Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: TESTI LITURGICI DELLA MESSA in Rito Romano (Anno Liturgico 2021-2022 - C - II)

  1. #201
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    9 giugno 2022
    Giovedì della X settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    1 Re 18, 41-46
    Elìa pregò e il cielo diede la pioggia.


    Dal primo libro dei Re
    In quei giorni, Elìa disse [al re] Acab: «Va’ a mangiare e a bere, perché c’è già il rumore della pioggia torrenziale». Acab andò a mangiare e a bere.
    Elìa salì sulla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la sua faccia tra le ginocchia. Quindi disse al suo servo: «Sali, presto, guarda in direzione del mare». Quegli salì, guardò e disse: «Non c’è nulla!». Elìa disse: «Tornaci ancora per sette volte». La settima volta riferì: «Ecco, una nuvola, piccola come una mano d’uomo, sale dal mare». Elìa gli disse: «Va’ a dire ad Acab: “Attacca i cavalli e scendi, perché non ti trattenga la pioggia!”».
    D’un tratto il cielo si oscurò per le nubi e per il vento, e vi fu una grande pioggia. Acab montò sul carro e se ne andò a Izreèl. La mano del Signore fu sopra Elìa, che si cinse i fianchi e corse davanti ad Acab finché giunse a Izreèl.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 64 (65)
    A te la lode, o Dio, in Sion.

    Tu visiti la terra e la disseti,
    la ricolmi di ricchezze.
    Il fiume di Dio è gonfio di acque;
    tu prepari il frumento per gli uomini.

    Così prepari la terra:
    ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
    la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.

    Coroni l’anno con i tuoi benefici,
    i tuoi solchi stillano abbondanza.
    Stillano i pascoli del deserto
    e le colline si cingono di esultanza.

    Canto al Vangelo Gv 13, 34
    Alleluia, alleluia.
    Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
    come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 5, 20-26
    Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
    Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
    Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
    Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

    _________________________________

    Memoria facoltativa:
    Sant’Efrem, diacono e dottore della Chiesa


    Dal Comune dei dottori della Chiesa.

    Colletta

    Dona, o Padre, alla comunità dei credenti
    la sapienza del tuo santo Spirito
    che mosse sant’Efrem,
    diacono e cantore della tua gloria,
    a celebrare con inni mirabili i tuoi divini misteri.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

  2. #202
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    10 giugno 2022
    Venerdì della X settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    1 Re 19, 9a.11-16
    Fermati sul monte alla presenza del Signore.


    In quei giorni, [Elìa, giunto al monte di Dio, l’Oreb,] entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore: « Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore».
    Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elìa si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.
    Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elìa?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita».
    Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsì, come re su Israele e ungerai Elisèo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 26 (27)
    Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto.

    Ascolta, Signore, la mia voce.
    Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
    Il mio cuore ripete il tuo invito:
    «Cercate il mio volto!».

    Il tuo volto, Signore, io cerco.
    Non nascondermi il tuo volto,
    non respingere con ira il tuo servo.
    Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
    non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

    Sono certo di contemplare la bontà del Signore
    nella terra dei viventi.
    Spera nel Signore, sii forte,
    si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

    Canto al Vangelo Fil 2, 15d.16a
    Alleluia, alleluia.
    Risplendete come astri nel mondo,
    tenendo alta la parola di vita.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 5, 27-32
    Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
    Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
    Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

  3. #203
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    11 giugno 2022
    San Barnaba, apostolo
    Memoria

    Antifona d'Ingresso
    Cf At 11, 24

    Beato questo santo,
    uomo virtuoso, pieno di Spirito Santo e di fede:
    meritò di essere annoverato tra gli apostoli.

    Colletta
    O Dio,
    che hai voluto riservare san Barnaba,
    pieno di fede e di Spirito Santo,
    per la conversione dei popoli pagani,
    fa’ che sia annunciato fedelmente con la parola e con le opere
    il Vangelo di Cristo che egli predicò con indomito coraggio.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura At 11, 21b-26; 13, 1-3
    Era uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo e di fede.


    Dagli Atti degli Apostoli
    In quei giorni, [in Antiòchia], un grande numero credette e si convertì al Signore. Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia.
    Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
    Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
    C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 97 (98)
    Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.

    Cantate al Signore un canto nuovo,
    perché ha compiuto meraviglie.
    Gli ha dato vittoria la sua destra
    e il suo braccio santo.

    Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
    agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
    Egli si è ricordato del suo amore,
    della sua fedeltà alla casa d’Israele.

    Tutti i confini della terra hanno veduto
    la vittoria del nostro Dio.
    Acclami il Signore tutta la terra,
    gridate, esultate, cantate inni!

    Cantate inni al Signore con la cetra,
    con la cetra e al suono di strumenti a corde;
    con le trombe e al suono del corno
    acclamate davanti al re, il Signore.

    Canto al Vangelo Mt 28, 19a.20b
    Alleluia, alleluia.
    Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
    ecco, io sono con voi tutti i giorni,
    fino alla fine del mondo.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 10, 7-13
    Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
    «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
    Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
    In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
    Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».

    Sulle Offerte
    Santifica con la tua benedizione, o Signore,
    i doni che ti presentiamo:
    questa offerta accenda in noi la stessa fiamma del tuo amore
    che mosse san Barnaba a portare alle genti la luce del Vangelo.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio degli apostoli I-II.

    Antifona alla Comunione Gv 15, 15

    Non vi chiamo più servi,
    perché il servo non sa quello che fa il suo padrone;
    ma vi ho chiamato amici,
    perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
    l’ho fatto conoscere a voi.

    Dopo la Comunione
    Ricevuto il pegno della vita eterna,
    ti preghiamo umilmente, o Signore:
    fa’ che un giorno possiamo ottenere in pienezza
    ciò che, nella memoria del santo apostolo Barnaba,
    pregustiamo nei segni sacramentali.
    Per Cristo nostro Signore.

  4. #204
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    12 giugno 2022
    SANTISSIMA TRINITÀ
    Solennità

    Antifona d'Ingresso

    Sia benedetto Dio Padre
    e l’unigenito Figlio di Dio
    e lo Spirito Santo;
    perché grande è il suo amore per noi.

    Si dice il Gloria.

    Colletta

    O Dio Padre,
    che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità,
    e lo Spirito santificatore
    per rivelare agli uomini il mistero ineffabile della tua vita,
    fa’ che nella confessione della vera fede
    riconosciamo la gloria della Trinità
    e adoriamo l’unico Dio in tre persone.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Oppure:
    Padre santo e misericordioso,
    che nel tuo Figlio ci hai redenti
    e nello Spirito ci hai santificati,
    donaci di crescere nella speranza che non delude,
    perché abiti in noi la tua sapienza.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Pro 8, 22-31
    Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.


    Dal libro dei Proverbi
    Così parla la Sapienza di Dio:
    «Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
    prima di ogni sua opera, all'origine.
    Dall'eternità sono stata formata,
    fin dal principio, dagli inizi della terra.
    Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
    quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;
    prima che fossero fissate le basi dei monti,
    prima delle colline, io fui generata,
    quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
    né le prime zolle del mondo.
    Quando egli fissava i cieli, io ero là;
    quando tracciava un cerchio sull'abisso,
    quando condensava le nubi in alto,
    quando fissava le sorgenti dell'abisso,
    quando stabiliva al mare i suoi limiti,
    così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
    quando disponeva le fondamenta della terra,
    io ero con lui come artefice
    ed ero la sua delizia ogni giorno:
    giocavo davanti a lui in ogni istante,
    giocavo sul globo terrestre,
    ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 8
    O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

    Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
    la luna e le stelle che tu hai fissato,
    che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
    il figlio dell'uomo, perché te ne curi?

    Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,
    di gloria e di onore lo hai coronato.
    Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
    tutto hai posto sotto i suoi piedi.

    Tutte le greggi e gli armenti
    e anche le bestie della campagna,
    gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
    ogni essere che percorre le vie dei mari.

    Seconda Lettura Rm 5, 1-5
    Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.


    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
    E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
    La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

    Canto al Vangelo Cf Ap 1, 8
    Alleluia, alleluia.
    Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo:
    a Dio che è, che era e che viene.
    Alleluia.

    Vangelo Gv 16, 12-15
    Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.


    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
    Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
    Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

    Si dice il Credo.

    Sulle Offerte

    Santifica, Signore nostro Dio,
    i doni del nostro servizio sacerdotale
    sui quali invochiamo il tuo nome,
    e per questo sacrificio
    fa’ di noi un’offerta perenne a te gradita.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio
    Il mistero della Santissima Trinità

    È veramente cosa buona e giusta,
    nostro dovere e fonte di salvezza,
    rendere grazie sempre e in ogni luogo
    a te, Signore, Padre santo,
    Dio onnipotente ed eterno.
    Con il tuo Figlio unigenito e con lo Spirito Santo
    sei un solo Dio, un solo Signore,
    non nell'unità di una sola persona,
    ma nella Trinità di una sola sostanza.
    Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
    e con la stessa fede, senza differenze,
    lo affermiamo del tuo Figlio
    e dello Spirito Santo.
    E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
    noi adoriamo la Trinità delle Persone,
    l'unità della natura,
    l'uguaglianza nella maestà divina.
    Gli Angeli e gli Arcangeli,
    i Cherubini e i Serafini,
    non cessano di esaltarti
    uniti nella stessa lode

    Antifona alla Comunione Cf. Gal 4, 6
    Voi siete figli di Dio:
    egli ha mandato nei nostri cuori
    lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!».

    Oppure: Cf. Gv 16, 13
    Quando verrà lo Spirito della verità,
    vi guiderà alla verità tutta intera.

    Dopo la Comunione
    Signore Dio nostro,
    la comunione al tuo sacramento
    e la professione della nostra fede in te,
    unico Dio in tre persone,
    siano per noi pegno di salvezza dell’anima e del corpo.
    Per Cristo nostro Signore.

  5. #205
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    XI settimana del Tempo Ordinario

    Antifona d'Ingresso
    Sal 26, 7.9
    Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
    Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
    non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

    Colletta
    O Dio, fortezza di chi spera in te,
    ascolta benigno le nostre invocazioni,
    e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
    soccorrici sempre con la tua grazia,
    perché fedeli ai tuoi comandamenti
    possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Sulle Offerte
    O Dio, che nel pane e nel vino
    doni all’uomo il cibo che lo alimenta
    e il sacramento che lo rinnova,
    fa’ che non ci venga mai a mancare
    questo sostegno del corpo e dello spirito.
    Per Cristo nostro Signore.

    Antifona alla Comunione Sal 26, 4
    Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
    abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

    Oppure: Gv 17, 11
    Padre santo, custodiscili nel tuo nome,
    perché siano, come noi, una cosa sola.

    Dopo la Comunione
    La partecipazione ai tuoi santi misteri, o Signore,
    come prefigura la nostra unione in te,
    così realizzi l’unità nella tua Chiesa.
    Per Cristo nostro Signore.

  6. #206
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    13 giugno 2022
    Sant’Antonio di Padova, presbitero e dottore della Chiesa
    Memoria


    Dal Comune dei pastori: per un pastore, o dal Comune dei dottori della Chiesa, o dal Comune dei santi: per i religiosi.

    Colletta

    Dio onnipotente ed eterno,
    che in sant’Antonio [di Padova]
    hai dato al tuo popolo un insigne predicatore
    e un patrono dei poveri e dei sofferenti,
    fa’ che per sua intercessione
    seguiamo gli insegnamenti del Vangelo
    e sperimentiamo nella prova
    il soccorso della tua misericordia.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura 1 Re 21, 1b-16
    Nabot venne lapidato e morì.


    Dal primo libro dei Re
    In quel tempo, Nabot di Izreèl possedeva una vigna che era a Izreèl, vicino al palazzo di Acab, re di Samarìa. Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; ne farò un orto, perché è confinante con la mia casa. Al suo posto ti darò una vigna migliore di quella, oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l’eredità dei miei padri».
    Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l’eredità dei miei padri!». Si coricò sul letto, voltò la faccia da un lato e non mangiò niente. Entrò da lui la moglie Gezabèle e gli domandò: «Perché mai il tuo animo è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl: “Cèdimi la tua vigna per denaro, o, se preferisci, ti darò un’altra vigna” ed egli mi ha risposto: “Non cederò la mia vigna!”». Allora sua moglie Gezabèle gli disse: «Tu eserciti così la potestà regale su Israele? Àlzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la farò avere io la vigna di Nabot di Izreèl!».
    Ella scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai notabili della città, che abitavano vicino a Nabot. Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot alla testa del popolo. Di fronte a lui fate sedere due uomini perversi, i quali l’accusino: “Hai maledetto Dio e il re!”. Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia».
    Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabèle, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedito. Bandirono un digiuno e fecero sedere Nabot alla testa del popolo. Giunsero i due uomini perversi, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo lapidarono ed egli morì. Quindi mandarono a dire a Gezabèle: «Nabot è stato lapidato ed è morto».
    Appena Gezabèle sentì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Su, prendi possesso della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di dartela in cambio di denaro, perché Nabot non vive più, è morto». Quando sentì che Nabot era morto, Acab si alzò per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderne possesso.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 5
    Sii attento, Signore, al mio lamento.
    Oppure:
    Ascolta, Signore, il povero che ti invoca.

    Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole:
    intendi il mio lamento.
    Sii attento alla voce del mio grido,
    o mio re e mio Dio,
    perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera.

    Tu non sei un Dio che gode del male,
    non è tuo ospite il malvagio;
    gli stolti non resistono al tuo sguardo.

    Tu hai in odio tutti i malfattori,
    tu distruggi chi dice menzogne.
    Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.

    Canto al Vangelo Sal 118 (119), 105
    Alleluia, alleluia.
    Lampada per i miei passi è la tua parola,
    luce sul mio cammino.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 5, 38-42
    Io vi dico di non opporvi al malvagio.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
    E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
    Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

  7. #207
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    14 giugno 2022
    Martedì della XI settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    1 Re 21, 17-29
    Hai fatto peccare Israele.


    Dal primo libro dei Re
    [Dopo che Nabot fu lapidato,] la parola del Signore fu rivolta a Elìa il Tisbìta: «Su, scendi incontro ad Acab, re d’Israele, che abita a Samarìa; ecco, è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderne possesso. Poi parlerai a lui dicendo: “Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi!”. Gli dirai anche: “Così dice il Signore: Nel luogo ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue”».
    Acab disse a Elìa: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Quello soggiunse: «Ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco, io farò venire su di te una sciagura e ti spazzerò via. Sterminerò ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. Renderò la tua casa come la casa di Geroboàmo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achìa, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Anche riguardo a Gezabèle parla il Signore, dicendo: “I cani divoreranno Gezabèle nel campo di Izreèl”. Quanti della famiglia di Acab moriranno in città, li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna, li divoreranno gli uccelli del cielo».
    In realtà nessuno si è mai venduto per fare il male agli occhi del Signore come Acab, perché sua moglie Gezabèle l’aveva istigato. Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.
    Quando sentì tali parole, Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.
    La parola del Signore fu rivolta a Elìa, il Tisbìta: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 50 (51)
    Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.

    Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
    nella tua grande misericordia
    cancella la mia iniquità.
    Lavami tutto dalla mia colpa,
    dal mio peccato rendimi puro.

    Sì, le mie iniquità io le riconosco,
    il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
    Contro di te, contro te solo ho peccato,
    quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

    Distogli lo sguardo dai miei peccati,
    cancella tutte le mie colpe.
    Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
    la mia lingua esalterà la tua giustizia.

    Canto al Vangelo Gv 13, 34
    Alleluia, alleluia.
    Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
    come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 5, 43-48
    Amate i vostri nemici.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
    Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
    Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

  8. #208
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    15 giugno 2022
    Mercoledì della XI settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    2 Re 2, 1.6-14
    Apparve un carro di fuoco ed Elìa salì verso il cielo.


    Dal secondo libro dei Re
    In quei giorni, quando il Signore stava per far salire al cielo in un turbine Elìa, questi partì da Gàlgala con Elisèo. [Giunti a Gerico,] Elìa disse ad Elisèo: «Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano». Egli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». E procedettero insieme.
    Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono di fronte, a distanza; loro due si fermarono al Giordano. Elìa prese il suo mantello, l’arrotolò e percosse le acque, che si divisero di qua e di là; loro due passarono sull’asciutto. Appena furono passati, Elìa disse a Elisèo: «Domanda che cosa io debba fare per te, prima che sia portato via da te». Elisèo rispose: «Due terzi del tuo spirito siano in me». Egli soggiunse: «Tu pretendi una cosa difficile! Sia per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà».
    Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elìa salì nel turbine verso il cielo. Elisèo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, carro d’Israele e suoi destrieri!». E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi. Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elìa, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano. Prese il mantello, che era caduto a Elìa, e percosse le acque, dicendo: «Dov’è il Signore, Dio di Elìa?». Quando anch’egli ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Elisèo le attraversò.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 30 (31)
    Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
    Oppure:
    Saldo è il cuore del giusto che spera nel Signore.

    Quanto è grande la tua bontà, Signore!
    La riservi per coloro che ti temono,
    la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
    a chi in te si rifugia.

    Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
    lontano dagli intrighi degli uomini;
    li metti al sicuro nella tua tenda,
    lontano dai litigi delle lingue.

    Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
    il Signore protegge chi ha fiducia in lui
    e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.

    Canto al Vangelo Gv 14, 23
    Alleluia, alleluia.
    Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
    e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 6, 1-6.16-18
    Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

  9. #209
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    16 giugno 2022
    Giovedì della XI settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    Sir 48, 1-14 (NV) [gr 48, 1-14]
    Elìa fu assunto in un turbine ed Elisèo fu pieno dello spirito.


    Dal libro del Siràcide
    Sorse Elìa profeta, come un fuoco;
    la sua parola bruciava come fiaccola.
    Egli fece venire su di loro la carestia
    e con zelo li ridusse a pochi.
    Per la parola del Signore chiuse il cielo
    e così fece scendere per tre volte il fuoco.
    Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
    E chi può vantarsi di esserti uguale?
    Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte
    e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo;
    tu hai fatto precipitare re nella perdizione
    e uomini gloriosi dal loro letto
    e hai annientato il loro potere.
    Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero,
    sull’Oreb sentenze di condanna.
    Hai unto re per la vendetta
    e profeti come tuoi successori.
    Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
    su un carro di cavalli di fuoco;
    tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
    per placare l’ira prima che divampi,
    per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
    e ristabilire le tribù di Giacobbe.
    Beati coloro che ti hanno visto
    e si sono addormentati nell’amore,
    perché è certo che anche noi vivremo
    ma dopo la morte la nostra fama non perdurerà.
    Appena Elìa fu avvolto dal turbine,
    Elisèo fu ripieno del suo spirito;
    nei suoi giorni non tremò davanti a nessun principe
    e nessuno riuscì a dominarlo.
    Nulla fu troppo grande per lui,
    e nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
    Nella sua vita compì prodigi,
    e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 96 (97)
    Gioite, giusti, nel Signore.

    Il Signore regna: esulti la terra,
    gioiscano le isole tutte.
    Nubi e tenebre lo avvolgono,
    giustizia e diritto sostengono il suo trono.

    Un fuoco cammina davanti a lui
    e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
    Le sue folgori rischiarano il mondo:
    vede e trema la terra.

    I monti fondono come cera davanti al Signore,
    davanti al Signore di tutta la terra.
    Annunciano i cieli la sua giustizia,
    e tutti i popoli vedono la sua gloria.

    Si vergognino tutti gli adoratori di statue
    e chi si vanta del nulla degli idoli.
    A lui si prostrino tutti gli dèi!

    Canto al Vangelo Rm 8, 15bc
    Alleluia, alleluia.
    Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
    per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
    Alleluia.

    Vangelo Mt 6, 7-15
    Voi dunque pregate così.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così:
    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome,
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti
    come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
    e non abbandonarci alla tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

  10. #210
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    17 giugno 2022
    Venerdì della XI settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    2 Re 11, 1-4.9-18.20
    Unsero Ioas e acclamarono: «Viva il re!».


    Dal secondo libro dei Re
    In quei giorni, Atalìa, madre di Acazìa, visto che era morto suo figlio, si accinse a sterminare tutta la discendenza regale. Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazìa, prese Ioas, figlio di Acazìa, sottraendolo ai figli del re destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalìa ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalìa regnava sul paese.
    Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse con loro un’alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò loro il figlio del re. I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiadà. Il sacerdote consegnò ai comandanti di centinaia lance e scudi, già appartenenti al re Davide, che erano nel tempio del Signore. Le guardie, ognuno con l’arma in pugno, si disposero dall’angolo destro del tempio fino all’angolo sinistro, lungo l’altare e l’edificio, in modo da circondare il re. Allora Ioiadà fece uscire il figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: «Viva il re!».
    Quando sentì il clamore delle guardie e del popolo, Atalìa si presentò al popolo nel tempio del Signore. Guardò, ed ecco che il re stava presso la colonna secondo l’usanza, i comandanti e i trombettieri erano presso il re, mentre tutto il popolo della terra era in festa e suonava le trombe. Atalìa si stracciò le vesti e gridò: «Congiura, congiura!». Il sacerdote Ioiadà ordinò ai comandanti delle centinaia, preposti all’esercito: «Conducetela fuori in mezzo alle file e chiunque la segue venga ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva detto: «Non sia uccisa nel tempio del Signore». Le misero addosso le mani ed essa raggiunse la reggia attraverso l’ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
    Ioiadà concluse un’alleanza fra il Signore, il re e il popolo, affinché fosse il popolo del Signore, e così pure fra il re e il popolo. Tutto il popolo della terra entrò nel tempio di Baal e lo demolì, ne fece a pezzi completamente gli altari e le immagini e ammazzò Mattàn, sacerdote di Baal, davanti agli altari. Il sacerdote Ioiadà mise sorveglianti al tempio del Signore.
    Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalìa era stata uccisa con la spada nella reggia.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 131 (132)
    Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
    Oppure:
    Il Signore è fedele al suo patto.

    Il Signore ha giurato a Davide,
    promessa da cui non torna indietro:
    «Il frutto delle tue viscere
    io metterò sul tuo trono!

    Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
    e i precetti che insegnerò loro,
    anche i loro figli per sempre
    siederanno sul tuo trono».

    Sì, il Signore ha scelto Sion,
    l’ha voluta per sua residenza:
    «Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
    qui risiederò, perché l’ho voluto.

    Là farò germogliare una potenza per Davide,
    preparerò una lampada per il mio consacrato.
    Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
    mentre su di lui fiorirà la sua corona».

    Canto al Vangelo Mt 5, 3
    Alleluia, alleluia.
    Beati i poveri in spirito,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 6, 19-23
    Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
    La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
    Ultima modifica di Vox Populi; 17-06-2022 alle 07:33

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