Ho letto del cardinal Schuster che ricevette prima la cresima il 2 aprile 1887 da monsignor Giulio Lenti e poi la prima comunione il giorno di Pentecoste dell'anno 1890. Si tratta di un'eccezione o di una possibilità?
Ho letto del cardinal Schuster che ricevette prima la cresima il 2 aprile 1887 da monsignor Giulio Lenti e poi la prima comunione il giorno di Pentecoste dell'anno 1890. Si tratta di un'eccezione o di una possibilità?
L'iter sacramentale storicamente corretto sarebbe proprio Battesimo-Cresima-Comunione, solo in un secondo tempo la Chiesa ha posposto la Cresima alla Comunione.
Fino agli inizi del secolo scorso, comprendendo la forza del sacramento della Confermazione, se un bambino era in pericolo di vita e non era cresimato, si faceva richiesta urgente perché gli fosse amministrata.
Il Catechismo di san Pio X (1908), ad esempio, dice che l'età per ricevere la Cresima è "sette anni circa", quella per la Comunione "l'età in cui il fanciullo è capace di accostarvisi con le dovute disposizioni".
Nel 1910, poi, sempre san Pio X stabilirà che l'età per ricevere la Comunione è "sette anni" e la Cresima subirà, così, uno spostamento, che poco ci manca la faranno fare insieme all'unzione degli infermi.
Molti liturgisti spingono perché si ritorni all'esatta successione dei sacramenti per riscoprirne il senso più profondo.
vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.
Permetto di aggiungere all'esimio moderatore che non solo storicamente, ma (tuttora) anche liturgicamente è la scansione che si segue. Nel Rito della Iniziazione Cristiana degli Adulti prima si viene crismati, poi ci si comunica. Con diversa pregnanza (non entro nel merito della discussione pratica e accademica) avviene la stessa cosa nel Battesimo dei bambini. Nel Rito cattolico bizantino questa è la normalità, perchè ancora tutta l'iniziazione cristiana si riceve al battesimo, come è logico che sia.
Crediamo in un solo Dio, non in un Dio solo!