Perché nel discorso della montagna Gesù ordina di processare nel Sinedrio chi dà dello stolto a qualcuno?
Perché nel discorso della montagna Gesù ordina di processare nel Sinedrio chi dà dello stolto a qualcuno?
Mi accusano di essere preconciliare ma mi consolo pensando che anche Gesù lo era
Subito prima del passo che citi Gesù dice: «Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio» (Mt 5, 22). Quando si parla del «giudizio» si intende il tribunale cittadino (formato da 23 persone) che giudicava le piccole cause; il Sinedrio, invece, era formato da 70 persone ed era il supremo tribunale dei Giudei: era riservato alle pene più severe e ai delitti più importanti.
Si comprende quindi che Gesù con questa affermazione vuole far capire la gravità e l’importanza dei peccati contro la virtù della carità e contro il prossimo. È questo ben chiaro quando ritiene questi peccati commessi direttamente su di Lui (cfr. Mt 25, 40).
È chiaro che il Signore non si riferisce alla parola «stupido» detta quasi come scherzo o quasi per ridere, come sinonimo di disavvedutezza, cosa che spesso accade nel nostro tempo, ma a quando si insulta il fratello in maniera inequivocabile e con grande pesantezza. Gesù vuol far capire quanto grave sia l’atto di insultare e di ingiuriare il proprio prossimo.
Citazione biblica da: La Sacra Bibbia, Libreria Editrice Vaticana, Conferenza Episcopale Italiana, © Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, 2008.
«Facciamo che la nostra vita sia una luce di Cristo;
insieme porteremo la luce del Vangelo all’intera realtà» (Papa Francesco).
Un detto dice: bisogna camminare tre lune nelle scarpe di un altro per capirlo appieno
I carri di Dio sono miriadi, migliaia gli arcieri: il Signore è tra loro, sul Sinai, in santità. (Salmo 68, 18)