Il canto ambrosiano
La liturgia Ambrosiana non usa il canto gregoriano, ma ha un suo proprio canto (canto ambrosiano) sia per quanto riguarda il "comune" della messa/vespri ecc., sia per i canti veri e propri.
(Testo del M° Paolo Massimini, direttore della Cappella Musicale Ambrosiana)È il canto liturgico della Chiesa di Milano: è la musica più antica nota ed eseguita nell'Occidente cristiano.
È, infatti, l'unico al mondo ad essere sopravvissuto fra gli antichi repertori liturgico-musicali non romani.
In esso si evidenzia un valore straordinario non solo musicale, ma anche storico, culturale ed estetico.
ll canto ambrosiano è una monodia; significa, cioè, che la linea melodica viene cantata da tutti ad una voce unitaria, senza creare armonizzazìoni di altre voci.
Come tutta la monodia antica liturgica, anche le melodie ambrosiane sono primariamente cantate senza ausilio di alcun strumento.
È la voce sola, nella fluidità, a risuonare nelle ampiezze delle volte, dei colonnati, delle navate.
È in lingua latina, ed è preghiera liturgica messa in musica.
È così un canto che si afferma nella vita quotidiana delle comunità oranti in quanto preghiera appassionata.
È probabile che il canto ambrosiano poggi le sue radici ad un epoca ancor precedente agli anni dell'episcopato di Sant'Ambrogio (374-397); ma è proprio per il tramite della figura del vescovo Ambrogio che ricevette un particolare impulso. Un impulso così determinante e sentito, che da lui è coniugata la definizione di canto “ambrosiano”.
Nel nome stesso, dunque, vi è il richiamo alle radici più profonde e autentiche dell'identità ecclesiale della città.
Nelle intenzioni, infatti, di Sant'Ambrogio è proprio la musica a voler essere il veicolo privilegiato per favorire la partecipazione al rito di tutti i fedeli:
un canto collettivo, con versi semplici da recitare e memorizzare.
È Sant'Agostino in persona a testimoniarcelo.
Giunto a Milano, città dove riceverà il battesimo proprio dalle mani di Ambrogio, narra nelle sue Confessioni che Ambrogio introdusse gli inni ed il canto dei salmi, vocalizzato “alla maniera degli orientali”.
Tali inni, arrivati fino a noi, sono costruiti con strofe di tipo metrico romano: esattamente in Dimetro Giambico.
La melodia diviene la veste musicale della strofa, cosi che una melodia stessa sia posta al servizio di vari testi d'ugual metro.
Come in tutto il canto liturgico cristiano, vi si distinguono due stili: uno sillabico ed uno vocalizzato.
Tale distinzione è assai più sensibile che in altri rami della tradizione liturgica occidentale: ciò è segno di alta antichità.
Le melodie sillabiche sono essenziali ed incisive, quelle vocalizzate presentano una vera ricchezza d'ornamentazione diffusa.
Per quanto riguarda le fonti, le prime testimonianze di libri integralmente notati risalgono all'inizio del secolo XII.
Tutto fa pensare che, come la tradizione romano-antica, anche quella ambrosiana sia stata trasmessa unicamente per via orale, sino appunto il sec. XII.
In seguito sarebbero coesistite le due tradizioni (orale e scritta), con reciproci influssi dell'una sull'altra.
In particolare, per i codici ambrosiani, sono assai numerosi quelli a scrittura detta diastematica ovvero con notazione romboidale - o "gotica" - tipica del canto ambrosiano.
Altra caratteristica di scrittura concerne il si-bemolle.
A volte è segnato con la lettera b, altre volte è indicato con una interlinea verde o azzurra - anche bruna o rossa - uso forse esclusivo dei nostri manoscritti.
Non è raro il caso in cui il bemolle non è neppure indicato, lasciando alla pratica e alla competenza del cantore la scelta del suono, o naturale o addolcito.
Le diverse tipologie di canti sono correlate alla connotazione celebrativa: di fatto, ad ogni momento di ciascuna azione liturgica corrisponde un canto con proprie peculiarità.
Le melodie ambrosiane presentano una forte adesione al testo, rimarcando che l'essenza del canto non è squisitamente solo un fatto musicale, bensì spirituale.
La monodia cristiana prende corpo grazie al linguaggio sonoro, ma non è musica: è essenzialmente preghiera.
Rivela la Parola e ad essa conferisce la forza di penetrare nel cuore.
ll canto non può, cioè, esaurirsi nella sola linea melodica e nel ritmo musicale, bensì emerge progressivamente dalla comprensione esistenziale della Parola di Dio, che ha un suo ritmo, una sua dinamica.
È la Parola che si espande in un ampio respiro esigendo momenti di appoggio - scorrevole o attardato, leggero o fortemente incisivo - che mettano in evidenza precisi vocaboli che costituiscono il nucleo centrale e innovativo della proclamazione liturgica.
Ed è, allora, così che questo tesoro tra i più preziosi della città di Milano non è “esposizione museale”, ma essenza viva.
Esso è patrimonio da narrare, palpitante, di una comunità che trasmette un'anima orante e luminosa.
ll canto ambrosiano è dunque una componente importante dell'identità del territorio, che può fungere da strumento di aggregazione della comunità, conservando la memoria del passato e dando la possibilità di consegnare alle generazioni future un'eredità dinamica e significativa.
È il suono vivo della casa. È il nostro canto “ambrosiano”!
( paolo.massimini@cappellamusicaleambrosia na.it )
Nel forum vi è una discussione apposita sul Canto ambrosiano e in cui si possono ascoltare molti canti:
http://www.cattoliciromani.com/19-mu...nto-ambrosiano
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Testi relativi al Canto Ambrosiano
Sono stati pubblicati i seguenti due testi:
Antiphonale Missarum simplex
iuxta ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanensis
a cura di dom Jean Claire o.s.b. e mons. Alberto Turco
edizione: Lucca: LIM 2001
pagine 316
formato 14×21 • cartonato
Euro 26 ISBN 88-7096-276-8
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Antiphonale Missarum
iuxta ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanensis
a cura di dom Jean Claire o.s.b. e mons. Alberto Turco
edizione: Lucca, LIM 2006
pagine XXVIII + 656
formato 14×21 • cartonato
Euro 48 ISBN 88-7096-473-8
--------------------------------Dopo l'Antíphonale Missarum Simplex iuxta ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanensis (2001) esce ora, ad uso dei cultori del canto ambrosiano, l'Antiphonale Missarum completo, a cura di doni Jean Claire osb e di mons. Alberto Turco, entrambi studiosi di chiara fama e d'indiscussa competenza.
L'edizione - a settant'anni da quella dell'abate Suñol del
1935 - si caratterizza per la sua conformità al Messale Ambrosiano, riformato a norma dei decreti del Concilio Ecumenico Vaticano Il (1976), e per lo studio critico accurato delle fonti manoscritte a tutt'oggi disponibili, allo scopo di offrire per l'uso liturgico e per l'approfondimento scientifico, i risultati più sicuri, sotto il profilo testuale e musicale, della ricerca in atto sul canto genuinamente ambrosiano.
Tale edizione, pur rimanendo un'opera aperta a nuovi apporti di studio, segna una tappa miliare nella ricerca sul canto ambrosiano e si configura come un vero e proprio superamento dell'edizione che, sostenuta con decisione dal beato cardinale arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster, ha caratterizzato la rinascita del canto ambrosiano negli anni Trenta del secolo scorso.
Tutte le comunità ecclesiali di rito ambrosiano - in modo particolare quelle che celebrano ordinariamente o anche solo saltuariamente in lingua latina con il nuovo Missale Ambrosianum (1981) - hanno nel volume che presentiamo lo strumento adeguato per valorizzare appieno la tradizione testuale e musicale del canto ambrosiano.
Tutti i gruppi corali che hanno attenzione e gusto per il repertorio gregoriano potranno arricchire la loro esperienza artistica a servizio della lode di Dio della bellezza antica e sempre nuova del canto ambrosiano.
Un repertorio di canto latino come quello autenticamente ambrosiano è anzitutto un valore per tutta l'ecumene cattolica dal punto di vista liturgico musicale. Esso racchiude infatti l'espressione canora e musicale dell'unica fede cattolica secondo una tradizione
latina distinta e complementare alla tradizione romana, recettiva di influssi sia dell'Oriente cristiano sia dell'area ispano-visigotica e gallicana. Il cammino ecumenico delle Chiese cristiane non può che trarne il massimo vantaggio: si può legittimamente celebrare e cantare con forme espressive canoro-musicali diverse senza attentare alla confessione dell'unica fede e alla comunione di carità che dalla fede scaturisce.
Un secondo valore intrinseco al repertorio che qui viene reso disponibile è la qualità teologica e spirituale dei testi. La ricca ed intensa meditazione cristologica, ecclesiologica e mariologica delineata dai canti dei tempi forti, si sviluppa senza soluzione di continuità in un'altrettanto ricca ed intensa narrazione della multiforme ' santità cristiana nei canti del proprio e del comune dei santi.
Un terzo ed ultimo valore è di natura squisitamente estetica e culturale. Con la custodia e il rilancio della sua antica tradizione canora e musicale, la Chiesa ambrosiana si fa attenta promotrice di una solida cultura storico-musicale ed estetico-musicale non solo per il popolo cristiano, ma anche per tutti coloro che, pur non professando la fede della Chiesa, sanno apprezzare il patrimonio storico, umano ed artistico, che la fede ha originato nel corso dei secoli.
Auspico dunque che questa edizione profondamente rinnovata, e maggiormente fedele alla genuina tradizione ambrosiana, dell'Antiphonale Missarum venga accolta con favore sia da coloro che già praticano il canto ambrosiano, sia da chi, sensibile alla sua bellezza, voglia aprirsi con fiducia alla sua pratica, a lode e gloria "dell'unico Dio nella Trinità e della Trinità nell'Unità" (cf. Simbolo detto atanasiano).
Card. Dionigi Tettamanzi
Milano, 7 dicembre Solennità di Sant'Ambrogio
I due libri sopra menzionati hanno però avuto parecchie critiche dagli esperti di canto ambrosiano.
Critiche che sono sintetizzate in questo post che l'utente "doctorangelicus", esperto in materia, ha fatto nel forum in occasione della pubblicazione del libro "Antifonale Ambrosiano" (vedere dettagli qui di seguito).
La pubblicazione a cui si fa riferimento nel post è la seguente:L'unica edizione ufficiale del canto milanese (comunemente detto ambrosiano), approvata dalla S. Sede, è quella dei due volumi pubblicati ai tempi del card. Schuster e curati da p. G. Suñol OSB: Vesperale e Antiphonale Missarum (più alcuni libri minori).
Queste edizioni furono compilate in tempi molto rapidi e con le sole forze di p. Sunol, per cui la critica ebbe ragione di rintracciarvi varie mancanze; alcune di queste le riscontriamo oggi ancor maggiormente, a partire dall'apparato di segni esecutivi (trattini orizzontali e verticali, punti ecc.) veramente molto presente e concepito secondo il cosiddetto Metodo di Solesmes.
Va tuttavia ammesso che nella sostanza, a parte qualche errore di una certa entità, si tratta di una edizione tutt'altro che disprezzabile.
In anni recenti è uscito un cosiddetto "nuovo Antiphonale Missarum", che (sia chiaro) non è un'edizione ufficiale, sul quale ci sarebbe da scrivere un libro: in parole povere, è l'assurdo tentativo di realizzare un Antifonario "veramente ambrosiano" (!!!!) utilizzando solo brani che apparterrebbero a un ipotetico fondo primitivo, eliminando tutti i pezzi provenienti da altri repertori (come il gregoriano) e a Milano ripresi e rielaborati secondo il proprio stile, secondo una prassi caratteristica del canto milanese.
Sulle modalità a dir poco criticabili di questa operazione non dico nulla: lascio la parola agli articoli a suo tempo apparsi sulla Rivista Internazionale di Musica Sacra a firma di musicologi autorevoli quali Giacomo Baroffio e Luca Ricossa.
Ora si trattava di pubblicare (vedi dettagli del libro Antifonale Ambrosiano appena più sotto) non già un Antifonario completo, che richiederebbe un lavoro ed energie enormi, tanto più dopo il fallimento sostanziale di tale citata edizione, quanto di offrire alle parrocchie (e speriamo al Seminario) una raccolta di canti tale da rendere ancora possibile cantare una messa e un vespro in ambrosiano.
Naturalmente l'operazione è stata fatta guardando in faccia la realtà: il canto ambrosiano è fondamentalmente sparito dall'uso. Si tratta dunque di ri-partire da un repertorio di base, senza però fare, come in altre recenti pubblicazioni, delle raccoltine di soli canti semplici: si è dato spazio anche a pezzi di una certa complessità.
Come edizione-base si è conservata quella ufficiale (Schuster-Sunol), correggendo errori materiali e soprattutto sfoltendo l'apparato di segni aggiuntivi, spesso arbitrari o fuorvianti. Una delle correzioni più eclatanti è l'eliminazione del bemolle dal Credo, restituendo la melodia alla tradizione costante dei manoscritti e all'uso della Cattedrale che fino agli anni '30, cioè fino all'avvento dell'ed. Sunol, sempre lo cantò senza il si bemolle.
Antifonale Ambrosiano
a cura di Ferruccio Ferrari e con la cosulenza musicologica di Angelo Rusconi
edizione: Lucca, LIM 2011
pagine 272 + 2 CD
formato 17×24 • cartonato
Euro --
ISBN 978-88-7096-626-8
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Vista quindi l'importanza dei due volume pubblicati a cura dal card. Schuster e dell'abate Suñol, grazie all'iniziativa ed alla disponibilità degli utenti "Dies irae" e "davidthegray", è ora disponibile la scannerizzazione dei:
Liber Vesperalis e Antiphonale Missarum juxta ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanensis
pubblicati con decreto del card. Schuster.
Lo scan, in formato Pdf del Vesperale, lo si può trovare qui:
Liber Vesperalis juxta ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanensis (1939, a cura di Gregorio Maria Suñol)
Qui invece lo scan in formato PDf dell'Antiphonale:
Antiphonale Missarum juxta ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanensis (1935, a cura di Gregorio Maria Suñol)
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Sussidi liturgico - musicali della Diocesi di Milano
- Elenco dettagliato delle edizioni dei sussidi musicali attualmente disponibili.
https://www.chiesadimilano.it/serviz...lano-1672.html- Testo e spartito dei canti che vengono proposti nel foglietto “Celebriamo la domenica” (ed. Ancora) di rito ambrosiano e i sussidi per gli animatori liturgico musicali .
https://www.chiesadimilano.it/serviz...anti-liturgici