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Discussione: 1° settembre: Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato

  1. #1
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    1° settembre: Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato

    Francesco istituisce la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato

    Una Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, da celebrarsi ogni anno il primo settembre: è quanto ha istituito oggi Papa Francesco, con una lettera inviata ai cardinali Peter Turkson e Kurt Koch, presidenti – rispettivamente – dei Pontifici Consigli “Giustizia e pace” e “Unità dei cristiani”. La Giornata ha un carattere ecumenico poiché, nella stessa data, viene celebrata anche dalla Chiesa Ortodossa. Il servizio di Isabella Piro:

    La Giornata, frutto dell’Enciclica Laudato si’
    Cattolici ed ortodossi insieme, in preghiera, per la cura del Creato: la Giornata mondiale istituita da Papa Francesco guarda molto all’aspetto ecumenico. E non è un caso che la lettera pontificia si apra citando i contributi del Patriarca Bartolomeo e del Metropolita Ioannis alla Laudato si’. In un certo senso, quindi, si potrebbe quasi dire che questa Giornata è una conseguenza naturale dell’Enciclica pontificia.

    I cristiani sono chiamati ad una conversione ecologica
    Papa Francesco parla di “passione per la cura del Creato”, alimentata dal “ricco patrimonio spirituale” cristiano. Ed è per questo che i cristiani, in quanto tali, vogliono “offrire il loro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo”. Riprendendo alcuni spunti dell’Enciclica, il Pontefice ricorda che “la spiritualità non è disgiunta dalla natura, ma piuttosto vive in comunione con essa”. Di qui, l’esortazione ad una vera e propria “conversione ecologica” a cui i cristiani sono chiamati, perché “vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale” di una vita virtuosa. Essenziale, scrive il Papa, e non “opzionale o secondaria”, nell’esperienza cristiana.

    Invocare misericordia di Dio per i peccati commessi contro la natura
    In quest’ottica – sottolinea il Pontefice – la Giornata diventa, per i credenti e le comunità, “una preziosa opportunità” per rinnovare la propria vocazione di “custodi del Creato”, per ringraziare Dio per la sua “opera meravigliosa” affidata all’uomo e, soprattutto, per invocare “la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo”. Celebrare, inoltre, tale iniziativa in contemporanea con la Chiesa Ortodossa, “sarà un’occasione proficua per testimoniare la crescente comunione” tra i cristiani.

    Necessaria risposta comune dei cristiani per essere credibili ed efficaci
    E qui il Papa fa una sottolineatura importante: “In un tempo in cui i cristiani affrontano sfide identiche ed importanti”, è necessario “dare risposte comuni, per risultare più credibili ed efficaci”. L’auspicio, quindi, è che la Giornata possa coinvolgere anche altre Chiese ed essere celebrata “in sintonia con le iniziative” promosse dal Consiglio ecumenico delle Chiese.

    Celebrazione da promuovere a livello internazionale ed ecumenico
    Quindi, Papa Francesco si rivolge espressamente ai cardinali Turkson e Koch: al primo, viene richiesto di promuovere la Giornata non solo a livello ecclesiale, ma anche tra gli Organismi nazionali ed internazionali, impegnati in ambito ecologico, attuando “opportune iniziative” affinché “questa celebrazione annuale sia un momento forte di preghiera, riflessione, conversione ed assunzione di stili di vita concreti”. Al card. Koch, invece, il compito di prendere contatti con le realtà ecumeniche, così che tale iniziativa “possa diventare segno di un cammino percorso insieme da tutti i credenti in Cristo”.

    San Francesco, modello ispiratore di una vita rispettosa del Creato
    La lettera si conclude con l’invocazione a Maria, Madre di Dio, e a San Francesco d’Assisi il cui “Cantico delle Creature – scrive il Papa – ispira tanti uomini e donne di buona volontà a vivere nella lode del Creatore e nel rispetto del Creato”. Infine, da ricordare che il primo settembre ricorre anche la Giornata per la custodia del Creato, promossa dalla Conferenza episcopale italiana: giunta alla 10.ma edizione, quest’anno essa ha per tema “Un umano rinnovato, per abitare la terra”.


    fonte: Radio Vaticana

    Qui il testo completo della Lettera del Santo Padre
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  2. #2
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    Ahhh veramente stupenda questa proposta! Potranno magari accoglierla favorevolmente anche i non credenti o coloro che solo saltuariamente partecipano alla vita della Chiesa

    Siamo tutti cittadini del mondo, in fondo.
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  3. #3
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    Va detto che, come del resto è riportato anche nell'articolo di Radio Vaticana, la Chiesa italiana per quanto riguarda la giornata di preghiera per il creato è avanti di dieci anni rispetto al Papa, dato che la CEI fin dal 2005 aveva istituito una giornata nazionale dedicata a questo tema (quest'anno la celebrazione "ufficiale" di tale giornata avrà luogo a Milano, presso il Padiglione della Santa Sede all'EXPO, sabato 5 settembre)
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  4. #4
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    Avviso dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, 26.08.2015

    Cappella Papale: prima Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato


    Martedì 1° settembre 2015, nella Basilica Vaticana, alle ore 17, il Santo Padre Francesco presiederà la Liturgia della Parola in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, da lui istituita in data 6 agosto 2015.

    [01373-IT.01]

    [B0627-XX.01]


    fonte: Sala Stampa della Santa Sede
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  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Vox Populi Visualizza Messaggio
    quest'anno la celebrazione "ufficiale" di tale giornata avrà luogo a Milano, presso il Padiglione della Santa Sede all'EXPO, sabato 5 settembre
    Segnalo che, sempre nell'ambito delle celebrazioni della giornata per la custodia del creato, il Card. Angelo Scola celebrerà la S. Messa nel Duomo di Milano domenica 6 settembre alle ore 11 (fonte: calendario delle celebrazioni in Duomo); la Messa sarà trasmessa in diretta su Raiuno (fonte: Uff. Comunicazioni sociali della CEI)
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  6. #6
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    Informazioni preziosissime: Grazie Vox!
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  7. #7
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    Messaggio Bartolomeo I per Giornata salvaguardia del creato

    “L’uomo, come co-creatore e dotato di libero arbitrio ha una grande responsabilità nell’affrontare l’attuale crisi ecologica”. E’ quanto sottolineato dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato che sarà celebrata domani,1° settembre, per la prima volta quest’anno in comunione con la Chiesa cattolica e altre Chiese cristiane.

    La cupidigia umana ha ridotto la Terra ad un deposito di immondizia

    Il messaggio, che sposa l’analisi e le considerazioni svolte da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato sì” sulla cura della casa comune, parte dai cambiamenti climatici che oggi minacciano la sopravvivenza del pianeta, per denunciare le responsabilità umane nella distruzione del Creato. E’ “la cupidigia degli uomini”, che ricorda quella del ‘ricco stolto’ del Vangelo, e quindi il “consumismo”, la cultura dello “spreco”, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, ad aver ridotto la Terra ad ‘un immenso deposito di immondizia’”, afferma il patriarca, citando le parole dell’enciclica.

    Immondizia materiale e immondizia spirituale
    Si tratta tuttavia non solo di “immondizie materiali”, ma soprattutto di “immondizie spirituali”. In sintonia con Papa Francesco, Bartolomeo evidenzia, infatti, lo stretto collegamento tra la crisi del rapporto dell’uomo con la natura e quella del suo rapporto con Dio. In questo senso “i cristiani ortodossi, forti della loro fede nel Creatore” sono chiamati “a compiere, anche riguardo al tema della tutela del Creato, un’opera evangelica: a rinnovare, cioè, l’annuncio del Vangelo nel mondo attuale”. Il messaggio conclude quindi con l’invito a tutti e “risvegliare le menti” e a liberarsi dalle passioni e dagli interessi personali “per vivere in armonia con il prossimo e con il Creato, fatto così bene da Dio”. (L.Z.)


    fonte: Radio Vaticana
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  8. #8
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    Davvero! Tutto è così meravigliosamente bello nel Creato, che lo stupore e il dolore per tanti scempi e sciagure provocate dall'incuria dell'uomo, si acuiscono in modo a volte esponenziale. Siamo ancora in tempo: Mobilitiamoci con la Preghiera e con l'Azione!
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  9. #9
    Iscritto L'avatar di provvidenza crisht
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    il testo della celbrazione eucaristica nella giornata di preghiera per la cura del creato è disponibile sul sito del vaticano
    Ultima modifica di provvidenza crisht; 31-08-2015 alle 13:04

  10. #10
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    Papa, tweet: preghiamo e operiamo per la Giornata del Creato

    “Oggi è la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato. Preghiamo e operiamo”. La scrive in un tweet Papa Francesco, che nel pomeriggio, alle 17, presiederà nella Basilica di San Pietro la celebrazione della Parola in occasione della prima Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato da lui indetta. Sul contributo che i cristiani possono offrire al superamento di quella che Francesco definisce "la crisi ecologica” del nostro tempo, Fabio Colagrande ha sentito mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace:

    R. – Come il Papa ci ricorda il nostro contributo è quello di considerare la terra, il creato come qualcosa di sacro da non depredare, devastare e ferire. Quindi è proprio l’invito a un rapporto umano di attenzione, di rispetto, di custodia e di attenzione alla realtà e al creato tutto intero. Lui ci invita a una conversione ecologica. E’ importantissimo aver istituito questa giornata insieme con la Chiesa ortodossa perché l’attenzione al creato è un aspetto sostanziale: la creazione nasce dalle mani di Dio e incontrando il Signore nella fede cattolica, nella fede ortodossa ma anche nelle altre grandi religioni, riceviamo tutto come un dono. Se la realtà è considerata un dono, allora la si accoglie con rispetto. Quindi l’invito grande, il contributo, è una conversione che parte da noi e che da noi si rivolge anche alle istituzioni ma che soprattutto coinvolge la Chiesa e la società nel suo insieme.

    D. – C’è il rischio, come scrive il Papa, che l’attenzione per il Creato, per l’ambiente, resti un aspetto secondario, per molti, dell’esperienza cristiana?

    R. – Diciamo che è il rischio che abbiamo corso perché per lungo tempo - io basta solo che veda la situazione qui a Taranto - abbiamo considerato prioritario l’aspetto della produzione, l’aspetto del mercato. Ma senza arrivare a questi punti: la trascuratezza con cui si tratta la natura, i campi, i boschi, si tratta l’acqua, si tratta un altro grande tema, la biodiversità, cioè quella ricchezza che si trova in vari territori del mondo… Perciò non può essere un aspetto secondario della fede perché è legato proprio all’ammirazione con cui il Signore guardava la realtà: “Guardate gli uccelli del cielo, i fiori del campo, la realtà tutta”, senza mettere l’uomo ai margini. L’uomo nella Bibbia ha una posizione centrale, ma di custode e di colui che difende la creazione, perciò è centrale rispetto al nostro atto di fede. Perché tutto nella vita, il grande messaggio del Papa è tutto è unito per il sì al Signore, il sì ai fratelli, il sì alla realtà, alla creazione.

    D. - Lei ha giustamente sottolineato il carattere ecumenico di questa prima giornata mondiale per la cura del Creato: E quindi davvero c’è una fortissima collaborazione ecumenica su questo tema, ricordiamo i convegni e le parole importanti pronunciate in questi anni dal patriarca Bartolomeo…

    R. – La sintonia profonda e totale tra Papa Francesco e il patriarca Bartolomeo è un segno positivo per l’ecumenismo, cioè per l’incontro tra tutte le varie confessioni cristiane. Perché significa che raccogliamo la sfida che la realtà ci pone ed è importante che questa non sia fatta isolatamente da una confessione cristiana ma ci sentiamo tutti provocati. E’ un primo passo perché le grandi tradizioni religiose siano un punto di riferimento anche per lo sviluppo economico e sociale della terra perché il senso non è dato dal puro aspetto tecnologico, come dice Papa Francesco, dal paradigma tecnocratico: è offerto da una visione più ampia che parla del destino della felicità non solo individuale ma sociale, del benessere, ma inteso come una società giusta. Questo dialogo tra Bartolomeo e Papa Francesco è già un passo di una sensibilità comune delle Chiese. E io penso alle Chiese d’Europa che è importante che su tanti temi si pronuncino dicendo problemi gravi come quello dell’offesa alla natura o problemi gravi come quello dei migranti che ci devono vedere uniti in un pronunciamento chiaro e forte. E’ proprio il passo dell’ecumenismo che offre un servizio e una vicinanza e alle persone del nostro tempo perché partecipino di un atteggiamento diverso, non predatorio, ma di familiarità e di custodia nei confronti della realtà e della natura.


    fonte: Radio Vaticana
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