Ultima modifica di Laudato Si’; 05-01-2023 alle 21:08 Motivo: Errata corrige.
«Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente,
quand’anche avesse perduto il resto del mondo» (Axel Oxenstierna).
confermo che Mons. Ravelli è Cappellano di Sua Santità, come risulta dall'annuario della Diocesi di Velletri-Segni, nella quale egli si è incardinato dopo l'ordinazione presbiterale (link).
Di per sè i Cappellani non indossano la talare paonazza, ma egli ne ha acquisito il diritto dal 2006 in quanto Cerimoniere pontificio prima e Maestro delle Celebrazioni poi.
Nelle foto dell'articolo sopra riportato indossa rocchetto e mantelletta a norma del n. 1207 del Caeremoniale Episcoporum:
Egli rientra nella prima categoria citata dal Cerimoniale, essendo superiore di un organismo della curia romana (l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice) e non essendo vescovo.1207. I prelati superiori dei dicasteri della curia romana non insigniti della dignità episcopale; gli uditori della Sacra Romana Rota; il promotore generale di giustizia e il difensore del vincolo del supremo tribunale della Segnatura apostolica; i protonotari apostolici di numero; i chierici della Camera apostolica:
a) come abito corale usano la veste talare paonazza, fascia paonazza con frange di seta, il rocchetto, la mantelletta paonazza e la berretta nera con fiocco rosso;
Oboedientia et Pax
Una curiosità circa l’abito dei prelati superiori non insigniti della dignità episcopale: essi hanno diritto di indossare il medesimo abito corale dei protonotari apostolici di numero in qualsiasi occasione o soltanto se si trovano in rappresentanza del loro ufficio nella Curia romana?
È un mio personalissimo parere, ma credo che questi privilegi fossero già desueti, se non aboliti, al tempo in cui il messaggio è stato scritto.
È invece un'amara constatazione, suffragata dagl'impietosi numeri, che questa è la seconda discussione più vista in Liturgia, dopo quella sugli abusi (la terza - Deo gratias - è quella dedicata alla Liturgia delle Ore).
Speriamo non siano più validi, la varia colorituta degli abiti dei sacerdoti era data dall'episcopite innervata dalla vanità di manifestare i privilegi legati a certi incarichi.
Per me i colori delle vesti dovrebbero essere nero per i presbiteri, paonazzo per i vescovi, rosso per i cardinali, bianco per il Papa, inteso come quello in carica, possibili emeriti dovrebbero tornare al rosso patriarcale, sì è una critica all'emeritato mal gestito da Ratzinger & C.
Aggiungo anche che abolirei l'abito piano, lasciando al clero due opzioni, o l'abito colorato per le cerimonie o nella quotidianità il nero con croce e anello per i vescovi e cardinali, ovviamente il Papa può scegliere tra il bianco e il bianco.
Rincaro, i religiosi insigniti dell'Episcopato dovrebebro rimanere con la veste del proprio ordine sempre, salvo elezione al Soglio.
Ma è solo una mia opinione, e vale ciò che vale.![]()