
Originariamente Scritto da
Evagrio Pontico
Caro, che il nuovo rito dovesse sostituire il vecchio lo disse San Paolo VI decenni fa.Le assicuro che non stava scherzando: nessuno fa una riforma per poi dire "fate vobis". Rilevato un problema di dura cervice di alcuni (pochi) si è scelto di assecondarli sperando che il problema si esaurisse in modo fisiologico o rimanesse contenuto (problema perché un cattolico che non si piega alla volontà di Roma in materia liturgica è ed ha un problema). Rilevato che i "pochi" sono diventati "meno pochi" e che l'uso del vecchio messale è diventato il cavallo di Troia per infiltrare la Chiesa e le parrocchie con gente e ideologie deleterie (non è casuale che soggetti come l'ex nunzio Viganò sia diventato improvvisamente un tridentino prima di farsi leader della componente cattolica dei messaggi cimenti no vax e similari) o per dare la stura ad un ribelli amo antiromano (vedasi l'invito a resistere di oggi dell'abate Barthe), si è scelto di tornare alla disciplina, senza usare il pugno di ferro ma lasciando comunque spazi alle dure cervici per proseguire nelle proprie attività (in condizioni di non nuocere e, finalmente, sotto rigoroso controllo del Vescovo). Mi pare una misura ragionevole e temperata.