
Originariamente Scritto da
Carbonate
Io non ho parlato di "Lefebvriani", ho parlato dei gruppi stabili legati alla liturgia antica sorti in seguito a Summorum Pontificum e che sono passati sotto la regolamentazione di Traditionis Custodes in piena comunione con Roma. La FSSPX non c'entra niente.Detto questo, non capisco perché per "riscoprire il valore e la bellezza della liturgia e dello stare in assemblea" - cosa che condivido - sia però necessario "raddoppiare" le liturgie del triduo, facendo così a pugni con il significato stesso della liturgia, che va oltre il semplice stare in assemblea ma è memoriale attualizzante dei misteri che nella celebrazione si rinnovano (e che quindi non ha senso ripetere, per il triduo pasquale), per "separare" i fedeli che appartengono al Cammino Neocatecumenale dagli altri fedeli della medesima parrocchia. Visto che il problema riguarda pressoché solo le liturgie pasquali, perché in tutti gli altri momenti dell'anno non ci sono problemi a duplicare le celebrazioni, è molto più coerente dire che nelle parrocchie in cui vi è una forte presenza del Cammino Neocatecumenale un anno si celebrano i riti secondo la forma ordinaria e un anno si celebrano secondo la forma approvata per il Cammino, tutta la parrocchia vi partecipa e ci sarà qualcuno che si adatterà per un anno e qualcun altro che invece si adatterà l'anno dopo.