Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronache della Diocesi di Verona - Anno 2016

  1. #381
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    Cristo della Strada Il santuario diventa chiesa giubilare

    La settimana prossima il Santuario del Cristo della Strada, sulla strada provinciale 11 a Brentino di Brentino Belluno, diventa «Chiesa giubilare». Lo annuncia il rettore, don Mario Brutti, spiegando che domenica alle 10,30 sarà aperta la Porta santa, momento solenne seguito dalla messa presieduta dal rettore stesso e celebrata insieme ai sacerdoti dell’Unità pastorale Valdadige che comprende le parrocchie di Dolcé, Peri, Ossenigo, Belluno Veronese, Brentino e Rivalta.
    Tutta la comunità attende con trepidazione questo momento solenne, ma anche una visita di rilievo. Mercoledì prossimo alle 15,30, infatti, arriverà il vescovo, monsignor Giuseppe Zenti, che presiederà la celebrazione eucaristica per ricordare la festa patronale del Santuario, ossia quella dell’esaltazione della santa croce. Sarà presente, tra gli altri, il sindaco di Brentino Belluno Alberto Mazzurana e sono stati invitati i colleghi di Dolcé e Rivoli.
    Non si può del resto perdere, anche a livello di impatto visivo, il meraviglioso Crocifisso, dalle proporzioni impressionati, che domina la navata centrale dalla parete di fondo, sovrastante appunto quella che domenica diverrà «Porta Santa».
    È una statua lignea, alta più di sei metri, ricavata da un unico tronco di olmo. Ricorda il rettore: «Il fatto che il nostro santuario sia nominato Chiesa giubilare è molto importante. I fedeli potranno acquistare l’indulgenza del Giubileo della divina misericordia, partecipando alla messa, confessandosi e recitando le preghiere prescritte per questo rito».
    Il Cristo della Strada, che fu costruito nel 1997 per volere dell’allora vescovo monsignor Attilio Nicora, su idea del parroco don Erminio Furlani portata avanti dal primo rettore don Angelo Santi, è molto caro agli autotrasportatori che il 9 ottobre, come sempre la seconda domenica di questo mese, vi celebrano l’incontro annuale. Il ricordo va a tutti i caduti sulla strada, di cui tante foto sono conservate anche nella cripta che ospita il Sepolcro del Cristo Risorto.

    Fonte:

    http://www.larena.it/territori/garda...lare-1.5118777

  2. #382
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    La statuina di Maria sul battello per la benedizione del Garda




    È uno degli appuntamenti religiosi più attesi dai fedeli, reso ancor più speciale e suggestivo dalla modalità con cui viene proposto: è il ricordo dell’incoronazione della Madonna del Frassino a «Regina del Garda», avvenuta il 24 settembre 1930 con la celebrazione presieduta dall’allora vescovo di Verona monsignor Girolamo Cardinale.
    Da alcuni anni questa data viene rievocata dai frati dell’omonimo santuario coinvolgendo la comunità di Peschiera e non solo: molti sono infatti i fedeli che arrivano anche dalle province limitrofe. L’incoronazione verrà rievocata oggi al porto di Peschiera, dove sarà celebrata la messa presieduta da monsignor Luigi Bressan, già arcivescovo di Trento, e concelebrata dai frati del santuario e dai sacerdoti del paese.
    Dalla mattina l’immagine sacra della Madonna sarà portata nella chiesa di San Martino Vescovo, in centro storico, dove alle 17 partirà la processione che attraverserà il paese per arrivare al piazzale del porto. (...)

    Fonte:

    http://www.larena.it/territori/garda...arda-1.5123667


  3. #383
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    Il parroco difende la sua sagra E attacca le abbuffate in centro




    Serata tranquilla, giovedì. Oltre 600 persone sedute all’aperto per la messa della Natività di Maria, alla chiesa della Madonna del popolo di Villafranca, in festa per la sagra patronale fino a lunedì. Parla il parroco don Giuseppe Suman. È un appello, il suo, a custodire il senso della comunità parrocchiale costruita in quasi 40 anni col cuore e le energie di molti e che va sostenuta da tutti. Anche dagli amministratori: «Attraverso il Comune possiamo avere la spinta per realizzare questa comunità. Ma mentre teniamo la nostra festa», il tono è pacato, «il Comune organizza una due giorni di abbuffate in centro». Silenzio. Qualcuno si sposta sulla sedia. Sguardi. «E non tiene presente che c’è la nostra comunità che qui va avanti da più di 38 anni. Vorremmo non si ripetessero queste concomitanze. Non siamo una comunità di serie minore, siamo anche noi di Villafranca e figli dello stesso Dio e una comunità deve essere tenuta presente».
    Il riferimento è al festival del cibo da strada «Cucine a motori» che si tiene nei valli del castello fino a domenica sera. La festa della Madonna del popolo si svolge da 38 anni attorno all’8 settembre, giorno della natività di Maria. Dura un fine settimana chiudendosi di lunedì e ogni sera una grande cucina sforna migliaia di piatti per tutti i gusti. I fondi raccolti vengono destinati alla parrocchia e a sostegno di progetti di beneficenza.
    Da nove anni la festa incappa nella Notte bianca organizzata dal Comune il primo sabato di settembre. Quest’anno, però, il calendario aveva graziato la parrocchia: il primo sabato è caduto il 3 settembre mentre l’8 di giovedì. Perciò la sagra si è potuta organizzare da venerdì a lunedì successivi, senza Notte bianca. Ma è sopraggiunta la prima edizione del «Cucine a motore».
    «Consideri il parroco le concomitanze dell’amministrazione», replica il sindaco Mario Faccioli. «Tutte le altre sagre vengono a concordare con noi. Lui no. Ha spostato la sua festa dalla Notte bianca senza dirlo, poteva avvisare e se ne poteva parlare. Da un anno seguiamo il festival del cibo che è di respiro europeo. Alla parrocchia abbiamo dato sedie, quadri elettrici e la disponibilità dell’area pubblica. La mano la diamo sempre volentieri. Se si guarda alla concomitanza di tutte le sagre, il Comune non organizza più niente».
    La parrocchia della Madonna del popolo è nata il primo novembre del 1977 per volontà dell’allora vescovo Giuseppe Carraro e con l’opera di don Giuseppe Righini, suo primo parroco ricordato da don Suman durante la messa. Dal 1978 si tiene la festa patronale, sempre molto popolata e animata dall’orchestra serale e dalla buona cucina. Ci sono la pesca di beneficenza, la ruota a premi e il banco dei lavori fatti a mano delle signore. «Ci prepariamo a celebrare i quarant’anni nel 2017», ha continuato don Giuseppe Suman, «e con don Luigi Sartori (coparroco) sento di dire grazie a tutte le persone che dall’inizio hanno dato la vita per questa parrocchia e dedicato cuore ed energie alla comunità e per costruire la chiesa. Alcune di loro oggi non ci sono più, altre sono ammalate. Ricordiamole». Alla messa hanno partecipato monsignor Giampietro Fasani, don Paolo Tazzoli, don Michele Tiso della parrocchia del duomo; i frati cappuccini e le suore canossiane, con madre Giannina. Il diacono don Daniele La Micela. Ha salutato, accolto con affetto, i parrocchiani anche don Raffaele Rizza, parroco qui dal 1988 al 2003, che ha portato anche un messaggio di don Marco Preato. Ogni sera fino a lunedì si possono acquistare i biglietti della lotteria. Domani, pranzo di solidarietà, giochi e, alla messa delle 18, unzione per ammalati.

    Fonte:

    http://www.larena.it/territori/villa...ntro-1.5121276


  4. #384
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    Da domani trasferimenti di tre preti

    Tre sacerdoti con altrettante storie diverse lasciano le loro parrocchie per essere trasferiti in altri comuni. Don Claudio Sacchiero, Don Michele Tiso e don Ambrogio Mazzai. Alla messa delle 10 di domani, i fedeli di Sommacampana saluteranno don Ambrogio destinato alle comunità di Sant’Ambrogio-Domegliara. Classe 1991, don Ambrogio è un sacerdote novello, della parrocchia della Croce Bianca. Appassionato ciclista, ha raggiunto Cracovia per la Gmg pedalando a tappe, mentre il giorno della fiera, domenica 28 agosto, ha vinto la gara a cronometro). Verrà sostituito da don Michele Tiso, classe 1984, proveniente dalla parrocchia di Villafranca-duomo dove alla messa delle 11,15 di domenica 18 settembre i fedeli lo saluteranno e accoglieranno don Claudio Sacchiero. Sacerdote dal 2015, originario del Pestrino, don Tiso sarà accolto alla messa delle 10 di domenica 25 settembre, nel contesto della Festa delle Famiglie e contemporaneamente verrà salutato don Claudio. Don Michele prima della vocazione tardiva si è laureato in giurisprudenza ed è l’unico religioso della sezione arbitri di calcio di Verona. Vocazione adulta anche per don Claudio Sacchiero, classe 1970 di Bardolino, che ha lavorato con la musica anche come disc jockey in radio e discoteche prima di farsi prete. A Sommacampagna da sei anni, don Claudio ringrazia i parrocchiani «perché sono stati un dono per me, anche nei momenti difficili; per questo mi sono sentito a casa».

    Fonte:

    http://www.larena.it/territori/villafranchese/sommacampagna/da-domanitrasferimentidi-tre-preti-1.5121301

  5. #385
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    Parte don Luca «Ci ha insegnato il senso del fare»




    E anche don Luca Bonesini se ne va da Sant’Ambrogio. Era entrato solennemente come co-parroco nella chiesa parrocchiale del capoluogo solo due anni fa, condividendo la responsabilità con don Alberto Giusti,parroco moderatore di Sant’Ambrogio,Gargagnago,Monte e San Giorgio. Ora il vescovo lo ha nominato co-parroco con don Michele Valdegamberi che lascia Domegliara da curato. Andranno nelle parrocchie di Vestenanova,Vestenavecchia, Castelvero, San Bartolomeo delle Montagne, Sprea, Bolca e Campofontana.
    La notizia ha destato stupore per la brevità del suo ministero in Valpolicella. Don Luca Bonesini ha curato soprattutto le parrocchie di Gargagnago e San Giorgio, per cui è stato stabilito dove ha salutato i fedeli ieri nella chiesa di Gargagnago e così farà oggi alle 10 nella pieve barbarico-romanica di San Giorgio. (...)

    Fonte:

    http://www.larena.it/territori/valpo...fare-1.5123544


  6. #386
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    Verso una conversione ecologica globale
    Auditorium Verdi , Centro Congressi Veronafiere - ore 10.30


    Diocesi di Verona
    Comune di Verona e AMIA
    Presentano
    “Verso una conversione ecologica globale”
    a partire dall’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco

    Lectio magistralis di S.E. Mons. NUNZIO GALANTINO
    Segretario generale della CEI
    SABATO 24 SETTEMBRE, ore 10.30
    Auditorium Verdi , Centro Congressi Veronafiere
    viale del Lavoro 8, Verona
    Interverrà l’On. GIUSEPPE CASTIGLIONE
    Sottosegretario di Stato del Ministero delle Politiche
    Agricole Alimentari e Forestali
    Modera l’incontro FRANCESCA FIALDINI
    Giornalista e presentatrice RAI
    Per informazioni: cultura@diocesivr.it

    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/new_dioc...a_globale.html

  7. #387
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    Inquadriamo il Capitolo ottavo


    Prima di esporre i singoli paragrafi del capitolo ottavo dell’Amoris laetitia, è opportuno inquadrarlo a dovere. I media si sono concentrati sulla grande apertura di papa Francesco creando lo scoop della comunione ai divorziati risposati civilmente o conviventi. In realtà, questa notizia è inventata di sana pianta...




    16/09/2016 di mons. Giuseppe Zenti

    Prima di esporre i singoli paragrafi del capitolo ottavo dell’Amoris laetitia, è opportuno inquadrarlo a dovere. I media si sono concentrati sulla grande apertura di papa Francesco creando lo scoop della comunione ai divorziati risposati civilmente o conviventi. In realtà, questa notizia è inventata di sana pianta. E lo vedremo. In effetti, il Papa, pur sensibile all’evolversi dei tempi culturali e da essi incalzato, rimane fedele alla dottrina di sempre sul Matrimonio Sacramento. E lo fa dedicandovi ben sette dei capitoli, una vera mappa del matrimonio cristiano, dove fa risaltare il suo entusiasmo: il primo, il terzo, quarto, quinto, sesto, settimo e nono. Nel secondo capitolo indugia sulle sfide alla cultura del matrimonio in sé e del matrimonio sacramento in specie. E lo ha fatto senza reticenze, gender compreso.
    Poi, con il senso del realismo che lo caratterizza, papa Francesco, accogliendo le indicazioni dei Padri sinodali, sente il dovere di fissare l’attenzione sui casi di “irregolarità”, cioè delle criticità delle famiglie ferite da quel divorzio, che il Papa non esita a definire un grande male agli occhi di Dio, e risposate civilmente, dopo aver celebrato validamente il Sacramento del Matrimonio. A queste persone il Papa assicura che sono membra della Chiesa, in forza del Battesimo, e non degli scomunicati.
    E poiché ogni battezzato ha diritto a tutti gli aiuti possibili da parte della Chiesa di cui è membro, papa Francesco si domanda di quali aiuti abbia bisogno, per offrirli nei limiti del possibile, cioè nel quadro delle loro oggettive predisposizioni d’animo. Lo fa da pastore che va in cerca della pecora smarrita e da buon samaritano che si fa carico del povero malcapitato. E lo fa perché ha viscere materne di Misericordia verso tutti coloro che in un modo o nell’altro sono stati cioè sconfitti dalla vita. Di essi dichiara di volersi prendere cura, coinvolgendo però l’intera Chiesa, nella vicinanza, nell’accoglienza, nel discernimento e nell’integrazione possibile. In tal modo, la Chiesa si dimostra madre, segno sacramentale di Dio, il quale considera figlio, e non un reprobo, anche chi si è da lui allontanato, di più, lo attrae con i vincoli della nostalgia e grazie speciali. Quando la Chiesa agisce così, contribuisce a far fare loro piccoli passi che raccorciano le distanze da Dio, e li aiuta a fare il bene possibile. Quale bene possibile? Ad esempio sul fronte dell’ascolto della Parola per farla diventare parametro di vita, della preghiera e della carità, come pure della educazione dei figli, dell’impegno professionale, della solidarietà, dell’ecologia. Prendersene cura è dunque parola d’ordine.
    Precisiamo ora la questione della comunione ai divorziati risposati. Vi è un accenno nelle note 336 e 351, come ipotesi di possibilità per chi soggettivamente si trovasse in grazia di Dio, o per impegno serio di vivere da fratello e sorella, o per chi, nonostante si trovi in condizione oggettiva di peccato, di fatto fosse come avvinto da condizioni interiori create da circostanze fortemente attenuanti, o da mancanza di piena avvertenza e deliberato consenso, in conformità alla dottrina della Chiesa, enucleata da San Tommaso e ripresa anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Non c’è dubbio che ciò esiga un accurato discernimento. Per cui il Papa mette in guardia i presbiteri da facili distribuzioni di “permessi”, che non sono loro consentiti. Compete al presbitero illuminare la coscienza del fedele, che rimane l’ultima istanza delle decisioni morali. Deve illuminare la coscienza sul fatto che una condizione di oggettivo peccato grave, e di soggettiva colpa, contraddice il senso della comunione eucaristica. Ciò vale, ovviamente per ogni situazione: quanti, ad esempio, tra i mafiosi indisponibili alla conversione, tra i bestemmiatori incalliti, tra gli adulteri senza pentimento, tra i politici, e non solo, disonesti e corrotti... se avessero la coscienza illuminata, sentirebbero il dovere di astenersene in quanto riconoscono il loro agire in contraddizione con il valore dell’Eucaristia? Di conseguenza, non si tratta di un divieto estrinseco da parte della Chiesa, quanto della consequenzialità del buon senso della fede quale emerge da un serio discernimento.
    Da notare infine che il Papa non dimentica i numerosi casi di nullità, nemmeno i conviventi, nei confronti dei quali sollecita una preparazione al matrimonio, e nemmeno i separati divorziati fedeli nei confronti dei quali ha parole di stima e di incoraggiamento.
    L’ottavo capitolo dell’Amoris laetitia non è dunque un azzardo, ma un intervento magisteriale estremamente elaborato e sorvegliato, sui cui criteri esercitarci nel discernimento ecclesiale delle criticità.

    Fonte:

    http://www.veronafedele.it/Rubriche/...apitolo-ottavo

  8. #388
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    Prossimi impegni del Vescovo di Verona:

    Mercoledì 21 settembre
    Nel pomeriggio in Vescovado presiede il Consiglio Episcopale (ore 15-18).

    Venerdì 23 settembre
    Al mattino in Vescovado udienze libere per sacerdoti e diaconi (ore 9-12).

    Sabato 24 settembre
    Al mattino al Centro Congressi Veronafiere partecipa alla Lectio magistralis di S.E. Mons. Nunzio Galantino dal titolo “Verso una conversione ecologica globale a partire dall’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco” (ore 10.30). Nel pomeriggio a Povegliano amministra le Cresime (ore 16).

    Domenica 25 settembre
    Al mattino a San Massimo presso il CUM celebra la Messa in occasione dell’Assemblea dell’Unitalsi e inaugura la nuova sede (ore 9.30) e a San Giuseppe Fuori le Mura amministra le Cresime (ore 11.00). Nel pomeriggio inCattedrale celebra la messa per il pellegrinaggio giubilare di alcuni vicariati (ore 18.30).

    Lunedì 26 settembre
    A Roma, presso la sede CEI, partecipa all’incontro della Commissione Episcopale per la famiglia, i giovani e la vita. (10.00-17.00)

    Martedì 27 settembre
    Al mattino presso il Monastero di Novaglie celebra la Messa (ore 7) e tiene la meditazione. Nel pomeriggio all’Ospedale di Sacro Cuore Don Calabria celebra la Messa con l’apertura di una Porta Giubilare (ore 17.00) e inSeminario Maggiore celebra la Messa per l’inizio dell’anno formativo per i seminaristi e i sacerdoti giovani dell’Istituto “G.M. Giberti” (18.30).

    Mercoledì 28 settembre
    Nel pomeriggio in Vescovado presiede il Consiglio Episcopale (ore 15-18).

    Giovedì 29 settembre
    Al mattino in Sant’Anastasia celebra la Messa con la Polizia di Stato nella festa dei patroni Santi Michele, Gabriele e Raffaele (ore 11.00). Nel pomeriggio a San Zeno in Monte celebra la Messa di apertura della novena di San Giovanni Calabria con apertura di una Porta Giubilare (18.00).

    Venerdì 30 settembre
    A Zelarino (VE) partecipa alla riunione della CET (9.30-17.00). In serata, presso il teatro Camploy, partecipa all'apertura dell' Ottobre Missionario (ore 20.30)

    Sabato 1 ottobre
    Al mattino in Cattedrale celebra la Messa con studenti e docenti di Verona per l’inizio dell’Anno Scolastico (ore 10). Nel pomeriggio presso il Santuario del Carmine a S. Felice del Benaco (BS) celebra la Messa alla presenza dell'urna del B. Battista Spagnoli (ore 17).
    Domenica 2 ottobre
    Al mattino a Dossobuono benedice la nuova ala della Piccola Fraternità. (ore12.00). Nel pomeriggio a Oppeanoamministra le Cresime (ore 15.30).

    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ewdiocesiverona/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_p agina=21421&rifi=guest&rifp=guest

  9. #389
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    Don Valdegamberi va In arrivo don Mazzai




    Domenica scorsa la comunità di Sommacampagna ha salutato don Ambrogio Mazzai al termine del suo servizio diaconale: ordinato sacerdote il 7 maggio in Cattedrale di Verona, è stato nominato unico vicario parrocchiale d Sant’Ambrogio e Domegliara dal vescovo Giuseppe Zenti. Da qualche anno ai parroci di Sant’Ambrogio e Domegliara sono state aggiunte nella cura pastorale Gargagnago, San Giorgio, Monte, Ponton, Volargne e Ceraino e don Ambrogio sarà dunque un punto di riferimento anche per queste frazioni.
    Sarà accolto domenica alle 11 nella chiesa parrocchiale di Sant’ Ambrogio; poi, sabato 24 alle 18,30, farà l’ingresso nella chiesa di Domegliara.
    Don Mazzai è nato a Verona il 3 maggio 1991 ed è proveniente dalla Croce Bianca. Entrato in seminario in prima media, durante gli anni di teologia ha svolto servizio pastorale nella parrocchia di Borgonuovo e ha fatto un’ esperienza di un anno di accompagnamento catechetico al Cerris di Verona.
    Appassionato ciclista, ha raggiunto Cracovia per la Giornata mondiale della Gioventù pedalando a tappe e il 28 agosto durante lo svolgimento dell’antica fiera di Sommacampagna ha vinto la gara a cronometro.
    «Inizio questa avventura da novello prete sapendo che ho molto da imparare e alcuni talenti da investire», ha detto. «Per fortuna non da solo, ma assieme a tutti i parrocchiani e ai due parroci don Alberto Giusti e don Alessandro Martini, giovani, dinamici, creativi, di cui ho grande stima».
    Intanto domani alle 18,30 nella chiesa di Domegliara con una messa di ringraziamento don Michele Valdegamberi concluderà il servizio ministeriale come vicario parrocchiale di Domegliara, Ponton, Volargne e Ceraino. Il sacerdote, tracciando un bilancio, si è detto «contento di avere servito queste comunità in tre anni nei quali mi sono sentito a casa. Sottolineo il lavoro svolto a fianco degli animatori del gruppo adolescenti e di poter andar via completando la collaborazione nata fin da subito con i preti di Sant’Ambrogio tanto da unificare per il secondo anno consecutivo il campo scuola di prima e seconda media. Noi lavoriamo per la comunione e penso di aver offerto un segno di unità fra le realtà di Sant’Ambrogio e Domegliara segnate storicamente da qualche contrapposizione. Sono commosso e provo dispiacere nel lasciare questa zona, ma il vescovo mi ha chiesto di ritornare sulle mie montagne natie a fare il parroco».
    È nato infatti a Badia Calavena nel 1984 e dal 2008 al 2009 ha prestato servizio diaconale nella parrocchia di Grezzana. Il 20 novembre 2010 è stato ordinato sacerdote nel duomo di Villafranca dove è stato curato fino all’agosto 2013. In ottobre dello stesso anno ha iniziato il ministero a Domegliara come vicario parrocchiale. Dall’8 ottobre sarà il parroco moderatore di Vestenanova, Vestenavecchia, Castelvero, San Bartolomeo delle Montagne, Sprea, Bolca e Campofontana.

    Fonte:

    http://www.larena.it/territori/valpo...zzai-1.5135707


  10. #390
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    Don Albertini saluta i fedeli dopo sei anni di servizio


    È in programma oggi, alla messa delle 10, nel Duomo di Legnago, il saluto ai fedeli del vicario parrocchiale don Luca Albertini, che il vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti, ha deciso di destinare come nuovo direttore della «Casa San Giovanni Battista» per le vocazioni giovanili a Verona. La funzione, animata dal coro giovanile della parrocchia, sarà presieduta da don Luca e concelebrata dal parroco don Diego Righetti, da don Valentino Sartori e don Simone Zanchi. Al termine, è previsto un momento di festa al Centro giovanile Salus.
    Il 38enne don Albertini è a Legnago da sei anni e dal 2014 ha ricoperto anche il ruolo di responsabile della Pastorale giovanile vicariale. «Martedì prossimo», spiega il sacerdote, «raggiungerò Casa San Giovanni Battista, in attesa dell’arrivo dei giovani aspiranti sacerdoti, previsto per il 28 settembre. Questi sei anni di servizio a Legnago sono stati davvero fecondi e mi hanno fatto diventare prete nel senso vero del termine perché è solo attraverso tutte le persone con le quali vieni in contatto in parrocchia che riesci a scoprire la grazia del dono ricevuto da Dio».

    Fonte:

    http://www.larena.it/territori/bassa/legnago/don-albertinisaluta-i-fedelidopo-sei-annidi-servizio-1.5140355

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