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Discussione: Le nomine di Papa Francesco - ARCHIVIO ANNO 2014

  1. #1721
    Saggio del Forum L'avatar di Pikachu
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    Rinuncia dell’Arcivescovo di Dakar (Senegal) e nomina del successore

    Il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Dakar (Senegal), presentata dall’Em.mo Card. Théodore-Adrien Sarr, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

    Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo di Dakar (Senegal) S.E. Mons. Benjamin Ndiaye, finora Vescovo di Kaolack.
    Mah, rimango perplesso.
    Prosegue l'infelice prassi, già in voga con Benedetto XVI, di accettare le rinunce dei Cardinali senza alcun criterio. Talvolta non stupiscono i rapidi congedi di alcuni porporati (Danneels, Mahony, Murphy O'Connor, ad esempio); così come sono palesi, all'opposto, i motivi delle proroghe fino agli 80 anni del Card. Meisner, o del Card. Cheong Jin-suk. Ma risultano per me incomprensibili questi "casi grigi", in cui un porporato è stato sì prorogato nel suo ufficio per via della buona salute e della mancanza di attriti con la Santa Sede, ma senza arrivare agli 80 anni. Nel caso del Card. Sarr, 78enne in ottime condizioni di salute, si è fatto trenta senza far trentuno. Come avvenuto, in passato, per il Card. Tettamanzi, o per i Cardinali filippini Vidal e Rosales (dimessi a 79 anni...); per non parlare di quel che avviene in Curia - al Pontificio Consiglio per la Famiglia, nel 2012, il Card. Antonelli dovette fare i bagagli a 75 anni perché "qualcuno" andava spostato da dov'era prima, e sistemato lì.
    Mi chiedo se non sarebbe più semplice e coerente ritirare subito, a 75 anni, i porporati malati o "controversi", e prorogare fino agli 80 anni tutti gli altri. Il recente rescritto, purtroppo, sembra andare nella direzione opposta.


  2. #1722
    Cronista di CR L'avatar di PaoVac
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    Il recente rescritto, purtroppo, sembra andare nella direzione opposta.
    di che cosa si tratta?
    Quid quaeritis viventem cum mortuis? (Lc 24, 5)

  3. #1723
    Sacrista Pontificio
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    Mah, rimango perplesso.
    Prosegue l'infelice prassi, già in voga con Benedetto XVI, di accettare le rinunce dei Cardinali senza alcun criterio. Talvolta non stupiscono i rapidi congedi di alcuni porporati (Danneels, Mahony, Murphy O'Connor, ad esempio); così come sono palesi, all'opposto, i motivi delle proroghe fino agli 80 anni del Card. Meisner, o del Card. Cheong Jin-suk. Ma risultano per me incomprensibili questi "casi grigi", in cui un porporato è stato sì prorogato nel suo ufficio per via della buona salute e della mancanza di attriti con la Santa Sede, ma senza arrivare agli 80 anni. Nel caso del Card. Sarr, 78enne in ottime condizioni di salute, si è fatto trenta senza far trentuno. Come avvenuto, in passato, per il Card. Tettamanzi, o per i Cardinali filippini Vidal e Rosales (dimessi a 79 anni...); per non parlare di quel che avviene in Curia - al Pontificio Consiglio per la Famiglia, nel 2012, il Card. Antonelli dovette fare i bagagli a 75 anni perché "qualcuno" andava spostato da dov'era prima, e sistemato lì.
    Mi chiedo se non sarebbe più semplice e coerente ritirare subito, a 75 anni, i porporati malati o "controversi", e prorogare fino agli 80 anni tutti gli altri. Il recente rescritto, purtroppo, sembra andare nella direzione opposta.
    mi viene un dubbio...sei il suo medico curante?

  4. #1724
    Saggio del Forum L'avatar di Pikachu
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    Citazione Originariamente Scritto da Sacrista Pontificio Visualizza Messaggio
    mi viene un dubbio...sei il suo medico curante?
    Il Cardinale non manca mai un appuntamento a Roma (Concistori, plenarie, riunioni, ecc.); l'ultima volta che l'ho visto dal vivo era saldo sulle proprie gambe e presente a sé stesso, il che - parlando di un 78enne - non mi pare poca cosa. In generale, la salute non è un criterio che viene applicato sempre (basti pensare al Card. Lehmann, molto malato, che a quasi 79 anni è ancora in carica).


  5. #1725
    Moderatore Globale L'avatar di Vox Populi
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    Citazione Originariamente Scritto da PaoVac Visualizza Messaggio
    di che cosa si tratta?
    Questo: http://press.vatican.va/content/sala...821/01739.html

    Sempre in tema di limiti di età e proprio in rapporto a detto Rescriptum, sarà interessante vedere se il Card. Tauran rimarrà in carica come Camerlengo fino al compimento degli 80 anni, come avvenuto per i suoi immediati predecessori, o se presenterà rinuncia ai 75 anni. Come è già stato detto in passato, né il CJC né la Pastor Bonus parlano esplicitamente di rinuncia al compimento del 75° anno per il Camerlengo; tuttavia il motu proprio Ingravescentem aetatem, esaminando il caso di un Camerlengo e di un Penitenziere in carica fino agli 80 anni parlano di circostanze eccezionali, lasciando intendere che questa non dovrebbe essere la normalità. Il Card. Villot morì a 74 anni, per cui non possiamo sapere se avrebbe presentato rinuncia all'incarico di Camerlengo al compimento dei 75. Lo fece invece il suo successore, Card. Paolo Bertoli (la rinuncia fu accettata a 77 anni, direi che due anni di proroga di possono considerare normali). Dato che la rinuncia a 75 anni è stata ribadita dal recente rescritto per tutti i Cardinali che ricoprono ruoli di nomina pontificia, in teoria il Card. Tauran dovrebbe presentare rinuncia il 5 aprile 2018. Staremo a vedere; abbiamo ancora un po' di tempo, non corriamo troppo
    «Ego sum resurrectio et vita.
    Qui credit in me, etsi mortuus fuerit, vivet».
    (Io. 11, 25)

  6. #1726
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    Che il Card. Tauran sia purtroppo affetto da tempo dal morbo di Parkinson è cosa nota. Il 13 marzo 2013, all'Habemus Papam, sembrava che potesse crollare da un momento all'altro, presumibilmente perché sfinito da un'intera giornata di votazioni al chiuso della Cappella Sistina. Ultimamente, invece, mi è parso che stesse meglio, probabilmente con i medicinali riesce a controllare adeguatamente i sintomi della malattia. Io credo che, se la malattia avesse costituito un serio impedimento, non solo non avrebbe accettato di assumere l'incarico di Camerlengo, ma avrebbe da tempo rinunciato anche alla presidenza del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
    Prego per lui e per tutti i Cardinali e Vescovi di Curia..e mi sento di ricordare a loro (ed a chiunque nella Chiesa ricopara ruoli di responsabilità..) una frase di don Tonino Bello, compianto vescovo di Molfetta" L'unica divisa è il grembiule!".
    In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas!

  7. #1727
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    Mah, rimango perplesso.
    Prosegue l'infelice prassi, già in voga con Benedetto XVI, di accettare le rinunce dei Cardinali senza alcun criterio. Talvolta non stupiscono i rapidi congedi di alcuni porporati (Danneels, Mahony, Murphy O'Connor, ad esempio); così come sono palesi, all'opposto, i motivi delle proroghe fino agli 80 anni del Card. Meisner, o del Card. Cheong Jin-suk. Ma risultano per me incomprensibili questi "casi grigi", in cui un porporato è stato sì prorogato nel suo ufficio per via della buona salute e della mancanza di attriti con la Santa Sede, ma senza arrivare agli 80 anni. Nel caso del Card. Sarr, 78enne in ottime condizioni di salute, si è fatto trenta senza far trentuno. Come avvenuto, in passato, per il Card. Tettamanzi, o per i Cardinali filippini Vidal e Rosales (dimessi a 79 anni...); per non parlare di quel che avviene in Curia - al Pontificio Consiglio per la Famiglia, nel 2012, il Card. Antonelli dovette fare i bagagli a 75 anni perché "qualcuno" andava spostato da dov'era prima, e sistemato lì.
    Mi chiedo se non sarebbe più semplice e coerente ritirare subito, a 75 anni, i porporati malati o "controversi", e prorogare fino agli 80 anni tutti gli altri. Il recente rescritto, purtroppo, sembra andare nella direzione opposta.
    Oltre a queste perplessità, che condivido, non capisco che senso abbia pubblicare un trasferimento la vigilia di Natale, con la conseguenza che nessuna delle due diocesi in questione avrà il proprio ordinario in carica per le celebrazioni natalizie (il card. Sarr celebrerà come emerito in quanto certamente mons. Ndiaye non si insedierà entro domani, e lo stesso vale per Kaolack). Tanto valeva pubblicare la nomina il 7 gennaio che, in termini di tempistiche di avvicendamento effettivo non comportava nessun ritardo, ma almeno entrambi i vescovi celebravano le ricorrenze natalizie come ordinari.
    Ovviamente sono ben diversi gli altri casi di trasferimenti/rinunce di ausiliari o di nomine di presbiteri promossi all'episcopato.

  8. #1728
    Nathaniel
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    Rinunce e Nomine

    Rinuncia del Vescovo di Barbastro-Monzón (Spagna) e nomina del successore

    Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Barbastro-Monzón (Spagna), presentata da S.E. Mons. Alfonso Milián Sorribas, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

    Il Papa ha nominato Vescovo della diocesi di Barbastro-Monzón (Spagna) il Rev.do Ángel Javier Pérez Pueyo, finora Rettore del Pontificio Collegio Spagnolo "San José" di Roma.

    Rev.do Ángel Javier Pérez Pueyo
    Il Rev.do Ángel Javier Pérez Pueyo è nato il 18 agosto 1956, in Ejea de los Caballeros, Zaragoza. È entrato nel Seminario Minore Metropolitano di Zaragoza nel 1966 ed è passato poi al Seminario Maggiore nel 1972. Ha iniziato gli studi ecclesiastici nel Centro Regionale di Studi Teologici di Aragón (CRETA) nel 1974. È passato poi nel 1977 a Salamanca nella Casa di Formazione della Fraternità dei Sacerdoti Operai Diocesani e, dopo gli studi teologici, nel 1979 è entrato a far parte a tutti gli effetti della stessa Fraternità Sacerdotale.
    È stato ordinato presbitero a Plasencia (Cáceres) il 19 marzo 1980 con lettere dimissorie dell’Arcivescovo di Zaragoza. Ha ottenuto la Licenza in Filosofia e Scienze dell’Educazione presso l’Università Civile di Salamanca.
    Dal 1980 al 1990 è stato Formatore e Professore nei Seminari di Tarragona e nell’Aspirantato Minore della "Hermandad de Sacerdotes Operarios Diocesanos" a Salamanca. Dal 1990 al 1996 è stato membro del Consiglio Centrale della citata Fraternità e Coordinatore Pastorale della stessa. Ha anche collaborato con i corsi per Formatori di diversi seminari in America latina e in quelli organizzati dalla Commissione Episcopale dei Seminari della Conferenza Episcopale Spagnola.
    È stato Direttore Generale della "Hermandad de Sacerdotes Operarios Diocesanos del Corazón de Jesús" tra il 1996 e il 2008, in cui è stato nominato Segretario Tecnico della Sotto-commissione Episcopale dei Seminari della Conferenza Episcopale Spagnola.
    Dal 2013 è Rettore del Pontificio Collegio Spagnolo "San José" di Roma.
    Oltre allo spagnolo, parla anche l’italiano ed il catalano.

    [02127-01.01]

    [B0986-XX.01]

    Sala stampa Santa Sede

    http://press.vatican.va/content/sala...986/02127.html

  9. #1729
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    Rinunce e nomine, 30.12.2014

    Nomina dell’Ausiliare di Yangon (Myanmar)


    Il Santo Padre Francesco ha nominato Ausiliare dell’arcidiocesi di Yangon (Myanmar) il Rev.do John Saw Yaw Han, Rettore del Seminario Maggiore di Yangon, assegnandogli la sede titolare vescovile di Buffada.

    Rev.do John Saw Yaw Han

    Il Rev.do John Saw Yaw Han è nato il 5 maggio 1968, nel villaggio di Homalim, nell’Arcidiocesi di Yangon. Dopo le scuole primarie e secondarie ha studiato al Bago College, a Yangon, ottenendo un Baccalaureato in Geografia. Di seguito, ha compiuto gli studi di Filosofia e Teologia presso il Seminario Maggiore Nazionale St. Joseph, prima a Mandalay e poi a Yangon. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 18 marzo 1995 ed è stato incardinato nell’Arcidiocesi di Yangon.

    Ha ricoperto i seguenti incarichi: 1995-1996: Assistente presso la Chiesa di S. Andrea a Nyaungdon; 1997-1998: Missionario Fidei Donum nella Diocesi di Kentung; 1998-2000: Docente di Filosofia al Seminario Maggiore Nazionale di Mandalay; 2000-2001: Assistente presso la St. Lazarus Church a Insein e la St. Mary’s Cathedral di Yangon; 2002-2004: Studi di specializzazione negli Stati Uniti; 2004-2007: Docente di Teologia nel Seminario Maggiore Nazionale, Yangon; 2008-2011: Rettore del Seminario Minore a Bago; dal 2011: Rettore del Seminario Maggiore Nazionale, Yangon.

    [02133-01.01]

    [B0991-XX.01]


    fonte: Sala Stampa della Santa Sede
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  10. #1730
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    Rinunce e nomine, 31.12.2014

    Nomina del Vecovo di Boac (Filippine)


    Il Santo Padre Francesco ha nominato Vescovo di Boac (Filippine) il Rev.do Marcelino Antonio Maralit, del clero dell’arcidiocesi di Lipa, finora Parroco di Alitatag, Batangas.

    Rev.do Marcelino Antonio Maralit

    Il Rev.do Marcelino Antonio Maralit è nato a Manila, il 18 maggio 1969. Ha compiuto gli studi filosofici presso il St. Francis de Sales Major Seminary di Lipa City e quelli teologici alla Universidad de Navarra presso Pamplona, in Spagna, conseguendo la Licenza in S. Teologia. Ha in seguito frequentato la Pontificia Università di Santa Croce, a Roma, ove ha ottenuto la Licenza in Storia della Chiesa.

    E' stato ordinato sacerdote, per l'arcidiocesi di Lipa, il 13 marzo 1995.

    In seguito è stato: Vicario Parrocchiale della Immacolate Conception parish, Bauan, Batangas (1995-1996); Professore al St. Francis de Sales Major Seminary di Lipa City (1996-1999), svolgendo contemporaneamente prima l'incarico di Vice Direttore della Commissione diocesana per le vocazioni e poi di Direttore della medesima; Vice-Rettore, Professore, Educatore e Decano degli Studi al St. Francis Theological seminary (2003-2009); Rettore dello stesso St. Francis Theological seminary (2009-2013).

    Infine, dal 2013 fino ad oggi, è stato Parroco della Invencion de la Santa Cruz parish ad Alitatag, Batangas e Membro del Consiglio presbiterale dell'arcidiocesi di Lipa.

    [02135-01.01]

    [B0993-XX.01]


    fonte: Sala Stampa della Santa Sede
    «Ego sum resurrectio et vita.
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    (Io. 11, 25)

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