Cronache della Diocesi di Acireale
Anno Domini MMXX
Cronache della Diocesi di Acireale
Anno Domini MMXX
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
2. DATI STATISTICI
La diocesi di Acireale (in latino: Dioecesis Iaciensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Catania, appartenente alla regione ecclesiastica Sicilia.
Nel 2018 su una popolazione di 234.170 persone contava 230.180 battezzati, corrispondenti al 98,3% del totale. E' estesa 665 Kmq.
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
3. Storia e territorio
A. Territorio
La diocesi comprende 18 comuni nella parte settentrionale della città metropolitana di Catania: Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Acireale, Aci Sant'Antonio, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Milo, Piedimonte Etneo, Randazzo, Riposto, Sant'Alfio, Valverde e parte del comune di Santa Venerina.
Sede vescovile è la città di Acireale, dove si trova la cattedrale di Maria Santissima Annunziata.
Il territorio si estende su una superficie di 665 km² ed è suddiviso in 112 parrocchie, raggruppate in 6 vicariati.
B. Storia.
La storia della diocesi acese è molto travagliata. Già a partire dal XVI secolo erano molto forti le istanze del clero e della popolazione locale che, abituata ad essere direttamente soggetta ai regnanti e godere quindi di diversi benefici perché appunto reale (nel senso di demaniale), era allora nel territorio del potente abate-vescovo di Catania. La costruzione di un maestoso tempio nella piazza Duomo, inizialmente come chiesa matrice dedicata a Maria Santissima Annunziata e che poi diverrà cattedrale, può essere portato ad esempio più emblematico del desiderio della città di aver un suo vescovo.
Tuttavia si dovette attendere sino al 1838, quando Ferdinando II di Borbone, in visita in segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata nei tumulti anti-borbonici del 1820 e del 1837, emise il primo decreto istitutivo della diocesi. Il pontefice Gregorio XVI il 27 giugno 1844, con la bolla Quodcumque ad catholicae religionis incrementum, eresse canonicamente la diocesi: essa doveva comprendere cinque comuni estrapolati dalla diocesi di Catania e nove comuni dell'arcidiocesi di Messina.
«Tuttavia diverse circostanze, talune previste, altre decisamente avverse, ritardarono di ben 28 anni l'esecuzione delle Lettere Apostoliche di erezione della Diocesi».[3] Infatti la bolla Quodcumque ad catholicae, a causa dell'opposizione manifestata dalle due diocesi da cui veniva ricavato il territorio di Acireale, conteneva espressamente la clausola che l'erezione della nuova diocesi doveva avere effetto solo dopo la morte dei vescovi di Catania (Felice Regano) e di Messina (Francesco di Paola Villadecani). Questi morirono entrambi nel 1861, ma a causa delle difficoltà intercorse fra Italia e Santa Sede dopo l'unità, l'esecuzione della bolla pontificia fu ritardata di altri anni.
Finalmente il 19 marzo 1872 la Congregazione Concistoriale nominò Giovanni Battista Guttadauro di Reburdone, vescovo di Caltanissetta, esecutore della bolla di erezione, che venne pubblicata ad Acireale il 3 giugno successivo con il decreto esecutoriale: da questo momento inizia ufficialmente la vita della diocesi. Il 22 luglio con il decreto Nova constitutadella Congregazione Concistoriale fu dichiarata diocesi immediatamente soggetta alla Santa Sede ed il 29 luglio papa Pio IX procedeva alla nomina del primo vescovo, il giovane sacerdote agrigentino Gerlando Maria Genuardi, che fece il suo ingresso solenne in diocesi il 10 novembre.
Il vescovo Genuardi visitò la diocesi nel 1875, in seguito pubblicò «la Constitutio prosynodalis con l'intento di avviare le strutture organizzative essenziali, mettendo ordine nella vita ecclesiale diocesana»[4]; la sua principale opera fu l'istituzione, nel 1881, del seminario diocesano, nel quale furono formati diversi futuri vescovi, tra cui i suoi due immediati successori, Giovanni Battista Arista (1907-1920) e Salvatore Bella (1920-1922); quest'ultimo, nel 1921, istituì 42 nuove parrocchie, mettendo fine a quella prassi, ereditata dalla diocesi di Catania, di considerare il vescovo l'unico parroco della diocesi. Durante il lungo episcopato di Salvatore Russo (1932-1964) fu celebrato il primo sinodo diocesano (1957).
Dal 2 dicembre 2000, in forza della bolla Ad maiori consulendum di papa Giovanni Paolo II, la diocesi è diventata suffraganea dell'arcidiocesi di Catania.
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
4. Cronotassi dei Vescovi
- Gerlando Maria Genuardi † (29 luglio 1872 - 4 giugno 1907 deceduto)
- Giovanni Battista Arista, C.O. † (4 novembre 1907 - 27 settembre 1920 deceduto)
- Salvatore Bella † (17 dicembre 1920 - 29 marzo 1922 deceduto)
- Fernando Cento † (22 luglio 1922 - 24 giugno 1926 nominato arcivescovo titolare di Seleucia Pieria)
- Evasio Colli † (30 ottobre 1927 - 7 maggio 1932 nominato vescovo di Parma)
- Salvatore Russo † (11 agosto 1932 - 8 aprile 1964 deceduto)
- Pasquale Bacile † (5 luglio 1964 - 30 novembre 1979 dimesso)
- Giuseppe Malandrino (30 novembre 1979 - 19 giugno 1998 nominato vescovo di Noto)
- Salvatore Gristina (23 gennaio 1999 - 7 giugno 2002 nominato arcivescovo di Catania)
- Pio Vittorio Vigo (15 ottobre 2002 - 26 luglio 2011 ritirato)
- Antonino Raspanti, dal 26 luglio 2011
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
5. Santi PatroniSanta Venera vergine e martire (patrona), Maria Santissima della Purità (compatrona principale), san Camillo de Lellis(compatrono), sant'Espedito martire (compatrono), san Michele Arcangelo (compatrono), san Sebastiano martire (compatrono).
La festa del compatrono San Sebastiano, che si svolge il 20 gennaio o, a volte, per motivi climatici il 27 gennaio (la c.d. "ottava") è molto sentita ad Acireale Città e in tutta la Diocesi. La festa principale di Santa Venera, patrona della Città e della Diocesi è il 26 luglio in concomitanza con la memoria universale dei Santi Anna e Gioacchino, non molto sentita ad Acireale Città perché coincide con la festa della patrona.
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
Nella diocesi si trovano sette basiliche minori: la cattedrale, Santi Pietro e Paolo e San Sebastiano martire ad Acireale; San Filippo d'Agira ad Aci Catena; San Giacomo e Maria Santissima della Catena a Castiglione di Sicilia; Santa Maria Assunta a Randazzo; San Pietro a Riposto.6. Basiliche e Santuari
Inoltre comprende sette santuari: Maria Santissima di Loreto ad Acireale, Santa Maria della Vena a Vena (frazione di Piedimonte Etneo), Maria Santissima a Valverde, Beata Maria Vergine del Carmelo a Randazzo, Maria Santissima della Catena ad Aci Catena, San Gerardo Maiella a Piedimonte Etneo, e Santa Maria della Strada a Giarre.
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
Il Vescovo della Diocesi Mons. Antonino Raspanti,
motto < Humilitas ac dulcedo>
insediato il 26 luglio 2011
Così il Vescovo in questa sera del "GIOVEDI' SANTO" nel suo messaggio ai Presbiteri della Diocesi..
“Cristo è risurrezione e vita, aiutiamo l’umanità a tornare a Dio”
http://www.diocesiacireale.it/2020/0...tornare-a-dio/
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
Lodevole iniziativa della Diocesi di Acireale
Il Triduo Pasquale
Sussidio per la Famiglia in tempo di Coronavirus
http://www.diocesiacireale.it/2020/0...i-coronavirus/
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
]
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)
Oggi lunedì 13 aprile fra l'ottava di Pasqua,
un momento della Santa Messa celebrata dal vescovo mons. Nino Raspanti.
Ultima modifica di sobiesky; 13-04-2020 alle 21:41
<Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>. (Matteo 24,32-35)