Sì, molte situazioni sono state allineate negli anni passati, ma molte altre permangono anomale. In Umbria fino a qualche anno fa c'era il comune di Gualdo Cattaneo diviso fra 3 diocesi (ora 2). Poi c'è il caso limite della Basilica di Santa Maria di Plestia (un tempo Cattedrale) che insiste per la quasi totalità della superficie nelle Marche (Comune di Serravalle del Chienti e Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche), ha una colonna del porticato in Umbria (Comune e Diocesi di Foligno), è di proprietà del Seminario di Nocera Umbra (Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino) e da moltissimo tempo è pastoralmente servita dalla Parrocchia di Colfiorito nella Diocesi di Foligno.![]()
So di essere OT ma mi è venuto da ridere ricordandomi che casa della mia migliore amica ha il bagno in un comune e il resto della casa in un'altro
La diocesi però sempre una è.
Peccato per Lomazzo. Era stato parroco monsignor Ernesto Teodoro Moneta-Caglio, primicerio del Duomo di Milano, uno dei più grandi studiosi del rito e del canto ambrosiano e preside per molti anni del Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ernest..._Moneta_Caglio
Comunque, in Val Cannobina sino al 1990 esistevano persino parrocchie birituali come effetto della regola secondo la quale le chiese che non erano passate al rito romano potevano mantenere l'ambrosiano, mentre quelle transitate al romano non potevamo tornare indietro. Per fortuna nel 1990 si decise di tornare all'originario rito ambrosiano, come era nella vicina Svizzera, per tutto il vicariato ex Diocesi di Milano.
Ultima modifica di Carolum; 19-12-2018 alle 12:34
Il comune di Salvirola (CR), paese di un migliaio di abitanti o forse meno, è attraversato da una roggia; fino a meno di una ventina di anni fa circa la parte al di qua della roggia apparteneva alla Diocesi di Crema, quella al di là della roggia alla Diocesi di Cremona. Vi erano due Chiese parrocchiali e persino due cimiteri distinti. A inizio anni 2000 l'intero territorio è stato unificato in un'unica parrocchia appartenente alla Diocesi di Crema.
Il caso più curioso, almeno qui in Italia, è però quello della Chiesa di Santa Maria in Campo che si trova nel centro storico di Firenze ma appartiene alla Diocesi di Fiesole.
Ultima modifica di Vox Populi; 19-12-2018 alle 12:51
Oboedientia et Pax
In effetti il cambio di rito è abbastanza strano, posto che non è strettamente vincolato alla diocesi di appartenenza quanto piuttosto alla tradizione liturgica storica (e per oltre un millennio, fin dall'alto medioevo, la parrocchia di S. Vito nella Lomazzo "milanese" seguiva il rito ambrosiano, quindi la scelta di mantenerlo anche in diocesi di Como, fatta salva la curiosità del biritualismo cittadino, sarebbe stata pienamente giustificabile dal punto di vista storico e liturgico)
Posso essere un po' maligno?
Se la ridefinizione dei confini diocesani non fosse avvenuta negli anni '70, probabilmente la parrocchia - pur passando in diocesi di Como - avrebbe continuato a mantenere ab immemorabili il rito ambrosiano. Negli anni della riforma liturgica il rito ambrosiano ha subito qualche piccolo cedimento "romanizzante": basta pensare all'adozione, rimasta in vigore fino al 2008, del Tempo Ordinario mai esistito nella tradizione ambrosiana, o allo scellerato tentativo (fortunatamente bloccato prima che vedesse la luce) di ridurre a quattro domeniche l'Avvento per uniformarsi al calendario romano.... mi viene da pensare che l'appartenenza liturgica ambrosiana non fosse così "orgogliosamente" sentita come in altre epoche
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