Salve,
volevo sapere come avviene l'elezione di un Patrono della città secondo le normative canoniche e/o liturgiche?
E' ancora valida la bolla di Urbano VIII?
Grazie.
Salve,
volevo sapere come avviene l'elezione di un Patrono della città secondo le normative canoniche e/o liturgiche?
E' ancora valida la bolla di Urbano VIII?
Grazie.
L'attuale riferimento normativo per la scelta di un Santo Patrono è il Cap. I (De Patronis costituendis) delle Normae circa Patronos costituendos et imagines B. M. Virginis coronandas, pubblicate dalla Congr. per il Culto Divino nel 1973. Il testo è pubblicato a partire dalla pagina 276 del n. 65[1973] degli Acta Apostolicae Sedis, consultabile sul sito della Santa Sede a questo indirizzo
Ultima modifica di Vox Populi; 08-12-2015 alle 15:06 Motivo: correzione link non più attivo
Oboedientia et Pax
E.. per curiosità (visto il santo del giorno) se una categoria di persone attualmente priva di specifico patrono volesse (o meglio un gruppo di esse, per intuibili ragioni) proporre un patrono?
"Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?"
Nella mia Diocesi un paese intero ha scelto di cambiare Patrono, o meglio di eleggere Patrona la B.V.M. tanto venerata in un Santuario locale al posto di un poco venerato San Nicola.
Sono state inviate richieste alla Congregazione per il Culto dal Vescovo diocesano, dall'Ufficio liturgico diocesano, dalle autorità civili e dalla comunità parrocchiale.
Dopo attente ricerche, la Congregazione ha emanato un Decreto apposito, "declassando" San Nicola a Patrono secondario ed "elevando" la B.V.M. a Patrona principale.
Pascolo degli eletti è la presenza del volto di Dio (S. Gregorio)
La stessa cosa fu fatta (negli anni '80 se non erro) nella diocesi di Vicenza. Venne proclamata Patrona la Beata Vergine Maria sotto il titolo di Madonna di Monte Berico (solennità 8 settembre), il celebre Santuario mariano della grande diocesi veneta. San Vincenzo Martire (22 gennaio) fu declassato a Patrono secondario.
Da me, invece, la Madonna -patrona della diocesi col titolo di Maria SS. della Fontenuova- s'è vista "rincorsa" (2000) da un santo del luogo ai più sconosciuto, Allucio, d'età medioevale. E -devo dire- che è stato costruito un bel sentimento d'unione locale proprio grazie alla scelta di questo santo, così sconosciuto e quindi così "del posto".
Non licet bovi quod licet Iovi
Una curiosità storica che riguarda la mia parrocchia natale (fondata nella prima parte del secolo XVII, dismembrata non senza contestazione da una molto più antica intitolata a San Nicola).
La nuova parrocchia godeva, secondo le norme canoniche di allora, del diritto di jus patronatus, riservato ai parrocchiani che per contro si erano impegnati a finanziare interamente le spese, non disponendo di contributi pubblici per la costruzione ed il mantenimento della chiesa e del parroco.
Quando si trattò di stabilire a chi intitolare la nuova parrocchia, i parrocchiani (fra cui i miei antenati) manifestarono idee diverse, e si arrivò a 6 "candidati", fra i quali San Carlo Borromeo, da poco tempo canonizzato. Da notare che essendo il grande Arcivescovo passato di qui nel corso dei suoi viaggi, erano ancora in vita quelli che lo avevano conosciuto di persona.
Alla fine fu deciso di accendere sei ceri di ugual peso e misura e di proclamare "vincitore della gara" quello che sarebbe durato di più.
Il cero intitolato a San Carlo Borromeo fu il primo ad essere acceso e l'ultimo a spegnersi.
E così la mia parrocchia natale è stata la prima al mondo a portare il titolo di San Carlo Borromeo. La chiesa attuale, costruita nel XX secolo, è invece intitolata al Sacro Cuore di Gesù, mentre rimane il patronato di San Carlo.
Da un testo un po' vecchiotto (Mario Sgarbossa e Luigi Giovannini, Il Santo del giorno, Edizioni Paoline, Roma 1978), ho trovato questo elenco dei santi patroni dell'Urbe, che gli autori dicono di aver attinto alla Bibliotheca Sanctorum (vol. XIII, Indici, Roma 1970):
Pietro e Paolo - Caterina da Siena - Filippo Neri - Sebastiano - Lorenzo.
La pubblicazione di questo volume della grande raccolta di agiografie, avviene nel periodo in cui entra in vigore il Calendario riformato in seguito ai decreti del Concilio (pubblicato in editio typica nel 1969), ma le norme che stabiliscono in dettaglio le celebrazioni proprie sui calendari particolari saranno pubblicate successivamente.
Sarebbe interessante trovare una guida liturgica della Diocesi di Roma degli anni precedenti il 1970 (meglio ancora prima del 1962), per vedere com'erano "classificati" questi santi.
Ultima modifica di Gerensis; 04-04-2022 alle 18:15
In realtà, santa Caterina da Siena, nel CRG, è una memoria; nei libri liturgici pubblicati in Italia risulta come festa, essendo la Patrona del nostro Paese (così dovrebbe essere anche nel resto d'Europa).
A stretto rigor di logica, tutti i Calendari diocesani e religiosi italiani dovrebbero menzionare santa Caterina come festa (e rimandare al Messale e alla Liturgia delle Ore nazionali per i testi): fa bene, quindi, il proprio diocesano di Roma a evidenziarlo (come fa anche quello di Ravenna-Cervia, ma non quello di Como).
Mi sa, però, che siamo un po' off topic....
Nota tecnica:
Nonostante avessi cliccato su "Rispondi citando", non mi è apparso il quote.