Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: TESTI LITURGICI DELLA MESSA in Rito Romano (Anno liturgico 2014-2015 - B - I)

  1. #361
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    14 novembre 2015
    SABATO DELLA XXXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

    Prima Lettura
    Sap 18,14-16; 19,6-9
    Il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e saltellarono come agnelli esultanti.


    Dal libro della Sapienza
    Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
    e la notte era a metà del suo rapido corso,
    la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale,
    guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
    portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile
    e, fermatasi, riempì tutto di morte;
    toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra.
    Tutto il creato fu modellato di nuovo
    nella propria natura come prima,
    obbedendo ai tuoi comandi,
    perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.
    Si vide la nube coprire d’ombra l’accampamento,
    terra asciutta emergere dove prima c’era acqua:
    il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli
    e flutti violenti una pianura piena d’erba;
    coloro che la tua mano proteggeva
    passarono con tutto il popolo,
    contemplando meravigliosi prodigi.
    Furono condotti al pascolo come cavalli
    e saltellarono come agnelli esultanti,
    celebrando te, Signore, che li avevi liberati.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
    Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto.

    A lui cantate, a lui inneggiate,
    meditate tutte le sue meraviglie.
    Gloriatevi del suo santo nome:
    gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

    Colpì ogni primogenito nella loro terra,
    la primizia di ogni loro vigore.
    Allora li fece uscire con argento e oro;
    nelle tribù nessuno vacillava.

    Così si è ricordato della sua parola santa,
    data ad Abramo suo servo.
    Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
    i suoi eletti con canti di gioia.

    Canto al Vangelo 2 Ts 2,14
    Alleluia, alleluia.
    Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
    per entrare in possesso della gloria
    del Signore nostro Gesù Cristo.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 18, 1-8
    Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.


    Dal vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
    «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
    Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
    E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

    _________________________________

    Memoria facoltativa:
    SANTA MARIA IN SABATO


    Dal Comune della Beata Vergine Maria. Si possono utilizzare anche i formulari contenuti nel volume Messe della Beata Vergine Maria.

  2. #362
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    15 novembre 2015
    XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

    Antifona d'Ingresso
    Ger 29,11.12.14
    Dice il Signore:
    «Io ho progetti di pace e non di sventura;
    voi mi invocherete e io vi esaudirò,
    e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi».

    Si dice il Gloria.

    Colletta

    Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore...

    Oppure:
    O Dio, che vegli sulle sorti del tuo popolo, accresci in noi la fede che quanti dormono nella polvere si risveglieranno; donaci il tuo Spirito, perché operosi nella carità attendiamo ogni giorno la manifestazione gloriosa del tuo Figlio, che verrà per riunire tutti gli eletti nel suo regno. Per il nostro Signore...

    Prima Lettura Dn 12, 1-3
    In quel tempo sarà salvato il tuo popolo.


    Dal libro del profeta Danièle
    In quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo.
    Sarà un tempo di angoscia, come non c'era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
    Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna.
    I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 15
    Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

    Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
    nelle tue mani è la mia vita.
    Io pongo sempre davanti a me il Signore,
    sta alla mia destra, non potrò vacillare.

    Per questo gioisce il mio cuore
    ed esulta la mia anima;
    anche il mio corpo riposa al sicuro,
    perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
    né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

    Mi indicherai il sentiero della vita,
    gioia piena alla tua presenza,
    dolcezza senza fine alla tua destra.

    Seconda Lettura Eb 10, 11-14. 18
    Cristo con un 'unica offerta ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.


    Dalla lettera agli Ebrei
    Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati.
    Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
    Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più offerta per il peccato.

    Canto al Vangelo Cf Mt 24,42a.44
    Alleluia, alleluia.
    Vegliate in ogni momento pregando,
    perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo.
    Alleluia.

    Vangelo Mc 13, 24-32
    Il Figlio dell'uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.


    Dal vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

    Si dice il Credo.

    Sulle Offerte

    Quest'offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, ci ottenga la grazia di servirti fedelmente e ci prepari il frutto di un'eternità beata. Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio delle domeniche del tempo Ordinario.

    Antifona alla Comunione Sal 72,28

    Il mio bene è stare vicino a Dio,
    nel Signore Dio riporre la mia speranza.

    Oppure: Mc 11,23.24
    Dice il Signore: «In verità vi dico:
    tutto quello che domandate nella preghiera,
    abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato».

    Oppure: Mc 13,27
    «Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli
    e riunirà i suoi eletti dall'estremità della terra».

    Dopo la Comunione
    O Padre, che ci hai saziati con questo sacramento, ascolta la nostra umile preghiera: il memoriale, che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare, ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

  3. #363
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    16 novembre 2015
    LUNEDI DELLA XXXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

    Prima Lettura
    1 Mac 1, 10-15.41-43.54-57.62-64
    Grandissima fu l’ira sopra Israele.


    Dal primo libro dei Maccabèi
    In quei giorni, uscì una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci.
    In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. Quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d’introdurre le istituzioni delle nazioni. Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male.
    Poi il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. Anche molti Israeliti accettarono il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato.
    Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Chisleu, il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione. Anche nelle vicine città di Giuda eressero altari e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell’alleanza e se qualcuno obbediva alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte.
    Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi impuri e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. Grandissima fu l’ira sopra Israele.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 118
    Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola.

    Mi ha invaso il furore contro i malvagi
    che abbandonano la tua legge.
    I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:
    non ho dimenticato la tua legge.

    Riscattami dall’oppressione dell’uomo
    e osserverò i tuoi precetti.
    Si avvicinano quelli che seguono il male:
    sono lontani dalla tua legge.

    Lontana dai malvagi è la salvezza,
    perché essi non ricercano i tuoi decreti.
    Ho visto i traditori e ne ho provato ribrezzo,
    perché non osservano la tua promessa.

    Canto al Vangelo Gv 8,12
    Alleluia, alleluia.
    Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
    chi segue me avrà la luce della vita.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 18, 35-43
    Che cosa vuoi che io faccia per te? Signore, che io veda di nuovo!


    Dal vangelo secondo Luca
    Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
    Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
    Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
    Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

    _________________________________

    Memorie facoltative:

    SANTA MARGHERITA DI SCOZIA


    Dal Comune dei Santi e delle Sante (per gli operatori di misericordia).

    Colletta

    O Dio, che in santa Margherita di Scozia hai dato alla tua Chiesa un grande esempio di carità verso i poveri, per sua intercessione fa' che anche noi esprimiamo, nel rapporto con i nostri fratelli, l'immagine viva del tuo amore. Per il nostro Signore...


    SANTA GELTRUDE Vergine

    Dal Comune delle Vergini oppure dei Santi e delle Sante (per i religiosi).

    Colletta

    O Dio, che ti sei preparato una degna dimora nel cuore di santa Geltrude vergine, rischiara le nostre tenebre, perché possiamo gustare la gioia della tua viva presenza nel nostro spirito. Per il nostro Signore...

  4. #364
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    17 novembre 2015
    SANTA ELISABETTA DI UNGHERIA Religiosa
    Memoria


    Dal Comune dei Santi e delle Sante (per i religiosi o per gli operatori di misericordia).

    Colletta

    O Dio, che a sant'Elisabetta hai dato la grazia di riconoscere e onorare Cristo nei poveri, concedi anche a noi, per sua intercessione, di servire con instancabile carità coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno. Per il nostro Signore...

    Prima Lettura 2 Mac 6,18-31
    Lascerò ai giovani un nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte per le sante e venerande leggi.


    Dal secondo libro dei Maccabèi
    In quei giorni, un tale Eleàzaro, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti negli anni e molto dignitoso nell’aspetto della persona, veniva costretto ad aprire la bocca e a ingoiare carne suina. Ma egli, preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa, s’incamminò volontariamente al supplizio, sputando il boccone e comportandosi come conviene a coloro che sono pronti ad allontanarsi da quanto non è lecito gustare per attaccamento alla vita.
    Quelli che erano incaricati dell’illecito banchetto sacrificale, in nome della familiarità di antica data che avevano con quest’uomo, lo tirarono in disparte e lo pregarono di prendere la carne di cui era lecito cibarsi, preparata da lui stesso, e fingere di mangiare le carni sacrificate imposte dal re, perché, agendo a questo modo, sarebbe sfuggito alla morte e avrebbe trovato umanità in nome dell’antica amicizia che aveva con loro.
    Ma egli, facendo un nobile ragionamento, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia, della raggiunta veneranda canizie e della condotta irreprensibile tenuta fin da fanciullo, ma specialmente delle sante leggi stabilite da Dio, rispose subito dicendo che lo mandassero pure alla morte. «Poiché – egli diceva – non è affatto degno della nostra età fingere, con il pericolo che molti giovani, pensando che a novant’anni Eleàzaro sia passato alle usanze straniere, a loro volta, per colpa della mia finzione, per una piccola e brevissima esistenza, si perdano per causa mia e io procuri così disonore e macchia alla mia vecchiaia. Infatti, anche se ora mi sottraessi al castigo degli uomini, non potrei sfuggire, né da vivo né da morto, alle mani dell’Onnipotente. Perciò, abbandonando ora da forte questa vita, mi mostrerò degno della mia età e lascerò ai giovani un nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte prontamente e nobilmente per le sante e venerande leggi».
    Dette queste parole, si avviò prontamente al supplizio. Quelli che ve lo trascinavano, cambiarono la benevolenza di poco prima in avversione, ritenendo che le parole da lui pronunciate fossero una pazzia.
    Mentre stava per morire sotto i colpi, disse tra i gemiti: «Il Signore, che possiede una santa scienza, sa bene che, potendo sfuggire alla morte, soffro nel corpo atroci dolori sotto i flagelli, ma nell’anima sopporto volentieri tutto questo per il timore di lui».
    In tal modo egli morì, lasciando la sua morte come esempio di nobiltà e ricordo di virtù non solo ai giovani, ma anche alla grande maggioranza della nazione.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 3
    Il Signore mi sostiene.

    Signore, quanti sono i miei avversari!
    Molti contro di me insorgono.
    Molti dicono della mia vita:
    «Per lui non c’è salvezza in Dio!».

    Ma tu sei mio scudo, Signore,
    sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
    A gran voce grido al Signore
    ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.

    Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
    il Signore mi sostiene.
    Non temo la folla numerosa
    che intorno a me si è accampata.

    Canto al Vangelo 1 Gv 4,10
    Alleluia, alleluia.
    Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
    come vittima di espiazione per i nostri peccati.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 19,1-10
    Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.


    Dal vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
    Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
    Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
    Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

  5. #365
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    18 novembre 2015
    MERCOLEDI DELLA XXXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

    Prima Lettura
    2 Mac 7, 1. 20-31
    Il Creatore dell’universo vi restituirà di nuovo il respiro e la vita.


    Dal secondo libro dei Maccabèi
    In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
    Soprattutto la madre era ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché, vedendo morire sette figli in un solo giorno, sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel Signore. Esortava ciascuno di loro nella lingua dei padri, piena di nobili sentimenti e, temprando la tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: «Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore dell’universo, che ha plasmato all’origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo il respiro e la vita, poiché voi ora per le sue leggi non vi preoccupate di voi stessi».
    Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quel linguaggio fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo; e non solo a parole, ma con giuramenti prometteva che l’avrebbe fatto ricco e molto felice, se avesse abbandonato le tradizioni dei padri, e che l’avrebbe fatto suo amico e gli avrebbe affidato alti incarichi. Ma poiché il giovane non badava per nulla a queste parole, il re, chiamata la madre, la esortava a farsi consigliera di salvezza per il ragazzo.
    Esortata a lungo, ella accettò di persuadere il figlio; chinatasi su di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri: «Figlio, abbi pietà di me, che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento. Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l’origine del genere umano. Non temere questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia».
    Mentre lei ancora parlava, il giovane disse: «Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè. Tu però, che ti sei fatto autore di ogni male contro gli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 16
    Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

    Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
    sii attento al mio grido.
    Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
    sulle mie labbra non c’è inganno.

    Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
    e i miei piedi non vacilleranno.
    Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
    tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.

    Custodiscimi come pupilla agli occhi,
    all’ombra delle tue ali nascondimi.
    Io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
    al risveglio mi sazierò della tua immagine.

    Canto al Vangelo Gv 15,16
    Alleluia, alleluia.
    Io ho scelto voi, dice il Signore,
    perché andiate e portiate frutto
    e il vostro frutto rimanga.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 19, 11-28
    Perché non hai consegnato il mio denaro a una banca?


    Dal vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
    Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
    Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
    Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
    Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
    Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

    _________________________________

    Memoria facoltativa:
    DEDICAZIONE DELLE BASILICHE DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI

    Antifona d'Ingresso
    Sal 44,17-18
    Li costituirai principi su tutta la terra;
    faranno ricordare il tuo nome di età in età,
    e i popoli ti loderanno nei secoli, in eterno.

    Colletta
    Guida e sostieni, Signore, la tua Chiesa, che dalla predicazione degli apostoli Pietro e Paolo ha ricevuto il primo annunzio del Vangelo, e fa' che per il loro patrocinio progredisca nella fede e nell'amore, sino alla fine dei tempi. Per il nostro Signore...

    Prima Lettura Atti 28,11-16. 30-31
    Arrivammo a Roma.


    Dagli Atti degli Apostoli
    Dopo tre mesi salpammo con una nave di Alessandria, recante l'insegna dei Diòscuri, che aveva svernato nell'isola [di Malta]. Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni. Salpati di qui, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani arrivammo a Pozzuoli. Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Quindi arrivammo a Roma. I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese grazie a Dio e prese coraggio. Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per conto suo con un soldato di guardia.
    Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 97
    Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.

    Cantate al Signore un canto nuovo,
    perché ha compiuto meraviglie.
    Gli ha dato vittoria la sua destra
    e il suo braccio santo.

    Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
    agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
    Egli si è ricordato del suo amore,
    della sua fedeltà alla casa d'Israele.

    Tutti i confini della terra hanno veduto
    la vittoria del nostro Dio.
    Acclami il Signore tutta la terra,
    gridate, esultate, cantate inni!

    Cantate inni al Signore con la cetra,
    con la cetra e al suono di strumenti a corde;
    con le trombe e al suono del corno
    acclamate davanti al re, il Signore.

    Canto al Vangelo
    Alleluia, alleluia.
    Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
    ti acclama il coro degli Apostoli.
    Alleluia

    Vangelo Mt 14,22-23
    Comandami di venire verso di te sulle acque.


    Dal vangelo secondo Matteo
    [Dopo che la folla ebbe mangiato] Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
    La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

    Sulle offerte
    Ti offriamo, Signore, i nostri doni invocando la tua clemenza, perché la fede trasmessa dai santi Apostoli, si conservi integra nei nostri cuori. Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio degli Apostoli I.

    Antifona alla Comunione Gv 6,69-70

    Signore, tu hai parole di vita eterna,
    e noi abbiamo creduto
    che tu sei il Cristo Figlio di Dio.

    Dopo la Comunione
    Esulti, Signore, il tuo popolo nel glorioso ricordo degli apostoli Pietro e Paolo e con la forza del pane di vita proceda sicuro nella via dell'unità e della pace. Per Cristo nostro Signore.

  6. #366
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    19 novembre 2015
    GIOVEDI DELLA XXXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

    Prima Lettura
    1 Mac 2, 15-29
    Cammineremo nell’alleanza dei nostri padri.


    Dal primo libro dei Maccabèi
    In quei giorni, i messaggeri del re, incaricati di costringere all’apostasia, vennero nella città di Modin per indurre a offrire sacrifici. Molti Israeliti andarono con loro; invece Mattatìa e i suoi figli si raccolsero in disparte.
    I messaggeri del re si rivolsero a Mattatìa e gli dissero: «Tu sei uomo autorevole, stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e fratelli. Su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti a Gerusalemme; così tu e i tuoi figli passerete nel numero degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità».
    Ma Mattatìa rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli che sono sotto il dominio del re lo ascoltassero e ognuno abbandonasse la religione dei propri padri e volessero tutti aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell’alleanza dei nostri padri. Non sia mai che abbandoniamo la legge e le tradizioni. Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra».
    Quando ebbe finito di pronunciare queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare sull’altare di Modin secondo il decreto del re. Ciò vedendo, Mattatìa arse di zelo; fremettero le sue viscere e fu preso da una giusta collera. Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull’altare; uccise nel medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse l’altare. Egli agiva per zelo verso la legge, come aveva fatto Fineès con Zambrì, figlio di Salom. La voce di Mattatìa tuonò nella città: «Chiunque ha zelo per la legge e vuole difendere l’alleanza mi segua!». Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in città quanto possedevano.
    Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 49
    A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

    Parla il Signore, Dio degli dèi,
    convoca la terra da oriente a occidente.
    Da Sion, bellezza perfetta,
    Dio risplende.

    Davanti a me riunite i miei fedeli,
    che hanno stabilito con me l’alleanza
    offrendo un sacrificio.
    I cieli annunciano la sua giustizia:
    è Dio che giudica.

    Offri a Dio come sacrificio la lode
    e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
    invocami nel giorno dell’angoscia:
    ti libererò e tu mi darai gloria.

    Canto al Vangelo Sal 94,8
    Alleluia, alleluia.
    Oggi non indurite il vostro cuore,
    ma ascoltate la voce del Signore.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 19, 41-44
    Se avessi compreso quello che porta alla pace!


    Dal vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
    «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
    Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

  7. #367
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    20 novembre 2015
    VENERDI DELLA XXXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

    Prima Lettura
    1 Mac 4,36-37.52-59
    Celebrarono la dedicazione dell'altare e offrirono olocausti con gioia.


    Dal primo libro dei Maccabèi
    In quei giorni, Giuda e i suoi fratelli dissero: «Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». Così si radunò tutto l’esercito e salirono al monte Sion.
    Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Chisleu, nell’anno centoquarantotto, e offrirono il sacrificio secondo la legge sul nuovo altare degli olocausti che avevano costruito. Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l’avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cimbali. Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra, e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio.
    Celebrarono la dedicazione dell’altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. Poi ornarono la facciata del tempio con corone d’oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le celle sacre, munendole di porte.
    Grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l’onta dei pagani.
    Giuda, i suoi fratelli e tutta l’assemblea d’Israele, poi, stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell’altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Chisleu, con gioia ed esultanza.

    Salmo Responsoriale 1 Cr 29
    Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore.

    Benedetto sei tu, Signore,
    Dio d’Israele, nostro padre,
    ora e per sempre.

    Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
    lo splendore, la gloria e la maestà:
    perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

    Tuo è il regno, Signore:
    ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
    Da te provengono la ricchezza e la gloria.

    Tu domini tutto;
    nella tua mano c’è forza e potenza,
    con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere.

    Canto al Vangelo Gv 10,27
    Alleluia, alleluia.
    Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
    e io le conosco ed esse mi seguono.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 19, 45-48
    Avete fatto della mia casa un covo di ladri.


    Dal vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
    Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

  8. #368
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    21 novembre 2015
    PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
    Memoria


    Dal Comune della Beata Vergine Maria.

    Colletta

    Guarda, Signore, il tuo popolo riunito nel ricordo della beata Vergine Maria; fa' che per sua intercessione partecipi alla pienezza della tua grazia. Per il nostro Signore...

    Prima Lettura 1 Mac 6,1-13
    Per i mali che ho commesso a Gerusalemme, muoio nella più profonda tristezza.


    Dal primo libro dei Maccabèi
    In quei giorni, mentre il re Antioco percorreva le regioni settentrionali, sentì che c’era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza, argento e oro; che c’era un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d’oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro, figlio di Filippo, il re macèdone che aveva regnato per primo sui Greci. Allora vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città, che si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette ritirarsi con grande tristezza e tornare a Babilonia.
    Venne poi un messaggero in Persia ad annunziargli che erano state sconfitte le truppe inviate contro Giuda. Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti, ma era stato messo in fuga dai nemici, i quali si erano rinforzati con armi e truppe e ingenti spoglie, tolte alle truppe che avevano sconfitto, e inoltre avevano demolito l’abominio da lui innalzato sull’altare a Gerusalemme, avevano cinto d’alte mura, come prima, il santuario e Bet-Sur, che era una sua città.
    Il re, sentendo queste notizie, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo quanto aveva desiderato. Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire.
    Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e l’animo è oppresso dai dispiaceri. Ho detto in cuor mio: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto, io che ero così fortunato e benvoluto sul mio trono! Ora mi ricordo dei mali che ho commesso a Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d’oro e d’argento che vi si trovavano e mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali; ed ecco, muoio nella più profonda tristezza in paese straniero».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 9
    Esulterò, Signore, per la tua salvezza.

    Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
    annuncerò tutte le tue meraviglie.
    Gioirò ed esulterò in te,
    canterò inni al tuo nome, o Altissimo.

    Mentre i miei nemici tornano indietro,
    davanti a te inciampano e scompaiono.
    Hai minacciato le nazioni, hai sterminato il malvagio,
    il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.

    Sono sprofondate le genti nella fossa che hanno scavato,
    nella rete che hanno nascosto si è impigliato il loro piede.
    Perché il misero non sarà mai dimenticato,
    la speranza dei poveri non sarà mai delusa.

    Canto al Vangelo 2 Tm 1,10
    Alleluia, alleluia.
    Il Salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
    e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 20,27-40
    Dio non è dei morti, ma dei viventi.


    Dal vangelo secondo Luca
    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
    Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
    Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

  9. #369
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    22 novembre 2015
    NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE DELL'UNIVERSO
    Solennità

    Antifona d'Ingresso
    Ap 5,12; 1,6
    L'Agnello immolato è degno di ricevere potenza
    e ricchezza e sapienza e forza e onore:
    a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno.

    Si dice il Gloria.

    Colletta

    Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto rinnovare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell'universo, fa' che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Per il nostro Signore...

    Oppure:
    O Dio, fonte di ogni paternità, che hai mandato il tuo Figlio per farci partecipi del suo sacerdozio regale, illumina il nostro spirito, perché comprendiamo che servire è regnare, e con la vita donata ai fratelli confessiamo la nostra fedeltà al Cristo, primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra. Egli è Dio...

    Prima Lettura Dn 7, 13-14
    Il suo potere è un potere eterno.


    Dal libro del profeta Daniele
    Guardando nelle visioni notturne,
    ecco venire con le nubi del cielo
    uno simile a un figlio d'uomo;
    giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
    Gli furono dati potere, gloria e regno;
    tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
    il suo potere è un potere eterno,
    che non finirà mai,
    e il suo regno non sarà mai distrutto.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 92
    Il Signore regna, si riveste di splendore.

    Il Signore regna, si riveste di maestà:
    si riveste il Signore, si cinge di forza.

    È stabile il mondo, non potrà vacillare.
    Stabile è il tuo trono da sempre, dall'eternità tu sei.

    Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
    La santità si addice alla tua casa
    per la durata dei giorni, Signore.

    Seconda Lettura Ap 1, 5-8
    Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.


    Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
    Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
    A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
    Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto. Sì, Amen!
    Dice il Signore Dio: Io sono l'Alfa e l'Omèga, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!

    Canto al Vangelo Mc 11,9.10
    Alleluia, alleluia.
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
    Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
    Alleluia.

    Vangelo Gv 18, 33b-37
    Tu lo dici: io sono re.


    Dal vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
    Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
    Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

    Si dice il Credo.

    Sulle Offerte

    Accetta, o Padre, questo sacrificio di riconciliazione, e per i meriti del Cristo tuo Figlio concedi a tutti i popoli il dono dell'unità e della pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

    Prefazio
    E’ veramente cosa buona e giusta,
    nostro dovere e fonte di salvezza,
    rendere grazie sempre e in ogni luogo
    a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
    Tu con olio di esultanza
    hai consacrato Sacerdote eterno
    e Re dell’universo il tuo unico Figlio,
    Gesù Cristo nostro Signore.
    Egli, sacrificando se stesso
    immacolata vittima di pace sull’altare della Croce,
    operò il mistero dell’umana redenzione;
    assoggettate al suo potere tutte le creature,
    offrì alla tua maestà infinita il regno eterno e universale:
    regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia,
    regno di giustizia, di amore e di pace.
    E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
    ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti,
    cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria

    Antifona alla Comunione Sal 28,10-11
    Re in eterno siede il Signore:
    benedirà il suo popolo nella pace.

    Oppure: Gv 18,37
    «Io sono re e sono venuto nel mondo
    per rendere testimonianza alla verità».

    Dopo la Comunione
    O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti con il pane della vita immortale, fa' che obbediamo con gioia a Cristo, Re dell'universo, per vivere senza fine con lui nel suo regno glorioso. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

  10. #370
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    XXXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

    Poiché nella XXXIV domenica del tempo Ordinario è stata celebrata la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, vengono di seguito riportate le antifone e orazioni proposte per le ferie della XXXIV settimana.

    Antifona d'Ingresso Sal 84,9

    Il Signore parla di pace
    al suo popolo, e ai suoi fedeli
    e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore.

    Colletta
    Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore...

    Sulle Offerte
    Accogli, Signore, questi santi doni che ci hai comandato di offrire in tuo onore, perché, obbedienti alla tua parola, diventiamo anche noi un’offerta a te gradita. Per Cristo nostro Signore.

    Antifona alla Comunione Sal 116,1.2
    Popoli tutti, lodate il Signore,
    perché grande è il suo amore per noi.

    Oppure: Mt 28,20
    «Ecco, io sono con voi tutti i giorni
    sino alla fine del mondo», dice il Signore.

    Dopo la Comunione
    O Dio, che in questi santi misteri ci hai dato la gioia di unirci alla tua stessa vita, non permettere che ci separiamo mai da te, fonte di ogni bene. Per Cristo nostro Signore.

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