Oggi mons. Antonio Di Donna, Vescovo ausiliare di Napoli, è stato nominato Vescovo di Acerra (NA).
Oggi mons. Antonio Di Donna, Vescovo ausiliare di Napoli, è stato nominato Vescovo di Acerra (NA).
'A Maronna c'accumpagne!
Il manifesto per la solennità di San Gennaro, preparato e diffuso nei giorni scorsi dalla Cattedrale di Napoli, già fa capire che di Vescovi Ausiliari di Napoli non ce ne sono più due ma uno solo, Mons. Lucio Lemmo. Manca solo l'ufficialità (data oggi) della nomina di Mons. Di Donna a Vescovo di Acerra.
Nuovo allarme di Sepe:
"Città sull'orlo del collasso"
L'omelia del cardinale durante la celebrazione del miracolo di San Gennaro. Ma de Magistris: "No, sta risorgendo"
"Napoli vive oggi uno dei momenti più difficili della sua storia ed è sull'orlo di un grave collasso". E' un passaggio dell'omelia dell'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, pronunciata durante la celebrazione liturgica dedicata a San Gennaro. "Quanta sofferenza nel nostro popolo - esclama il presule - una sofferenza che viene dalla mancanza di lavoro, dall'insufficienza del reddito, dagli egoismi, dalla prepotenza malavitosa e dalla distruzione dell'ambiente".
Sepe si sofferma su quest'ultimo aspetto, definendolo "un reato, ma anche un peccato sempre più diffuso in questa società egoista e consumistica e uno stupro contro la natura". Questo scenario, aggiunge, "smorza anche la speranza più forte, quella dei giovani, per i quali Napoli diventa sempre più una patria amara". Quindi l'invito a "proseguire il cammino e lottare", sull'esempio del Santo patrono e "come la Chiesa di Napoli ha sempre fatto in questi anni".
"Napoli non è una città al collasso, è una città che sta risorgendo", risponde a Sepe il sindaco de Magistris. "Ho apprezzato molto quell'invito alla dignità certo Napoli come le altre soffre per la crisi ma può farcela".
http://napoli.repubblica.it/cronaca/...asso-66864993/
Non dormitabit neque dormiet.
http://www.chiesadinapoli.it/chiesa_di_napoli___home_page/infodiocesi/00032500_Ordinazioni_diaconali.html Forse è dall'episcopato del Card. Ursi che le Ordinazioni diaconali non si tenevano più a S. Chiara.
'A Maronna c'accumpagne!
Il link non esiste.
Trovato il link: http://www.chiesadinapoli.it/chiesa_...diaconali.html
Riporto anche i nomi dei futuri diaconi, con la speranza che vengano ricordati nella preghiera da tutti i forumisti
Danilo Araimo
Damiano Barretta
Gennaro Busiello
Gennaro Coppola
Luigi Coppola
Carlo De Rosa
Antonio Di Guida
Giacomo Equestre
Raffaele Ferrara
Salvatore Paolo Flagiello
Giovanni Golino
Roberto Granatina
Michele Guasco
Emanuele Lanza
Donato Liguori
Pasquale Muto
Giuseppe Nurcato
Salvatore Tosich
Non dormitabit neque dormiet.
Il cardinale Sepe incontra Papa Francesco, lui gli dona un ponchoUn poncho, da lui stesso indossato: è il dono che il Papa ha fatto ieri al Card. Crescenzio Sepe, per l'asta di beneficenza che l'arcivescovo di Napoli organizza ogni anno a Natale per raccogliere fondi a favore di reparti ospedalieri che assistono bambini.
È stato lo stesso Sepe a raccontare l'episodio ai giornalisti, oggi, a margine della presentazione del restauro di alcuni ambienti di un monastero benedettino nel carcere di Nisida.
Nel corso del colloquio, Sepe ha parlato a Bergoglio di Napoli e dell'impegno pastorale e sociale della Chiesa locale. Tra l'altro, ha riferito della particolare attenzione e cura riservata ai più deboli, ai poveri e soprattutto ai bambini, a favore dei quali sono stati realizzati diversi progetti e iniziative, fra cui l'asta di beneficenza. «Papa Francesco si è dimostrato molto attento e compiaciuto - racconta l'arcivescovo di Napoli - e mi ha invitato a ritirare, presso il competente Ufficio del Vaticano, i doni per il prossimo anno.
Anzi, lui stesso ha voluto fare subito un dono suo personale, per cui si è alzato ed è andato in una vicina cameretta da dove è uscito tenendo in mano un poncho da lui indossato». A Sepe ha raccomandato di ricordare, al momento opportuno, «questo è il poncho di Papa Francesco».
Al termine dell'incontro il Cardinale Sepe, nel ricordare al Papa «l'amore con cui i napoletani seguono il suo grande lavoro alla guida della Chiesa universale», lo ha invitato nuovamente a Napoli e Papa Francesco, accogliendo l'invito, si è riservato di farlo appena ne avrà la possibilità in ragione dei suoi tantissimi impegni e delle numerose richieste.
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/V...e/331885.shtml
Non dormitabit neque dormiet.
Santa Messa in suffragio del clero diocesanoIl Cardinale Sepe presiederà una Celebrazione Eucaristica in ricordo dei Presbiteri e dei Diaconi defunti, lunedì 4 novembre alle ore 18.30, nella Basilica del Buon Consiglio a Capodimonte.
Fonte: http://www.chiesadinapoli.it/chiesa_...nale_Sepe.html
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Il saluto del Cardinale Arcivescovo al nuovo vescovo di AcerraCari amici,
questa sera, la Diocesi di Napoli tutta, in tutte le sue componenti, Vescovi, presbiteri, diaconi, consacrati e fedeli laici, si è riunita attorno all’Eucaristia per dire il suo grazie a Mons. Di Donna che, dopo una vita spesa per Cristo e per la nostra Chiesa di Napoli, ci lascia per obbedire al Papa che lo ha destinato a svolgere il suo ministero episcopale nella vicina Diocesi di Acerra.
La nostra riconoscenza verso questo nostro fratello e amico, per il grande bene fatto alla nostra Diocesi, si fa preghiera perché il Signore continui ad assisterlo, col suo Spirito, nella nuova e delicata missione Episcopale.
“Benedirò il tuo nome per sempre” (Salmo 144, 1).
Sono sempre misteriosi e inattesi i modi con cui Dio fa irruzione nella nostra vita per manifestarci il suo amore e la sua misericordia. Ne è esempio Zaccheo il quale voleva incontrare Gesù e pensava di farlo salendo sul sicomoro, guardando Gesù da lontano. Gesù non è di questo avviso e lo invita a scendere per poter entrare in casa sua, nella sua vita e nelle pieghe più intime della sua anima.
È dall’incontro intimo e personale con Cristo, che inizia la storia di un’anima, del cristiano, del sacerdote, del Vescovo; una storia che si sviluppa e matura col protrarsi di questo incontro che diventa assimilazione a Cristo stesso, assimilazione e configurazione al suo sacerdozio e al suo ministero di salvezza.
Questo si realizza sempre e dovunque nell’ “oggi” della Chiesa perché l’“oggi” è sempre il tempo di Gesù, che continua a chiamare e a mandare i suoi in ogni parte della terra per evangelizzare e compiere la missione di salvezza per tutti gli uomini.
Nella seconda lettera ai Tessalonicesi (2^ lettura), l’Apostolo prega perché Dio “porti a compimento” nei cristiani di Tessalonica “ogni opera di bene”. È invito ad ogni discepolo di Gesù a chiedere nella preghiera che lo stesso stile di Gesù possa realizzarsi e incarnarsi nella vita della Chiesa e nell’esistenza di ogni discepolo.
È questa la preghiera che, oggi, rivolgiamo al Signore per il nostro Don Antonio, che ringraziamo per il tanto bene sparso a piene mani e con grande cuore nella nostra Diocesi. Non è questo il tempo e il luogo per fare apologie o incensazioni fumose. Posso solo dire che Mons. Di Donna ha servito e amato la Chiesa di Napoli con sincerità e dedizione totale, mettendo a frutto le grandi doti umane, intellettuali e sacerdotali che il Signore gli ha concesso. Così, nel ministero parrocchiale, nell’insegnamento, nel servizio pastorale e, soprattutto, per i sacerdoti. Mons. Di Donna è stato ed è un vero testimone di Cristo per la sua Chiesa.
Il nostro augurio e la nostra preghiera è che egli continui questo suo servizio nel nuovo campo che il Signore gli ha affidato di coltivare, svolgendo la sua missione episcopale con coraggio e amore, soprattutto per i poveri e i cosiddetti lontani.
I nostri tempi, lo sappiamo, sono difficili; ma questi devono spingerci a rinnovare il gusto della missione, ad aprire le porte anche a quelli che spesso vengono considerati a rischio, ai cosiddetti soggetti marginali. Pensiamo ai tanti poveri nel senso corrente del termine o in quello assai più umiliante di una povertà recente o della cosiddetta “nuova povertà”. E pensiamo anche a quelli che, come Zaccheo, sono messi alla gogna da tanti “benpensanti”, ai pubblicani di oggi, alla categoria estrema di quelli che, per esempio, non si vorrebbero alla porta accanto, o semplicemente, sulla stessa via, nello stesso luogo di lavoro, sullo stesso autobus.
Noi, invece, come Chiesa, vogliamo metterci in cammino, cantare la nostra fede, portare l’annuncio oltre i confini rassicuranti del nostro quieto vivere. Quanta fatica facciamo, anche noi pastori a conoscere e a dialogare con chi riteniamo non essere nostri amici, a muoverci incontro a loro, ad assumere i loro problemi e drammi, ad ascoltare la loro silenziosa domanda di fede o di amicizia.
Se Dio, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, ama tutte le cose esistenti e nulla disprezza di quanto ha creato, come possiamo noi presumere di essergli fedeli rinnegando questa sua attitudine misericordiosa? Allora, usciamo dal sicuro delle nostre chiese e delle nostre opere; apriamoci al soffio dello Spirito, superiamo le nostre paure, andiamo in cerca di ogni Zaccheo di questo mondo che vive nella calca anonima delle folle. Non è autentica una Chiesa che si disimpegna nell’annuncio; che rinuncia alla missione; che si chiude in se stessa; che non sa accogliere il disperato grido di chi ha bisogno; che non accetta la sfida ad annunciare a tutti, senza distinzioni e senza limiti, Cristo Signore, Salvatore del mondo.
Caro Mons. Di Donna, è questa la nostra preghiera per te: continua a testimoniare Cristo con il tuo servizio episcopale, nella cara Diocesi di Acerra, sicuro anche del nostro affetto e della nostra stima.
Dio ti benedica
E ‘a Maronna t’accumpagna!
+ Crescenzio Sepe
Fonte: http://www.chiesadinapoli.it/chiesa_..._Di_Donna.html
Non dormitabit neque dormiet.
Sepe: «Faremo la mappatura dei terreni della Chiesa»«Chi sotterra rifiuti tossici, chi avvelena il cibo, chi inquina la nostra acqua non è un buon cristiano, anzi non è un cristiano». Così l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, intervistato su Radiouno Rai, all’interno del programma Prima di tutto. «La mia è la voce di un pastore che moralmente sente il bisogno di chiedere l’intervento delle istituzioni, e l’ho fatto in modo duro e preciso con chi rappresenta il governo regionale e nazionale» ha affermato Sepe, annunciando una mappatura dei terreni di proprietà della Chiesa in Campania. «In alcuni casi sono stati sequestrati nostri appezzamenti, dove le forze dell’ordine hanno rinvenuto rifiuti tossici» ha detto Sepe, specificando che si tratta di beni dati in affitto a terzi. «La Curia farà uno screening perché episodi del genere non si ripetano, dobbiamo esigere chiarezza» ha aggiunto Sepe. «Ci sentiamo in dovere di alimentare la fiducia nella giustizia».
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