La memoria dei santi Zaccaria ed Elisabetta potrebbe essere inserita al 24 settembre mentre dovrebbe essere ripristinata la memoria di san Lino al suo giorno proprio, almeno come memoria facoltativa; in questo caso anche san Pio dovrebbe avere lo stesso grado (oppure celebrare obbligatoriamente una delle due memorie, come quando il Cuore Immacolato di Maria coincide con una memoria obbligatoria).
Penso che dovrebbero rientrare nel Calendario generale tutti i santi menzionati nel Canone (attualmente sono fuori Lino, Cleto, Sisto I, - una memoria unica dei santi papi martiri? - Crisogono, Giovanni e Paolo, Alessandro, Anastasia).
Il caso di sant'Anastasia è piuttosto spinoso, visto che nel Calendario previgente si commemorava il 25 dicembre, nella Messa dell'aurora; oggi si potrebbe ripristinare quest'uso, disciplinandolo attentamente per evitare abusi, oppure riservarle la commemorazione il 29 o il 30 dicembre (e spostare ad altra data, anche a discrezione delle singole conferenze episcopali, la celebrazione della Santa Famiglia, la cui inserzione nell'Ottava di Natale non ha alcun senso liturgico).
Credo sia meglio non scombinare troppo il Calendario R.G., altrimenti si viene creare un effetto domino in cui sostituisci una ricorrenza con un'altra e poi ti ritrovi sempre a fare la caccia al tesoro per il giorno perfetto!
A parte gli scherzi, forse è meglio celebrare i santi Zaccaria ed Elisabetta il 30 maggio, vigilia della Visitazione della Vergine Maria, oppure il 25 giugno, così come proponevo nella discussione su san Giovanni Battista. Avevo pensato anche al 17 giugno, così che a conclusione dell'Ottava si celebrava la Natività del Battista, però in questo caso non so se a Pisa sarebbero d'accordo visto già ricorderebbero il loro patrono, San Ranieri...se poi di Ottava dobbiamo parlare, allora si può pensare al 1° luglio, 8 giorni dopo la Natività di San Giovanni...
Tra tutte le varie ipotesi, però, io sarei più propenso o per il 30 maggio o per il 25 giugno. Preferisco non disturbare san Pio e san Lino, e forse è meglio che quest'ultimo venga celebrato il 24 settembre...
In spiritu et veritate oportet adorare.
L'idea di reintrodurre i santi menzionati nel Canone Romano mi trova perfettamente d'accordo. Intanto per quanto riguarda i 3 Pontefici, da te citati, si potrebbero celebrare insieme a San Clemente, anch'egli presente nel Canone, e così sarebbe: Memoria dei Santi Lino, Cleto, Clemente e Sisto, Papi e Martiri.
Per quanto riguarda i santi martiri Crisogono, Giovanni e Paolo, Alessandro (credo sia il Santo martire di Bergamo, no?) la cosa è ancora più semplice perché nei loro giorni attualmente non vi è alcuna ricorrenza, quindi si possono ripristinare senza problemi.
Per Sant'Anastasia la questione è complessa. Non sono d'accordo di celebrarla nell'Ottava di Natale, né tanto meno il giorno stesso di Natale, meglio un altro giorno....però guardando adesso un po' sul web ho scoperto che gli Ortodossi la celebrano il 22 dicembre: chissà, forse l'ecumenismo ci può venire incontro questa volta, anche perché attualmente c'è un bel posticino vuoto proprio per quel giorno![]()
In spiritu et veritate oportet adorare.
Io credo che la soluzione migliore, se si volesse inserire la memoria dei Santi Elisabetta e Zaccaria, sia collocarla addì 25 giugno. Del resto già alcune solennità hanno una ricorrenza, in qualche modo ad esse collegata, che si celebra il giorno successivo, quasi a voler prolungare il mistero ricordato il giorno prima: in questo modo si farebbe così anche per la Natività del Precursore. Inoltre il 25 giugno è una data libera da ogni altra ricorrenza (anche nei Calendarii particolari, perlomeno in quelli più famosi).
Per quanto riguarda San Lino, pur io sono per calendarizzare la sua memoria (facoltativa) al 24 settembre. Non la fisserei nello stesso giorno di San Pio, anche perché quasi sicuramente (vista la grande devozione nei suoi confronti) verrebbe celebrato dovunque quest’ultimo a scapito del primo; e, inoltre, ritengo che la memoria del religioso cappuccino debba rimanere obbligatoria.
Sono favorevole anche io ad introdurre nel Calendario le memorie (facoltative) dei santi che si ricordano nel Canone, nonché alla proposta di raggruppare in un’unica memoria (da celebrarsi in data da definire) i papi martiri (tutti, non solo quelli del Canone). Non però a celebrare la memoria di Sant’Anastasia nell’Ottava della Natività, tantomeno il giorno di Natale: o si colloca al 24 dicembre (per le Messe del mattino) o si sposta a dopo l’Ottava (al 4 gennaio, quindi, in quanto i giorni 2 e 3 sono impediti da memorie già esistenti).
Regina Sacratissimi Rosarii,
ora pro nobis.
Fiat - Zelo zelatus sum pro Domino Deo exercituum. (1 Re 19,14)
Oremus pro Pontifice nostro Francisco. Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum eius.
Pietro è la Roccia, che conferma i fratelli per mandato di nostro Signore Gesù Cristo. Al Romano Pontefice, "nella persona del Principe degli Apostoli, fu affidato, per volere divino, dallo stesso Cristo Signore il supremo compito e il potere di pascere gli agnelli e le pecore, di confermare nella fede i fratelli, di reggere e governare tutta la Chiesa" (Pio IX, Ineffabilis Deus). Alla fine è l'unico di cui non possiamo dubitare, altrimenti non potremmo dirci Cattolici.
E tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza. (Benedetto XVI, Saluto di congedo agli Em.mi Signori Cardinali presenti in Roma, Sala Clementina, 28 febbraio 2013)
No.
Quello citato nel Canone non è sant’Alessandro di Bergamo, ma bensì il santo martire ricordato il 3 maggio «a Roma al settimo miglio della via Nomentana», insieme a Evenzio e a Teodùlo (cfr. Martirologio, pag. 374, n. 3).
Possiamo dedurre ciò dal discorso che Giovanni Paolo II pronunziò quando visitò la parrocchia romana di Sant’Alessandro in Via Nomentana, dedicata proprio a lui:
Per me è un privilegio visitare questa parrocchia stupenda e toccare da vicino la tradizione della Roma antica, della Roma dei martiri, di quello di cui si parla nel canone romano, di Alessandro.
Giovanni Paolo II fece riferimento al Canone romano anche nell’omelia:
Cosa dice poi San Paolo nella seconda Lettura? San Paolo parla a noi quasi ogni domenica. Ci dice: chi ci separerà dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, chi ci separerà? Sono parole dette quasi per questo ambiente, per Sant’Alessandro, vostro patrono, giovane poco conosciuto, ma certamente una grande figura perché il suo nome è stato inserito nel Canone, nella preghiera eucaristica romana, nel canone romano che reciteremo oggi.
In questo caso l’inserimento della memoria di Sant’Alessandro nel giorno proprio non sarebbe possibile, in quanto il 3 maggio si celebra la festa dei Santi Filippo e Giacomo, apostoli; si potrebbe inserirla al giorno 4.
Regina Sacratissimi Rosarii,
ora pro nobis.
Siccome Gerensis ha citato la festa della Sacra Famiglia (la cui collocazione per me va bene), mi viene in mente un’altra questione relativa al Tempo di Natale: io, se lo potessi fare, eleverei a festa (o, quantomeno, a memoria obbligatoria) la memoria, attualmente facoltativa, del Santissimo Nome di Gesù.
Se da un lato è vero che già nella Liturgia della Parola del 1º gennaio si parla del Nome di Gesù, dall’altro mi sembra che sia un mistero che merita una commemorazione autonoma, e obbligatoria, nell’anno liturgico. Nel Nome di Gesù i discepoli fanno miracoli (At 4, 10), soffrono persecuzioni (At 5, 41) e pregano (Gv 14, 13-14). Gesù stesso dice che «quelli che credono […] nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Mc 16, 17-18). Non si possono compiere opere prodigiose, se non nel Santo Nome di Gesù. Nome che, significando «Dio salva», racchiude in sé stesso la salvezza di Dio, che si concretizza per mezzo del Cristo.
Inoltre, fatto salvo il mutamento di grado, sposterei la ricorrenza al 2 gennaio (traslando al 3 i Santi Basilio e Gregorio) – come peraltro già avviene, quando non ricorre la II Domenica dopo Natale, nel Vetus Ordo. Così, celebrando i due misteri in due giorni consecutivi, si evidenzierebbe maggiormente il legame che sussiste fra il Nome di Gesù e la Maternità della Beata Vergine Maria.
Ultima modifica di Laudato Si’; 10-06-2023 alle 23:20
Regina Sacratissimi Rosarii,
ora pro nobis.
Io riporterei l'Ottava di Natale alla sua forma originaria, come era prima della riforma liturgica e com'è tuttora nel Rito Ambrosiano, con le tre feste di Santo Stefano, San Giovanni e Santi Innocenti che prevalgono sulla domenica e spostando la Santa Famiglia in altro giorno al di fuori dell'Ottava (andrebbe bene anche nella II domenica dopo Natale, con anticipo al sabato/posticipo al lunedì quando tale domenica viene omessa),.
Poi, visto che si parla di ottave, vorrei dire qualcosa anche sull'Ottava di Pasqua, per la precisione riguardo l'ultimo giorno della stessa, ma temo che verrei impallinato da mezzo forum (dai che avete capito, o no?)...
Ultima modifica di Vox Populi; 10-06-2023 alle 23:38
Vir Dei Francíscus relíquit domum suam, dimísit hereditátem suam,
inops et pauper factus est; Dóminus autem assúmpsit eum.
(Missale Romanum, Ant. ad Intr. in festo Sancti Francisci Assisiensis)