sbaglio o c'è una sorta di ritorno al passato in funzione di una nuova modalità di concistoro?
sbaglio o c'è una sorta di ritorno al passato in funzione di una nuova modalità di concistoro?
Non licet bovi quod licet Iovi
Scusate, ma non riesco a capire in che modo il cerimoniale sia semplificato. Si fanno esattamente le stesse cose, spostando la consegna degli anelli dalla Messa della domenica alla cerimonia del sabato. Qual'è la semplificazione? Semplicemente l'accorciamento della proclamazione della Parola? A me sembra solo una modifica ma non una semplificazione.
In effetti la presenza dei diaconi in dalmatica, delle letture, ecc. lo faceva assomigliare più ad un rito liturgico "cardinalizio" che ad una cerimonia puramente simbolica.
Per dare effettivamente un effetto più "familiare" al rito, non sarebbe brutto recuperare i cardinali diaconi in questa occasione, magari in abito corale accanto al Pontefice, rivestito di piviale rosso e mitria in lama (secondo tradizione). Per ricollegarsi al vecchio rito, uno dei cardinali diaconi potrebbe, con la testa coperta dalla berretta, recuperare i nuovi candidati per condurli al Santo Padre e per baciare simbolicamente l'anello...
Ultima modifica di Ambrosiano; 07-01-2012 alle 23:55 Motivo: Corretto errore di battitura
Sapete, pensavo a una cosa; questa modifica del Concistoro che prevede che i neo Porporati ricevano l'anello già il primo giorno fa in modo che alle visite di cortesia tutti i Cardinali abbiano già l'anello; mentre è capitato altre volte che chi non fosse insignito del carattere Episcopale non lo avesse.
Lo so è una cosa futile, ma mi venne in mente quando insieme col webaster di OC incontrai il Card. Bartolucci, essendo stato Sacerdote fino a poche ore fa non aveva nessun anello.
Altro articolo sull'argomento da Vatican Insider:
Il prossimo 18 febbraio verrà usato per la prima volta il nuovo rito voluto dal Papa. Più snello e con nuove preghiere
ALESSANDRO SPECIALE
ROMA
Cambia il modo di celebrare il concistoro, il solenne rito con cui un Papa 'crea' i nuovi cardinali. Secondo quanto scrive l'Osservatore Romano, il rito in vigore fino ad oggi è stato – con l'approvazione di papa Benedetto XVI – “rivisto e semplificato”. La 'prima' della nuova versione del rito sarà il 18 febbraio, in occasione della consegna della 'berretta rossa' ai 22 nuovi cardinali annunciati ieri dal pontefice.
“In sostanza – spiega il quotidiano pontificio – si unificano i tre momenti dell'imposizione della berretta, della consegna dell'anello cardinalizio e dell'assegnazione del titolo o della diaconia”, la chiesa della diocesi di Roma cui è legata la carica di cardinale. In origine, infatti, il papa – che è il vescovo di Roma – veniva eletto dai preti, diaconi delle chiese della città, o dai loro patroni, e dai vescovi 'suburbicari' della diocesi capitolina.
Inoltre, sono state cambiate anche alcune delle preghiere del rito ed è stata abbreviata la lettura della Bibbia. Una prima modifica del rito del concistoro, spiega l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, risale alla riforma liturgica avviata dal concilio Vaticano II. Ad usare per la prima volta il nuovo rito fu Paolo VI nell'aprile 1969.
In sostanza, entrò a far parte della liturgia anche quello che, di per sé, non era un rito sacro, cioè la creazione di nuovi cardinali, che in questo modo venne “collocata in un contesto di preghiera, evitando però al contempo ogni elemento che potesse dare l'idea di un 'sacramento del cardinalato'”.
Infatti, il concistoro, “storicamente non era mai stato considerato un rito liturgico, bensì una riunione del papa con i cardinali in relazione al governo della Chiesa”.
In una delle nuove preghiere contenute nel rito, usate in passato per celebrare l'anniversario dell'ordinazione episcopale del vescovo di Roma, il papa prega per se stesso e per la Chiesa. Quanto all'unificazione dei tre momenti chiave della 'creazione' di un nuovo cardinale - l'imposizione della berretta, la consegna dell'anello e l'assegnazione del titolo – essa è conseguenza della scomparsa della distinzione tra il 'concistoro pubblico e quello segreto, ovvero la parte del rito in cui il papa annunciava ai membri del collegio cardinalizio i nomi dei nuovi membri.
Rimane invece immutata la tradizione che vuole che il papa celebri con i nuovi cardinali una messa il giorno seguente al Concistoro – messa che “si apre con l'indirizzo di omaggio e di gratitudine che il primo dei porporati rivolge al pontefice a nome di tutti gli altri”.
Io penso che verrà celebrata la Messa propria della Cattedra, in bianco. Non avrebbe senso convocare il concistoro proprio in occasione di questa festa e poi celebrare in verde la messa del giorno (o in rosso la messa votiva dei SS. Pietro e Paolo).
Anche perché quest'anno la festa della Cattedra coincide con il mercoledì delle ceneri, quindi si può facilmente ipotizzare lo spostamento della celebrazione alla domenica precedente.
Spero che venga usato il trono della consegna delle chiavi, molto adatto per l'occasione e la circostanza.
Spero anche che la Messa venga celebrata all'interno della Basilica di San Pietro e non in Piazza. Non dimentichiamo infatti che in occasione di questa festa la cattedra viene preparata appositamente. Sarebbe un peccato celebrare all'esterno, non solo televisivamente parlando.
E speriamo che la RAI garantisca la diretta sia del concistoro sia della Messa.
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Ma io credo che la RAI qualcosa trasmetta. Non penso che se ne freghi proprio del concistoro. Una domanda, la RAI trasmise la diretta nello scorso Concistoro o si limitò a dare la notizia al telegiornale?