
Originariamente Scritto da
Maria,madre mia
"Ricapitolare in Cristo tutte le cose" (Ef. 1 , 10)
Scrive Benedetto XVI:
"Il «mistero della volontà» divina ha un centro che è destinato a coordinare tutto l’essere e tutta la storia conducendoli alla pienezza voluta da Dio: è «il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose» (Ef 1,10).
In questo «disegno», in greco oikonomia, ossia in questo piano armonico dell’architettura dell’essere e dell’esistere, si leva Cristo capo del corpo della Chiesa, ma anche asse che ricapitola in sé «tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra». La dispersione e il limite vengono superati e si configura quella «pienezza» che è la vera meta del progetto che la volontà divina aveva prestabilito fin dalle origini."
E' la fine del Tempo, il Signore della Storia viene con gloria e con potenza: tutti lo vedono anche coloro che lo trafissero (Apocalisse 1, 7). I segni della Passione (in alto a
destra e a
sinistra) vengono vittoriosamente portati e ostentati dagli Angeli. Il Signore con un gesto solenne sta per dare il via ad un meraviglioso e tremendo concerto. ll suo gesto, imperioso e pacato, sembra al tempo stesso richiamare l'attenzione e placare l'agitazione circostante: esso dà avvio alla fine dei tempi e, da un punto di vista iconografico, all'ampio e lento movimento rotatorio in cui sono coinvolte tutte le figure. Ma può anche essere letto come un gesto minaccioso, sottolineato dal volto concentrato (sebbene impassibile, che non mostra ira o furore), come rilevò anche Vasari: «èvvi Cristo il quale sedendo con la faccia orribile e fiera ai dannati si volge maledicendoli».Tutto è sospeso, si aspetta solo che Lui dia il via. In questo tripudio di corpi spicca il Cristo per la sua imponenza: giudice, nudo ed atletico (san Paolo aveva paragonato la fede ad una battaglia), si erge vittorioso, è l'immagine della suprema giustizia, che neppure la pietà o la misericordia, rappresentata dalla Madonna implorante, può temperare. Come canta la Chiesa; Cristo è attorniato e acclamato dai Santi e dai Martiri: Michelangelo li dispona come se fossere una corona di fiori, tutti attorno al Maestro. Possiamo riconoscere Pietro nell'atto di restituire al Maestro le Chiavi del Regno, che un tempo gli erano state affidate; possiamo riconoscere riconoscere
il Battista con la pelle di cammello, accanto all'apostolo Andrea; ai piedi di Maria c'è il diacono
Lorenzo che con la graticola indica una donna, dietro di lui, santa Lucia; ai piedi del Cristo c'è
Bartolomeo che, rivestito di una nuova pelle, mostra cosa ha dovuto subire per amore della Chiesa e di Gesù. Insomma,
il Cristo è circondato dalla sua mistica Sposa, la Chiesa. Tutti i santi sono dotati di una muscolatura sviluppatissima: è la forza della fede che li ha resi dei veri guerrieri.
Più giù abbiamo gli angeli che suonano le trombe al cui suono i sepolcri si aprono: è la resurrezione della carne. Si consuma la battaglia finale: i giusti vedranno Dio, gli empi andranno dove c'è pianto e stridore di denti. I dannati, che portano sulla carne i segni del male, vengono torturati da Caronte e la loro sorte è decisa da Minosse,
la morte, sconfitta per sempre, si rifugia in una caverna. il tormento dei dannati avviene per contappasso: si veda
il lussurioso che viene afferrato per i testicoli e portato in basso.
E' difficile immaginare che il giusizio universale si potrà verificare diversamente da come ce lo ha descritto Michelangelo! Molti hanno visto in quest'opera caos e disordine, che preannunciano i tempi della Riforma di Lutero, secondo me non è così: è possibile vedere come l'ordine e l'armonia avvolga tutte le cose, il Cristo parla e ciò che dice avviene. Nessuno può opporsi è lui il Signore, il vero
Giona, che è stato nel ventre della terra per tre giorni e poi è risorto.
In questo contesto si riuniranno nei prossimi giorni i cardinali ed eleggeranno il successore del Beato Apostolo Pietro.