confermo che Mons. Ravelli è Cappellano di Sua Santità, come risulta dall'annuario della Diocesi di Velletri-Segni, nella quale egli si è incardinato dopo l'ordinazione presbiterale (link).
Di per sè i Cappellani non indossano la talare paonazza, ma egli ne ha acquisito il diritto dal 2006 in quanto Cerimoniere pontificio prima e Maestro delle Celebrazioni poi.
Nelle foto dell'articolo sopra riportato indossa rocchetto e mantelletta a norma del n. 1207 del Caeremoniale Episcoporum:
Egli rientra nella prima categoria citata dal Cerimoniale, essendo superiore di un organismo della curia romana (l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice) e non essendo vescovo.1207. I prelati superiori dei dicasteri della curia romana non insigniti della dignità episcopale; gli uditori della Sacra Romana Rota; il promotore generale di giustizia e il difensore del vincolo del supremo tribunale della Segnatura apostolica; i protonotari apostolici di numero; i chierici della Camera apostolica:
a) come abito corale usano la veste talare paonazza, fascia paonazza con frange di seta, il rocchetto, la mantelletta paonazza e la berretta nera con fiocco rosso;
«Ego sum resurrectio et vita.
Qui credit in me, etsi mortuus fuerit, vivet».
(Io. 11, 25)
«Ego sum resurrectio et vita.
Qui credit in me, etsi mortuus fuerit, vivet».
(Io. 11, 25)
Una curiosità circa l’abito dei prelati superiori non insigniti della dignità episcopale: essi hanno diritto di indossare il medesimo abito corale dei protonotari apostolici di numero in qualsiasi occasione o soltanto se si trovano in rappresentanza del loro ufficio nella Curia romana?
È un mio personalissimo parere, ma credo che questi privilegi fossero già desueti, se non aboliti, al tempo in cui il messaggio è stato scritto.
È invece un'amara constatazione, suffragata dagl'impietosi numeri, che questa è la seconda discussione più vista in Liturgia, dopo quella sugli abusi (la terza - Deo gratias - è quella dedicata alla Liturgia delle Ore).
Speriamo non siano più validi, la varia colorituta degli abiti dei sacerdoti era data dall'episcopite innervata dalla vanità di manifestare i privilegi legati a certi incarichi.
Per me i colori delle vesti dovrebbero essere nero per i presbiteri, paonazzo per i vescovi, rosso per i cardinali, bianco per il Papa, inteso come quello in carica, possibili emeriti dovrebbero tornare al rosso patriarcale, sì è una critica all'emeritato mal gestito da Ratzinger & C.
Aggiungo anche che abolirei l'abito piano, lasciando al clero due opzioni, o l'abito colorato per le cerimonie o nella quotidianità il nero con croce e anello per i vescovi e cardinali, ovviamente il Papa può scegliere tra il bianco e il bianco.
Rincaro, i religiosi insigniti dell'Episcopato dovrebebro rimanere con la veste del proprio ordine sempre, salvo elezione al Soglio.
Ma è solo una mia opinione, e vale ciò che vale.![]()