19 Giugno
II DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Anno C
Liturgia vigiliare vespertina:
SALUTO
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
RITO DELLA LUCE
Se tu vivi con Dio,
rifuggi dalla notte.Egli è la luce:
non c'è tenebra in lui.
Chi è con Dio cammina nella luce
e vive in comunione coi fratelli.Egli è la luce:
non c'è tenebra in lui.
Se tu vivi con Dio,
rifuggi dalla notte.Egli è la luce:
non c'è tenebra in lui.
INNO
Testo originale latino
O lux, beáta Trínitas
et principális Únitas,
iam sol recédit ígneus:
infúnde lumen córdibus.
Te mane laudum cármine,
te deprecémur véspere;
te nostra supplex glória
per cuncta laudet saécula.
Christum rogémus et Patrem
Christi Patrísque Spíritum;
unum potens per ómnia,
fove precántes Trínitas. Amen. |
Traduzione ritmica
O Dio, trino e unico,
ora che il giorno è al termine,
con la tua luce splendida
i nostri cuori illumina.
Noi t’innalziamo il cantico
all’alba e ancora al vespero;
cantiamo a Te la gloria
ora e per tutti i secoli.
O Trinità santissima,
che l’universo domini,
Padre e Figlio e Spirito,
sostieni chi ti supplica. Amen. |
Versione italiana cantabile
O Dio, Signore uno e trino,
nell'ora in cui il giorno tramonta
accendi all'eterna tua luce
i cuori che invocano pace.
La lode il mattino eleviamo,
a te il nostro inno la sera:
felici e adoranti, la gloria
nei secoli a te canteremo.
Il Cristo e il Padre preghiamo
nell'unico Amore infinito:
ascolta, Signore uno e trino,
chi implora con umile cuore. Amen. |
Traduzione
O Trinità beata, unico Dio,
ora che muore il giorno
all’eterna tua luce
accendi i nostri cuori.
Ascende a te la lode mattutina,
a te nel vespero il canto:
a te, adoranti, la gloria
eleveremo nei secoli.
A Cristo e al Padre salga la preghiera,
salga allo Spirito del Padre e di Cristo:
unico Dio, Trinità beata,
riscalda del tuo amore chi ti implora. Amen. |
RESPONSORIO
Cantiamo lode al Figlio di Dio,
unico nostro Signore:egli è risorto e ci ha redenti.
Alleluia.
Lo dicano i riscattati dal Signore,
che egli ha liberato dalla mano del nemico:egli è risorto e ci ha redenti.
Alleluia.
VANGELO DELLA RISURREZIONE
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Luca (24, 1-8)
Il primo giorno della settimana, al mattino presto le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». Ed esse si ricordarono delle sue parole.
Cristo Signore è risorto!
SALMELLO
«Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente
– dice il Signore –.Ero morto,
ma ora vivo per sempre». Alleluia.
«Dio mi ha detto: “Tu sei mio figlio:
oggi ti ho generato”.Ero morto,
ma ora vivo per sempre». Alleluia.
ORAZIONE
O Dio onnipotente ed eterno, che nella Pasqua del tuo Figlio hai offerto agli uomini il patto della riconciliazione e della pace, donaci di testimoniare nella vita il mistero che celebriamo nella fede. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Segue la Messa del Giorno con la LETTURA, il CANTO AL VANGELO e il VANGELO.
Dopo il Vangelo tutto prosegue come di solito fino alla Comunione e dopo la Comunione si canta il Magnificat con la relativa antifona.
ANTIFONA
Il popolo redento, l’Israele di Dio,
chiamato a libertà e all’onore dei figli, *
magnifica i prodigi del Dio suo salvatore.
CANTICO DELLA BEATA VERGINE MARIA
L'anima mia *
magnifica il Signore
e il mio spirito esulta *
in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria.
L'anima mia magnifica il Signore.
Alla fine, ripetuta l’antifona si aggiungono i tre Kyrie eleison. La celebrazione si conclude con l’orazione dopo la comunione e la benedizione, prima della quale si potranno dare eventuali avvisi.
Messa del giorno:
ALL’ INGRESSO
Il Signore è la mia luce e la mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore difende la mia vita:
di chi avrò paura?
Si dice il Gloria.
ALL’ INIZIO DELL’ ASSEMBLEA LITURGICA
Concedi, o Dio, ai tuoi figli la salute e la serenità dello spirito, infondi nei cuori il disgusto per ogni forma di male e il desiderio ardente del bene; fa’ che la nostra vita si adorni di opere giuste, meritando così di essere da te benedetta e sempre difesa dalla tua grazia. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
LETTURA
Lettura del libro del Siracide (18, 1-2. 4-9a. 10-13)
Colui che vive in eterno ha creato l’intero universo.
Colui che vive in eterno ha creato l’intero universo.
Il Signore soltanto è riconosciuto giusto.
A nessuno è possibile svelare le sue opere
e chi può esplorare le sue grandezze?
La potenza della sua maestà chi potrà misurarla?
Chi riuscirà a narrare le sue misericordie?
Non c’è nulla da togliere e nulla da aggiungere,
non è possibile scoprire le meraviglie del Signore.
Quando l’uomo ha finito, allora comincia,
quando si ferma, allora rimane perplesso.
Che cos’è l’uomo? A che cosa può servire?
Qual è il suo bene e qual è il suo male?
Quanto al numero dei giorni dell’uomo, cento anni sono già molti.
Come una goccia d’acqua nel mare e un granello di sabbia,
così questi pochi anni in un giorno dell’eternità.
Per questo il Signore è paziente verso di loro
ed effonde su di loro la sua misericordia.
Vede e sa che la loro sorte è penosa,
perciò abbonda nel perdono.
La misericordia dell’uomo riguarda il suo prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore il suo gregge.
Parola di Dio.
SALMO
dal Sal 135(136)
R. Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Dio degli dèi,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Signore dei signori,
perché il suo amore è per sempre.
Lui solo ha compiuto grandi meraviglie,
perché il suo amore è per sempre. R.
Ha creato i cieli con sapienza,
perché il suo amore è per sempre.
Ha disteso la terra sulle acque,
perché il suo amore è per sempre.
Ha fatto le grandi luci:
perché il suo amore è per sempre. R.
Il sole, per governare il giorno,
perché il suo amore è per sempre.
La luna e le stelle, per governare la notte,
perché il suo amore è per sempre. R.
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 18-25)
La creazione, sottoposta alla caducità, geme nelle doglie.
Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
Alleluia.
Guardate gli uccelli del cielo, dice il Signore:
non raccolgono nei granai;
eppure il Padre vostro celeste li nutre.
Alleluia.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo (6, 25-33)
Non preoccupatevi di quello che mangerete. Cercate il regno.
In quel tempo. Il Signore Gesù ammaestrava le folle dicendo: «Io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta».
Parola del Signore.
DOPO IL VANGELO
Dio regna nel suo santuario.
Egli, che ci raccoglie nella sua casa
come figli uniti e concordi,
darà forza e vigore al suo popolo.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Ascolta, o Dio che tutto puoi, le nostre suppliche e concedi benevolo il frutto della tua consueta misericordia a tutti coloro che inviti a confidare nel tuo amore di padre. Per Cristo nostro Signore.
Si dice il Credo.
SUI DONI
La tua azione santificatrice, o Dio vivo e vero, discenda sulle nostre offerte, e la partecipazione ai divini misteri ci astenga da ogni contagio di male e ci conduca al dono della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu hai tanto amato il mondo e tanta pietà hai provato per noi, da mandare il tuo Unigenito come redentore a condividere interamente la nostra vita, tranne che nel peccato. Così nel tuo Figlio fatto uomo ci hai amato tutti con un amore nuovo e più alto e nella sua obbedienza a questo disegno di grazia ci hai ridonato la primitiva ricchezza che nella disobbedienza della colpa era andata perduta. Per questa misericordia che ci ha salvato cantiamo la nostra gioia e, uniti ai cori degli angeli e dei santi, eleviamo l’inno di riconoscenza e di lode: Santo, Santo, Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Padre santo, conserva nel tuo nome
coloro che mi hai dato:
che siano una cosa sola
come noi lo siamo.
ALLA COMUNIONE
Gli angeli circondano adoranti l’altare
e i sacerdoti consacrano
il corpo e il sangue di Cristo,
cantando gioiosi:
«Gloria a Dio nell’alto dei cieli».
DOPO LA COMUNIONE
O Padre, che generosamente ci hai saziato col pane della salvezza, libera il nostro cuore da ogni nascosta ombra di colpa e difendici dalle insidie di ogni avverso potere. Per Cristo nostro Signore.