Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: TESTI LITURGICI DELLA MESSA in Rito Romano (Anno Liturgico 2021-2022 - C - II)

  1. #281
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    26 agosto 2022
    Venerdì della XXI settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    1 Cor 1, 17-25
    Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo e stoltezza per gli uomini; ma per coloro che sono chiamati, potenza e sapienza di Dio.


    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
    Fratelli, Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
    La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
    «Distruggerò la sapienza dei sapienti
    e annullerò l’intelligenza degli intelligenti».
    Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
    Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 32 (33)
    Dell’amore del Signore è piena la terra.

    Esultate, o giusti, nel Signore;
    per gli uomini retti è bella la lode.
    Lodate il Signore con la cetra,
    con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

    Retta è la parola del Signore
    e fedele ogni sua opera.
    Egli ama la giustizia e il diritto;
    dell’amore del Signore è piena la terra.

    Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
    rende vani i progetti dei popoli.
    Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
    i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

    Canto al Vangelo Lc 21, 36
    Alleluia, alleluia.
    Vegliate in ogni momento pregando,
    perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 25, 1-13
    Ecco lo sposo! Andategli incontro!


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
    «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
    A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
    Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
    Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

  2. #282
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    27 agosto 2022
    Santa Monica
    Memoria


    Dal Comune delle sante.

    Colletta

    O Dio, consolatore degli afflitti,
    che nella tua misericordia hai esaudito le pie lacrime
    di santa Monica con la conversione del figlio Agostino,
    per la loro comune intercessione
    donaci di piangere i nostri peccati
    e di ottenere la grazia del tuo perdono.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura 1 Cor 1, 26-31
    Dio ha scelto quello che è debole per il mondo.


    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
    Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio.
    Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, “chi si vanta, si vanti nel Signore”.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 32 (33)
    Beato il popolo scelto dal Signore.

    Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
    il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
    Il Signore guarda dal cielo:
    egli vede tutti gli uomini.

    Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
    su chi spera nel suo amore,
    per liberarlo dalla morte
    e nutrirlo in tempo di fame.

    L’anima nostra attende il Signore:
    egli è nostro aiuto e nostro scudo.
    È in lui che gioisce il nostro cuore,
    nel suo santo nome noi confidiamo.

    Canto al Vangelo Gv 13, 34
    Alleluia, alleluia.
    Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
    come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
    Alleluia.

    Vangelo Mt 25, 14-30
    Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.


    Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
    «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
    Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
    Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
    Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
    Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
    Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
    Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

  3. #283
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    28 agosto 2022
    XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

    Antifona d'Ingresso
    Sal 85, 3.5
    Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno:
    tu sei buono, o Signore, e perdoni,
    sei pieno di misericordia con chi ti invoca.

    Si dice il Gloria.

    Colletta

    Dio onnipotente,
    unica fonte di ogni dono perfetto,
    infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome,
    accresci la nostra dedizione a te,
    fa’ maturare ogni germe di bene
    e custodiscilo con vigile cura.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Oppure:
    O Dio, che chiami i poveri e i peccatori
    alla festosa assemblea della nuova alleanza,
    concedi a noi di onorare la presenza del Signore
    negli umili e nei sofferenti,
    per essere accolti alla mensa del tuo regno.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Sir 3, 19-21.30-31 (NV) [gr. 3, 17-20.28-29]
    Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.


    Dal libro del Siràcide
    Figlio, compi le tue opere con mitezza,
    e sarai amato più di un uomo generoso.
    Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
    e troverai grazia davanti al Signore.
    Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
    ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
    Perché grande è la potenza del Signore,
    e dagli umili egli è glorificato.
    Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
    perché in lui è radicata la pianta del male.
    Il cuore sapiente medita le parabole,
    un orecchio attento è quanto desidera il saggio.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 67 (68)
    Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.

    I giusti si rallegrano,
    esultano davanti a Dio
    e cantano di gioia.
    Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
    Signore è il suo nome.

    Padre degli orfani e difensore delle vedove
    è Dio nella sua santa dimora.
    A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
    fa uscire con gioia i prigionieri.

    Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
    la tua esausta eredità tu hai consolidato
    e in essa ha abitato il tuo popolo,
    in quella che, nella tua bontà,
    hai reso sicura per il povero, o Dio.

    Seconda Lettura Eb 12, 18-19.22-24a
    Vi siete accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente.


    Dalla lettera agli Ebrei
    Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
    Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.

    Canto al Vangelo Mt 11, 29ab
    Alleluia, alleluia.
    Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
    e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 14, 1.7-14
    Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.


    Dal vangelo secondo Luca
    Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
    Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
    Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

    Si dice il Credo.

    Sulle Offerte

    L’offerta che ti presentiamo
    ci ottenga la tua benedizione, o Signore,
    perché si compia in noi con la potenza del tuo Spirito
    la salvezza che celebriamo nel mistero.
    Per Cristo nostro Signore.

    Antifona alla Comunione Sal 30, 20
    Quanto è grande la tua bontà, Signore!
    La riservi per coloro che ti temono.

    Oppure: Mt 5, 9-10
    Beati gli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per la giustizia: di essi è il regno dei cieli.

    Oppure: Lc 14, 11
    Chi si esalta sarà umiliato, .
    e chi si umilia sarà esaltato.

    Dopo la Comunione
    O Signore, che ci hai saziati con il pane del cielo,
    fa’ che questo nutrimento del tuo amore
    rafforzi i nostri cuori
    e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
    Per Cristo nostro Signore.

  4. #284
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    29 agosto 2022
    Martirio di san Giovanni Battista
    Memoria

    Antifona d'Ingresso
    Sal 118, 46-47

    Davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
    e non dovrò vergognarmi, Signore.
    La mia delizia sarà nei tuoi comandi, che io amo.

    Colletta
    O Dio, che a Cristo tuo Figlio hai dato come precursore,
    nella nascita e nella morte, san Giovanni Battista,
    concedi anche a noi di lottare con coraggio
    per la testimonianza della tua parola,
    come egli morì martire per la verità e la giustizia.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Ger 1, 17-19
    Àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò.


    Dal libro del profeta Geremìa
    In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore:
    «Tu, stringi la veste ai fianchi,
    àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
    non spaventarti di fronte a loro,
    altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
    Ed ecco, oggi io faccio di te
    come una città fortificata,
    una colonna di ferro
    e un muro di bronzo
    contro tutto il paese,
    contro i re di Giuda e i suoi capi,
    contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
    Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
    perché io sono con te per salvarti».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 70 (71)
    La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

    In te, Signore, mi sono rifugiato,
    mai sarò deluso.
    Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
    tendi a me il tuo orecchio e salvami.

    Sii tu la mia roccia,
    una dimora sempre accessibile;
    hai deciso di darmi salvezza:
    davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
    Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

    Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
    la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
    Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
    dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

    La mia bocca racconterà la tua giustizia,
    ogni giorno la tua salvezza.
    Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
    e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

    Canto al Vangelo Mt 5, 10
    Alleluia, alleluia.
    Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Alleluia.

    Vangelo Mc 6, 17-29
    «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».


    Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
    Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
    E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

    Sulle Offerte
    Accogli, o Padre, le nostre offerte,
    e fa’ che camminiamo sempre nella via di santità
    che san Giovanni Battista
    proclamò con voce profetica nel deserto
    e confermò con il suo sangue.
    Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio
    La missione del Precursore

    È veramente cosa buona e giusta,
    nostro dovere e fonte di salvezza,
    rendere grazie sempre e in ogni luogo
    a te, Signore, Padre santo,
    Dio onnipotente ed eterno.
    Noi ti lodiamo per le meraviglie operate
    in san Giovanni Battista,
    che fra tutti i nati di donna
    hai eletto e consacrato a preparare la via a Cristo Signore.
    Fin dal grembo materno esultò per la venuta del redentore;
    nella sua nascita preannunciò i prodigi dei tempi messianici
    e, solo fra tutti i profeti,
    indicò al mondo l’Agnello del nostro riscatto.
    Egli battezzò nelle acque del Giordano
    lo stesso tuo Figlio, autore del Battesimo,
    e rese a lui la testimonianza suprema
    con l’effusione del sangue.
    E noi, uniti agli angeli e ai santi,
    a te innalziamo sulla terra il nostro canto
    e proclamiamo senza fine
    la tua gloria

    Antifona alla Comunione Gv 3, 27.30
    Giovanni rispose: «Lui deve crescere e io diminuire».

    Dopo la Comunione
    O Dio, che ci hai riuniti alla tua mensa
    nel glorioso ricordo
    del martirio di san Giovanni Battista,
    donaci di venerare con fede viva
    il mistero che abbiamo celebrato
    e di raccoglierne con gioia il frutto di salvezza.
    Per Cristo nostro Signore.

  5. #285
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    30 agosto 2022
    Martedì della XXII settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    1 Cor 2, 10-16
    L’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio; l’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa.


    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    Fratelli, lo Spirito conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato.
    Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 144 (145)
    Giusto è il Signore in tutte le sue vie.

    Misericordioso e pietoso è il Signore,
    lento all’ira e grande nell’amore.
    Buono è il Signore verso tutti,
    la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

    Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
    e ti benedicano i tuoi fedeli.
    Dicano la gloria del tuo regno
    e parlino della tua potenza.

    Per far conoscere agli uomini le tue imprese
    e la splendida gloria del tuo regno.
    Il tuo regno è un regno eterno,
    il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

    Fedele è il Signore in tutte le sue parole
    e buono in tutte le sue opere.
    Il Signore sostiene quelli che vacillano
    e rialza chiunque è caduto.

    Canto al Vangelo Lc 7, 16
    Alleluia, alleluia.
    Un grande profeta è sorto tra noi,
    Dio ha visitato il suo popolo.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 4, 31-37
    Io so chi tu sei: il santo di Dio!


    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
    Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
    Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
    Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

  6. #286
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    31 agosto 2022
    Mercoledì della XXII settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    1 Cor 3, 1-9
    Noi siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.


    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali. Dal momento che vi sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera umana?
    Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso.
    Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 32 (33)
    Beato il popolo scelto dal Signore.

    Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
    il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
    Il Signore guarda dal cielo:
    egli vede tutti gli uomini.

    Dal trono dove siede
    scruta tutti gli abitanti della terra,
    lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
    e ne comprende tutte le opere.

    L’anima nostra attende il Signore:
    egli è nostro aiuto e nostro scudo.
    È in lui che gioisce il nostro cuore,
    nel suo santo nome noi confidiamo.

    Canto al Vangelo Cf. Lc 4, 18
    Alleluia, alleluia.
    Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
    a proclamare ai prigionieri la liberazione.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 4, 38-44
    È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.


    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
    Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
    Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
    E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.

  7. #287
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    1 settembre 2022
    Giovedì della XXII settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    1 Cor 3, 18-23
    Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.


    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    Fratelli, nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
    Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 23 (24)
    Del Signore è la terra e quanto contiene.

    Del Signore è la terra e quanto contiene:
    il mondo, con i suoi abitanti.
    È lui che l’ha fondato sui mari
    e sui fiumi l’ha stabilito.

    Chi potrà salire il monte del Signore?
    Chi potrà stare nel suo luogo santo?
    Chi ha mani innocenti e cuore puro,
    chi non si rivolge agli idoli.

    Egli otterrà benedizione dal Signore,
    giustizia da Dio sua salvezza.
    Ecco la generazione che lo cerca,
    che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

    Canto al Vangelo Mt 4, 19
    Alleluia, alleluia.
    Venite dietro a me, dice il Signore,
    vi farò pescatori di uomini.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 5, 1-11
    Lasciarono tutto e lo seguirono.


    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
    Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
    Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
    E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

  8. #288
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    2 settembre 2022
    Venerdì della XXII settimana del Tempo Ordinario

    Prima Lettura
    1 Cor 4, 1-5
    Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori.


    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
    A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
    Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 36 (37)
    La salvezza dei giusti viene dal Signore.

    Confida nel Signore e fa’ il bene:
    abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
    Cerca la gioia nel Signore:
    esaudirà i desideri del tuo cuore.

    Affida al Signore la tua via,
    confida in lui ed egli agirà:
    farà brillare come luce la tua giustizia,
    il tuo diritto come il mezzogiorno.

    Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
    e avrai sempre una casa.
    Perché il Signore ama il diritto
    e non abbandona i suoi fedeli.

    La salvezza dei giusti viene dal Signore:
    nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
    Il Signore li aiuta e li libera,
    li libera dai malvagi e li salva,
    perché in lui si sono rifugiati.

    Canto al Vangelo Gv 8, 12
    Alleluia, alleluia.
    Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
    chi segue me avrà la luce della vita.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 5, 33-39
    Quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno.


    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
    Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
    Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

  9. #289
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    3 settembre 2022
    San Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa
    Memoria

    Antifona d'Ingresso

    Il beato Gregorio, salito sulla cattedra di Pietro,
    cercava sempre il volto di Dio e abitava nella gioia del suo amore.

    Colletta
    O Dio, che guidi il tuo popolo
    con la soavità e la forza dell’amore,
    per intercessione del papa san Gregorio [Magno]
    dona spirito di sapienza a coloro
    che hai posto a guida della Chiesa,
    perché il progresso del tuo santo gregge
    sia gioia eterna dei pastori.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura 1 Cor 4, 6b-15
    Soffriamo la fame, la sete, la nudità.


    Dalle lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    Fratelli, imparate [da me e da Apollo] a stare a ciò che è scritto, e non vi gonfiate d’orgoglio favorendo uno a scapito di un altro. Chi dunque ti dà questo privilegio? Che cosa possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?
    Voi siete già sazi, siete già diventati ricchi; senza di noi, siete già diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi. Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
    Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi.
    Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 144 (145)
    Il Signore è vicino a chiunque lo invoca.

    Giusto è il Signore in tutte le sue vie
    e buono in tutte le sue opere.
    Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
    a quanti lo invocano con sincerità.

    Appaga il desiderio di quelli che lo temono,
    ascolta il loro grido e li salva.
    Il Signore custodisce tutti quelli che lo amano,
    ma distrugge tutti i malvagi.

    Canti la mia bocca la lode del Signore
    e benedica ogni vivente il suo santo nome,
    in eterno e per sempre.

    Canto al Vangelo Gv 14, 6
    Alleluia, alleluia.
    Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
    Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 6, 1-5
    Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?


    Dal Vangelo secondo Luca
    Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
    Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
    Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
    E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

    Sulle Offerte
    Volgi il tuo sguardo su di noi, o Signore,
    perché, nella memoria di san Gregorio,
    l’offerta di questo sacrificio,
    che cancella i peccati di tutto il mondo,
    giovi alla salvezza del tuo popolo.
    Per Cristo nostro Signore.

    Antifona alla Comunione Cf. Lc 12, 42
    Ecco il servo fedele e prudente,
    che il Signore ha messo a capo della sua famiglia,
    per nutrirla al tempo opportuno.

    Dopo la Comunione
    O Signore, che ci nutri di Cristo, pane vivo,
    nella festa di san Gregorio, formaci alla scuola di Cristo maestro,
    perché conosciamo la tua verità e la viviamo nella carità fraterna.
    Per Cristo nostro Signore.

  10. #290
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    4 settembre 2022
    XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

    Antifona d'Ingresso
    Sal 118, 137.124
    Tu sei giusto, o Signore, e retto nei tuoi giudizi:
    agisci con il tuo servo secondo il tuo amore.

    Si dice il Gloria.

    Colletta

    O Padre, che ci hai liberati dal peccato
    e ci hai donato la dignità di figli adottivi,
    guarda con benevolenza la tua famiglia,
    perché a tutti i credenti in Cristo
    sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
    e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Oppure:
    O Dio, che ti fai conoscere
    da coloro che ti cercano con cuore sincero,
    donaci la sapienza del tuo Spirito,
    perché possiamo diventare veri discepoli
    di Cristo tuo Figlio,
    vivendo ogni giorno il Vangelo della Croce.
    Egli è Dio, e vive e regna con te,
    nell’unità dello Spirito Santo,
    per tutti i secoli dei secoli.

    Prima Lettura Sap 9, 13-18
    Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?


    Dal libro della Sapienza.
    Quale uomo può conoscere il volere di Dio?
    Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
    I ragionamenti dei mortali sono timidi
    e incerte le nostre riflessioni,
    perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
    e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
    A stento immaginiamo le cose della terra,
    scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
    ma chi ha investigato le cose del cielo?
    Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
    se tu non gli avessi dato la sapienza
    e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
    Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
    gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
    e furono salvati per mezzo della sapienza».

    Salmo Responsoriale Dal Salmo 89 (90)
    Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

    Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
    quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
    Mille anni, ai tuoi occhi,
    sono come il giorno di ieri che è passato,
    come un turno di veglia nella notte.

    Tu li sommergi:
    sono come un sogno al mattino,
    come l’erba che germoglia;
    al mattino fiorisce e germoglia,
    alla sera è falciata e secca.

    Insegnaci a contare i nostri giorni
    E acquisteremo un cuore saggio.
    Ritorna, Signore: fino a quando?
    Abbi pietà dei tuoi servi!

    Saziaci al mattino con il tuo amore:
    esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
    Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
    rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
    l’opera delle nostre mani rendi salda.

    Seconda Lettura Fm 9b-10.12-17
    Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.


    Dalla lettera di san Paolo apostolo a Filèmone.
    Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
    Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
    Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
    Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.

    Canto al Vangelo Sal 118, 135
    Alleluia, alleluia.
    Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
    e insegnami i tuoi decreti.
    Alleluia.

    Vangelo Lc 14, 25-33
    Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.


    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
    «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
    Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
    Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
    Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
    Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

    Si dice il Credo.

    Sulle Offerte

    O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
    salga a te nella celebrazione di questi santi misteri
    la giusta adorazione per la tua grandezza
    e si rafforzino la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
    Per Cristo nostro Signore.

    Antifona alla Comunione Sal 41, 2-3
    Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
    così l’anima mia anela a te, o Dio.
    L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

    Oppure: Gv 8, 12
    Io sono la luce del mondo;
    chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
    ma avrà la luce della vita.

    Oppure: Lc 14, 27
    Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me,
    non può essere mio discepolo.

    Dopo la Comunione
    O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
    alla mensa della parola e del pane di vita,
    per questi grandi doni del tuo amato Figlio
    aiutaci a progredire costantemente nella fede,
    per divenire partecipi della sua vita immortale.
    Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

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