dedicata sull’Isola di San Giulio (Lago d’Orta)
    Memoria liturgica: 31 gennaio

    San Giuliano
    Diacono
    Nato in Grecia, morto a Gozzano (No) all’inizio del V secolo
    Le sue reliquie sono venerate nella Collegiata di Gozzano (No)
    Memoria liturgica: 7 gennaio

    Sant’Arialdo
    Diacono
    Nato a Cucciago di Cantù (Co) intorno al 1000, morto all’Isola Bella (Vb) il 27 giugno 1066
    Il culto fu confermato il 13 luglio 1904
    Memoria liturgica: 27 giugno

    San Carlo Borromeo
    Arcivescovo di Milano (1566 – 1584)
    Nato ad Arona il 2 ottobre 1538, morto a Milano il 3 novembre 1584
    Canonizzato il 1 novembre 1610
    Il suo corpo è venerato nel Duomo di Milano
    Memoria liturgica: 4 novembre

    San Giuseppe Maria Gambaro O.F.M.
    Martire
    Nato a Galliate (No) il 7 agosto 1869, morto a Heng-tciou-fu (Cina) il 7 luglio 1900
    Beatificato da Papa Pio XII il 24 novembre 1946
    Proclamato santo il 1 ottobre 2000
    Le sue ceneri furono disperse
    Memoria liturgica: 25 novembre

    BEATI
    Beato Oddone
    Religioso
    Nato a Novara nel 1100, morto a Tagliacozzo (Aq) il 14 gennaio 1198
    Religioso certosino, fondò forse la Certosa di Seitz (ora Zice, in Slovenia), e fu priore a Gyrio. Costretto a lasciare l’incarico, si trasferì in Italia e visse per oltre un decennio a Tagliacozzo, al servizio delle monache benedettine del monastero dei santi Cosma e Damiano.
    Processo informativo: 10 dicembre 1240, Papa Gregorio IX
    Memoria liturgica: 14 gennaio

    Beata Panacea
    Martire
    Nata a Quarona (Vc) nella seconda metà del XIV secolo, morta a Quarona (Vc) intorno al 1383
    Le sue reliquie sono venerate nella Chiesa parrocchiale di Ghemme
    Il culto fu confermato nel 1867
    Memoria liturgica: 5 maggio

    Beato Pacifico Ramati O.F.M.
    Sacerdote
    Nato a Cerano (No) nel 1424, morto a Sassari il 4 giugno 1482
    Le sue reliquie sono venerate nella Chiesa parrocchiale di Cerano (No)
    Il culto fu confermato nel 1745
    Memoria liturgica: 6 settembre

    Beata Caterina Moriggia
    Vergine
    Nata a Pallanza (Vb) nel 1437, morta a Varese nel 1478
    Le sue reliquie sono venerate al Sacro Monte di Varese
    Memoria liturgica: 6 aprile

    Beato Innocenzo XI – Benedetto Odescalchi –
    Papa (1676-1689); Vescovo di Novara (1650-1656)
    Nato a Como il 19 maggio 1611, morto a Roma il 12 agosto 1689
    Beatificato da Papa Pio XII il 7 ottobre 1956
    Il suo corpo è venerato nella Basilica Vaticana
    Memoria liturgica: 12 agosto

    Beato Abate Antonio Rosmini
    Sacerdote
    Nato a Rovereto (Tn) il 24 marzo 1797, morto a Stresa il 1 luglio 1855
    Beatificato dal delegato pontificio Cardinale Josè Saraiva Martins (Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi) il 18 novembre 2007
    Memoria liturgica: 1 luglio

    Beato Contardo Ferrini
    Laico
    Nato a Milano il 5 aprile 1859, morto a Suna di Verbania il 17 ottobre 1902
    Beatificato da Papa Pio XII il 13 aprile 1947
    Il suo corpo è venerato nella cripta dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il suo cuore nella Chiesa parrocchiale di Suna (Vb)
    Memoria liturgica: 16 ottobre


    Fonte:http://www.diocesinovara.it/pls/nova...?id_pagina=202


  5. #5
    CierRino d'oro L'avatar di ITER PARA TUTUM
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    Vorrei notare che al n. 113 della cronotassi dei Vescovi avrebbe potuto esserci un Santo.

    Mons. Antonio Maria Gianelli era allora Vescovo della piccola Diocesi di Bobbio (oggi non più esistente), ministero che aveva accettato per obbedienza ai suoi superiori.
    Essendosi resa vacante la ben più ricca e importante Diocesi di Novara, gli venne proposta la promozione a questa, anche in virtù della stima di cui il Vescovo godeva presso il Re Carlo Alberto e il ministro Clemente Solaro della Margarita.
    Però siccome stavolta la promozione era una proposta ma non un ordine, il Santo rifiutò, rimanendo quindi a Bobbio sino alla sua morte avvenuta pochi anni dopo nel 1846.
    (fonte: S. Garofalo "S. Antonio Maria Gianelli - Un grande Vescovo per una piccola Diocesi")

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da ITER PARA TUTUM Visualizza Messaggio
    Vorrei notare che al n. 113 della cronotassi dei Vescovi avrebbe potuto esserci un Santo.

    Mons. Antonio Maria Gianelli era allora Vescovo della piccola Diocesi di Bobbio (oggi non più esistente), ministero che aveva accettato per obbedienza ai suoi superiori.
    Essendosi resa vacante la ben più ricca e importante Diocesi di Novara, gli venne proposta la promozione a questa, anche in virtù della stima di cui il Vescovo godeva presso il Re Carlo Alberto e il ministro Clemente Solaro della Margarita.
    Però siccome stavolta la promozione era una proposta ma non un ordine, il Santo rifiutò, rimanendo quindi a Bobbio sino alla sua morte avvenuta pochi anni dopo nel 1846.
    (fonte: S. Garofalo "S. Antonio Maria Gianelli - Un grande Vescovo per una piccola Diocesi")
    Molto interessante l'aneddoto... grazie per averlo condiviso ITER condividere questi esempi di santità è importante anche per prendervi spunto.
    Humilitas

  7. #7

  8. #8
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    Mons. Franco Giulio Brambilla Vescovo di Novara



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    FRANCO GIULIO BRAMBILLA, è nato a Missaglia (Lc) nel 1949.
    Ordinato sacerdote nel 1975, ha perfezionato i suoi studi alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, prima ottenendo la Licenza (1977) e poi conseguendo nel 1985 la Laurea con un lavoro su La cristologia di Schillebeeckx.
    Ha insegnato S. Scrittura, Teologia spirituale e Antropologia Teologica nel Seminario di Seveso fino al 1985. Nella Sezione Parallela del Seminario di Venegono Inf. (Va), ha insegnato Cristologia e Antropologia Teologica. È stato Vicedirettore della stessa Sezione del Seminario dal 1986 al 1993 e poi Direttore dal 1993 al 2003.
    In seguito è diventato Direttore del Ciclo Istituzionale della Facoltà Teologica fino al 2006.
    È stato professore ordinario di Cristologia e Antropologia Teologica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e Preside della stessa Facoltà dal 2006 al 2012. Dal 2007 è stato Vescovo ausiliare di Milano e Vicario per la cultura della stessa Diocesi.
    Il 24 novembre 2011 è nominato Vescovo di Novara e ha fatto l’ingresso in Diocesi il 5 febbraio 2012. È membro della Commissione episcopale per la Dottrina della fede e la Catechesi della CEI. Infine, è Presidente del Comitato per gli Studi superiori di teologia e Scienze religiose.

    Tra le sue pubblicazioni principali: La cristologia di E. Schillebeeckx. La singolarità di Gesù come problema di ermeneutica teologica (1989), Cristo Pasqua del cristiano (1991); Il Crocifisso Risorto. Risurrezione di Gesù e fede dei discepoli (1998, 21999); Esercizi di Cristianesimo (2000); Alla ricerca di Gesù (2001); Edward Schillebeeckx (2001); La redenzione nella morte di Gesù. In dialogo con Franco Giulio Brambilla (2001); La Parrocchia oggi e domani, Cittadella Editrice, 2003; Chi è Gesù? Alla ricerca del Volto, Ed. Qiqajon, Comunità di Bose, 2004; Antropologia Teologica. Chi è l’uomo perché te ne curi?, Queriniana, Brescia 2005; Cinque dialoghi su matrimonio e famiglia, Glossa, Milano 2005; Antropologia Teologica. Chi è l’uomo perché te ne curi?, Queriniana, Brescia 2009; Essere preti oggi e domani, Glossa, Milano 2009; Tempo della gesta e giorno del Signore, San Paolo, Cinisello. Bals. 2012. Infine, ha pubblicato numerosi saggi su La Scuola Cattolica, Teologia e Rivista del Clero Italiano, Servizio della Parola e altre Riviste su temi di cristologia, antropologia e pastorale.

    Titoli: Baccalaureato presso il Seminario di Venegono nel 1975 su La cristologia di K. Rahner (G. Moioli)
    Licenza alla Pontificia Università Gregoriana nel 1977 su La teologia della croce in H. Urs von Balthasar (M. Flick)
    Laurea in Teologica Sistematica alla Gregoriana nel 1985 (17 dicembre, dir. J. Alfaro) su La cristologia di E. Schillebeeckx. La singolarità di Gesù come problema di ermeneutica teologica, Pubblicazione 1989 (cf Bibliografia).

    Insegnamenti:

    – 1978-1981 Lettere italiane al Seminario di Seveso
    – 1981-1984 Sacra Scrittura al Seminario di Seveso e Merate
    – 1978-1985 Teologia Spirituale al Seminario di Seveso
    – 1984-1985 Antropologia Teologica al Seminario di Seveso
    – 1985-2005 Antropologia Teologica al Seminario di Venegono
    – 1985-1996 Cristologia al Seminario di Venegono
    – 2000-2001 De Ordine al Seminario di Venegono
    – 1984-2005 Antropologia Teologica alla FTIS
    – 1985-2005 Cristologia alla FTIS
    – 1997-2005 Corso di specializzazione alla FTIS
    – 1995-1996 Professore invitato allo Studio Teologico di Bologna
    – Corsi all’Istituto di Pastorale e all’Istituto Superiore di Scienze religiose
    – 2002-2003 Professori invitato alla Facoltà Teologica Italia Centrale
    – Professore di Cristologia e Antropologia Teologica in Facoltà fino al 2012.

    Stemma


    Insegne


    Lettere pastorali

    Lettere per occasioni singolari

    Discorsi e messaggi

    Lectiones Divinae

    Omelie

    Interventi ed interviste

    Info e contatti


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  9. #9
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    Mons. Renato Corti Vescovo emerito di Novara



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    Il 1° marzo 2011, al compiersi del 75mo anno di età, mons. Renato Corti, a norma del Diritto canonico, ha rassegnato le sue dimissioni, che sono state accettate in data 24 novembre 2011. Riconoscenti al Signore per il dono della sua presenza nella diocesi gaudenziana, si vogliono ripercorrere alcune tappe del suo lungo ministero episcopale.

    DALLA NATIVA GALBIATE A MILANO PASSANDO PER I SEMINARI
    Nato a Galbiate (Como) il 1° marzo 1936 da famiglia di lavoratori, dopo la scuola elementare, passò ai seminari milanesi, completando progressivamente la sua formazione.
    Ordinato prete il 28 giugno 1959 da mons. Montini (futuro Paolo VI), fu cooperatore parrocchiale all’oratorio di Caronno Pertusella, dal 1959 al 1967.
    Passò quindi al collegio arcivescovile di Gorla come direttore spirituale. Nel 1969 si trasferì a Saronno con lo stesso incarico e poi come rettore del biennio del corso teologico, dal 1977 al novembre del 1980, quando fu scelto dall’arcivescovo Martini come Vicario Generale.
    Una nomina che sorprese per la giovane età del candidato, ma che si rivelò quanto mai opportuna perché Corti conosceva i giovani preti e seppe conquistarsi con la dedizione e la semplicità del suo servizio anche il clero più anziano. Ricevette l’ordinazione il 6 giugno 1981. Accanto alle incombenze diocesane fu nominato presidente della commissione CEI per il clero.
    Nominato vescovo di Novara, il 19 dicembre 1990, fece l’ingresso solenne il 3 marzo 1991.

    IL MINISTERO A NOVARA
    La Chiesa di Novara aveva vissuto un’esperienza di partecipazione singolare e per molti versi irripetibile, con il XX Sinodo (1988 – 1990) che aveva diviso la diocesi in zone pastorali territoriali, all’interno delle quali, anche per la progressiva diminuzione del clero, sarebbero poi sorte le “unità pastorali”.
    Corti aveva scelto come motto “Cor ad cor loquitur” una frase, che era stata coniata da Newman e che esprimeva un programma di attenzione “cordiale” non solo alle comunità, ma alle singole persone.
    La prima omelia ebbe come argomento un detto di Paolo. “Vorrei suscitare in voi il desiderio di camminare sulla via del Vangelo”. In seguito la sua predicazione, documentata dalla Rivista diocesana, sarà abbondante ed avrà particolari inflessioni di stile e di temi a seconda delle persone ed ambienti a cui doveva rivolgersi.
    Nella festa patronale di San Gaudenzio si è sempre rivolto alla città, proponendo ai cattolici e agli uomini di buona volontà, autorità politiche municipali e provinciali comprese, problemi e puntualizzazioni su aspetti della vita ecclesiale e civile, che richiedevano attenzione ed intervento.
    Ha dato importanza alla formazione dei giovani con la Lectio divina, con gli esercizi annuali ai diciottenni, alle famiglie ed ai fidanzati, seguendo la pastorale della famiglia proposta in diocesi.
    Gli stimoli per la vita ed il ministero dei preti sono stati gli argomenti delle omelie del Giovedì santo, della Giornata di Fraternità e delle ordinazioni, rivolti sempre a far emergere qualche aspetto della vita del prete in sintonia con momenti particolari della vita ecclesiale.
    Iniziò nel 1993 la visita pastorale. Fu una visita atipica, legata non tanto al controllo burocratico, quanto allo stimolo per coordinare facendo emergere sempre il bene già presente. Al termine di questa, ne compì una seconda per zone pastorali ormai assemblate nella costituzione di unità pastorali.
    Richiesto a collaborare in seno alla CEI, occupò per un decennio la carica di vicepresidente, mentre dette il contributo a livello di Chiesa universale quale membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. E da ultimo fu vicepresidente della Conferenza episcopale Piemontese.
    Non tralasciò di seguire i sacerdoti novaresi impegnati come preti “Fidei donum”in diverse chiese dell’Africa (Burundi, Tchad) o nell’America Latina (Brasile, Uruguay). Compì diversi viaggi per conoscere quelle chiese e per portare aiuti ed incoraggiamenti a nome della Chiesa novarese.
    Si preoccupò della formazione dei giovani sacerdoti e dei seminari. Stimò e fu sempre vicino alla vita religiosa maschile e femminile, soprattutto presiedendo le professioni.
    Un segno particolare della sua sensibilità verso le persone più emarginate si può leggere nella premura che ogni anno lo ha portato in carcere per preparare e poi celebrare il Natale e la Pasqua con questi fratelli, bisognosi di attenzione e di vicinanza.


    Omelie ed interventi

    Info e contatti

    Fonte:http://www.diocesinovara.it/pls/nova...?id_pagina=204


  10. #10
    Cronista Onoraria di CR L'avatar di marina83
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    Vorrei notare che al n. 113 della cronotassi dei Vescovi avrebbe potuto esserci un Santo.

    Mons. Antonio Maria Gianelli era allora Vescovo della piccola Diocesi di Bobbio (oggi non più esistente), ministero che aveva accettato per obbedienza ai suoi superiori.
    Essendosi resa vacante la ben più ricca e importante Diocesi di Novara, gli venne proposta la promozione a questa, anche in virtù della stima di cui il Vescovo godeva presso il Re Carlo Alberto e il ministro Clemente Solaro della Margarita.
    Però siccome stavolta la promozione era una proposta ma non un ordine, il Santo rifiutò, rimanendo quindi a Bobbio sino alla sua morte avvenuta pochi anni dopo nel 1846.
    (fonte: S. Garofalo "S. Antonio Maria Gianelli - Un grande Vescovo per una piccola Diocesi")
    Grazie Iter! Molto interessante!

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