Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronache della Diocesi di Verona - Anno 2016

  1. #1
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    Cronache della Diocesi di Verona - Anno 2016

    Cronache della Diocesi di Verona - Anno 2016

  2. #2
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    La Diocesi



    Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto in data 20 ottobre 1986 (cf. G.U. n. 267 del 17.11.1986).
    Iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche presso la Prefettura - Ufficio territoriale del Governo - di Verona al n. 423 in data 13.12.1986
    ---------

    La diocesi di Verona, che appartiene territorialmente alla Regione Conciliare Triveneta ed è suffraganea della Sede Metropolitana Patriarcale di Venezia, confina:- a nord con la diocesi di Trento,- a est con la diocesi di Vicenza,‑ a sud est con le diocesi di Padova e di Adria‑Rovigo,‑ a sud ovest con la diocesi di Mantova, ‑ a ovest con la diocesi di Brescia.Essa, fin dalla prima metà del secolo V, esercita la sua giurisdizione su un va*sto territorio appartenente alla provincia di Brescia e situato sulle sponde del lago di Garda, dove esistono attualmente 24 parrocchie. Complessivamente la Diocesi si estende su un territorio di Kmq. 3.053 e conta una popolazione di 930.000 abitanti.

    All'infuori di Verona, in Diocesi non vi sono altre città capoluogo di provincia. I paesi che superano i diecimila abitanti sono una decina. Ecclesiasticamente la Diocesi conta 380 parrocchie, pastoralmente raggruppate in 18 vicariati.

    Le chiese non parrocchiali e gli oratori pubblici sono numerosi in tutta la Diocesi. Il territorio della diocesi di Verona è morfologicamente diversificato e geograficamente esteso, con conseguenze che si riflettono e si riscontrano in modo marcato sulla vita religiosa, economica, sociale e culturale degli abitanti, per cui è stata studiata e messa in atto un'ap*propriata organizzazione dei vicariati per la conoscenza dei pro*blemi e l'attuazione di comuni ed omogenei piani pastorali operativi.

    Il comprensorio collinoso‑montano (si arriva fino ai 2.000 metri di altitudine a nord della città con le vette del Monte Baldo e del Monte Carega), differisce notevolmente dall'ampia zona all'estremo sud di Verona denominata Basse Veronesi, solcata dal fiume Adige e da numerosi canali.

    La zona lacustre, a ovest di Verona, ha problemi propri ben diversi dalla cam*pagna che si estende immediatamente ad ovest, sud e ad est per un raggio di circa 20 Km intorno a Verona, che si trova così pressoché al centro geografico della Diocesi.

    La città ha una popolazione di circa 250.000 abitanti ed è un importante centro ove incrociano le direttrici stradali, autostradali, ferroviarie ed aeree di inte*resse nazionale ed internazionale. Da qui la fondamentale vocazione di Verona al commercio, ai traffici, allo scambio culturale e al movimento turistico con le regioni e le città dell'Italia, con i Paesi europei e con le altre Nazioni del mondo, offrendo agli abitanti un tenore di vita abbastanza elevato.

    Nome latino: «Verona»; nome di Curia: «veronensis».
    Patrono Principale: san Zenone (s. Zeno), VIII Vescovo di Verona.
    Compatroni: san Pietro Martire e i santi Fermo e Rustico.
    La diocesi di Verona è suffraganea della Sede Metropolitana Patriarcale di Venezia.
    Tribunale Ecclesiastico per le cause ordinarie: Verona. Sede d'appello: Venezia.
    Tribunale Ecclesiastico per le cause di nullità matrimoniale: in I istanza Venezia (con sezione a Verona); in sede d'appello a Milano.






    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ew...d_pagina=17938

  3. #3
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    La Chiesa di San Zeno


    La Diocesi di Verona (superficie kmq. 3.053), nata nel III secolo, prima che di organismi, è fatta anzitutto di persone. La Diocesi è composta da 380 Parrocchie; circa 630 sacerdoti diocesani; più di 330 sacerdoti appartenenti a ordini o congregazioni religiose. Gli abitanti residenti nel territorio diocesano sono circa 900.000. Proprio dalle persone e in modo particolare dai poveri vogliamo partire in questo sito, mettendoli al vertice delle nostre attività. La Chiesa si pone a servizio di tutti, anche di chi non crede o si è allontanato dalla pratica religiosa. A Verona ci sono anche 4 monasteri di clausura e moltissimi Istituti religiosi, maschili e femminili. A servizio di tutti, c’è il nostro Pastore, il Vescovo, successore degli apostoli.




    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ew...d_pagina=19924

  4. #4
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    Cenni storici


    A) LA CHIESA VERONESE FINO AL IV SECOLO
    Verona è tra le poche sedi episcopali dell'Italia settentrionale che possano vantare un’origine anteriore al IV secolo.S. Euprepio è, secondo i dittici episcopali, il primo Vescovo di Verona; il sesto Vescovo, S. Lucillo, nel 343 o 344 intervenne al Concilio di Sardica; circa gli anni 372-380 morì l'ottavo Vescovo, S. Zenone.Intorno all'evangelizzazione di Verona, si hanno poche notizie: il fatto che Verona avesse un proprio Vescovo, con tutta certezza, nel sec. III, indurrebbe a credere che i cristiani allora fossero ormai numerosi.La tradizione narra che S. Zenone «reduxit Veronam ad baptismum»; i suoi «Sermones» accennano ad una chiesa nuova e capace, e ci fanno vedere che la comunità cristiana era fiorente, né lasciano credere che esistesse un gruppo pagano ancora forte.Il meraviglioso pavimento a mosaico, che, presso l'odierna Cattedrale, si estende a tutto il cortile del Canonicato a circa 3 metri dalla superficie, spetta senza dubbio ad una basilica a tre navate risalente al V secolo, che doveva avere stretta somiglianza con la basilica di Grado (anno 579). Recentemente vasti lavori di restauro compiuti nella chiesa di S. Elena, hanno messo in luce tratti di pavimentazione musiva ed elementi di altre 4 costruzioni sacre precedenti al sec. V.

    B) CHIESE E PARROCCHIE NEL COMUNE DI VERONA
    a) Dal sec. IV al 1900
    Dalla fine del sec. IV alla metà del sec. VIII, si contavano edificate 24 chiese; fino alla metà del decimo, altre 24; da allora fino alla fine del sec. XII, altre 18. Fra esse, portavano il titolo di Pievi, ossia chiese battesimali, S. Pietro in Castello, S. Stefano ad martyres, S. Procolo, Ss. Apostoli e S. Giovanni in Valle: queste avevano i1 diritto (confermato dal Vescovo Card. A. Valerio) di battezzare i bambini di ambo i sessi della città e sobborghi, indipendentemente dal loro parroco. Di tale diritto godeva anche l'Arciprete della Cattedrale, il quale lo esercitava, non avendo battistero proprio, in S. Elena, per mezzo dei Cappellani di quella Collegiata. Fin dal sec. XII anche la chiesa dei SS. Nazzaro e Celso aveva il fonte battesimale e godeva delle prerogative delle pievi cittadine. Tale diritto venne a cessare nell'ultima riduzione delle parrocchie, fatta dal Vescovo Innocenzo Liruti. Nella Notificazione del 4 novembre 1808 egli ordinò che soltanto nelle chiese parrocchiali si conservassero i Battisteri e i Libri parrocchiali.Si hanno notizie certe dell'esistenza di parrocchie in città ancor prima del 1194, quando, sotto l'episcopato del Card. Adelardo II, questa venne regolarmente divisa in parrocchie dall'arciprete della congregazione del Clero Intrinseco (Suppl. Zagata, p.II, vol. III, pag. 51), ma non si sa quale fosse il loro numero e l'ordine. Nel 1336 il Vescovo Nicolò, d'accordo con l'Arciprete Ogniben ed altri Rettori delle chiese eletti dal Clero Intrinseco stabilì i confini di 52 parrocchie della città (entro le odierne mura): ciò risulta da rotolo scritto dal Notaio Pegoraro dei Guidotti il 4-7-1336, che si conserva a stampa nell'Archivio della Curia. Le chiese vengono descritte negli atti della Congregazione del Clero Intrinseco come segue:S. Gregorii de Braida - S. Stephani - S. Gabrielis - S. Petri in Castello - S. Bartholomaei - S. Siri - S. Faustini - S. Jo. in Valle - S. Mariae in Organis - S. Nazarii - S. Mariae de Rocca Majore - S. Felicitatis - S. Consolatae - S. Jacobi ad Pignam - S. Mariae in Sulario - S. Firmi de Curte alta - S. Petri ad Monasterium - S. Mariae in Clavicam - S. Mariae Antiquae - S. Ceciliae - S. Clementis - S. Benedicti - S. Zilii - S. Salvatoris - Ss. Simonis et Judae - S. Joan. ad Forum - S. Marci - S. Thomae - S. Quirici S. Matthaei - S. Nicolai - S. Salvatoris de Curte Regia - S. Sebastiani – S. Andreae - S. Rustici - S. Firmi minoris - S. Petri in Carnario - S. Agnetis intus - S. Michaelis ad Portas - Ss. Apostolorum - S. Laurentii - S. Mariae ad Fratam - S. Martini Aquari - S. Zenonis Oratorii - S. Proculi - S. Crucis - Omnium Sanctorum - S. Silvestri - SS. Trinitatis - S. Vitalis - S. Pauli - S. Thomaxii.Quindi nel 1336 le parrocchie erano 52, più due parrocchie suburbicarie: Avesa e S. Michele Extra.Tra il 1336 e il 1529 perdettero il diritto parrocchiale le seguenti 8 chiese: S. Agnese intus, S. Gabriele, S. Gregorio in Braida, S. Martino Acquario, per la costruzione di Castel Vecchio, S. Pietro in Castello, Ss. Giuda e Simone, S. Siro e S. Zilio.Nello stesso periodo furono erette in parrocchia le seguenti 6 chiese: S. Donato alla Colomba, S. Egidio, S. Eufemia, Ss. Fermo e Rustico al Ponte, S. Giorgio in Braida e S. Giovanni in Fonte (cfr. Visite Past. VI. 30 1529).Nel 1529 le parrocchie entro le mura della città erano 50.Perdettero in seguito il diritto parrocchiale le seguenti chiese: S. Sebastiano nel 1578, ceduta ai Gesuiti che l'adibirono a loro Collegio; S. Nicolò nel 1603, passata ai Teatini; S. Giusto concentrata in S. Giovanni in Fonte; Ss. Faustino e Giovita, concentrata in S. Bartolomeo in Monte nel 1773: in tale data le parrocchie entro le mura erano 46 e tali rimasero fino al 1806.Nel 1806 le 36 parrocchie che erano a destra dell'Adige furono ridotte a 4, alle quali furono aggiunte ed erette in parrocchiali, oltre la Cattedrale, S. Zeno Maggiore, precedentemente Abbazia dei Benedettini, S. Fermo Maggiore dei Conventuali, S. Anastasia dei Domenicani, S. Silvestro delle Monache Benedettine e quella di S. Nicolò dei Teatini. Nel 1808 venne sostituita la chiesa di S. Luca, già collegio delle XL Ore, a quella di S. Silvestro; e venne eseguita anche la riduzione delle 10 parrocchie esistenti alla sinistra dell'Adige, le quali furono ridotte a 4. Cosicché tutte le parrocchie della città furono fissate in numero di 14: a ciascuna di esse venne assegnata quale chiesa sussidiaria una delle varie chiese appartenenti a parrocchie o a corpi morali soppressi. Nel 1810 fu decretata la soppressione degli Ordini Religiosi.Da quella data si ebbero queste modifiche: nel 1829 dalla parrocchia di S. Paolo C. M. fu smembrata ed eretta in parrocchia la chiesa di S. Tomaso Cant.; e nel 1874 dalla parrocchia di S. Stefano fu smembrata ed eretta in parrocchia la chiesa di S. Giorgio in Braida.
    b) Dal 1900 ad oggi.
    Dal 1900 e particolarmente dal 1945, la città e il comune di Verona ebbero una espansione demografica del tutto straordinaria. Soprattutto i primi quattro dei Vescovi che in questi 70 anni hanno guidato la Diocesi di Verona, hanno avuto particolare premura per provvedere ai nuovi agglomerati urbani l'assistenza religiosa e per adeguare anche l'organizzazione ecclesiastica alle nuove necessità.Il Card. Bartolomeo Bacilieri (1900-1923) nel 1919 ha eretto la parrocchia di S. Giuseppe f.m. e ha restituito la cura d'anime a S. Giovanni in Valle.Mons. Girolamo Cardinale (1923-1954) ha eretto le seguenti parrocchie entro l'ambito del comune di Verona:Sacro Cuore di Gesù (10 settembre 1933) - S. Pancrazio (15 dicembre 1936) – S. Maria Immacolata (2 febbraio 1940) - Palazzina (2 luglio 1941) - S. Felice Extra (21 giugno 1942) - S. Mattia (15 febbraio 1943) - Borgonovo (11 ottobre 1945) - S. Maria della Pace (17 luglio 1947) - S. Giuseppe all'Adige (3 dicembre 1952) - Tempio Votivo (14 dicembre 1952: la chiesa è stata costruita con le offerte dei fedeli della Città e Diocesi in adempimento del voto fatto da Mons. G. Cardinale, a nome della Diocesi, l'8 settembre 1943) - Golosine (6 gennaio 1954).Le parrocchie di Borgonovo e S. Maria della Pace furono affidate alla Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza. Nel 1953 furono aggregate alle parrocchie urbane: Avesa, S. Maria Immacolata, S. Michele Extra, S.Pancrazio e Tempio Votivo.Mons. Giovanni Urbani (1955-1958) eresse le seguenti parrocchie:S. Bernardino (10 gennaio 1957: la Chiesa Regolare di S. Bernardino era già sede di Vicaria Indipendente; la parrocchia fu affidata « pleno jure » alla Provincia Veneta di S. Antonio dei Frati Minori) - S. Maria Addolorata (2 febbraio 1957) - Gesù Divino Lavoratore (10 gennaio 1959: in funzione di Amministratore Apostolico dopo la sua nomina a Patriarca di Venezia).Mons. Giuseppe Carraro, (1958-1978), ha eretto queste parrocchie:S. Pietro Apostolo (29 marzo 1959) - S. Maria Regina (31 maggio 1959) - Castiglione (31 maggio 1959) - Rizza (11 maggio 1960) - S. Pio X (1 agosto 1962) - S. Giovanni Evangelista (27 dicembre 1962) - S. Croce (12 aprile 1963) - S. Famiglia (31 maggio 1963) - S. Maria Ausiliatrice (2 dicembre 1963) - S. Benedetto in Valdonega (1 ottobre 1964) - Ss. Angeli Custodi (1 maggio 1966) - S. Teresa di Tombetta (2 gennaio 1967) - S. Zeno alla Zai (2 gennaio 1967) - Croce Bianca (6 aprile 1968) - Spirito Santo (15 novembre 1971) - Madonna della Salute (30 maggio 1972) - Madonna della Fraternità (25 dicembre 1973) - S. Domenico Savio (25 dicembre 1973) – S. Marco Evangelista (8 settembre 1975) – S. Francesco d’Assisi all’Arsenale (4 ottobre 1976) – S. Giacomo Maggiore (25 luglio 1977).In data 25 aprile 1963 le parrocchie del comune di Verona furono riunite in quattro Vicariati urbani e vennero annoverate tra le parrocchie urbane extra muros: Castiglione, S. Felice, S. Maria della Pace, S. Mattia e Quinzano: già parrocchie suburbane; Borgonovo, Gesù Dìvino La-voratore, S. Giovanni Evangelista, Golosine, S.Lucia Extra, Tomba Extra: già del Vicariato di S. Massimo; S. Massimo e Montorio: già sedi di Vicariato.La parrocchia del Tempio Votivo, in data 10 giugno 1965, è stata affidata alla Provincia Patavina di S. Antonio dei Frati Minori Conventuali. La parrocchia di S. Maria Addolorata, nel 1965, è stata affidata alla Congregazione dei Figli della Carità (Canossiani).La parrocchia della SS. Trinità, in data 7 dicembre 1966, è stata affidata alla Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo (Stimmatini). La parrocchia di S. Maria della Pace, nel 1970, è stata affidata alla Congregazione di S. Giovanni Battista.La parrocchia di S. Maria Ausiliatrice, in data 15 settembre 1973, è stata affidata alla Congregazione dei Figli di Maria Immacolata (ven. Frassinetti).In data 11 ottobre 1967, le parrocchie del Comune di Verona, più Lugagnano, Marchesino e Ferrazze, sono state riunite in un'unica Zona pastorale, suddivisa in quattro Vicariati urbani. Mons. Giuseppe Amari (1978-1992) ha eretto nel comune di Verona le seguenti parrocchie: S. Maria Maddalena al Forte Procolo (6 aprile 1980) – Beato Carlo Steeb (25 marzo 1986) – S.Matteo Apostolo (21 settembre 1991).

    C) LO SVILUPPO ECCLESIASTICO NELLA DIOCESI
    Non è qui possibile seguire, secolo per secolo, il diffondersi del Cristianesimo dalla città alla campagna e il conseguente organizzarsi della vita religiosa intorno alle pievi. Ci limiteremo quindi a indicare solo le tappe più significative e che maggiormente hanno inciso nell’organizzazione stessa.I primi nuclei cristiani della campagna sorsero quasi contemporaneamente a quelli della città lungo le grandi vie che si snodavano attraverso il territorio veronese: la Postumia da Aquileia per Soave, Verona, Lonato a Genova, la Claudia Augusta da Ravenna per Ostiglia, Verona, Peri ai paesi nordici. A Lonato nel secolo V è ricordata la chiesa eretta in onore di S. Zeno; a Gazzo Veronese la pavimentazione musiva, paleocristiana denota l'esistenza di una comunità cristiana molto antica. Ma per trovare una chiesa battesimale, organizzata con clero, cioè 1a pieve, dobbiamo risalire al secolo VIII. La prima è S. Giorgio di Valpolicella, datata nel 720 come si rileva dal noto ciborio; nell'839 abbiamo Grezzana, Quinzano nell'844, Illasi nel 920 e Peschiera nel 1008. Per le altre pievi ci rimettiamo all'elenco di Papa Eugenio del 1145, riportato nella Bolla Piae Postulatio voluntatis. All'inizio il clero della pieve era costituito da sacerdoti, diaconi, suddiaconi e chierici minori; conduceva vita comune secondo la Regola di Aquisgrana, partecipava al coro e attendeva alla cura d'anime ed era retto dall'Arciprete, eletto dai chierici plebani, il quale dopo l'elezione veniva presentato al Vescovo per protestare obbedienza e ricevere le debite facoltà parrocchiali.Accanto alla pieve era la Scuola per la formazione dei nuovi chierici che venivano presentati dall'Arciprete al Vescovo per l'ordinazione, ma restavano legati alla pieve e sudditi dell’Arciprete.Dopo la promulgazione della Bolla di Eugenio III nel 1145 l'autorità dell'Arciprete va diminuendo e subentra quella del Vescovo, che pian piano si estende a tutti i chierici.Verso il secolo X e XI vien meno la vita comune e i chierici iniziano a vivere presso le cappelle, erette nei “vici” della pieve, per l'istruzione religiosa dei fedeli.Unico parroco, a cui spetta l’amministrazione di sacramenti per tutti fedeli della pieve, rimane l'Arciprete, e unica chiesa con prerogative parrocchiali resta la chiesa plebana.Il distacco delle cappelle dalla pieve e la loro erezione in parrocchie autonome inizia solo nella prima metà del secolo XV, ha il suo maggior sviluppo nella seconda metà e il suo compimento nel secolo XVIII.Fanno eccezione le parrocchie di Roverè Veronese, sorta prima del 1375 e di Bosco Chiesanuova sorta nel 1375 in seguito all’immigrazione di coloni bavaresi.a) Parrocchie veronesi passate ad altre DiocesiNel 1786 l'imperatore Giuseppe II, indulgendo ad un indirizzo politico già allora abbastanza affermatosi, stipulò un accordo con il Senato Veneziano in base al quale le parrocchie site in territorio di uno Stato diverso da quello della Diocesi, dovevano essere cedute a Diocesi dello Stato di loro pertinenza.In quel tempo la Diocesi di Verona comprendeva, oltre l'attuale territorio, soggetto al Dominio Veneto, i tre vicariati di Avio e Brentonico in territorio imperiale, di Ostiglia e la parrocchia di Castelbelforte in quello dell'ex-ducato di Mantova passato sotto il dominio asburgico.Il Doge di Venezia, Paolo Renier, ordinò di conseguenza ai Vescovi di Verona, di Padova e di Feltre di cedere alle Diocesi austriache confinanti le parrocchie non incluse nel territorio della Repubblica.Il Vescovo di Verona, Mons. Giovanni Morosini, con decreto del 22 gennaio 1787, cedette perciò alla Diocesi di Trento ì due Vicariati di Avio e di Brentonico comprendenti sei parrocchie: Avio, Brentonico, Pilcante, Borghetto d'Avio, Prada e Corneto.Con altro decreto del 23 gennaio 1787 cedette al Vescovo di Mantova il Vicariato di Ostiglia, comprendente tre parrocchie: Ostiglia, una fra le più antiche pievi della Diocesi veronese ricordata già nell'816, Corregioli e S. Maria del Castello, e la parrocchia di Castelbelforte e Pradello. Nel 1829 venne ceduta alla Diocesi di Padova la parrochia di Cinto Euganeo.Nel 1978 il Vescovo Mons. Amari, unitamente al Vescovo di Mantova Mons. Ferrari, dà esecuzione al Decreto della Congregazione per i Vescovi del 17 settembre 1977, che prevede il passaggio alla Diocesi di Verona della parrocchia di Pampuro fin qui appartenente alla Diocesi di Mantova e del passaggio alla Diocesi di Mantova di Castellaro Lagusello, Monzambano e Ponti sul Mincio, fin qui appartenenti alla Diocesi di Verona.b) Lo sviluppo ecclesiastico negli ultimi 75 anniRiteniamo utile ricordare sinteticamente l’ampio sviluppo di organizzazione ecclesiastica realizzata, in Diocesi, in questi ultimi 75 anni.Mons. Girolamo Cardinale nel suo lungo episcopato (1923-1954) promosse la costruzione di un numero imponente di chiese, quasi tutte erette in parrocchie. Quando entrò in Diocesi (15 agosto 1923) le parrocchie dell'intera Diocesi erano 271; dopo 25 anni di episcopato (15 agosto 1948) erano 315; alla sua morte (26 dicembre 1954) erano 330.Oltre alle parrocchie nel Comune di Verona, già ricordate, furono erette in Diocesi:Rosaro (12 aprile 1924) - Vaggimal (12 luglio 1924) - Campiano (22 agosto 1924) - S. Lucia ad Montes (31 maggio 1926) - Oliosi (31 maggio 1926) - Lubiara (30 luglio 1927) - Rosegaferro (6 maggio 1928) - S. Marco Boschi (15 febbraio 1929) - Costeggiola (25 giugno 1929) - Menà (20 luglio 1929) - Caselle di Sommacampagna (27 agosto 1929) - Forette (24 marzo 1930) - Fittà (12 settembre 1930) - Fosse (20 febbraio 1931) Vallese (20 settembre 1934) – Pedemonte (24 dicembre 1935) - S. Vito (14 febbraio 1937) - S. Valentino (5 luglio 1937) - S. Martino della Battaglia (4 ottobre 1937) - Castelletto di Soave (12 ottobre 1938) - Ferrazze (4 gennaio 1939) - Presina (25 gennaio 1939) - S. Francesco di Roverè (6 giugno 1941) - S. Vitale (3 maggio 1942) - S. Maria di Lugana (17 maggio 1942) - Volon (14 giugno 1942) - Montecchio (14 agosto 1942) - Mazzano (8 settembre 1942) - Cherubine (30 novembre 1942) - S. Teresa in Valle (30 novembre 1942) - Ronconi (26 dicembre 1942) - S. Benedetto di Lugana (25 maggio 1943) - Lumini (16 giugno 1943) - Canove (28 agosto 1943) - Stallavena (30 luglio 1947) - Finetti (8 agosto 1947) - Settimo (2 febbraio 1949) - Santa Maria di Zevio (21 marzo 1949) - Santa Lucia di Pescantina (25 marzo 1949) - Albarè (10 agosto 1949) - Isolalta (10 dicembre 1951) - S. Rocco di Marano (13 dicembre 1951) - Sprea (22 dicembre 1951) - Santa Maria in Progno (25 dicembre 1951) - Pozzo (7 agosto 1952) - Corbiolo (3 ottobre 1952) - Borghetto (22 ottobre 1952) - Remelli (22 ottobre 1952) - Ceraino (21 novembre 1952) - Campagna (7 ottobre 1953) - Terranegra (30 ottobre 1953) - Spiazzi (2 febbraio 1954) - Bosco di Zevio (11 febbraio 1954) - Pizzoletta (25 aprile 1954) - Scoperta (16 luglio 1954).Mons. Andrea Pangrazio, come Amministratore Apostolico, eresse la parrocchia di Strà di Colognola (13 giungo 1955) e Centenaro (17 giu-gno1955).Mons. Giovanni Urbani costituì la parrocchia di Perzacco (29 di-cembre 1955).Mons. Giuseppe Carraro eresse in Diocesi le seguenti parrocchie: Venera (31 maggio 1959) - Corno (21 novembre 1959) - S. Antonio di Legnago (8 dicembre 1959) - Caluri (12 aprile 1962) - S. Giuseppe Lavoratore di Desenzano (21 aprile 1965) - S. Zeno in Desenzano (21 aprile 1965) - S. Francesco in Colombare (2 agosto 1965) - Buon Pastore (22 settembre 1967) - Balconi (26 aprile 19681) - Sega (25 ottobre 1970, già Vicaria dall'8 settembre 1960) - SS. Redentore al Marchesino (1 ottobre 1971) - Pradelle di Nogarole (2 gennaio 1972) – Beato Andrea da Peschiera (20 dicembre 1974) – S. Angela Merici in Desenzano (27 gennaio 1975) – Madonna del Popolo in Villafranca (1 novembre 1977).Nel 1966 furono unite « aeque principaliter » Mazzano con Giare e Molina con Manune.In data 11 ottobre 1967, entrò in vigore la nuova divisione della Diocesi in Vicariati e Zone pastorali: i Vicariati Foranei da 45 sono stati ridotti a 28, a loro volta riuniti in 7 Zone pastorali (+ la zona pastorale della Città con 4 vicariati).Il giorno 4 settembre 1972 i Vicariati Foranei sono stati ridotti da 28 a 27 (+ logicamente i 4 Vicariati Urbani), essendo stati uniti i vicariati di Tregnago e Vestena con il nome di Vicariato Val d'Illasi-Vestena.Mons. Giuseppe Amari (1978-1992) ha eretto in Diocesi le seguenti parrocchie: Cristo Risorto in Bussolengo (4 ottobre 1980) – S. Vito di Cerea (15 giugno 1981).Nel 1982 Mons. Amari, congiungendo al Vicariato di Caprino la Val d’Adige, ha ridotto il numero dei Vicariati da 31 a 30.Durante il suo episcopato ha avuto luogo la revisione del Concordato tra la Santa Sede e lo Stato Italiano. In seguito a ciò è avvenuta l’estinzione degli enti “benefici parrocchiali” e il passaggio dei loro beni all’Istituto Diocesano Sostentamento Clero e l’estinzione degli enti “chiese parrocchiali” e il conferimento di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto a 376 “parrocchie” della Diocesi. Sette “chiese parrocchiali” andarono estinte, ma quattro di esse furono in seguito recuperate come ente “parrocchia”. Mons. Attilio Nicora (1992-1997) ha costituito la parrocchia di Cristo Risorto in S.Martino Buon Albergo (16 aprile 1995).Con Decreto del 20 luglio 1994 ha ridotto poi il numero dei vicariati della Diocesi da 30 a 18, ridefinendo i loro confini.Attualmente le parrocchie della Diocesi sono 381: 356 in comuni della provincia di Verona; 24 in comuni della provincia di Brescia e 1 in comune della provincia di Rovigo.

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    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ew...id_pagina=1197

  5. #5
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    Patrono


    San Zeno, ottavo vescovo di Verona, è vissuto nel IV secolo d. C. (muore nel 380) ed era originario della Mauritania. Proprio per questo motivo viene spesso chiamato “il Vescovo Moro”, da cui anche il colore scuro della sua statua. Si conosce molto poco della sua vita: le testimonianze storiche lo descrivono come una persona di grande cultura (si era formato alla scuola di retorica africana i cui massimi esponenti sono Apuleio di Madaura, Tertulliano, Cipriano e Lattanzio) che visse in austerità e semplicità tant’è vero che pescava il suo pasto quotidianamente nelle vicine acque dell’Adige, e che diede un grande impulso al cattolicesimo in Verona combattendo il paganesimo e l’arianesimo dilaganti. La sua santità deriva, oltre che dalle opere compiute in vita, dalle sue azioni miracolose successive. Il primo evento miracoloso sarebbe una scommessa che il vescovo avrebbe fatto col diavolo: giocarono a palla con la punta di una montagna e una volta vinto, San Zeno avrebbe fatto portare un fonte battesimale in spalla al diavolo da Roma fino a Verona. Il secondo è l’allontanamento dei demoni dalla figlia del magistrato Gallieno di Rezia ed infine il più eclatante è il salvataggio degli abitanti di Verona colpiti dalla piena dell’Adige nell’Alto Medioevo: durante il matrimonio del re Autari con la principessa Teodolinda l’Adige ruppe gli argini e allagò la città ma giunto alle porte, aperte, della Basilica di San Zeno si fermò.


    San Zen che ride” è uno dei più importanti simboli della città di Verona. Ne rappresenta l’anima cattolica che, assieme all’Arena, testimonial degli antichi romani, e a Giulietta e Romeo, rappresentanti del Medioevo, sono un inconfondibile biglietto da visita della città nel mondo. Ma cos’è “San Zen che ride”? E’ la statua del Santo Patrono San Zeno protettore dei veronesi e dei pescatori d’acqua dolce, la cui festa è il 21 maggio in corrispondenza del trasferimento della sua salma nella Basilica a lui dedicata (in realtà sarebbe il 12 aprile nel calendario del martirologio).

    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ew...d_pagina=20160

  6. #6
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    Il Vescovo



    S.E. MONS. GIUSEPPE ZENTI
    Vescovo di Verona
    Nato a San Martino Buon Albergo (Diocesi di Verona) il 7 marzo 1947.
    Ordinato Sacerdote il 26 giugno 1971
    Eletto Vescovo di Vittorio Veneto il 3 dicembre 2003 Consacrato Vescovo l'11 gennaio 2004
    Trasferito a Verona l'8 maggio 2007
    Ingresso solenne in Verona il 30 giugno 2007

    mail: vescovado @ diocesivr.it








    SPIEGAZIONE DEL MOTTO E DELLO STEMMA
    Il motto: "MIHI VIVERE CHRISTUS" è tratto dalla lettera di S. Paolo Apostolo ai Filippesi (1, 21). Questo motto ha orientato la scelta dei simboli impiegati per comporre lo scudo episcopale. Nella prima partitura (a sinistra), in posizione dominante, sta la Croce di Nostro Signor Gesù Cristo. In hoc signo vinces, il cuore misericordioso di Cristo. Da quel cuore la vita, cioè l'amore effuso sul credente e la Chiesa. Elevato da terra attirerò tutti a me (Gv 12, 32). E noi vedemmo la sua gloria (Gv 1, 14). Il monte a tre cime rappresenta la terra e con essa, tutte le genti abbracciate dalla Croce di Cristo. La terra, le genti sono elementi che alludono a qualche aspetto propriamente personale del Vescovo mons. Zenti: la terra veneta, le origini, il cognome. Maria Santissima, la madre di Dio e della Chiesa, è rappresentata dalla stella d'argento a cinque punte. Questo simbolo in alto, a sinistra della Croce, richiama l'Assunta della Cattedrale di Verona che la Chiesa Veronese invoca Madonna del Popolo. Nella seconda partitura dello scudo (a destra), il pastorale d'oro racchiude nel riccio l'immagine di Gesù Pastore che applicò a sé la qualifica di Buon Pastore (Gv 11, 14). Vuole significare che colui che tiene in pugno il pastorale richiama a se stesso l'incarico ricevuto da Cristo di essere guida, difesa, condivisione di vita col gregge affidatogli e, alle pecorelle, richiama la premura, la tenerezza del Pastore Grande delle pecore che dà la vita perché il suo gregge abbia la vita (Gv 11, 11). Il pastorale è caricato di un simbolo più propriamente veronese con il pesce appeso alla lenza. La tradizione informa che san Zeno, ottavo Vescovo di Verona (362 - 372 o 380), patrono della città e della Diocesi pescava nell'Adige. In verità viene insegnato che egli, predicando, condusse Verona alla fede cristiana. Ha tolto i veronesi dalle acque malsane del paganesimo e li ha rigenerati a Cristo con l'onda del battesimo. Il padre pastore della nostra Chiesa veronese compì l'opera evangelizzatrice con il sorriso di un'affettuosa amabilità.

    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ew...d_pagina=21173

  7. #7
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    Cronotassi dei vescovi di Verona


    1. S. Euprepio governò la Chiesa Veronese verso il principio del secolo III.
    2. S.Dimidriano - 220 - 240 c.
    3. S.implicio - 240 - 260 c.
    4. S. Procolo - 260 - 304
    5. S. Saturnino - 304 - 330
    6. S. Lucillo - 330 - 356
    7. S. Cricino - 357 - 362
    8. S. Zenone - 362 - 380
    9. S. Agabio - 380 - 385 c.
    10. S. Lucidio - 385 - 389 c.
    11. Siagrio - 390 - 395 c.
    12. S. Lupicino - 395 - 400 c.
    13. S. Massimo - 400 - 404 c. credesi traslato ad Ermona
    14. S. Luperio - 404 - 408 c.
    15. S. Servolo - 408 - 412 c.
    16. S. Petronio - 412 - 429
    17. S. Innocenzo - 429 - 445
    18. Montano - 445 - 454
    19. S. Gaudenzio - 454 - 467
    20. S. Cerbonio - 467 - 475
    21. S. Felice - 475 - 490
    22. S. Silvino - 490 - 502
    23. S. Teodoro - 502 - 522
    24. S. Valente - 522 - 531
    25. S. Verecondo - 531 - 533
    26. S. Senatore - 533 - 550
    27. S. Probo - 550 - 556
    28. S. Lupo - 555 - 570
    29. Solazio - 570 - 586
    30. S. Giuniore - 596 - 598
    31. Pietro - 598 - 612
    32. S. Mauro - 612 - 622
    33. S. Giovanni 622 - 626
    34. S. Manio - 627 - 637
    35. S. Andronico - 637 - 650
    36. S. Vindemiale - 650 - 680
    37. S. Salvino - 665 - 680
    38. S. Moderato - 680 - 698
    39. Domenico - 698 - 712
    40. S. Alessandro - 712 - 725
    41. S. Sigilberto - 728 - 745
    42. S. Biagio - 745 - 750 .
    43. S. Annone Ver. - 750 - 772
    44. S. Eginone Bened. - 772 - 803
    45. Rotaldo Alemanno Benedettino - 803 - 804.
    46. Notingo - 840 - 844, trasl.a Brescia
    47. Landerico - 844 . 846
    48. Bilongo - 846 - 860
    49. Audone - 860 - 866
    50. Astolfo - 866 - 875
    51. Adelardo I - 876 - 915
    52. Notkerio - 915 - 928
    53. Ilduino Fiammingo Benedettino - 928 - 931 trasl. a Milano
    54. Raterio Fiammingo Benedettino - 932 - 968
    55. Milone - 968 - 981
    56. Ilderico - 981 - 992
    57. Otberto - 992 - 1003
    58. Ildebrando - 1003 - 1015
    59. Giovanni - 1015 - 1037
    60. Valterio - 1037 - 1052
    61. Ezelone - 1052 - 1057
    62. Teobaldo I - 1057 - 1060
    63. Guglielmo - 1060 - 1065
    64. Adalberto - 1065 -1070
    65. Usguardo - 1070 - 1073
    66. Brunone Alemanno - 1073 - 1083 insignito del Pallio da S. Gregorio VII
    67. Sigimboldo - 1083 - 1094
    68. Valbrunone - 1094 - 1100
    69. Valfredo - 1100 - 1102
    70. Bertaldo - 1102 -1109
    71. Zufeto - 1109 - 1111
    72. Siginfredo - 1111 - 1118
    73. Uberto - 1118 - 1122
    74. Bernardo - 1122 -1135
    75. Teobaldo II Arc. della Cattedrale - 1135 - 1157
    76. Ogniben Ver. - 1157 - 1185
    77. Riprando Arc. Della cattedrale - 1185 - 1188
    78. Adelardo II Veron. Card. 1188 - 1214
    79. Norandino Canonico della Cattedrale - 1214 -1224
    80. Jacopo di Braganza - 1225 - 1254
    81. Ger. Oasadoca - 1225 - 1259
    82. Manfredo Roberto Reggiano 1260 - 1268, Can di Padova
    83. Aleardino di Capo da Ponte 1266 - 1274, di Mozzambano
    84. Guido Scaligero - 1274 - 1275
    85. Timidio dell'Ord. di S. Francesco, 1275 - 1278
    86. Bartolomeo Scaligero Benedettino 1278 - 1290
    87. Pietro Scaligero dell'Ord. de' Predicatori 1200 - 1295
    88. Bonincontro Arc. della Cattedrale - 1295 - 1298
    89. Teobaldo 111 - 1298 - 1336 da Ceneda
    90. Nicolò Bened. Milanese Ab. di Villanova - 1336
    91. Bartolomeo Scaligero Abate di S. Zeno, Benedettino - 1336 - 1338
    Dal 1338 al 1343 vacanza di sede
    92. Matteo Rinaldi - 1343 - 1348, trasl. da Pavia
    93. Pietro di Pino, Beneventano 1348 - 1349, trasl. da Viterbo, poi a Petragorica.
    94. Giovanni di Naso, Comasco, Dom. 1349 - 1350, trasl. da Melfi poi a Bologna
    95. Pietro Scaligero II Can. 1350 - 1387, trasl. a Lodi
    96. Jacopo di Parma - 1388 - 1406, trasl. a Luni nel Genovesato
    97. Angelo Barbarigo - 1406 - 1408 in cui fu creato Cardinale

    98. Guido Memo - 1409 - 1438 trasl. da Pola
    99. Franc Oundelmier Card - 1438 - 1453 trasl. Da Besancon
    100. Ermolao Barbaro - 1453 - 1471 da Treviso
    101. Giovanni Micheli Cardo poi Vescovo Portuense - 1471 - 1503
    102. Marco Comer Card poi Vescovo di Albano - 1503 - 1524
    103. Gio Matteo Giberti, genovese - 1524 - 1543
    104. Pietro Lipomano - 1544 - 1548 trasl. da Bergamo
    105. Luigi Lippomano - 1548 - 1558
    106. Agost. Lippomano - 1558 - 1559
    107. Girolamo Trevisani dell'Ord. de' Pred. - 1561 - 1562
    108. Bernardo Navagero Card. 1562 - 1565
    109. Agostino Valier Card. 1565 - 1606
    110. Alberto Valier - 1606 - 1630
    111. Marco Giustiniani - 1631 - 1649 trasl. da Ceneda
    112. Sebast. Pisani - 1650 - 1668 trasl. da Ceneda
    113. Sebast. Pisani II - 1668 - 1690
    114. Pietro Leoni - 1691 - 1697 trasl. da Ceneda
    115. Gian. Franc. Barbarigo - 1697 1714 trasl. a Brescia
    116. Marco Grodenigo - 1714 -1725 trasl. al Patriarcato di Venezia
    117. Franc. Trevisani - 1725 - 1732
    118. Giov. Bragadino - 1732 - 1758
    119. Nicolò Antonio Giustiniani, Benedettino - 1758 - 1772 trasl. da Torcello, poi a Padova
    120. Giovanni Morosini, Benedettino 1772 - 1789 trasl. da Chioggia
    121. Gio. Andrea Avogadro - 1790 - 1805
    122. Innocenza Liruti, Benedettino 1807 - 1827
    123. Giuseppe Grasser - 1829 - 1839 trasl. da Treviso
    124. Pietro Aurelio Mutti, Benedettino 1841 - 1851 trasl. al Patriarcato di Venezia
    125. Giuseppe Trevisanato nel 1852 precon. per Verona, e trasl. ad Udine
    126. Luigi Guglielmi morto non incardinato 1853, trasl. da Scutari
    127. Benedetto da Riccabona - 1853 - 1861, trasl. a Trento
    128. Luigi Card. di Canossa, Veronese - 1861 - 1900
    129. Bartolomeo Cardin. Bacilieri, Veronese - 1900 - 1923 - Cardinale nel 1901
    130. Girolamo Cardinale, di Genova 1923 - 1954
    131. Giovanni Urbani, arcivescovo 1955 - 1958
    132. Giuseppe Carraro - 1958 - 1978
    133. Giuseppe Amari - 1978 - 1992
    134. Attilio Nicora - 1992 - 1997
    135. Flavio Roberto Carraro - 1998 - 2007
    136. Giuseppe Zenti - 2007



    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ew...d_pagina=20247

  8. #8
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    Seminario



    La comunità del Seminario Vescovile di Verona si divide in:

    Seminario Maggiore, via Seminario 8 - 37129 Verona tel.045 9276111

    Seminario Minore, Lungadige Attiraglio 45 - 37124 Verona tel.045 8399611

    Casa "San Giovanni Battista", Piazzetta Santa Maria in Organo 1 - 37129 Verona tel. 045 8030356

    Rettore: mons. Gianluigi Cottarelli
    Assistenti per il Maggiore: don Stefano Ongaro, don Giampaolo Melchiori
    Direttore Spirituale del Maggiore: don Giacomo Radivo

    Pro Rettore Seminario Minore: don Floriano Panato
    Vice Rettori per il Minore: don Marco Isolan don Nicola Moraltello
    Direttori Spirituali del Minore: don Sebastiano Cassini e don Cristiano Tezza
    Direttore Casa San Giovanni Battista: don Alessandro Scardoni
    Direttore Spirituale CSGB: don Giacomo Radivo

    link al sito del Seminario

    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ew...d_pagina=19925

  9. #9
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    Vita Consacrata



    Dall’Esortazione Apostolica post-sinodale VITA CONSACRATA del Santo Padre Giovanni Paolo II

    “Siamo tutti consapevoli della ricchezza che, per la comunità ecclesiale, costituisce il dono della vita consacrata nella varietà dei suoi carismi e delle sue istituzioni. Insieme rendiamo grazie a Dio per gli Ordini e gli Istituti religiosi dediti alla contemplazione, alle opere di apostolato, per le Società di vita apostolica, per gli Istituti secolari e per altri gruppi di consacrati, come pure per tutti coloro che, nel segreto del loro cuore, si dedicano a Dio con speciale consacrazione” (n. 2).

    Fonte:

    http://www.diocesiverona.it/pls/s2ew...d_pagina=19926

  10. #10
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