Ti ho già risposto in precedenza che la misericordia non è assecondare i capricci, la misericordia cristiana è in vista del bene superiore non delle cose passeggere e, se per raggiungere il bene superiore si deve dire di no, è misericordia dire no.
Se in nome della misericordia si nasconde l'immondizia sotto il tappeto stiamo proprio sbagliando, quella non è misericordia è stupidità.
Il tuo esempio è doppiamente sbagliato: 1. perché non si parla delle esternazioni di un prete ma di una vera e propria corrente di pensiero, che interessa interi gruppi di persone. 2. perché non è stato buttato via niente, è stata solo ridimensionata la cosa, e aumentata la sorveglianza, che è l'unico modo di "eliminare quel marcio" se non vogliamo usare scomuniche e roghi.
Ho il dubbio che tu non abbia ben conscia quale sia la situazione conseguente al motu proprio, perché parli come se fossero state proibite le celebrazioni V.O. quando invece sono state ridimensionate, che è proprio quello che si fa nei casi portati da te come esempio, a parte Sodoma e Gomorra che non c'entra proprio nulla, è un esempio assolutamente fuoriluogo.
Ripeto, inoltre, che non si tratta di singoli ma di interi gruppi.
Scavalcare l'autorità di chi può darti un'effettiva valutazione della realtà ecclesiale non strettamente romana (intesa come inerente la diocesi di Roma) sarebbe un atto di grandissima incoscienza e dubito fortemente che Benedetto XVI abbia scavalcato i vescovi. Queste cose si fanno, generalmente, dopo aver proprio consultato le realtà locali, che sono quelle che fanno testo, perché la Chiesa è universale non romana (sempre inteso come diocesi di Roma) e vanno pesate le decisioni alla luce dell'intero orbe. Non so se Benedetto XVI si consultò in maniera universale prima del motu proprio, ma so che l'attuale motu proprio deriva da un consulto universale avvenuto nei tempi appena da poco trascorsi.