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Discussione: Pontificia Accademia per la Vita: attività e notizie

  1. #351
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    Pontificia Accademia per la Vita


    La Pontificia Accademia per la Vita (www.academyforlife.va) riunisce i suoi Accademici nei giorni 20-21-22 febbraio per la 28.esima Assemblea Generale. All’interno dei lavori dell’Assemblea si svolge un Workshop internazionale on line, il 20 e 21 febbraio, dal titolo: "Converging on the Person. Emerging Technologies for the Common Good".

    Si vuole affrontare il tema delle "tecnologie emergenti e convergenti" (nanotecnologie, biotecnologie, tecnologie dell'informazione e scienze cognitive, note anche come NBIC), concentrandosi sulla loro correlazione e integrazione e il loro impatto sull'ambiente, la salute, l'intera società. Il Workshop intende offrire un aggiornamento e approfondimento delle sfide che queste tecnologie rappresentano, specialmente dal punto di vista etico, legale e per la rilevanza nel campo della salute pubblica. È essenziale individuare i valori in gioco, le prospettive positive e anche questioni come la privacy, la gestione dei dati, il rapporto individuo-società e la centralità della persona in relazione alla comunità, all'ambiente, alla salute. È una sfida da raccogliere, per far convergere queste tecnologie verso il bene dell'uomo, dell'intera persona e dell'intera comunità.

    Papa Francesco, nella Lettera “Humana Communitas”, inviata alla Presidenza della Pontificia Accademia per la Vita nel 2019, 25.esimo dalla Fondazione, aveva affrontato il tema. Papa Francesco scriveva (par. 12): “Un ulteriore fronte su cui occorre sviluppare la riflessione è quello delle nuove tecnologie oggi definite ‘emergenti e convergenti’. Esse includono le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le biotecnologie, le nanotecnologie, la robotica. Avvalendosi dei risultati ottenuti dalla fisica, dalla genetica e dalle neuroscienze, come pure della capacità di calcolo di macchine sempre più potenti, è oggi possibile intervenire molto profondamente nella materia vivente. Anche il corpo umano è suscettibile di interventi tali che possono modificare non solo le sue funzioni e prestazioni, ma anche le sue modalità di relazione, sul piano personale e sociale, esponendolo sempre più alle logiche del mercato. Occorre quindi anzitutto comprendere le trasformazioni epocali che si annunciano su queste nuove frontiere, per individuare come orientarle al servizio della persona umana, rispettando e promuovendo la sua intrinseca dignità”.

    Programma completo sul sito


    Il Workshop si svolge via Zoom. La partecipazione è gratuita ed è prevista la traduzione simultanea in italiano, inglese, spagnolo francese. Il Workshop on line ha già raccolto 350 iscrizioni. Gli Accademici in presenza sono 120. I lavori si svolgono nell’Auditorium dell’“Augustinianum”, via Paolo VI, 25 - Roma.

    I lavori riservati dell’Assemblea degli Accademici, il pomeriggio del 21 e la mattina del 22, si svolgono a porte chiuse.

    In questa Assemblea si celebra la Seconda Edizione del Premio “Guardiano della Vita”. Nel 2021 era stato attribuito allo statunitense Dale Recinella, cappellano laico nel braccio della morte in Florida.

    Questa edizione 2023 assegna il Premio alla dott.ssa Magdalen Awor, infermiera, collaboratrice dell’Associazione Medici con l’Africa-CUAMM in Uganda. Il Premio è attribuito “in riconoscimento del grande servizio a favore della vita nascente in alcuni degli ambienti più disagiati del continente africano”.

    Gli Accademici della Pontificia Accademia per la Vita si dividono in quattro Categorie: Ordinari e Onorari (di nomina papale); Corrispondenti e Giovani (nominati dal Comitato Direttivo). Attualmente gli Accademici sono 160


    Per informazioni: pressoffice@pav.va @PontAcadLife


    Ultima modifica di Laudato Si’; 20-02-2023 alle 18:47
    «Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente,
    quand’anche avesse perduto il resto del mondo» (Axel Oxenstierna).



  2. #352
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    DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
    AI MEMBRI DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA


    Sala del Concistoro
    Lunedì, 20 febbraio 2023


    Illustri Signore e Signori,
    cari fratelli e sorelle,
    Signor Cardinale, cari Vescovi!


    Vi do un cordiale benvenuto! Ringrazio Mons. Paglia per le parole che mi ha rivolto e tutti voi per l’impegno che dedicate alla promozione della vita umana. Grazie! In questi giorni rifletterete sul rapporto tra persona, tecnologie emergenti e bene comune: è una frontiera delicata, presso la quale s’incontrano progresso, etica e società, e dove la fede, nella sua perenne attualità, può fornire un contributo prezioso. In questo senso la Chiesa non smette di incoraggiare il progresso della scienza e della tecnologia a servizio della dignità della persona e per uno sviluppo umano «integrale e integrante» [1]. Nella lettera che vi ho indirizzato in occasione del venticinquesimo anno di fondazione dell’Accademia vi invitavo ad approfondire proprio questo tema [2]; ora vorrei soffermarmi a riflettere con voi su tre sfide che ritengo importanti al riguardo: il cambiamento delle condizioni di vita dell’uomo nel mondo tecnologico; l’impatto delle nuove tecnologie sulla definizione stessa di “uomo” e di “relazione”, con particolare riferimento alla condizione dei soggetti più vulnerabili; il concetto di “conoscenza” e le conseguenze che ne derivano.

    Prima sfida: il cambiamento delle condizioni di vita dell’uomo nel mondo della tecnica. Sappiamo che è proprio dell’uomo agire nel mondo in modo tecnologico, trasformando l’ambiente e migliorandone le condizioni di vita. Lo ha ricordato Benedetto XVI, affermando che la tecnica «risponde alla stessa vocazione del lavoro umano» e che «nella tecnica, vista come opera del proprio genio, l’uomo riconosce sé stesso e realizza la propria umanità» [3]. Essa dunque ci aiuta a comprendere sempre meglio il valore e le potenzialità dell’intelligenza umana, e al tempo stesso ci parla della grande responsabilità che abbiamo nei confronti del creato.

    In passato la connessione tra culture, attività sociali e ambiente, grazie a interazioni meno fitte e ad effetti più lenti, risultava meno impattante. Oggi, invece, il rapido sviluppo dei mezzi tecnici rende più intensa ed evidente l’interdipendenza tra l’uomo e la “casa comune”, come già riconosceva San Paolo VI nella Populorum progressio [4]. Anzi, la forza e l’accelerazione degli interventi è tale da produrre mutazioni significative – perché c’è un’accelerazione geometrica, non matematica –, sia nell’ambiente che nelle condizioni di vita dell’uomo, con effetti e sviluppi non sempre chiari e prevedibili. Lo stanno dimostrando varie crisi, da quella pandemica a quella energetica, da quella climatica a quella migratoria, le cui conseguenze si ripercuotono le une sulle altre, amplificandosi a vicenda. Un sano sviluppo tecnologico non può non tener conto di questi complessi intrecci.

    Seconda sfida: l’impatto delle nuove tecnologie sulla definizione di “uomo” e di “relazione”, soprattutto in merito alla condizione dei soggetti vulnerabili. È evidente che la forma tecnologica dell’esperienza umana sta diventando ogni giorno più pervasiva: nelle distinzioni tra “naturale” e “artificiale”, “biologico” e “tecnologico”, i criteri con cui discernere il proprio dell’umano e della tecnica diventano sempre più difficili. Perciò è importante una seria riflessione sul valore stesso dell’uomo. Occorre, in particolare, ribadire con decisione l’importanza del concetto di coscienza personale come esperienza relazionale, che non può prescindere né dalla corporeità né dalla cultura. In altre parole, nella rete delle relazioni, sia soggettive che comunitarie, la tecnologia non può soppiantare il contatto umano, il virtuale non può sostituire il reale e nemmeno i social l’ambito sociale. E noi siamo nella tentazione di far prevalere il virtuale sul reale: è una tentazione brutta, questa.

    Anche all’interno dei processi di ricerca scientifica la relazione tra persona e comunità segnala risvolti etici sempre più complessi. Ad esempio in ambito sanitario, dove la qualità dell’informazione e dell’assistenza del singolo dipende in gran parte dalla raccolta e dallo studio dei dati disponibili. Qui si deve affrontare il problema di coniugare la riservatezza dei dati della persona con la condivisione delle informazioni che la riguardano nell’interesse di tutti. Sarebbe egoistico, infatti, chiedere di essere curati con le migliori risorse e competenze di cui la società dispone senza contribuire ad accrescerle. Più in generale, penso all’urgenza che la distribuzione delle risorse e l’accesso alle cure vadano a vantaggio di tutti, perché siano ridotte le disuguaglianze e sia garantito il sostegno necessario specialmente ai soggetti più fragili, come le persone disabili, ammalate e povere.

    Per questo occorre vigilare sulla velocità delle trasformazioni, sull’interazione tra i cambiamenti e sulla possibilità di garantirne un equilibrio complessivo. Non è poi detto che tale equilibrio sia uguale nelle diverse culture, come invece sembra presumere la prospettiva tecnologica quando s’impone come linguaggio e cultura universale e omogenea – questo è uno sbaglio –; l’impegno va invece rivolto a «fare in modo che ognuno cresca con lo stile che gli è peculiare, sviluppando le proprie capacità di innovare a partire dai valori della propria cultura» [5].

    Terza sfida: la definizione del concetto di conoscenza e le conseguenze che ne derivano. L’insieme degli elementi fin qui considerati ci porta a interrogarci sui nostri modi di conoscere, consapevoli del fatto che già il tipo di conoscenza che mettiamo in atto ha in sé dei risvolti morali. È ad esempio riduttivo cercare la spiegazione dei fenomeni solo nelle caratteristiche dei singoli elementi che li compongono. Servono modelli più articolati, che considerino l’intreccio di relazioni di cui i singoli eventi sono intessuti. È paradossale, ad esempio, riferendosi a tecnologie di potenziamento delle funzioni biologiche di un soggetto, parlare di uomo «aumentato» se si dimentica che il corpo umano rinvia al bene integrale della persona e che dunque non può essere identificato con il solo organismo biologico. Un approccio sbagliato in questo campo finisce in realtà non con l’“aumentare”, ma con il “comprimere” l’uomo.

    Nell’ Evangelii gaudium e soprattutto nella Laudato si’ ho rilevato l’importanza di una conoscenza a misura d’uomo, organica, ad esempio sottolineando che «il tutto è superiore alle parti» e che «tutto nel mondo è intimamente connesso» [6]. Credo che tali spunti possano favorire un rinnovato modo di pensare anche in ambito teologico [7]; è bene infatti che la teologia prosegua nel superamento di impostazioni eminentemente apologetiche, per contribuire alla definizione di un nuovo umanesimo e favorire il reciproco ascolto e la mutua comprensione tra scienza, tecnologia e società. La mancanza di un dialogo costruttivo tra queste realtà, infatti, impoverisce la fiducia reciproca che sta alla base di ogni convivenza umana e di ogni forma di «amicizia sociale» [8]. Vorrei anche accennare all’importanza del contributo che offre a tale scopo il dialogo tra le grandi tradizioni religiose. Esse dispongono di una saggezza secolare, che può essere di aiuto in questi processi. Avete dimostrato di saperne cogliere il valore, ad esempio promuovendo, pure in tempi recenti, incontri interreligiosi sui temi del «fine della vita» [9] e dell’intelligenza artificiale [10].

    Cari fratelli e sorelle, di fronte a sfide attuali così articolate il compito che avete davanti è enorme. Si tratta di ripartire dalle esperienze che tutti condividiamo come esseri umani e di studiarle, assumendo le prospettive della complessità, del dialogo trans-disciplinare e della collaborazione tra soggetti diversi. Ma non bisogna mai scoraggiarsi: sappiamo che il Signore non ci abbandona e che quanto compiamo si radica nella fiducia che riponiamo in Lui, «amante della vita» ( Sap 11,26). Vi siete impegnati in questi anni affinché la crescita scientifica e tecnologica si concili sempre più con un parallelo «sviluppo dell’essere umano per quanto riguarda la responsabilità, i valori e la coscienza» [11]: vi invito a proseguire su questa strada, mentre vi benedico e vi chiedo, per favore, di pregare per me. Grazie.

    ________________________________________

    [1] Lett. enc. Laudato si’, n. 141.

    [2] Cfr Humana communitas, 6 gennaio 2019, nn. 12-13.

    [3] Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, n. 69.

    [4] Cfr n. 65.

    [5] Lett. enc. Fratelli tutti, n. 51.

    [6] Esort. ap. Evangelii gaudium, nn. 234-237; Lett. enc. Laudato si’, n. 16.

    [7] Cfr Costit. apost. Veritatis gaudium, nn. 4-5.

    [8] Cfr Lett. enc. Fratelli tutti, n. 168.

    [9] Cfr Dichiarazione congiunta delle religioni monoteiste abramitiche sulle problematiche di fine vita, 28 ottobre 2019.

    [10] Cfr Firma della Rome Call for AI Ethics, 10 gennaio 2023.

    [11] Lett. enc. Laudato si’, n. 105 .


    Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana


    (Fonte, dal sito della Santa Sede.
    Citazione biblica:
    La Sacra Bibbia, Conferenza Episcopale Italiana, Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, 2008).
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  3. #353
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    Avviso di Conferenza Stampa, 20.02.2023


    Si avvisano i giornalisti accreditati che giovedì 23 febbraio 2023, alle ore 11.30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, Sala San Pio X, Via dell’Ospedale 1, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione dei risultati della XXVIII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita che si svolge in Vaticano, dal 20 al 22 febbraio 2023, sul tema “Converging on the person. Emerging Technologies for the Common Good”.

    Interverranno:

    - S. E. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita;

    - Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita;

    - Prof. Roger Strand, Università di Bergen (Norvegia);

    - Prof.ssa Laura Palazzani, Università Lumsa, Roma (Italia).

    La Conferenza Stampa verrà trasmessa in diretta streaming in lingua originale sul canale Youtube di Vatican News, collegandosi al sito https://www.youtube.com/c/VaticanNews.

    […].

    [00320-IT.01]

    [B0149-XX.01]


    [Fonte, dal Bollettino quotidiano del: 20.02.2023 della Sala Stampa della Santa Sede].
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  4. #354
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    Conferenza Stampa di presentazione dei risultati della XXVIII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita (20-22 febbraio 2023), 23.02.2023



    […].

    [B0157-XX.02]


    [Fonte, dal Bollettino quotidiano del: 23.02.2023 della Sala Stampa della Santa Sede].
    «Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente,
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  5. #355
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    Pontificia Accademia per la Vita

    Presentazione del libro Iniziare dai Molti. Orizzonti del pensiero fraterno (Libreria Editrice Vaticana)

    Città del Vaticano, 20 marzo 2023 - Il Cardinale Jean-Claude Hollerich SJ Arcivescovo di Lussemburgo, Mons. Vincenzo Paglia Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il teologo Mons. Pierangelo Sequeri, l’economista Mariana Mazzucato, lunedì 27 marzo, alle ore 16.45, presso la Sala Marconi (Palazzo Pio, Piazza Pia 3, Roma) presentano il libro Iniziare dai Molti. Orizzonti del Pensiero Fraterno.

    Il libro fa parte del progetto Salvare la Fraternità – Insieme, avviato nel giugno 2011 con la pubblicazione di un Appello per le donne e gli uomini del nostro tempo. L’Appello è stato elaborato da un gruppo di dieci teologi e teologhe coordinati da Mons. Vincenzo Paglia e da Mons. Pierangelo Sequeri: https://www.academyforlife.va/conten...raternita.html

    Il libro, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, raccoglie dieci contributi a commento dell’Appello Salvare la Fraternità – Insieme.

    L’appuntamento del 27 marzo è moderato da Andrea Monda, Direttore de “L’Osservatore Romano”, e vi partecipa il Responsabile della Libreria Editrice Vaticana (LEV), Lorenzo Fazzini.

    Nella prefazione del volume, Mons. Vincenzo Paglia riassume il senso dell’iniziativa che si è arricchita di ulteriori riflessioni e studi. “Si tratta di allestire un vero e proprio spazio sinodale: di ascolto, di discernimento, di responsabilità critica e autocritica fra vescovi e teologi. Uno spazio estraneo a ogni logica rivendicativa: dove la consuetudine fraterna scaccia il timore diffidente e nessuno si investe della parte di tutore esclusivo della causa comune, che comprende il rispetto dei ministeri e la gratitudine dei carismi. La formula, infine, è quella di uno spazio non occasionale, bensì abituale e continuativo che dunque matura nel tempo la qualità che deve farne un presidio di fraternità. Un tavolo di incontro permanente, ma flessibile: non informale, ma neppure burocratico. Insomma, un esperimento di unità fra carisma e ministero che è già in sé stesso capace di recare valore aggiunto alla forma sinodale e testimoniale della communio ecclesiae”.

    Alla presentazione partecipano anche le teologhe e i teologi che hanno scritto i diversi contributi: https://www.academyforlife.va/conten...chi-siamo.html

    MODALITÀ DI ACCREDITAMENTO:
    I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare devono inviare richiesta, entro 48 ore dall’evento, attraverso il Sistema di accreditamento online della Sala Stampa della Santa Sede, all’indirizzo: press.vatican.va/accreditamenti

    INFORMAZIONI: pressoffice@pav.va


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  6. #356
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    Non tutti hanno apprezzato e condiviso le ultime dichiarazioni di Mons. Paglia
    https://www.provitaefamiglia.it/blog...iva-eutanasica

    Da Monsignor Paglia grave cedimento a deriva eutanasica

  7. #357
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    in altri tempi il Monsignore sarebbe già stato cacciato da tempo in malo modo, a questo punto viene da pensare che questi interventi siano frutto di una precisa strategia, altrimenti non si spiega perché è ancora al suo posto!!
    Quid quaeritis viventem cum mortuis? (Lc 24, 5)

  8. #358
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    Ma quali sono le dichiarazioni di Mons. Paglia di cui parla l’articolo? Io, negli ultimi giorni, non ho appreso nulla…
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  9. #359
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    Citazione Originariamente Scritto da Laudato Si’ Visualizza Messaggio
    Ma quali sono le dichiarazioni di Mons. Paglia di cui parla l’articolo? Io, negli ultimi giorni, non ho appreso nulla…
    Ora mi sono informato.
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  10. #360
    CierRino d'oro L'avatar di ITER PARA TUTUM
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    Decisamente nella Gerarchia c'è qualcosa di veramente grosso che non va.
    E con ulteriori appoggi dall'alto (l'alto umano, si intende, non certo lo Spirito Santo che è sempre lo stesso).
    Qui non è questione di idee personali che possono essere legittimamente diverse ma di principi universali ed immutabili.
    Ed ancor più grave che certe affermazioni provengano non da un sacerdote o laico seminfermo di mente quale Gallo, Farinella ed altri; provengono dal Prelato a capo di un importantissimo organo della Santa Sede legittimato a parlare in nome della Chiesa! E che ad oggi nessuno si è sognato di rimuovere dal suo incarico.
    Che Dio ci aiuti.

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