Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: TESTI LITURGICI DELLA MESSA in Rito Romano (Anno Liturgico 2021-2022 - C - II)

  1. #131
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    V DOMENICA DI QUARESIMA

    Antifona d'Ingresso
    Sal 42, 1-2
    Fammi giustizia, o Dio,
    difendi la mia causa contro gente spietata;
    liberami dall’uomo perfido e perverso.
    Tu sei il Dio della mia difesa.

    Non si dice il Gloria.

    Colletta

    Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
    perché con la tua grazia possiamo camminare sempre
    in quella carità che spinse il tuo Figlio
    a consegnarsi alla morte per la vita del mondo.
    Egli è Dio, e vive e regna con te,
    nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Oppure:
    Dio di misericordia,
    che hai mandato il tuo Figlio unigenito
    non per condannare ma per salvare il mondo,
    perdona ogni nostra colpa,
    perché rifiorisca nel cuore
    il canto della gratitudine e della gioia.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Is 43, 16-21
    Ecco, faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.


    Dal libro del profeta Isaìa
    Così dice il Signore,
    che aprì una strada nel mare
    e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
    che fece uscire carri e cavalli,
    esercito ed eroi a un tempo;
    essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
    si spensero come un lucignolo, sono estinti:
    «Non ricordate più le cose passate,
    non pensate più alle cose antiche!
    Ecco, io faccio una cosa nuova:
    proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
    Aprirò anche nel deserto una strada,
    immetterò fiumi nella steppa.
    Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
    sciacalli e struzzi,
    perché avrò fornito acqua al deserto,
    fiumi alla steppa,
    per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
    Il popolo che io ho plasmato per me
    celebrerà le mie lodi».

    Salmo Responsoriale Salmo 125 (126)
    Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

    Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
    ci sembrava di sognare.
    Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
    la nostra lingua di gioia.

    Allora si diceva tra le genti:
    «Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
    Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
    eravamo pieni di gioia.

    Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
    come i torrenti del Negheb.
    Chi semina nelle lacrime
    mieterà nella gioia.

    Nell’andare, se ne va piangendo,
    portando la semente da gettare,
    ma nel tornare, viene con gioia,
    portando i suoi covoni.

    Seconda Lettura Fil 3, 8-14
    A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.


    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
    Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
    Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

    Canto al Vangelo Cf. Gl 2, 12-13
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
    perché io sono misericordioso e pietoso.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 8, 1-11
    Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
    Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
    Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
    Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

    Si dice il Credo.

    Sulle Offerte

    Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera
    e dona ai tuoi fedeli,
    che hai illuminato con gli insegnamenti della fede cristiana,
    di essere purificati dalla forza di questo sacrificio.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio della Passione del Signore I.

    Antifona alla Comunione Gv 8, 10-11

    «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
    «Nessuno, Signore».
    «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

    Dopo la Comunione
    Dio onnipotente,
    fa’ che rimaniamo sempre membra vive di Cristo,
    noi che comunichiamo al suo Corpo e al suo Sangue.
    Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

    Orazione sul popolo
    Benedici, o Signore, il tuo popolo,
    che attende il dono della tua misericordia,
    e porta a compimento i desideri che tu stesso hai posto nel suo cuore.
    Per Cristo nostro Signore.

  2. #132
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    V settimana di Quaresima
    Messa ad libitum


    Se nella domenica precedente non sono state proclamate le letture dell’anno A, è opportuno leggerle nel corso della settimana. In tal caso si dice la Messa del giorno con il prefazio di Lazzaro e con l’antifona alla comunione della domenica anno A.

    Prima Lettura 2 Re 4, 18b-21.32-37
    Si curvò su di lui e il corpo del bambino riprese calore.


    Dal secondo libro dei Re
    Un giorno [il figlio della donna di Sunam] uscì per andare dal padre presso i mietitori. Egli disse a suo padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo da sua madre». Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino sedette sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. Ella salì a coricarlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì.
    Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, coricato sul letto. Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. Quindi salì e si coricò sul bambino; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani sulle mani di lui, si curvò su di lui e il corpo del bambino riprese calore. Quindi desistette e si mise a camminare qua e là per la casa; poi salì e si curvò su di lui. Il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi.
    Eliseo chiamò Giezi [suo servitore] e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando lei gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». Quella entrò, cadde ai piedi di lui, si prostrò a terra, prese il figlio e uscì.

    Salmo Reponsoriale Dal Salmo 16 (17)
    Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

    Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
    sii attento al mio grido.
    Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
    sulle mie labbra non c'è inganno.

    Io t'invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
    tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole,
    mostrami i prodigi della tua misericordia,
    tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra.

    Custodiscimi come pupilla degli occhi
    all'ombra delle tue ali nascondimi.
    Io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
    al risveglio mi sazierò della tua immagine.

    Canto al Vangelo Cf. Gv 11, 25a.26
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore;
    chiunque crede in me non morirà in eterno.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 11, 1-45
    Io sono la risurrezione e la vita.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
    All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
    Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
    Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
    Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
    Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
    Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
    Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

    Prefazio
    La risurrezione di Lazzaro

    È veramente cosa buona e giusta,
    nostro dovere e fonte di salvezza,
    rendere grazie sempre e in ogni luogo
    a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
    per Cristo Signore nostro.
    Vero uomo come noi, egli pianse l’amico Lazzaro;
    Dio eterno, lo richiamò dal sepolcro;
    oggi estende a tutta l’umanità la sua misericordia,
    e con i santi misteri ci fa passare dalla morte alla vita.
    Per mezzo di lui ti adorano le schiere degli angeli e dei santi
    e contemplano la gloria del tuo volto.
    Al loro canto concedi, o Signore,
    che si uniscano le nostre voci nell’inno di lode

    Antifona alla Comunione Gv 11, 26
    «Chiunque vive e crede in me
    non morirà in eterno», dice il Signore.

  3. #133
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    4 aprile 2022
    Lunedì della V settimana di Quaresima

    Antifona d'Ingresso
    Sal 55, 2
    Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
    un aggressore tutto il giorno mi opprime.

    Colletta
    O Padre, che con il dono del tuo amore
    ci riempi di ogni benedizione, trasformaci in creature nuove,
    per essere preparati alla Pasqua gloriosa del tuo regno.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Dn 13, 1-9.15-17.19-30.33-62
    Io muoio innocente

    forma breve: testo tra parentesi quadre.

    La forma breve ha inizio con le parole: In quei giorni, la moltitudine condannò Susanna a morte. Allora Susanna...
    Dal libro del profeta Danièle
    In quei giorni, abitava a Babilonia un uomo chiamato Ioakìm, il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara bellezza e timorata di Dio. I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figlia secondo la legge di Mosè. Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa, ed essendo stimato più di ogni altro, i Giudei andavano da lui.
    In quell’anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani; erano di quelli di cui il Signore ha detto: «L’iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo». Questi frequentavano la casa di Ioakìm, e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavano da loro. Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito. I due anziani, che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un’ardente passione per lei: persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi.
    Mentre aspettavano l’occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo. Non c’era nessun altro al di fuori dei due anziani, nascosti a spiarla. Susanna disse alle ancelle: «Portatemi l’unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio fare il bagno».
    Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero: «Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e concediti a noi. In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle». Susanna, piangendo, esclamò: «Sono in difficoltà da ogni parte. Se cedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani. Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!». Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì.
    I servi di casa, all’udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa le stava accadendo. Quando gli anziani ebbero fatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perché mai era stata detta una simile cosa di Susanna.
    Il giorno dopo, quando il popolo si radunò nella casa di Ioakìm, suo marito, andarono là anche i due anziani, pieni di perverse intenzioni, per condannare a morte Susanna. Rivolti al popolo dissero: «Si faccia venire Susanna, figlia di Chelkìa, moglie di Ioakìm». Mandarono a chiamarla ed ella venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti. Tutti i suoi familiari e amici piangevano.
    I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa. Ella piangendo alzò gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore. Gli anziani dissero: «Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, è venuta con due ancelle, ha chiuso le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle. Quindi è entrato da lei un giovane, che era nascosto, e si è unito a lei. Noi, che eravamo in un angolo del giardino, vedendo quella iniquità ci siamo precipitati su di loro. Li abbiamo sorpresi insieme, ma non abbiamo potuto prendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito. Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non ce l’ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni». La moltitudine prestò loro fede, poiché erano anziani e giudici del popolo, e la condannò a morte.
    [Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me». E il Signore ascoltò la sua voce.
    Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!». Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi dire con queste tue parole?». Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, o figli d’Israele? Avete condannato a morte una figlia d’Israele senza indagare né appurare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei».
    Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha concesso le prerogative dell’anzianità». Daniele esclamò: «Separàteli bene l’uno dall’altro e io li giudicherò».
    Separàti che furono, Daniele disse al primo: «O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l’innocente. Ora, dunque, se tu hai visto costei, di’: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose: «Sotto un lentìsco». Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Già l’angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti squarcerà in due».
    Allontanato questi, fece venire l’altro e gli disse: «Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. Dimmi dunque, sotto quale albero li hai sorpresi insieme?». Rispose: «Sotto un léccio». Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco, l’angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due e così farti morire».
    Allora tutta l’assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salva coloro che sperano in lui. Poi, insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di avere deposto il falso, fece loro subire la medesima pena che avevano tramato contro il prossimo e, applicando la legge di Mosè, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.]

    Salmo Responsoriale Salmo 22 (23)
    Con te, Signore, non temo alcun male.

    Il Signore è il mio pastore:
    non manco di nulla.
    Su pascoli erbosi mi fa riposare,
    ad acque tranquille mi conduce.
    Rinfranca l’anima mia.

    Mi guida per il giusto cammino
    a motivo del suo nome.
    Anche se vado per una valle oscura,
    non temo alcun male, perché tu sei con me.
    Il tuo bastone e il tuo vincastro
    mi danno sicurezza.

    Davanti a me tu prepari una mensa
    sotto gli occhi dei miei nemici.
    Ungi di olio il mio capo;
    il mio calice trabocca.

    Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
    tutti i giorni della mia vita,
    abiterò ancora nella casa del Signore
    per lunghi giorni.

    Canto al Vangelo Gv 8, 12
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Io sono la luce del mondo, dice il Signore,
    chi segue me avrà la luce della vita.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 8, 12-20
    Io sono la luce del mondo.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù parlò [ai farisei] e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
    Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me».
    Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
    Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.

    Sulle Offerte
    O Signore, concedi ai tuoi fedeli,
    riuniti per celebrare i santi misteri,
    di offrirti come frutto della penitenza
    una coscienza pura e uno spirito rinnovato.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio della Passione del Signore I.

    Antifona alla Comunione Gv 8, 12

    Io sono la luce del mondo;
    chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
    ma avrà la luce della vita.

    Dopo la Comunione
    Rinvigoriti dalla benedizione dei tuoi sacramenti,
    ti preghiamo, o Signore:
    la loro forza ci purifichi sempre dal male
    e la sequela di Cristo affretti i nostri passi verso di te nella gloria.
    Per Cristo nostro Signore.

    Orazione sul popolo ad libitum
    O Signore, libera dai peccati il popolo che ti supplica,
    perché conduca una vita santa
    e non sia oppresso da alcuna avversità.
    Per Cristo nostro Signore.

  4. #134
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    Martedì della V settimana di Quaresima

    Antifona d'Ingresso
    Sal 26, 14
    Spera nel Signore, sii forte,
    si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

    Colletta
    Il tuo aiuto, Dio onnipotente,
    ci renda perseveranti nel tuo servizio,
    perché anche nel nostro tempo
    la tua Chiesa si accresca di nuovi membri
    e si rinnovi sempre nello spirito.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Nm 21, 4-9
    Il nostro Dio viene a salvarci.


    Dal libro dei Numeri
    In quei giorni, gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso, per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
    Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti».
    Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».
    Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 101 (102)
    Signore, ascolta la mia preghiera.

    Signore, ascolta la mia preghiera,
    a te giunga il mio grido di aiuto.
    Non nascondermi il tuo volto
    nel giorno in cui sono nell’angoscia.
    Tendi verso di me l’orecchio,
    quando t’invoco, presto, rispondimi!

    Le genti temeranno il nome del Signore
    e tutti i re della terra la tua gloria,
    quando il Signore avrà ricostruito Sion
    e sarà apparso in tutto il suo splendore.
    Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
    non disprezza la loro preghiera.

    Questo si scriva per la generazione futura
    e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
    «Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,
    dal cielo ha guardato la terra,
    per ascoltare il sospiro del prigioniero,
    per liberare i condannati a morte».

    Canto al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Il seme è la parola di Dio,
    il seminatore è Cristo:
    chiunque trova lui, ha la vita eterna.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 8, 21-30
    Avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che Io Sono.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
    E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
    Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
    Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

    Sulle Offerte
    Ti offriamo, o Signore,
    questo sacrificio di riconciliazione,
    perché le nostre colpe
    siano perdonate dalla tua misericordia
    e i nostri cuori incerti trovino in te guida sicura.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio della Passione del Signore I.

    Antifona alla Comunione Gv 12, 32

    «Quando sarò innalzato da terra,
    attirerò tutti a me», dice il Signore.

    Oppure: Gv 8, 28
    Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo,
    conoscerete che Io Sono.

    Dopo la Comunione
    Concedi, Dio onnipotente,
    che l’assidua partecipazione ai tuoi misteri
    ci avvicini sempre più ai beni eterni.
    Per Cristo nostro Signore.

    Orazione sul popolo ad libitum
    O Dio, lento all’ira e grande nella misericordia
    verso coloro che sperano in te,
    concedi ai tuoi fedeli di piangere i mali commessi,
    per ottenere la grazia della tua consolazione.
    Per Cristo nostro Signore.

  5. #135
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    6 aprile 2022
    Mercoledì della V settimana di Quaresima

    Antifona d'Ingresso
    Sal 17, 49
    Tu mi salvi dai nemici furenti,
    sui miei avversari mi fai trionfare
    e mi liberi dall’uomo violento, Signore.

    Colletta
    Dio misericordioso,
    che susciti nei tuoi figli la volontà di servirti,
    illumina i nostri cuori purificati dalla penitenza
    e nella tua bontà ascolta le nostre invocazioni.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Dn 3, 14-20.46.50.91-92.95
    Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.


    Dal libro del profeta Daniele
    In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d’oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
    Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».
    Allora Nabucodònosor fu pieno d’ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente.
    I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace. Ma l’angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l’interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.
    Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell’aspetto a un figlio di dèi».
    Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio».

    Salmo Responsoriale Dn 3, 52-56
    A te la lode e la gloria nei secoli.

    Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
    Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

    Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
    Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

    Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
    e siedi sui cherubini,
    Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

    Canto al Vangelo Cf. Lc 8, 15
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
    con cuore integro e buono
    e producono frutto con perseveranza.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 8, 31-42
    Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
    Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
    Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
    Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

    Sulle Offerte
    Salga a te, o Signore, questo sacrificio,
    che ci concedi di offrire
    in onore del tuo nome
    e rendilo per noi sorgente di salvezza.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio della Passione del Signore I.

    Antifona alla Comunione Cf. Col 1, 13-14

    Dio ci ha fatti entrare nel regno del Figlio, l’amato,
    per mezzo del quale abbiamo la redenzione,
    il perdono dei peccati.

    Oppure: Gv 8, 31
    «Se rimanete nella mia parola,
    siete davvero miei discepoli», dice il Signore.

    Dopo la Comunione
    I santi misteri che abbiamo ricevuto, o Signore,
    siano per noi medicina di salvezza
    per guarire i vizi del nostro cuore
    e per confermarci nel tuo eterno amore.
    Per Cristo nostro Signore.

    Orazione sul popolo ad libitum
    Ascolta le suppliche del tuo popolo, Dio onnipotente,
    e a quanti concedi di sperare nella tua clemenza
    dona con bontà il frutto
    della tua incessante misericordia.
    Per Cristo nostro Signore.

  6. #136
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    7 aprile 2022
    Giovedì della V settimana di Quaresima

    Antifona d'Ingresso
    Cf. Eb 9, 15
    Cristo è mediatore di una nuova alleanza,
    perché, nella sua morte,
    coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna.

    Colletta
    Ascolta, o Padre, coloro che ti supplicano
    e custodisci con amore
    quanti ripongono ogni speranza nella tua misericordia,
    perché, purificati dalla corruzione del peccato,
    permangano in una vita santa
    e siano fatti eredi della tua promessa.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Gn 17, 3-9
    Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.


    Dal libro della Gènesi
    In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
    «Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
    diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
    Non ti chiamerai più Abram,
    ma ti chiamerai Abramo,
    perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
    E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
    Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 104 (105)
    Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

    Cercate il Signore e la sua potenza,
    ricercate sempre il suo volto.
    Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
    i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

    Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
    figli di Giacobbe, suo eletto.
    È lui il Signore, nostro Dio:
    su tutta la terra i suoi giudizi.

    Si è sempre ricordato della sua alleanza,
    parola data per mille generazioni,
    dell’alleanza stabilita con Abramo
    e del suo giuramento a Isacco.

    Canto al Vangelo Cf. Sal 94 (95), 8ab
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Oggi non indurite il vostro cuore,
    ma ascoltate la voce del Signore.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 8, 51-59
    Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
    Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
    Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
    Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

    Sulle Offerte
    Guarda, o Signore,
    il sacrificio di riconciliazione che ti presentiamo,
    perché giovi alla nostra conversione
    e alla salvezza del mondo intero.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio della Passione del Signore I.

    Antifona alla Comunione Rm 8, 32

    Dio, che non ha risparmiato il proprio Figlio,
    ma lo ha consegnato per tutti noi,
    non ci donerà forse ogni cosa, insieme a lui?

    Oppure: Gv 8, 56
    «Abramo, vostro padre, esultò
    nella speranza di vedere il mio giorno:
    lo vide e fu pieno di gioia», dice il Signore.

    Dopo la Comunione
    Saziati dal dono di salvezza,
    invochiamo la tua misericordia, o Signore,
    perché, con questo sacramento che ci nutre nel tempo,
    tu ci renda partecipi della vita eterna.
    Per Cristo nostro Signore.

    Orazione sul popolo ad libitum
    Sii propizio, o Signore, verso il tuo popolo
    perché, rinunciando di giorno in giorno a ciò che non ti è gradito,
    trovi la sua gioia nei tuoi comandamenti.
    Per Cristo nostro Signore.

  7. #137
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    8 aprile 2022
    Venerdì della V settimana di Quaresima

    Antifona d'Ingresso
    Sal 30, 10.16.18
    Abbi pietà di me, o Signore, sono nell’affanno.
    Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori;
    Signore, che io non debba vergognarmi per averti invocato.

    Colletta
    Perdona, o Signore, le colpe del tuo popolo,
    e, poiché la nostra debolezza ci ha resi schiavi del peccato,
    a tua misericordia converta a te i nostri cuori.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Oppure:
    O Dio, che in questo tempo concedi alla tua Chiesa
    di imitare la beata Vergine Maria
    nella contemplazione della passione di Cristo,
    donaci, per sua intercessione,
    di conformarci sempre più al tuo Figlio unigenito
    e di giungere alla pienezza della sua grazia.
    Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Ger 20, 10-13
    Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso.


    Dal libro del profeta Geremìa
    Sentivo la calunnia di molti:
    «Terrore all’intorno!
    Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
    Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
    «Forse si lascerà trarre in inganno,
    così noi prevarremo su di lui,
    ci prenderemo la nostra vendetta».
    Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
    per questo i miei persecutori vacilleranno
    e non potranno prevalere;
    arrossiranno perché non avranno successo,
    sarà una vergogna eterna e incancellabile.
    Signore degli eserciti, che provi il giusto,
    che vedi il cuore e la mente,
    possa io vedere la tua vendetta su di loro,
    poiché a te ho affidato la mia causa!
    Cantate inni al Signore,
    lodate il Signore,
    perché ha liberato la vita del povero
    dalle mani dei malfattori.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 17 (18)
    Nell'angoscia t'invoco: salvami, Signore.

    Ti amo, Signore, mia forza,
    Signore, mia roccia,
    mia fortezza, mio liberatore.

    Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
    mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
    Invoco il Signore, degno di lode,
    e sarò salvato dai miei nemici.

    Mi circondavano flutti di morte,
    mi travolgevano torrenti infernali;
    già mi avvolgevano i lacci degli ínferi,
    già mi stringevano agguati mortali.

    Nell’angoscia invocai il Signore,
    nell’angoscia gridai al mio Dio:
    dal suo tempio ascoltò la mia voce,
    a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.

    Canto al Vangelo Cf. Gv 6, 63c.68c
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
    tu hai parole di vita eterna.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 10, 31-42
    Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

    Sulle Offerte
    Donaci, Dio misericordioso, di servire degnamente al tuo altare
    e di ricevere salvezza dall’assidua partecipazione alla tua mensa.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio della Passione del Signore I.

    Antifona alla Comunione 1 Pt 2, 24

    Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce,
    perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia;
    dalle sue piaghe siete stati guariti.

    Oppure: Gv 10, 38
    «Il Padre è in me, e io nel Padre», dice il Signore.

    Dopo la Comunione
    Non ci abbandoni, o Signore,
    la continua protezione del sacrificio che abbiamo ricevuto,
    e allontani sempre da noi ogni male.
    Per Cristo nostro Signore.

    Orazione sul popolo ad libitum
    Concedi, Dio onnipotente,
    ai tuoi fedeli, che invocano la grazia della tua protezione,
    di essere liberati da ogni male e di servirti con animo fiducioso.
    Per Cristo nostro Signore.

  8. #138
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    9 aprile 2022
    Sabato della V settimana di Quaresima

    Antifona d'Ingresso
    Sal 21, 20.7
    Tu, Signore, non stare lontano,
    mia forza, vieni presto in mio aiuto,
    perché io sono un verme e non un uomo,
    rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente.

    Colletta
    O Dio, che hai fatto di tutti i rinati in Cristo
    la stirpe eletta e il sacerdozio regale,
    donaci il desiderio e la forza di compiere ciò che comandi,
    perché il tuo popolo, chiamato alla vita eterna,
    sia concorde nella fede e nelle opere.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Ez 37, 21-28
    Farò di loro un solo popolo.


    Dal libro del profeta Ezechièle
    Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
    Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
    Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
    Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
    Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.

    Salmo Responsoriale Ger 31, 10-12b.13
    Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

    Ascoltate, genti, la parola del Signore,
    annunciàtela alle isole più lontane e dite:
    «Chi ha disperso Israele lo raduna
    e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

    Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
    lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
    Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
    andranno insieme verso i beni del Signore.

    La vergine allora gioirà danzando
    e insieme i giovani e i vecchi.
    «Cambierò il loro lutto in gioia,
    li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni»

    Canto al Vangelo Cf. Ez 18, 31a
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
    e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 11, 45-56
    Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
    Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
    Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
    Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
    Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

    Sulle Offerte
    Accogli, o Signore, i doni che ti presentiamo
    in questo digiuno quaresimale,
    perché la loro forza di purificazione
    ci renda degni della tua grazia
    e ci conduca all’eternità da te promessa.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio della Passione del Signore I.

    Antifona alla Comunione Cf. Gv 11, 52

    Cristo è stato consegnato alla morte
    per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

    Dopo la Comunione
    O Padre, che ci hai nutriti
    con il Corpo e Sangue del tuo Figlio,
    per questo sacramento di salvezza
    fa’ che entriamo in comunione con la tua vita divina.
    Per Cristo nostro Signore.

    Orazione sul popolo ad libitum
    Abbi pietà, o Padre, della tua Chiesa in preghiera:
    guarda con amore i fedeli che volgono a te i loro cuori,
    e non permettere che siano schiavi del peccato,
    né oppressi dalle avversità
    quanti hai redento con la morte del tuo Figlio unigenito.
    Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

  9. #139
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    10 aprile 2022
    DOMENICA DELLE PALME: PASSIONE DEL SIGNORE


    In questo giorno la Chiesa commemora Cristo Signore che entra in Gerusalemme per portare a compimento il suo mistero pasquale. Perciò, in tutte le Messe si fa memoria di questo ingresso del Signore, in particolare con la processione o l’ingresso solenne prima della Messa principale e con l’ingresso semplice prima delle altre Messe. ?uttavia, l’ingresso solenne, ma non la processione, si può ripetere anche prima delle altre Messe che si celebrano solitamente con un grande concorso di fedeli.
    Dove non è possibile fare né la processione né l’ingresso solenne, è conveniente che si tenga una celebrazione della parola di Dio sull’ingresso messianico e sulla Passione del Signore il sabato nelle ore serali o la domenica nell’ora più opportuna.



    COMMEMORAZIONE DELL'INGRESSO DEL SIGNORE IN GERUSALEMME

    La Conferenza Episcopale Italiana, nel documento
    Fine stato di emergenza COVID-19: suggerimenti per le celebrazioni liturgiche e Orientamenti per la Settimana Santa ha stabilito quanto segue: la Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata come previsto dal Messale Romano. Si presti però attenzione che i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé, evitando consegne o scambi di rami.


    Prima forma: Processione

    All’ora stabilita, i fedeli, il sacerdote e i ministri si radunano in una chiesa minore o in un altro luogo adatto al di fuori della chiesa verso la quale si dovrà dirigere la processione. I fedeli tengono in mano rami di ulivo o di palma.
    Il sacerdote e il diacono, indossate le vesti liturgiche di colore rosso richieste per la Messa, si recano insieme agli altri ministri al luogo in cui il popolo è radunato. Il sacerdote, al posto della casula, può utilizzare il piviale, che deporrà al termine della processione per indossare la casula.
    Intanto si canta la seguente antifona o un altro canto adatto.

    Antifona Cf. Mt 21, 9

    Osanna al Figlio di Davide!
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
    il re d’Israele!
    Osanna nell’alto dei cieli!

    Quindi il sacerdote dice: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, mentre tutti si fanno il segno della croce. Dopo il saluto liturgico, il sacerdote rivolge al popolo una breve monizione per invitarlo a una celebrazione attiva e consapevole. Lo può fare con queste o con altre simili parole:
    Fratelli e sorelle,
    fin dall’inizio della Quaresima
    abbiamo cominciato a preparare i nostri cuori
    attraverso la penitenza e le opere di carità.
    Oggi siamo qui radunati a?nché con tutta la Chiesa
    possiamo essere introdotti al mistero pasquale
    del nostro Signore Gesù Cristo, il quale,
    per dare reale compimento alla propria passione e risurrezione,
    entrò nella sua città, Gerusalemme.
    Seguiamo perciò il Signore,
    facendo memoria del suo ingresso salvifico con fede e devozione,
    affinché, resi partecipi per grazia del mistero della croce,
    possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.

    Dopo la monizione, il sacerdote dice una delle seguenti orazioni con le braccia allargate:
    Preghiamo.
    Dio onnipotente ed eterno, benedici + questi rami [di ulivo],
    e concedi a noi tuoi fedeli,
    che seguiamo esultanti Cristo, nostro Re e Signore,
    di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo.
    Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

    Oppure:
    Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te
    e concedi a noi tuoi fedeli,
    che oggi innalziamo questi rami in onore di Cristo trionfante,
    di rimanere uniti a lui, per portare frutti di opere buone.
    Per Cristo nostro Signore.

    E senza dire nulla, asperge i rami con l’acqua benedetta.

    Quindi il diacono o, in sua assenza, il sacerdote proclama, nel modo consueto, il Vangelo dell’ingresso del Signore come indicato nel Lezionario. Secondo l’opportunità si può usare l’incenso.

    Vangelo Lc 19, 38-40
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore.


    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”».
    Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
    Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
    «Benedetto colui che viene,
    il re, nel nome del Signore.
    Pace in cielo
    e gloria nel più alto dei cieli!».
    Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

    Dopo il Vangelo, si può tenere una breve omelia. Per dare inizio alla processione, il sacerdote o il diacono o un ministro laico può fare una monizione con queste o con altre simili parole:
    Imitiamo, fratelli e sorelle, le folle che acclamavano Gesù,
    e procediamo in pace.

    Oppure:
    Procediamo in pace.
    E in questo caso tutti rispondono:
    Nel nome di Cristo. Amen.

    Quindi ha inizio, nel modo consueto, la processione verso la chiesa dove si celebrerà la Messa. Se si usa l’incenso, precede il turiferario con il turibolo fumigante, quindi l’accolito o un altro ministro con la croce, ornata con rami di palma o di ulivo secondo le consuetudini locali, in mezzo a due ministri con le candele accese.
    Segue il diacono con l’Evangeliario, il sacerdote con i ministri e infine tutti i fedeli con i rami in mano.

    Mentre si svolge la processione, possono essere cantati dalla schola e dal popolo i seguenti canti, o altri adatti, in onore di Cristo Re.

    Antifona 1

    Le folle degli Ebrei, portando rami d’ulivo,
    andavano incontro al Signore e acclamavano a gran voce:
    Osanna nell’alto dei cieli.

    L’antifona si può opportunamente ripetere dopo ogni strofa del seguente salmo:

    Salmo 23

    Del Signore è la terra e quanto contiene:
    il mondo, con i suoi abitanti.
    È lui che l’ha fondato sui mari
    e sui fiumi l’ha stabilito.
    (Si ripete l’antifona)
    Chi potrà salire il monte del Signore?
    Chi potrà stare nel suo luogo santo?
    Chi ha mani innocenti e cuore puro,
    chi non si rivolge agli idoli,
    chi non giura con inganno.
    (Si ripete l’antifona)
    Egli otterrà benedizione dal Signore,
    giustizia da Dio sua salvezza.
    Ecco la generazione che lo cerca,
    che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
    (Si ripete l’antifona)
    Alzate, o porte, i vostri frontali,
    alzatevi, soglie antiche,
    ed entri il re della gloria.
    Chi è questo re della gloria?
    Il Signore forte e valoroso,
    il Signore valoroso in battaglia.
    (Si ripete l’antifona)
    Alzate, o porte, i vostri frontali,
    alzatevi, soglie antiche,
    ed entri il re della gloria.
    Chi è mai questo re della gloria?
    Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
    (Si ripete l’antifona)


    Antifona 2

    Le folle degli Ebrei stendevano mantelli sulla strada,
    e a gran voce acclamavano: Osanna al Figlio di Davide.
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

    L’antifona si può opportunamente ripetere dopo ogni strofa del seguente salmo:

    Salmo 46

    Popoli tutti, battete le mani!
    Acclamate Dio con grida di gioia,
    perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
    grande re su tutta la terra.
    (Si ripete l’antifona)
    Egli ci ha sottomesso i popoli,
    sotto i nostri piedi ha posto le nazioni.
    Ha scelto per noi la nostra eredità,
    orgoglio di Giacobbe che egli ama.
    Ascende Dio tra le acclamazioni,
    il Signore al suono di tromba.
    (Si ripete l’antifona)
    Cantate inni a Dio, cantate inni,
    cantate inni al nostro re, cantate inni;
    perché Dio è re di tutta la terra,
    cantate inni con arte.
    (Si ripete l’antifona)
    Dio regna sulle genti,
    Dio siede sul suo trono santo.
    I capi dei popoli si sono raccolti
    come popolo del Dio di Abramo.
    Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
    egli è eccelso.
    (Si ripete l’antifona)


    Hymnus ad Christum Regem
    Coro:

    Glória, laus et honor tibi sit, rex Christe redémptor,
    cui pueríle decus prompsit Hosánna pium.
    Tutti ripetono:
    Glória, laus...
    Coro:
    Israel es tu rex, Dávidis et ínclita proles,
    nómine qui in Dómini, rex benedícte, venis.
    Tutti ripetono:
    Glória, laus...
    Coro:
    Coetus in excélsis te laudat caélicus omnis,
    et mortális homo, et cuncta creáta simul.
    Tutti ripetono:
    Glória, laus...
    Coro:
    Plebs Hebraéa tibi cum palmis óbvia venit;
    cum prece, voto, hymnis, ádsumus ecce tibi.
    Tutti ripetono:
    Glória, laus...
    Coro:
    Hi tibi passúro solvébant múnia laudis;
    nos tibi regnánti pángimus ecce melos.
    Tutti ripetono:
    Glória, laus...
    Coro:
    Hi placuére tibi, pláceat devótio nostra:
    rex bone, rex clemens, cui bona cuncta placent.
    Tutti ripetono:
    Glória, laus...
    _________________

    Inno a Cristo Re
    Coro:

    A te la gloria e il canto, o Cristo, redentore:
    l’osanna dei fanciulli ti onora, re di Sion.
    Tutti ripetono:
    A te la gloria...
    Coro:
    Tu sei il grande re d’Israele,
    il Figlio e la stirpe di David,
    il re benedetto che viene
    nel nome del Signore.
    Tutti ripetono:
    A te la gloria...
    Coro:
    Il coro degli angeli in cielo
    ti loda e ti canta in eterno:
    gli uomini e tutto il creato
    inneggiano al tuo nome.
    Tutti ripetono:
    A te la gloria...
    Coro:
    Il popolo santo di Dio
    stendeva al tuo passo le palme:
    noi oggi veniamo a te incontro
    con cantici e preghiere.
    Tutti ripetono:
    A te la gloria...
    Coro:
    A te che salivi alla morte
    levavano un canto di lode;
    a te, nostro re vittorioso,
    s’innalza il canto nuovo.
    Tutti ripetono:
    A te la gloria...
    Coro:
    Quei canti ti furono accetti:
    le nostre preghiere ora accogli,
    re buono e clemente che ami
    qualsiasi cosa buona.
    Tutti ripetono:
    A te la gloria...
    _________________

    Mentre la processione entra in chiesa, si canta il seguente responsorio o un altro canto che si riferisca all’ingresso del Signore:
    R/.
    Mentre il Cristo entrava nella città santa,
    la folla degli Ebrei, preannunciando la risurrezione
    del Signore della vita,
    * agitava rami di palma e acclamava:
    Osanna nell’alto dei cieli.
    V/. Quando fu annunciato
    che Gesù veniva a Gerusalemme,
    il popolo uscì per andargli incontro;
    * agitava rami di palma e acclamava:
    Osanna nell’alto dei cieli.

    Il sacerdote, giunto all’altare, lo venera e, secondo l’opportunità, lo incensa. Quindi si reca alla sede, depone il piviale, se lo indossava, e veste la casula. Omessi gli altri riti iniziali della Messa e, secondo l’opportunità, il Kyrie, dice la colletta della Messa, che prosegue poi nel modo consueto.


    Seconda forma: Ingresso solenne

    Dove non è possibile svolgere la processione fuori della chiesa, si celebra l’ingresso del Signore all’interno di essa con un ingresso solenne prima della Messa principale.
    I fedeli si riuniscono o davanti alla porta della chiesa o nella chiesa stessa tenendo in mano i rami di ulivo o di palma. Il sacerdote, i ministri e una rappresentanza di fedeli si recano nel luogo più adatto della chiesa, fuori dal presbiterio, dove almeno la maggior parte dei fedeli possa vedere lo svolgimento del rito.
    Mentre il sacerdote si avvia verso tale luogo, si canta l’antifona
    Osanna o un altro canto adatto. Quindi si fa la benedizione dei rami e la proclamazione del Vangelo dell’ingresso del Signore in Gerusalemme, come indicato sopra. Dopo la proclamazione del Vangelo, il sacerdote compie solennemente una processione attraverso la chiesa, con i ministri e una rappresentanza dei fedeli, fino al presbiterio, al canto del responsorio Mentre il Cristo o di un altro canto adatto.
    Giunto all’altare, il sacerdote lo venera. Quindi si reca alla sede e, omessi gli altri riti iniziali della Messa e, secondo l’opportunità, il
    Kyrie, dice la colletta della Messa, che prosegue poi nel modo consueto.



    Terza forma: Ingresso semplice

    In tutte le altre Messe di questa domenica nelle quali non si svolge l’ingresso solenne, si compie la memoria dell’ingresso del Signore in Gerusalemme con un ingresso semplice.
    Mentre il sacerdote si reca all’altare, si canta l’antifona d’ingresso con il proprio salmo o un altro canto adatto sul medesimo tema. Il sacerdote, giunto all’altare, lo venera e si reca alla sede. Dopo il segno di croce saluta il popolo; quindi la Messa prosegue nel modo consueto.
    Nelle Messe nelle quali non è possibile eseguire il canto d’ingresso, il sacerdote si reca subito all’altare e lo venera, saluta il popolo, legge l’antifona d’ingresso e la Messa prosegue nel modo consueto.

    Antifona d'Ingresso Cf. Gv 12, 1.12-13; Sal 23, 9-10

    Sei giorni prima della festa solenne di Pasqua,
    il Signore entrò in Gerusalemme.
    I fanciulli gli andarono incontro
    con i rami di palma nelle mani.
    A gran voce acclamavano:
    * Osanna nell’alto dei cieli.
    Benedetto tu che vieni con l’immensa tua misericordia.
    Alzate, o porte i vostri archi,
    alzatevi soglie antiche,
    ed entri il re della gloria.
    * Osanna nell’alto dei cieli.
    Benedetto tu che vieni con l’immensa tua misericordia.
    Chi è questo re della gloria?
    Il Signore degli eserciti è il re della gloria.


    MESSA

    Dopo la processione o l’ingresso solenne, il sacerdote inizia la Messa con la colletta.

    Colletta

    Dio onnipotente ed eterno,
    che hai dato come modello agli uomini
    il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
    fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
    fa’ che abbiamo sempre presente
    il grande insegnamento della sua passione,
    per partecipare alla gloria della risurrezione.
    Egli è Dio, e vive e regna con te,
    nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Is 50, 4-7
    Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso.
    (Terzo canto del Servo del Signore)


    Dal libro del profeta Isaia
    Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
    perché io sappia indirizzare
    una parola allo sfiduciato.
    Ogni mattina fa attento il mio orecchio
    perché io ascolti come i discepoli.
    Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
    e io non ho opposto resistenza,
    non mi sono tirato indietro.
    Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
    le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
    non ho sottratto la faccia
    agli insulti e agli sputi.
    Il Signore Dio mi assiste,
    per questo non resto svergognato,
    per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
    sapendo di non restare confuso.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 21 (22)
    Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

    Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
    storcono le labbra, scuotono il capo:
    «Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
    lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

    Un branco di cani mi circonda,
    mi accerchia una banda di malfattori;
    hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
    Posso contare tutte le mie ossa.

    Si dividono le mie vesti,
    sulla mia tunica gettano la sorte.
    Ma tu, Signore, non stare lontano,
    mia forza, vieni presto in mio aiuto.

    Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
    ti loderò in mezzo all’assemblea.
    Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
    gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
    lo tema tutta la discendenza d’Israele.

    Seconda Lettura Fil 2, 6-11
    Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.


    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
    Cristo Gesù,
    pur essendo nella condizione di Dio,
    non ritenne un privilegio
    l’essere come Dio,
    ma svuotò se stesso
    assumendo una condizione di servo,
    diventando simile agli uomini.
    Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
    umiliò se stesso
    facendosi obbediente fino alla morte
    e a una morte di croce.
    Per questo Dio lo esaltò
    e gli donò il nome
    che è al di sopra di ogni nome,
    perché nel nome di Gesù
    ogni ginocchio si pieghi
    nei cieli, sulla terra e sotto terra,
    e ogni lingua proclami:
    «Gesù Cristo è Signore!»,
    a gloria di Dio Padre.

    Canto al Vangelo Fil 2, 8-9
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
    e a una morte di croce.
    Per questo Dio lo esaltò
    e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Si proclama il racconto della Passione del Signore senza candele né incenso, senza saluto né segno sul libro. Viene letto dal diacono o, in sua assenza, dal sacerdote. Può essere letto anche da lettori, riservando la parte di Cristo, se è possibile, al sacerdote. Solo i diaconi, prima della lettura della Passione, chiedono la benedizione al sacerdote, come di consueto prima del Vangelo.

    Vangelo Lc 22, 14 – 23, 56
    La passione del Signore.

    forma breve: testo tra parentesi quadre. La forma breve ha inizio con le parole:
    In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato...
    Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca
    Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione
    Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».
    Fate questo in memoria di me
    Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
    Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
    «Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo.
    Io sto in mezzo a voi come colui che serve
    E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
    Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli
    Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».
    Deve compiersi in me questa parola della Scrittura
    Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».
    Entrato nella lotta, pregava più intensamente
    Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
    Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?
    Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».
    Uscito fuori, Pietro pianse amaramente
    Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
    Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?
    E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.
    Lo condussero davanti al loro Sinedrio
    Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
    Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
    Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato [e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.
    Erode con i suoi soldati insulta Gesù
    Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.
    Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
    Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
    Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
    Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
    Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
    Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
    Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
    Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
    Costui è il re dei Giudei
    Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
    Oggi con me sarai nel paradiso
    Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
    Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
    Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

    Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa

    Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.]
    Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia
    Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.

    Dopo il racconto della Passione si tiene, secondo l’opportunità, una breve omelia. Si può osservare anche un momento di silenzio.

    Si dicono il
    Credo e la Preghiera universale.

    Sulle Offerte

    Dio onnipotente,
    la passione del tuo unico Figlio
    affretti il giorno del tuo perdono;
    non lo meritiamo per le nostre opere,
    ma l’ottenga dalla tua misericordia
    questo unico mirabile sacrificio.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio
    La passione del Signore

    È veramente cosa buona e giusta,
    nostro dovere e fonte di salvezza,
    rendere grazie sempre e in ogni luogo
    a te, Signore, Padre santo,
    Dio onnipotente ed eterno,
    per Cristo Signore nostro.
    Egli, che era senza peccato,
    accettò la passione per noi peccatori
    e, consegnandosi a un’ingiusta condanna,
    portò il peso dei nostri peccati.
    Con la sua morte lavò le nostre colpe
    e con la sua risurrezione
    ci acquistò la salvezza.
    E noi, con tutti gli angeli del cielo,
    innalziamo a te il nostro canto,
    e proclamiamo insieme la tua lode:

    Antifona alla Comunione Mt 26, 42
    Padre mio, se questo calice non può passare via
    senza che io lo beva,
    si compia la tua volontà.

    Dopo la Comunione
    O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni,
    e con la morte del tuo Figlio
    ci fai sperare nei beni in cui crediamo,
    fa’ che per la sua risurrezione
    possiamo giungere alla meta della nostra speranza.
    Per Cristo nostro Signore.

    Orazione sul popolo
    Volgi lo sguardo, o Padre, su questa tua famiglia
    per la quale il Signore nostro Gesù Cristo
    non esitò a consegnarsi nelle mani dei malfattori
    e a subire il supplizio della croce.
    Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

  10. #140
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    11 aprile 2022
    Lunedì della Settimana Santa

    Antifona d'Ingresso
    Sal 34, 1-2; Sal 139,8
    Signore, accusa chi mi accusa, combatti chi mi combatte.
    Afferra scudo e corazza e sorgi in mio aiuto,
    Signore mio Dio, forza che mi salva.

    Colletta
    Guarda, Dio onnipotente,
    l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale,
    e fa’ che riprenda vita per la passione del tuo unigenito Figlio.
    Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Is 42, 1-7
    Non griderà, non farà udire in piazza la sua voce.
    (Primo canto del Servo del Signore)


    Dal libro del profeta Isaìa
    «Ecco il mio servo che io sostengo,
    il mio eletto di cui mi compiaccio.
    Ho posto il mio spirito su di lui;
    egli porterà il diritto alle nazioni.
    Non griderà né alzerà il tono,
    non farà udire in piazza la sua voce,
    non spezzerà una canna incrinata,
    non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
    proclamerà il diritto con verità.
    Non verrà meno e non si abbatterà,
    finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
    e le isole attendono il suo insegnamento».
    Così dice il Signore Dio,
    che crea i cieli e li dispiega,
    distende la terra con ciò che vi nasce,
    dà il respiro alla gente che la abita
    e l’alito a quanti camminano su di essa:
    «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
    e ti ho preso per mano;
    ti ho formato e ti ho stabilito
    come alleanza del popolo
    e luce delle nazioni,
    perché tu apra gli occhi ai ciechi
    e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
    dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 26 (27)
    Il Signore è mia luce e mia salvezza.

    Il Signore è mia luce e mia salvezza:
    di chi avrò timore?
    Il Signore è difesa della mia vita:
    di chi avrò paura?

    Quando mi assalgono i malvagi
    per divorarmi la carne,
    sono essi, avversari e nemici,
    a inciampare e cadere.

    Se contro di me si accampa un esercito,
    il mio cuore non teme;
    se contro di me si scatena una guerra,
    anche allora ho fiducia.

    Sono certo di contemplare la bontà del Signore
    nella terra dei viventi.
    Spera nel Signore, sii forte,
    si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

    Canto al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Salve, nostro Re:
    tu solo hai compassione di noi peccatori.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo Gv 12, 1-11
    Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
    Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
    Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
    Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
    Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

    Sulle Offerte
    Volgi con bontà il tuo sguardo, o Signore,
    ai santi misteri che celebriamo:
    il sacrificio, che nella tua misericordia
    hai disposto per annullare la nostra condanna,
    produca per noi frutti di vita eterna.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio della Passione del Signore II.

    Antifona alla Comunione Cf. Sal 101, 3

    Non nascondermi il tuo volto
    nel giorno dell’angoscia.
    Tendi verso di me l’orecchio;
    quando t’invoco, presto, rispondimi!

    Oppure: Cf. Gv 12, 3
    Maria di Betania prese trecento grammi
    di profumo di puro nardo, assai prezioso,
    ne cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli.

    Dopo la Comunione
    Visita, Signore, il tuo popolo
    consacrato da questi santi misteri,
    proteggilo con il tuo amore premuroso,
    perché custodisca con il tuo aiuto
    i doni che ha ricevuto dalla tua misericordia.
    Per Cristo nostro Signore.

    Orazione sul popolo ad libitum
    La tua protezione, o Signore, soccorra gli umili
    e sostenga sempre coloro che confidano nella tua misericordia,
    perché si preparino alla celebrazione delle feste pasquali
    non solo con la mortificazione del corpo
    ma, ancor di più, con la purezza dello spirito.
    Per Cristo nostro Signore.

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