Onu:"Armi pesanti su Aleppo, violenza infinita" Obama: "Ok missioni segrete in aiuto ai ribelli"
Gli oppositori di Assad hanno ricevuto nuovi rifornimenti.
Intanto a Damasco si registrano decine di vittime:
esecuzioni sommarie per le strade
(TGCOM24) 2 AGO, 08:54 - Si è registrata un'escalation, negli ultimi giorni, delle violenze registrate negli scontri ad Aleppo in Siria. Lo denuncia Sausan Ghosheh, membro della missione Onu in Siria, riferendo che le forze di opposizione sono ora in possesso di armi pesanti, tra cui carri armati catturati alle forze regolari di Damasco. Bombardato anche l'aeroporto di Aleppo. Intanto Barack Obama ha autorizzato missioni segrete a sostegno dei ribelli in Siria.
L'inviata delle Nazioni Unite ha quindi rivolto un appello a entrambe le parti coinvolte a dare prova di moderazione e a distinguere tra civili e combattenti. Sono oltre 200mila le persone che hanno lasciato Aleppo nelle ultime settimane, ha riferito l'Onu, mentre prosegue la battaglia delle forze governative per espellere l'Esercito libero siriano dalla città. I ribelli rivendicano il controllo del 70% del polo commerciale siriano.
Usa, via libera alle missioni segrete
L'ordine all'intelligence Usa è stato firmato già nei mesi scorsi, permettendo alla Cia ed alle altre agenzie statunitensi di fornire, in modo segreto, sostegno alla rivolta contro il regime di Bashar Assad. Le fonti citate dalla Cnn non specificano la natura di questa assistenza, ma fonti diplomatiche americane hanno rivelato che gli Usa stanno fornendo informazioni di intelligence sui movimenti delle truppe governative siriane. La notizia dell'autorizzazione di Obama è arrivata poche ore dopo che è stato pubblicato online un video che mostra i ribelli che compiono esecuzioni sommarie di prigionieri lealisti, immagini che hanno immediatamente provocato la condanna dei gruppi per i diritti umani.
A Damasco altri 35 morti in poche ore
Le truppe sriane hanno ucciso almeno 35 persone mercoledì in un sobborgo di Damasco: lo riferiscono attivisti e residenti. "I carri armati e le truppe se ne sono andati verso le 16 - ha detto un residente a Jdeidet Artouz , a sudovest di Damasco -. Quando le strade sono state libere abbiamo trovato i corpi di almeno 35 uomini". "Quasi tutti erano stati uccisi con proiettili alla testa in case, giardini e scantinati", ha aggiunto il testimone. Rami Abdelrahman, capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani ha aggiunto che 26 dei 35 corpi trovati sono stati identificati e in gran parte sono di civili.