Se vi trovate a Firenze, non tralasciate una visita al convento di san Marco, a pochi passi dal Duomo, dov'è custodito questo celeberrimo dipinto del Beato Angelico.
(fonte dell'immagine)
Se vi trovate a Firenze, non tralasciate una visita al convento di san Marco, a pochi passi dal Duomo, dov'è custodito questo celeberrimo dipinto del Beato Angelico.
(fonte dell'immagine)
Ultima modifica di Ambrosiano; 08-12-2016 alle 17:18 Motivo: Ripristinata l'immagine da altro sito
C'è quella di Giotto, quella di Leonardo, quella del Beato Angelico, quella del Pinturicchio, del Caravaggio, del Botticelli a molti altri ancora....
Voi quale preferite? E perchè?
Stupenda! Ma personalmente preferisco quella di Caravaggio, dove la Beata Vergine non osa neppure guardarlo, l'Angelo Gabriele.
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Ultima modifica di Ambrosiano; 08-12-2016 alle 17:54
Quella di Andrea Della Robbia nel Santuario della Verna, secondo me, è una delle più belle.
L'ultima volta che l'ho vista dal vivo, lo scorso ottobre, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso per la commozione e sembrava che l'Arcangelo Gabriele, da un momento all'altro, dovesse muovere le labbra!!!!!
Ultima modifica di Ambrosiano; 08-12-2016 alle 17:50 Motivo: Inserito il link diretto all'immagine
Pace e Bene!
Si, molto bella ed espressiva: Maria con la Parola, i gigli, la colomba...e tutto quell'azzurro sullo sfondo!![]()
Orazio Gentileschi
Annunciazione 1623
olio su tela 286 x 196 cm
Galleria Sabauda, Torino
«Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
https://it.wikipedia.org/wiki/File:A...entileschi.jpg
Orazio Gentileschi - Annunciazione, 1623. Dett.
Ultima modifica di Gerensis; 25-03-2022 alle 06:05 Motivo: Inserimento del link al'immagine
Ultima modifica di Ambrosiano; 08-12-2016 alle 17:48 Motivo: Tolti riferimenti all'immagine che era sparita.
Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla (Salmo 23)
Luca Signorelli
Annunciazione 1491
olio su tavola 258 x 190 cm
Pinacoteca Civica, Volterra
Luca Signorelli, Annunciazione - particolare
Ultima modifica di Gerensis; 25-03-2022 alle 06:08 Motivo: Inserimento del link all'immagine
ANNUNCIAZIONE
(Arnolfo di Cambio, 1295-1302 ca., Londra, Victoria and Albert Museum)
Nell'arte
LO SPAZIO VUOTO DELL'ANNUNCIAZIONE
di Gian Carlo Olcuire - 8 dicembre 2016
«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra». Lc 1,26-38
Ci sono più modi di catalogare le numerosissime Annunciazioni dell’arte: per la posizione dell’angelo (in piedi, in ginocchio, in volo), per ciò che Gabriele porta con sé (un fiore, un ramoscello d’ulivo, un bastone da pellegrino, un cartiglio), per la presenza o meno delle ali, per i colori delle medesime e persino per l’entrata in scena da sinistra o da destra. Ma anche per ciò che Maria ha in mano (un libro, un’anfora, un fuso per filare), per come tiene le mani, per dove volge lo sguardo e pure per ciò che ha alle spalle...
Si guarda, insomma, alle cose e ai corpi, senza badare agli spazi. Non notando la distanza che quasi sempre si mantiene tra l’angelo e Maria. Talvolta, a interporsi, è una colonna, talaltra sono dei gigli o una pianta che germoglia… In altri casi si raffigura Maria in un interno, mentre l’angelo resta fuori. E quando si utilizza un frontone o un arco trionfale (ad es. a Padova, nella Cappella degli Scrovegni; a Roma, nella Basilica di S. Clemente; a Palermo, nella Cappella Palatina…), i due vengono collocati ai lati, lontani.
Lo si fa per portare l’attenzione in mezzo a loro. Dove quella che pare una terra di nessuno è lo spazio di Dio, il protagonista vero, di solito mostrato in alto. Sia come Padre che come Spirito Santo: per cui si può dire che siano le Annunciazioni le prime figure della Trinità, con il Figlio incarnato in Maria. Più che in posa studiata, la Trinità viene bene quando è in azione (e si farà rivedere al Battesimo di Gesù).
La valorizzazione del vuoto è anche la scelta di Arnolfo, non a caso architetto oltre che scultore. Che non soffre di horror vacui, perché sa che in quella zona di silenzio sta avvenendo il miracolo di un incontro: tra l’iniziativa di Dio e la libera adesione di Maria. Per questo edifica una sorta di tempio – leggero, non invadente – su cui pone la mano del Padre e in cui fa intravedere la colomba dello Spirito: entrambe, assieme alla mano dell’angelo, protese verso Maria.
A quest’opera, proveniente forse da Roma, dal chiostro di S. Maria Maggiore, si è ispirato un altro artista, per un’Annunciazione posta sulla parete esterna della Basilica fiorentina di S. Maria del Fiore, accanto al Campanile di Giotto. Non ha, questo scultore, la statura di Arnolfo ma la raffinatezza di incidere, sotto lo Spirito Santo, la scritta «Ave gratia plena». Così che quel vuoto richiama una pienezza di grazia, confermata dalla risposta di Maria: «Ecce ancilla Domini».
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Ultima modifica di Gerensis; 15-08-2021 alle 20:55 Motivo: Ripristinato il collegamento all'articolo originale e reinserita l'immagine.