
Originariamente Scritto da
Salve Regina
Rispondo ad Ultimitempi, notando purtroppo che lui non argomenta mai agli appunti che gli vengono spesso rivolti.
Quali dubbi ho sulla fede? Tutti quelli possibili, perché sono un povero peccatore e cerco in Pietro la roccia sicura sulla quale appoggiarmi.
Dell'intervento con i gesuiti slovacchi ho voluto mettere in risalto due passaggi: uno sulle coppie di seconda unione e l'altro sulle coppie omosessuali.
Quello che è evidente e non richiede spazio interpretativo, è proprio la scelta precisa di impostare il ragionamento sulla coppia: vale a dire l'unità di intenti, progettuale, fisica di due persone per realizzare la propria relazione nell'amore. Coppia intesa quindi nel senso più ampio del termine, come si evince facilmente dal testo: nessuna limitazione, condizione, differenziazione.
Pertanto, qual è la logica conseguenza che porta il ragionamento a conclusione?
Vivere in una coppia di seconda unione, compresa la sessualità, è una scelta di vita che non comporta un peccato mortale.
Vivere in una coppia omosessuale, compresa la sessualità, dà diritto a ricevere una pastorale ecclesiale ad hoc, per andare incontro a Cristo come coppia omosessuale.
Ringrazio Raffaele ed i moderatori per lo spazio, e brevemente scrivo sulla figura di Pietro.
Pietro, visto da un non cattolico, svolge un compito di una monotonia e ripetitività estreme: può unicamente confermare ciò che Gesù ha detto.
Dal di fuori può sembrare una cosa banale e scontata.
Invece per la Chiesa Cattolica è vitale: Pietro ha l'obbligo di continuare ad insegnare ciò che Gesù ha comandato. Sempre uguale, senza modifiche.
Si potrebbe obbiettare (fideisticamente): ma Pietro è Pietro, non sbaglia mai e quindi bisogna credere ad ogni parola che dice e gesto che fa.
E' Gesù stesso che ci dà la risposta.
Nel momento in cui Simone dice: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente", Gesù gli riconosce "Tu sei Pietro".
Ma pochi istanti dopo quando Pietro rimprovera il Maestro perché ha parlato apertamente di dover essere ucciso, Gesù lo attacca "Vattene da me satana".
Come è possibile che nel giro di pochi secondi, dapprima è Pietro e poi non più?
Lo spiega bene Gesù: è Pietro quando parla secondo Dio. Non è Pietro quando parla secondo gli uomini.