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Discussione: La rinuncia al Pontificato da parte di Benedetto XVI e altre notizie sul Papa emerito

  1. #3021
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    Figurati, la mia era solo una battuta (e preferisco dire storico DELL’arte). Per concludere il discorso, che in realtà li conclude tutti, nel diritto canonico e nell’ecclesiologia come nella storia dell’arte e financo abbiamo scoperto purtroppo nella medicina, il problema è vedere tutto indossando le lenti dell’ideologia.

  2. #3022

  3. #3023
    Vecchia guardia di CR L'avatar di Card.Luciani
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    Articoli..

    Resta il fatto che Munus e ministerium non sono termini equivalenti, ne in ambito canonistico...e neppure in una semplice versione di latino. Li avessi tradotto egualmente me l'avrebbero segnato come errore. Per il resto, il CIC è molto chiaro, a volerlo leggere senza pregiudizi. Io sono abituata a farmi un'opinione su cosa leggo, e non su chi l'abbia scritto +storico d'arte, canonista, progressista, reazionario....).
    In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas!

  4. #3024
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    Citazione Originariamente Scritto da Card.Luciani Visualizza Messaggio
    Resta il fatto che Munus e ministerium non sono termini equivalenti, ne in ambito canonistico...e neppure in una semplice versione di latino.
    Questa è un'inutile precisazione, per il semplice motivo che le cose vanno contestualizzate.
    Nel suo testo Benedetto XVI li utilizza in maniera equivalente, o, almeno, sottintende che il munus fa parte del ministerium e non viceversa. Il testo della rinuncia parla, infatti, sempre di non avere più le forze e la possibilità di esercitare il munus, perché il munus ha bisogno anche della forza fisica, che in lui è diminuita, e per questo motivo rinuncia al ministerium petrinum.
    La consequenzialità del discorso è chiara "siccome il munus ha bisogno di... io rinuncio al ministerium", e non avrebbe alcun senso se Benedetto XVI non li intedesse come sinonimi o come l'uno (il munus) già inteso nel secondo (il ministerium), altrimenti il suo discorso suonerebbe come: "siccome sto morendo di sete, mi mangio un bel maritozzo".
    Quindi, come ti avrebbe certamente insegnato il tuo professore di latino, nel tradurre la versione avresti dovuto tenere conto del contesto non delle parole a se stanti e, se anche per prudenza ti fossi limitata alla traduzione letterale dei termini (cosa che io a volte facevo proprio per evitare i fraintendimenti), se ti avesse chiamato a spiegare la versione avresti comunque dovuto rendere conto del contesto generale del discorso.
    Inoltre, semmai ci fosse ancora dubbio, nel testo dice chiaramente: "a die 28 februarii MMXIII, hora 20, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse".
    Quindi è chiarissimo che egli stesso ritenga di aver espresso le sue dimissioni nei termini esatti e totali, e dichiara lui stesso la Sede vacante (dichiara quindi che dal momento indicato non ci sarà più papa in alcun modo). Ogni altra parola in merito è solo fuffa tradizionalista che non ha alcun senso.

    Citazione Originariamente Scritto da Card.Luciani Visualizza Messaggio
    Io sono abituata a farmi un'opinione su cosa leggo, e non su chi l'abbia scritto +storico d'arte, canonista, progressista, reazionario....).
    Io, invece, sono abituato a leggere le opinioni come opinioni e i testi autorevoli (ovvero quelli scritti con l'autorevolezza di chi ha competenza in materia) come testi autorevoli. Una cosa è la differenza fra un canonista progressista e un canonista tradizionalista, perché avendo entrambi una competenza in materia non si può dire a prescindere "ma tu cosa ne capisci di quanto scrivi". Tutt'altra cosa è se uno storico d'arte o il macellaio o la lavandaia o il primario di neonatologia mi scrivono un articolo di ecclesiologia e canonistica non avendone alcuna competenza, cosa peraltro che si evince benissimo sin dalle prime righe di quell'articolo, che sembra più una pagina di Dan Brown che un articolo autorevole.
    Se tu non fai attenzione alla mano che scrive ciò che leggi vuol dire che leggi male. Per una grave questione di salute fai forse un consulto dalla parrucchiera? e se hai un problema ai capelli vai a farti visitare dal podologo?
    Perché mai la teologia e la canonistica dovrebbero essere competenza del primo passa?

    Nota: ho utilizzato il termine "storico d'arte" impropriamente perché, come giustamente dice Barney, il termine giusto è storico dell'arte, è stata una imprecisione che ho poi mantenuto per identificare il soggetto in questione non assimilandolo all'intera categoria, che è fatta da persone che sanno fare il loro lavoro e hanno l'umiltà di non pontificare su questioni che non conoscono.
    vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.

  5. #3025
    Veterano di CR L'avatar di Doctor Subtilis
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    Citazione Originariamente Scritto da Abbas S:Flaviae Visualizza Messaggio
    Questa è un'inutile precisazione, per il semplice motivo che le cose vanno contestualizzate.
    Nel suo testo Benedetto XVI li utilizza in maniera equivalente, o, almeno, sottintende che il munus fa parte del ministerium e non viceversa. Il testo della rinuncia parla, infatti, sempre di non avere più le forze e la possibilità di esercitare il munus, perché il munus ha bisogno anche della forza fisica, che in lui è diminuita, e per questo motivo rinuncia al ministerium petrinum.
    La consequenzialità del discorso è chiara "siccome il munus ha bisogno di... io rinuncio al ministerium", e non avrebbe alcun senso se Benedetto XVI non li intedesse come sinonimi o come l'uno (il munus) già inteso nel secondo (il ministerium), altrimenti il suo discorso suonerebbe come: "siccome sto morendo di sete, mi mangio un bel maritozzo".
    Quindi, come ti avrebbe certamente insegnato il tuo professore di latino, nel tradurre la versione avresti dovuto tenere conto del contesto non delle parole a se stanti e, se anche per prudenza ti fossi limitata alla traduzione letterale dei termini (cosa che io a volte facevo proprio per evitare i fraintendimenti), se ti avesse chiamato a spiegare la versione avresti comunque dovuto rendere conto del contesto generale del discorso.
    Inoltre, semmai ci fosse ancora dubbio, nel testo dice chiaramente: "a die 28 februarii MMXIII, hora 20, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse".
    Quindi è chiarissimo che egli stesso ritenga di aver espresso le sue dimissioni nei termini esatti e totali, e dichiara lui stesso la Sede vacante (dichiara quindi che dal momento indicato non ci sarà più papa in alcun modo). Ogni altra parola in merito è solo fuffa tradizionalista che non ha alcun senso.



    Io, invece, sono abituato a leggere le opinioni come opinioni e i testi autorevoli (ovvero quelli scritti con l'autorevolezza di chi ha competenza in materia) come testi autorevoli. Una cosa è la differenza fra un canonista progressista e un canonista tradizionalista, perché avendo entrambi una competenza in materia non si può dire a prescindere "ma tu cosa ne capisci di quanto scrivi". Tutt'altra cosa è se uno storico d'arte o il macellaio o la lavandaia o il primario di neonatologia mi scrivono un articolo di ecclesiologia e canonistica non avendone alcuna competenza, cosa peraltro che si evince benissimo sin dalle prime righe di quell'articolo, che sembra più una pagina di Dan Brown che un articolo autorevole.
    Se tu non fai attenzione alla mano che scrive ciò che leggi vuol dire che leggi male. Per una grave questione di salute fai forse un consulto dalla parrucchiera? e se hai un problema ai capelli vai a farti visitare dal podologo?
    Perché mai la teologia e la canonistica dovrebbero essere competenza del primo passa?

    Nota: ho utilizzato il termine "storico d'arte" impropriamente perché, come giustamente dice Barney, il termine giusto è storico dell'arte, è stata una imprecisione che ho poi mantenuto per identificare il soggetto in questione non assimilandolo all'intera categoria, che è fatta da persone che sanno fare il loro lavoro e hanno l'umiltà di non pontificare su questioni che non conoscono.
    Concordo perfettamente con il ragionamento completo ed esaustivo di Abbas. Mi permetto solo di aggiungere, in merito alla questione del munus e del ministerium, ciò che affermò alcuni anni addietro mons. Giuseppe Sciacca, una personalità certamente autorevole nell'ambito del Diritto Canonico, di cui vi condivido l'articolo in cui emergono ragionamenti di un uomo di Chiesa molto più equilibrato, intelligente e preparato di tanti dietrologhi, complottisti o semplici fanatici tradizionalisti.

    Una cosa che mette subito in chiaro mons. Sciacca è che la "questione tra munus e ministerium è solo un falso problema", e ricorda inoltre che per diventare Pontefice è necessaria soltanto l'accettazione dell'eletto, se questo è insignito già del carattere episcopale, e già questo spiega che l'essere Papa è vincolato solo da un atto giuridico, l'essere vescovo dal carattere sacramentale che è indelebile anche da vescovo emerito.
    Per il resto leggere qui l'articolo per saperne di più e meglio:https://www.lastampa.it/vatican-insi...so-1.34821300/

    Buona lettura! Spero che questo articolo possa placare gli animi della maggior parte di quelli che ancora non si danno pace sul tema della rinuncia di Benedetto XVI....
    Ultima modifica di Doctor Subtilis; 31-12-2022 alle 10:40
    In spiritu et veritate oportet adorare.

  6. #3026
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    Scrivo in quest'altro post, volendo anche aggiungere, per precisare meglio, che Vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica sono sinonimi, altrimenti perché si parla di ROMANO Pontefice.......????
    Benedetto XVI rinunciando al suo ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, ha rinunciato anche al Pontificato....
    Viceversa, ricordo, che una delle formule di rito del Conclave è proprio quella di chiedere all'eletto "Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?" che automaticamente significa anche ad essere Vescovo di Roma, mica gli chiedono parte "Accetti anche la tua elezione canonica a Vescovo di Roma?".....????
    In spiritu et veritate oportet adorare.

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