Testo originale latino
Inténde, qui regis Israel,
super chérubim qui sedes;
appáre Ephrem coram: éxcita
poténtiam tuam, et veni.
Veni, Redémptor géntium,
osténde partum Vírginis;
mirétur omne sæculum:
talis decet partus Deum.
Non ex viríli sémine,
sed mystico spirámine
Verbum Dei factum est caro,
fructúsque ventris flóruit.
Alvus tuméscit Vírginis,
claustrum pudóris pérmanet;
vexílla virtútum micant,
versátur in templo Deus.
Procédat e thálamo suo,
pudóris aula régia,
géminæ Gigas substántiæ,
alácris ut currat viam.
Egréssus eius a Patre,
regréssus eius ad Patrem,
excúrsus usque ad ínferos,
recúrsus ad sedem Dei.
Æquális ætérno Patri
carnis strophæo cíngere,
infírma nostri córporis
virtúte firmans pérpeti.
Præsépe iam fulget tuum,
luménque nox spirat novum,
quod nulla nox intérpolet,
fidéque iugi lúceat.
Iesu, tibi sit glória,
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu
in sempitérna sæcula. Amen. |
Traduzione ritmica
Pastore del tuo popolo
che regni sopra agli Angeli,
appari nella gloria
e con potenza salvaci.
O Redentor degli uomini,
Tu nasci da una Vergine:
i secoli stupiscano,
divina è la tua nascita!
Non l'uomo, ma lo Spirito,
entrato nella Vergine,
fa sì che il Verbo altissimo
divenga uomo fragile.
La Vergine è il suo tempio
col corpo intatto ed integro;
le sue virtù risplendono;
è Dio colui che vi abita.
E nasce tra gli uomini
il Figlio dell'Altissimo:
è pronto l'Unigenito
la sua vicenda a vivere.
Dal Padre è la sua origine
e torna al Padre in gloria:
discende fino agli inferi
e sale al ciel con giubilo.
Del Padre Tu l'immagine
prendi una carne misera;
Tu che sei Dio rafforzaci
per sempre nella grazia.
Già splende il tuo presepio,
la notte ecco s'illumina,
né più ci sono tenebre:
la fede ormai c'illumina.
Rendiamo lode altissima
al Figlio della Vergine,
col Padre e con lo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen. |
Versione italiana cantabile
Pastore tu sei d’Israele
e regni glorioso sugli angeli:
rivelati al popolo tuo
e vieni, potente Signore.
Salvezza degli uomini, vieni
nascendo da vergine pura.
Stupisca nel tempo la storia:
è un parto prodigio di Dio!
Arcano mistero dal Padre,
è dono di amore infinito.
Il Verbo di Dio si fa carne:
e germina il fiore promesso.
L’accoglie un grembo inviolato
di vergine santa e fedele:
il Forte di splendida reggia
inizia il cammino fra noi.
Venuto, Signore, da Padre,
a lui vittorioso ritorni:
disceso nell’ombra di morte,
tu sali a una luce abbagliante.
O tu che ora vivi eterno
vestito di membra mortali,
agli uomini fragili dona
il tuo eterno vigore.
Riluce il presepe a Betlemme:
la notte ci dona la luce!
Non vincano tenebre oscure,
ma splenda perenne la fede.
A te, o Gesù, sia lode,
che nasci da Vergine Madre,
col Padre e lo Spirito santo
e ora e sempre nei secoli. Amen. |
Traduzione
O tu che sei pastore d’Israele
e regni invitto sopra i Cherubini,
rivelati al tuo popolo,
Onnipotente, e vieni.
O Redentore degli uomini, vieni
nella tua nascita verginale!
Ogni età della storia stupisca:
è questo un parto che si addice a Dio.
Non da concorso d’uomo,
ma dall’azione arcana dello Spirito
il Verbo di Dio si è fatto carne:
così è germinato questo fiore.
Senza che il puro chiostro si disserri,
grembo di donna vergine è fecondo:
rifulge la virtù come un vessillo
e ci dichiara l’avvento del Re.
Esci da questo tàlamo nuziale,
splendida reggia di santo pudore,
d’impeto slanciati sulla tua strada,
o Forte che sussisti in due nature.
Tu sei venuto, Signore, dal Padre
e al Padre vittorioso fai ritorno:
disceso fino agli inferi,
sali alla gloria abbagliante di Dio.
O tu che vivi eterno,
di queste membra mortali rivestiti:
corrobori l’umana debolezza
l’eterno tuo vigore.
Riluce il povero presepe e la notte
spira una luce nuova:
nessuna tenebra la contamini,
ma la rischiari perenne la fede.
A te, Gesù, sia lode,
che sei nato da vergine,
con il Padre e lo Spirito
nella distesa dei secoli. Amen. |