Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: I Beati di Papa Francesco

  1. #331
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    Promulgazione di Decreti del Dicastero delle Cause dei Santi, 19.01.2023


    Durante l’Udienza concessa a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Sommo Pontefice ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti:

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Miguel Costa y Llobera, Canonico della Chiesa Cattedrale di Maiorca; nato il 10 marzo 1854 a Pollensa (Spagna) e morto il 16 ottobre 1922 a Maiorca (Spagna);

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Gaetano Francesco Mauro, Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali; nato il 13 aprile 1888 a Rogliano (Italia) e morto il 31 dicembre 1969 a Montalto Uffugo (Italia);

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni Barra, Sacerdote diocesano; nato il 13 gennaio 1914 a Riva di Pinerolo (Italia) e morto il 28 gennaio 1975 a Torino (Italia);

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Vicente López de Uralde Lazcano, Sacerdote professo della Compagnia di Maria; nato il 22 gennaio 1894 a Vitoria (Spagna) e morto il 15 settembre 1990 a Cádiz (Spagna);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Margherita Diomira del Verbo Incarnato (al secolo: Maria Allegri), Religiosa professa della Congregazione delle Stabilite nella Carità del Buon Pastore; nata il 26 aprile 1651 a Firenzuola (Italia) e morta il 17 dicembre 1677 a Firenze (Italia);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Bertilla Antoniazzi, Fedele Laica; nata il 10 novembre 1944 a San Pietro Mussolino (Italia) e morta il 22 ottobre 1964 a Vicenza (Italia).

    [00096-IT.01] [Testo originale: Italiano]


    [Fonte, dal Bollettino quotidiano del: 19.01.2023 della Sala Stampa della Santa Sede].
    «Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente,
    quand’anche avesse perduto il resto del mondo» (Axel Oxenstierna).



  2. #332
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    Promulgazione di Decreti del Dicastero delle Cause dei Santi, 23.02.2023


    Durante l’Udienza concessa a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Sommo Pontefice ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti:

    - il miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Elisabetta Martinez, Fondatrice della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca; nata il 25 marzo 1905 a Galatina (Italia) e morta l’8 febbraio 1991 a Roma (Italia);

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe di Sant’Elpidio (al secolo: Giulio Bocci), Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Fondatore della Congregazione delle Sorelle Francescane delle Vocazioni; nato il 15 marzo 1885 a Sant’Elpidio a Mare (Italia) e morto il 23 novembre 1974 a Pesaro (Italia);

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Aloísio Sebastião Boeing, Sacerdote professo della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, Fondatore della Fraternità Mariana del Cuore di Gesù; nato il 24 dicembre 1913 a Vargem do Cedro (Brasile) e morto il 17 aprile 2006 a Jaraguá do Sul (Brasile);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Margherita Lussana (al secolo: Teresa Caterina), Cofondatrice della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Asola; nata il 14 novembre 1852 a Seriate (Italia) e ivi morta il 27 febbraio 1935;

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Francisca Ana María Alcover Morell, Fedele Laica; nata il 19 ottobre 1912 a Sóller (Spagna) e ivi morta il 10 marzo 1954;

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Albertina Violi Zirondoli, Fedele Laica e Madre di Famiglia; nata il 1° luglio 1901 a Carpi (Italia) e morta il 18 luglio 1972 a Roma (Italia).

    [00346-IT.01]


    fonte: Sala Stampa della Santa Sede
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  3. #333

  4. #334
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    Promulgazione di Decreti del Dicastero delle Cause dei Santi, 23.03.2023


    Durante l’Udienza concessa a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Sommo Pontefice ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti:

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Carlo Crespi Croci, Sacerdote professo della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco; nato il 29 maggio 1891 a Legnano (Italia) e morto il 30 aprile 1982 a Cuenca (Ecuador);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Caterina Flanagan (al secolo: Florence Kate), Religiosa professa dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida; nata il 17 luglio 1892 a Londra (Inghilterra) e morta il 19 marzo 1941 a Stoccolma (Svezia);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Leonilde di San Giovanni Battista (al secolo: Amelia Rossi), Religiosa professa della Congregazione delle Suore Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria; nata il 10 novembre 1890 a Lisignano (Italia) e morta il 12 dicembre 1945 a Vicarello (Italia);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio María do Monte Pereira (al secolo: Eliza de Jesús), Religiosa professa della Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù; nata il 10 aprile 1897 a Funchal (Portogallo) e ivi morta il 18 dicembre 1963;

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Teresa Enríquez de Alvarado, Fedele Laica e Madre di Famiglia; nata intorno al 1456 a Valladolid (Spagna) e morta il 4 marzo 1529 a Torrijos (Spagna);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Domenica Lazzeri, Fedele Laica; nata il 16 marzo 1815 a Capriana (Italia) e ivi morta il 4 aprile 1848.

    [00474-IT.01] [Testo originale: Italiano]


    fonte: Sala Stampa della Santa Sede
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  5. #335
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    DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
    AI PARTECIPANTI AL PELLEGRINAGGIO IN RINGRAZIAMENTO
    DELLA BEATIFICAZIONE DI ARMIDA BARELLI


    Piazza San Pietro
    Sabato, 22 aprile 2023


    Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

    Sono contento che siate venuti così numerosi a rendere grazie al Signore per la Beatificazione di Armida Barelli, avvenuta un anno fa a Milano. Ringrazio la responsabile giovani dell’Azione Cattolica che si è fatta “portavoce” di tutti, cioè delle tre realtà che hanno promosso la causa di beatificazione: l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Azione Cattolica Italiana e le Missionarie della Regalità di Cristo.

    Mi rivolgo anzitutto a voi dell’Università Cattolica. Armida Barelli è stata tra i fondatori e da questo possiamo ricavare un primo tratto della sua figura: è stata una donna generativa. Riflettiamo un momento su questo aspetto.

    La donna è custode privilegiato della generatività – lo sappiamo – che si può realizzare grazie al dialogo di reciprocità con l’uomo. La Barelli è stata tessitrice di grandi opere e lo ha fatto realizzando una trama formidabile di relazioni, girando in lungo e in largo l’Italia e tenendo contatti con tutti. Lo documentano le sue numerose e appassionate lettere. Oggi non mancano, purtroppo, spinte di segno contrario, ossia de-generative. Sono molto dannose per la vita familiare, ma si possono osservare anche a livello sociale, nelle polarizzazioni e negli estremismi che non lasciano spazio al dialogo e hanno un effetto disumanizzante. Non lasciare spazio al dialogo: pensiamo un po’ a questo.

    Anche rispetto al tema della leadership femminile in ambito ecclesiale e sociale – di cui la Barelli può essere considerata formidabile anticipatrice – abbiamo bisogno di un modello integrato, che unisca la competenza e la prestazione, spesso associate al ruolo maschile, con la cura dei legami, l’ascolto, la capacità di mediare, di mettere in rete e di far crescere le relazioni, a lungo ritenute appannaggio del genere femminile e spesso sottovalutate nel loro valore produttivo. Insomma, anche in questo caso è l’integrazione, la reciprocità delle differenze a garantire generatività anche in campo sociale e lavorativo. È questo un compito affidato in modo particolare all’Università Cattolica del Sacro Cuore, di cui proprio domani si celebra la 99a Giornata Nazionale sul tema: “Per amore di conoscenza. Le sfide del nuovo umanesimo”. Questa grande istituzione accademica è chiamata ad avere oggi lo stesso slancio educativo e la stessa intraprendenza formativa che hanno guidato Padre Agostino Gemelli e la Beata Armida Barelli.

    In particolare la Barelli, attraverso l’Ateneo, ha contribuito a formare la coscienza civile in centinaia di migliaia di giovani, tra cui molte donne. Un’opera che diventerà particolarmente visibile nel momento in cui, terminata la guerra, si tratterà di ricostruire il Paese avviando un processo democratico. Ancora oggi abbiamo bisogno di donne che, guidate dalla fede, siano capaci di lasciare il segno nella vita spirituale, nell’educazione e nella formazione professionale.

    Grazie, amici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore! La Beata Armida continui a ispirare il vostro lavoro.

    Mi rivolgo ora a voi, fratelli e sorelle dell’Azione Cattolica, e vorrei evidenziare un secondo tratto della Beata: il primo tratto era la generatività, il secondo tratto della Beata è essere apostola. È diverso, è una cosa diversa. Uno può generare cose, ma non essere apostolo; la Barelli generava ed era apostola.

    Sappiamo che il Regno di Dio germoglia, cresce e fruttifica continuamente dappertutto: la vita di Armida Barelli esprime questa dinamica e ci permette di contemplare come il Signore compia cose grandi quando le persone si rendono disponibili e docili alla sua volontà, impegnandosi con umiltà, creatività e intraprendenza. La sua biografia narra di una grande perseveranza nel cercare di rimanere con il Signore, come un tralcio nella vite, e mostra il suo desiderio di condividere questa esperienza con tanti altri. Rimanere nel Signore come un tralcio nella vite.

    Armida scrive che, dopo aver accolto la proposta del Papa di fondare la Gioventù Femminile in Italia, sente “di non appartenersi più”, di dover fare della propria esistenza un dono per gli altri, di essere lei stessa “una missione”, al di là dei suoi limiti e delle sue imperfezioni. In effetti, «la nostra imperfezione non dev’essere una scusa; al contrario, la missione è uno stimolo costante per non adagiarsi nella mediocrità e per continuare a crescere» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 121). Risuona così ancora oggi l’invito della Beata a non accontentarsi di vivere in modo accomodante, adagiandosi tra compromessi e auto-assoluzioni – “non ce la faccio”, “non sono all’altezza”, “non ho tempo” e così via –, ma a vivere piuttosto da apostoli della e nella gioia.

    Essere apostole e apostoli vuol dire essere laiche e laici con passione, appassionati del Vangelo e della vita, prendendosi cura della vita buona di tutti e costruendo percorsi di fraternità per dare anima a una società più giusta, più inclusiva, più solidale. Ed è importante fare tutto questo insieme, nella bellezza di un’esperienza associativa che, da un lato, allena a saper ascoltare e dialogare con tutti e, dall’altro, esprime quel “noi più grande” che educa alla vita ecclesiale, vita di popolo che cammina insieme.

    Negli ambiti dell’economia, della cultura, della politica, della scuola come del lavoro, nella costante attenzione ai più piccoli, ai fragili e ai poveri, vi incoraggio a cercare strade per camminare con tutti, perseguendo la pace e la giustizia. Questo è ciò che la Beata Armida Barelli fece nel suo tempo con spirito di totale affidamento al Signore e con stile improntato alla concretezza.

    Al cuore della vita associativa ci sia sempre una formazione integrale, e al cuore della formazione la spiritualità evangelica. L’essere radicati e dedicati alla vita delle vostre Chiese locali alimenti sempre in voi la spinta missionaria, per allargare ancora di più il vostro cuore e il vostro sguardo contemplativo sul mondo. Accogliamo l’esortazione della beata Armida, la “sorella maggiore”, ad amare, amare, amare; amare senza misura, rigenerati dall’amore di Dio, che trasforma la vita delle persone, in modo concreto e credibile, e attraverso le persone attiva processi e percorsi di rinnovamento sociale. Grazie a voi, membri dell’Azione Cattolica!

    Ed ora mi rivolgo alle Missionarie della Regalità di Cristo, e così possiamo mettere in luce in Armida il suo essere consacrata nel mondo.

    La consacrazione secolare è una vocazione, e una vocazione esigente. L’approvazione degli Istituti secolari da parte di Pio XII con la Provida Mater Ecclesia è stata una scelta rivoluzionaria nella Chiesa, un segno profetico. E da allora è tanto grande il bene che voi fate alla Chiesa, dando con coraggio la vostra testimonianza nel mondo.

    La consacrazione secolare è paradigma di un nuovo modo di vivere da laici nel mondo: laici capaci di scorgere i semi del Verbo dentro le pieghe della storia, impegnati ad animarla dall’interno come lievito, capaci di valorizzare i germi di bene presenti nelle realtà terrene come preludio del Regno che viene, promotori dei valori umani, tessitori di relazioni, testimoni silenziosi e fattivi della radicalità evangelica. Diceva San Paolo VI: «Se rimangono fedeli alla loro vocazione propria, gli Istituti Secolari diverranno quasi il “ laboratorio sperimentale” nel quale la Chiesa verifica le modalità concrete dei suoi rapporti con il mondo». [1]

    Il vostro, care sorelle, è un Istituto secolare femminile, e ciò chiama in causa le donne e la loro peculiare vocazione nella Chiesa e nel mondo. La Beata Armida, con questa forma di vita, le ha promosse in modo nuovo, sull’esempio di tante donne testimoni del Vangelo lungo i secoli. Il modello che ha proposto anche nella vita consacrata è un’immagine nuova di donna, non da “tutelare” e tenere in disparte, ma da inviare a costruire il Regno, dandole fiducia.

    Armida è stata capace di leggere i segni dei suoi tempi e i bisogni più urgenti: pensiamo al bisogno di una rinnovata cura della spiritualità; pensiamo alla formazione e alla chiamata all’impegno per le giovani donne; pensiamo alla sfida educativa e al sogno di una università cattolica in Italia; pensiamo alla passione per il mondo, a partire dalla certezza dell’universalità del messaggio di Cristo. Questi bisogni furono per Armida Barelli terreno di impegno e di missione.

    Così lei anticipò i tempi del Concilio Vaticano II, mettendo in pratica uno stile comunitario in cui donne e uomini, giovani e adulti, laici e sacerdoti, collaborano insieme per il fine apostolico della Chiesa, tutti insieme protagonisti della stessa missione in virtù del Battesimo. Spesso facciamo fatica a intraprendere una strada di impegno, perché pensiamo di non essere mai all’altezza, nelle scelte personali e in quelle del servizio alla comunità. Se Armida fosse qui a parlare oggi, ci direbbe ancora che se ci affidiamo al Signore nulla è impossibile. Affidarsi a Lui non è una delega, è un atto di fede che dà vigore e dà slancio alla speranza e all’azione. Grazie dunque anche a voi, Missionarie della Regalità di Cristo!

    Cari fratelli e sorelle, la Beata Armida ci ha radunati e ci ha aiutato a riconoscere questi tratti essenziali dell’essere cristiani oggi: la generatività, l’essere apostoli e la consacrazione nel mondo. Generatività, apostolato e consacrazione nel mondo. Ognuno può accogliere il suo esempio secondo la propria vocazione: è una ricchezza per tutti noi, per tutta la Chiesa. Perciò vi ringrazio tanto di questo incontro. Vi benedico tutti e vi chiedo di non dimenticarvi di pregare per me. Grazie.

    ______________________________________

    [1] Discorso al Consiglio Esecutivo della Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari (in francese, 25 agosto 1976).


    Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana


    (Fonte, dal sito della Santa Sede).
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    quand’anche avesse perduto il resto del mondo» (Axel Oxenstierna).



  6. #336
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    Promulgazione di Decreti del Dicastero delle Cause dei Santi, 20.05.2023


    Durante l’Udienza concessa a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Sommo Pontefice ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti:

    - il martirio del Servo di Dio Giuseppe Beotti, Sacerdote diocesano; nato il 26 agosto 1912 a Campremoldo Sotto, frazione di Gragnano Trebbiense (Italia) e ucciso in odio alla fede il 20 luglio 1944 a Sidolo, frazione di Bardi (Italia);

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Simon Mpeke (detto Baba Simon), Sacerdote diocesano; nato intorno al 1906 a Batombé (Camerun) e morto il 13 agosto 1975 a Édéa (Camerun);

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Pedro de la Virgen del Carmen (al secolo: Pedro Díez Gil), Sacerdote professo dell’Ordine dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie; nato il 14 aprile 1913 a Pampliega (Spagna) e morto il 14 dicembre 1983 a Saragozza (Spagna);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Edda Roda (al secolo: Edda Maria Caterina), Suora professa dell’Istituto delle Suore Cappuccine di Madre Rubatto; nata il 30 ottobre 1940 a Leno (Italia) e morta il 16 giugno 1996 a Bergamo (Italia);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Tereza Margarida do Coração de Maria (al secolo: Maria Luiza Rezende Marques), Monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi; nata il 24 dicembre 1915 a Borda da Mata (Brasile) e morta il 14 novembre 2005 a Três Pontas (Brasile);

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Arnaldo Canepa, Fedele Laico Catechista; nato il 24 settembre 1882 a Roma (Italia) e ivi morto il 2 novembre 1966;

    - le virtù eroiche del Servo di Dio Guido Vidal França Schäffer, Seminarista; nato il 22 maggio 1974 a Volta Redonda (Brasile) e morto il 1° maggio 2009 a Rio de Janeiro (Brasile);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Cristina Ogier, Fedele Laica; nata il 9 marzo 1955 a Firenze (Italia) e morta l’8 gennaio 1974 a Roma (Italia);

    - le virtù eroiche della Serva di Dio Lorena D’Alessandro, Fedele Laica; nata il 20 novembre 1964 a Roma (Italia) e ivi morta il 3 aprile 1981.

    [00831-IT.01]


    fonte: Sala Stampa della Santa Sede
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