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Discussione: Deposizione dei Pontefici

  1. #1
    Phantom
    visitatore

    Deposizione dei Pontefici

    Cari amici, l'altro giorno stavo pensando ad una cosa di cui non riesco a trovare una risposta cioè: se un Papa a causa di una malattia, dovesse perdere l'uso della ragione (ad esempio per una demenza senile o un ictus) oppure dovesse finire in un coma prolungato (e oggi con le tecniche mediche per tenere in vita i pazienti è più comune) come ci si deve comportare? Può il Sacro Collegio deporre il Pontefice? A chi spetta la deposizione (Segretario di Stato, Decano, Camerlengo, Vicario per la Città di Roma...)? E dopo quanto tempo di inabilità mentale si può valutare la deposizione?
    Ultima modifica di Phantom; 28-01-2007 alle 11:22

  2. #2
    orapollo
    visitatore
    Il Pontefice, così come ogni altro pastore della Chiesa, rimane nel pieno delle sue funzioni se mantiene almeno la possibilità di colloquiare per iscritto col suo popolo...Dio non voglia che accadano situazioni peggiori rispetto alle dolorose esperienze di Giovanni Paolo II e, più indietro nel tempo, di Clemente XII.
    In ogni caso nessuno ha il potere di deporre il Sommo Pontefice, al quale spetta la facoltà dell'abdicazione (o rinuncia: in ogni caso non sarebbe pertinente parlare di "dimissioni").

  3. #3
    Phantom
    visitatore
    Quindi se un Papa dovesse (ammesso e non concesso) entrare in un coma prolungato, il tutto passerebbe nelle mani del Collegio Cardinalizio.

  4. #4
    utente cancellato
    Data Registrazione
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    Messaggi
    198
    Citazione Originariamente Scritto da Phantom Visualizza Messaggio
    Quindi se un Papa dovesse (ammesso e non concesso) entrare in un coma prolungato, il tutto passerebbe nelle mani del Collegio Cardinalizio.
    Da più parti si è supposto che, come Paolo VI, anche Giovanni Paolo II avesse preparato una lettera di dimissioni da usare in caso di impedimento permanente. Non so, forse d'ora in poi ogni Papa farà così...
    C'è chi ne sa qualcosa in più?

  5. #5
    Phantom
    visitatore
    Ci sarebbe anche un altro problema, ossia se il Papa orma dichiarato deposto si risveglia dal coma o riprende possesso delle capacità mentali e trova un nuovo Papa è un bel problema!

  6. #6
    Card. Alfredo Ottaviani
    visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da Pauper illitteratus Visualizza Messaggio
    Da più parti si è supposto che, come Paolo VI, anche Giovanni Paolo II avesse preparato una lettera di dimissioni da usare in caso di impedimento permanente. Non so, forse d'ora in poi ogni Papa farà così...
    C'è chi ne sa qualcosa in più?
    Il Servo di Dio Paolo VI voleva dimettersi, ma la Curia Romana lo sconsigliò per non creare precedenti, anche se di precedenti la storia dei Papi nè è piena. Non solo San Celestino V, ma tantissimi papi si sono dimessi e poi qualcuno è stato rieletto a distanza di qualche anno. Basterebbe leggere la storia della Chiesa e la storia dei Papi e del Papato.

    Dal Servo di Dio Paolo VI in poi, poichè lui è stato il primo a farlo, il Papa subito dopo la elezione fa il suo testamento e lettera di dimissioni in caso di infermità inabilitante, secondo le condizioni che lui crede più opportune.
    E quando queste dovessero verificarsi, automaticamente entrano in vigore le dimissioni che, a norma delle leggi della Chiesa e del CJC, non devono essere accettate da nessuno.

    Il Papa è "supra legem" e quindi libero di disporre ed agire come crede più opportuno.

    L'unico motivo per cui un Papa decade automaticamente dal suo "ufficio", è l'eresia o apostasia.

  7. #7
    panzerkardinal
    visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da Card. Alfredo Ottaviani Visualizza Messaggio
    L'unico motivo per cui un Papa decade automaticamente dal suo "ufficio", è l'eresia o apostasia.
    come si può conciliare questa tua dichiarazione con il dogma dell'infallibilità papale?

  8. #8
    Card. Alfredo Ottaviani
    visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da panzerkardinal Visualizza Messaggio
    come si può conciliare questa tua dichiarazione con il dogma dell'infallibilità papale?
    Il Papa è infallibile quando parla "ex Chatedra", ma nella normalità è un uomo come gli altri. Tanto è vero che le leggi che un Papa fa, un altro le disfa.
    Basta ricordare il caso di Papa Onorio, deposto proprio per esresia alla quale aderì ed insegnava.

    il Papa attuale, Benedetto XVI, ha scritto il primo volume su Gesù, ed ha detto chiaramente che non appartiene al magistero, aggiungendo che ognuno può contraddirlo e non essere d'accordo.

    Quindi il Papa, quando non esercita il suo ministero Petrino e quando non lo dice apertamente come nel caso del libro di Papa Ratzinger, può PURTROPPO sbagliare e insegnare il falso.

    E chi tratta ampiamente della deposizione del Papa nei casi accennati, è proprio S. Tommaso d'Aquino.

  9. #9
    Ladrone
    visitatore
    Citazione Originariamente Scritto da Card. Alfredo Ottaviani Visualizza Messaggio
    Il Papa è infallibile quando parla "ex Chatedra", ma nella normalità è un uomo come gli altri.
    ...
    Quindi il Papa, quando non esercita il suo ministero Petrino e quando non lo dice apertamente come nel caso del libro di Papa Ratzinger, può PURTROPPO sbagliare e insegnare il falso...
    ... quando bacia il corano, abbraccia il Dalai Lama, prega in moschea, sinagoga ecc. ecc... non è infallibile ed è quanto meno criticabile!

  10. #10
    Io penso che anche quando non è infallibile, il papa vada seguito in tutto ciò che dice e che fa: quando non capiamo, dobbiamo fare ogni sforzo per immedesimarci nelle ragioni del suo agire e cercare di imparare. Se proprio non ci riusciamo, vivremo il nostro dissenso più come una sofferenza che come una critica.
    Sulla questione della deposizione vorrei chiedere: ma se il papa non lascia una lettera di rinuncia già pronta, in caso di impedimento grave e permanente ci dovrà pur essere una procedura per deporlo e per consentire l'elezione di un nuovo papa. Qual è? (Mi pare di ricordare che il problema si stesse per porre negli ultimi tempi di Leone XIII, che a causa dell'età avanzatissima non era ormai più lucido)

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