Il territorio
Diocesi di Novara
La diocesi di Novara si trova al confine orientale del Piemonte, tra i fiumi Sesia e Ticino.
Ha un’estensione di 4.283 kmq, un vasto territorio delimitato a Nord dalla Confederazione Svizzera, a Est dalle province di Varese e di Milano, a Sud dalla provincia di Pavia, a Ovest da quelle di Vercelli, di Biella e di Aosta. È la più estesa diocesi del Piemonte e la seconda per numero di battezzati dopo l’arcidiocesi di Torino. Amministrativamente comprende quasi tutta la provincia di Novara l’intera provincia del Vco e, in provincia di Vercelli, tutta la Valsesia da Borgosesia ad Alagna, più Villata nella Bassa.
Sotto l’aspetto ecclesiale confina con le diocesi di Milano, Vigevano, Vercelli, Biella, Aosta e le svizzere Sion e Lugano. È suffraganea dell’arcidiocesi di Vercelli e appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte Valle d’Aosta. In tutto le parrocchie sono 346, suddivise in 27 Unità Pastorali Missionarie, che a loro volta si trovano in sei vicariati.
Il Santo Patrono
I primi cristiani, secondo le testimonianze che possediamo, si stabiliscono a Novara verso la metà del IV secolo. Il primo vescovo che con certezza si insedia nell’attuale Piemonte orientale fu Eusebio, che troviamo a Vercelli verso il 345. La prima segnalazione scritta dell’esistenza di un comunità cristiana, con dei presbiteri, a Novara, è proprio un lettera del vescovo vercellese, scritta dall’esilio di Scitopoli; probabilmente era lo stesso vescovo di Vercelli che si prendeva cura di questa comunità.
Nella tradizione novarese è però rimasta viva l’idea di attribuire ad Ambrogio (vescovo di Milano dal 374 al 397) l’iniziativa di creare un vescovo per la comunità di Novara. Secondo questa prospettiva, ripresa e sostenuta poi nella Vita Sancti Gaudentii medievale, il primo vescovo fu Gaudenzio, scelto da Ambrogio e consacrato dal suo successore Simpliciano (vescovo di Milano dal 397 al 401).
Dal punto di vista strettamente critico, di Gaudenzio non sappiamo quasi nulla. Si ritiene che egli fu vescovo dal 398 fino alla sua morte nel 418. Le fonti storiche non permettono neppure di stabilire il giorno esatto della sua morte. A Novara esistono due dittici eburnei: il “Dittico del Duomo”, detto anche “Dittico del Patrizio” (conservato presso i musei della canonica della Cattedrale) del V secolo e il “Dittico consolare di San Gaudenzio” (conservato presso l’archivio della basilica di san Gaudenzio) del VI secolo. Nelle valve interne di questi dittici sono riportati gli elenchi dei vescovi di Novara, scritti in epoca medievale. Entrambi gli elenchi sono concordi nel segnalare il nome del primo vescovo Gaudenzio.
La Vita, scritta nel medioevo, che influenzerà la devozione, la tradizione popolare e tutte le rappresentazioni artistiche successive, si situa in un diverso contesto, utilizzando lo strumento agiografico, intriso di formule stereotipiche, per celebrare e rafforzare la chiesa episcopale, senza fornire nessun apporto storico-critico per le vicende del primo presule.
Tutti gli elementi popolarmente caratteristici della vita di Gaudenzio, come la sua nascita ad Ivrea, lo spegnimento dell’incendio scoppiato in città, l’incontro con Ambrogio e il miracolo dei fiori, i prodigi di guarigione compiuti, la narrazione della sua morte, appartengono alla tradizione agiografica altomedievale, e pur non essendo – in linea di principio – falsi, sono tuttavia destituiti di ogni fondamento critico.
Per informazioni sulla Basilica di San Gaudenzio, visitare la pagina dedicata.
La Chiesa Cattedrale
La Chiesa Cattedrale è la “Chiesa Madre” della Diocesi di Novara. È dedicata a Santa Maria Assunta. In essa celebra il Vescovo con il suo Presbiterio nelle feste e negli eventi più significativi della vita diocesana.
Con il Concordato ha assunto una personalità giuridica (art. 30) in totale indipendenza amministrativa dall’Ente Capitolo e dall’Ente Parrocchia. È un ente ecclesiastico civilmente riconosciuto per antico possesso di stato, iscritto nelle persone giuridiche della Prefettura di Novara. La gestione è di responsabilità del vescovo (can 1280) che, tramite il Delegato vescovile, in collaborazione con il Prefetto del Capitolo, il Parroco della Parrocchia Santa Maria e l’Economo diocesano, provvede alla gestione liturgico – pastorale e amministrativa dell’Ente. Il legale rappresentante delegato dal vescovo è mons. Walter Pietro Ruspi.
Il Vescovo mons. Franco Giulio Brambilla
Mons. Franco Giulio Brambilla è nato a Missaglia (Lc) nel 1949. È stato ordinato sacerdote il 7 giugno 1975 dall’arcivescovo di Milano, il card. Giovanni Colombo. Dopo l’ordinazione ha perfezionato i suoi studi alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, prima ottenendo la Licenza (1977) e poi conseguendo nel 1985 la Laurea, con un lavoro su La cristologia di Schillebeeckx.
Ha insegnato Sacra Scrittura, Teologia spirituale e Antropologia Teologica nel Seminario di Seveso fino al 1985. Nella Sezione Parallela del Seminario di Venegono Inferiore, ha insegnato Cristologia e Antropologia Teologica. È stato Vicedirettore della stessa Sezione del Seminario dal 1986 al 1993 e poi Direttore dal 1993 al 2003. In seguito è diventato Direttore del Ciclo Istituzionale della Facoltà Teologica fino al 2006. È stato professore ordinario di Cristologia e Antropologia Teologica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e Preside della stessa Facoltà dal 2006 al 2012.
Il 13 luglio 2007 Papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di Tullia. È stato ordinato vescovo nella cattedrale di Milano dall’arcivescovo di Milano, il card. Dionigi Tettamanzi, il 23 settembre 2007, che lo ha scelto come Vicario episcopale per la cultura.
Il 24 novembre 2011 è stato nominato Vescovo di Novara, succedendo al card. Renato Corti. Ha fatto l’ingresso in Diocesi il 5 febbraio 2012.
È stato membro della Commissione episcopale per la Dottrina della fede e la Catechesi della CEI (fino al 2015) e Presidente del Comitato per gli Studi superiori di teologia e Scienze religiose (fino al 2014). Nel 2015 è stato eletto Vicepresidente della CEI per il Nord e nominato tra i membri del Sinodo ordinario sulla Famiglia dell’ottobre 2015. Nell’aprile del 2014 ha indetto il XXI Sinodo della Chiesa novarese, che si è concluso, dopo un anno “ad experimentum”, con la promulgazione del Libro sinodale, il 29 settembre del 2017.
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Fonte: http://www.diocesinovara.it
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