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Discussione: Cronache dell’Arcidiocesi Metropolitana di Milano

  1. #101
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    DOCUFILM
    «Avrò cura di te», la vita consacrata di fronte alla pandemia

    Pubblichiamo il video realizzato da Itl e Arcidiocesi sulle storie di tre consacrate a contatto con il dramma del Covid e l’emergenza spirituale che ne è scaturita. Interventi dell’Arcivescovo e di monsignor Martinelli


    Tre esperienze di donne consacrate negli sconvolgimenti generati dalla pandemia da Covid-19: un risvolto inedito di come la vita consacrata possa contribuire a far fronte all’emergenza spirituale che sta segnando sempre più persone con il protrarsi della pandemia. C’è questo nel video «Avrò cura di te. Storie di vita consacrata di fronte alla pandemia», realizzato da Itl in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano, in occasione della Giornata mondiale della Vita consacrata. Un docufilm che tra testimonianze e immagini racconta come sia stato possibile fare fronte all’onda d’urto devastante della pandemia.

    Le storie

    Nei 12 minuti di video si incrociano i racconti di suor Maria Teresa, benedettina in un monastero di clausura nel cuore di Milano, che durante e dopo il lockdown del 2020 ha risposto a centinaia di telefonate e mail di persone sole e senza speranza, di suor Teresa, comboniana inviata dal Portogallo a Erba (Como) per assistere le 70 consorelle di una casa di riposo, 20 delle quali sono poi morte di Covid, e di Sandra, consacrata delle Piccole Apostole della Carità e neurologa infantile, che alla Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecco) cura i piccoli con gravi disabilità e cerca di sostenere famiglie che in questo tempo vivono un dramma nel dramma.

    Il docufilm raccoglie anche le riflessioni del Vicario episcopale per la Vita consacrata, monsignor Paolo Martinelli, e dell’Arcivescovo, secondo cui «l’emergenza spirituale può trovare nell’esperienza della vita consacrata non una soluzione, non la risposta a tutti i problemi, ma una dimostrazione di quello che la fede può produrre».

    […].


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; PUBBLICATO MARTEDÌ 1 FEBBRAIO 2022).



    «Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente,
    quand’anche avesse perduto il resto del mondo» (Axel Oxenstierna).




  2. #102
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    ONORIFICENZA
    Monsignor Viganò Commendatore della Repubblica

    Per «l’altissimo profilo culturale e i rilevantissimi incarichi ecclesiastici e accademici». Sui Raiuno continua intanto «Il Valore della Vittoria»: a ogni puntata oltre un milione di telespettatori


    Quello appena concluso è stato un mese di riconoscimenti per monsignor Dario Edoardo Viganò. Vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali. Nella suggestiva cornice di Palazzo Borromeo, a Roma, l’ambasciatore Pietro Sebastiani gli ha conferito infatti l’onorificenza di commendatore. All’evento, sul tema «Il cinema: memoria visuale per il futuro», è intervenuto anche l’attore e regista Carlo Verdone. Questa la motivazione dell’onorificenza: «L’altissimo profilo culturale e i rilevantissimi incarichi ecclesiastici e accademici fanno di monsignor Viganò uno dei punti di riferimento dell’intero panorama culturale italiano. I titoli accademici, gli incarichi in istituti di ricerca internazionali, l’attività di insegnamento in prestigiose università (anche straniere), i premi e i riconoscimenti, l’attività di ricerca e la vastissima pubblicistica testimoniano il suo indiscusso prestigio negli ambiti culturali e della comunicazione anche a livello internazionale».

    Nativo di Vedano al Lambro, italo brasiliano, sacerdote ambrosiano, Viganò è stato ordinato presbitero dal cardinale Carlo Maria Martini nel 1987. Dopo un breve periodo come coadiutore a Garbagnate Milanese e nella parrocchia milanese di San Pio V, è diventato docente incaricato di Etica e deontologia dei media all’Alta Scuola di Specializzazione in Comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e docente di Semiotica del cinema e degli audiovisivi e di Semiotica e comunicazione d’Impresa alla Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università Lumsa di Roma.

    Il programma

    Un percorso ricco di riconoscimenti e lungi dall’essere terminato, come testimonia l’ascolto superiore al milione di telespettatori per ogni puntata del nuovo ciclo de «Le Ragioni della Speranza» (seconda parte del programma «A Sua Immagine»), che monsignor Viganò conduce ogni sabato su Raiuno alle 16.15, con un focus sul mondo dello sport, intitolato «Il Valore della Vittoria» e dedicato ad atleti che nel 2021 hanno reso grande l’Italia. Le immagini delle vittorie si accompagnano ai racconti dei sacrifici, della determinazione e dei valori che sono dietro ai grandi campioni.

    […].


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; PUBBLICATO MARTEDÌ 1 FEBBRAIO 2022).



    «Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente,
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  3. #103
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    BIBBIA
    All’Ambrosianeum «Il racconto di Marco»

    Corso in presenza tenuto da don Matteo Crimella. Nove incontri dal 14 febbraio al 6 giugno


    Alla Fondazione Culturale Ambrosianeum (via delle Ore 3, Milano) torna il tradizionale e seguitissimo Corso biblico, tenuto per tanti anni da don Giovanni Giavini, che ora passa il testimone al biblista don Matteo Crimella, dottore in Scienze bibliche e docente di Sacra scrittura alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano. Il tema scelto per l’edizione 2022 è il Vangelo di Marco.

    Il Vangelo più antico

    «Marco è il Vangelo più antico – spiega don Crimella -. È stato definito in tanti modi: “aggadah pasquale”, “libro delle epifanie segrete”, “manuale catechetico per l’iniziazione alla fede”. Nella lettura corsiva che si proporrà si terrà conto della drammatica essenzialità dei fatti e dello scandalo dell’umiliazione del Cristo, davanti al quale si è posti con sconvolgente immediatezza. Inoltre si sottolineerà la singolare accentuazione dell’importanza del segreto messianico, l’inconsapevolezza dei discepoli e la pochezza della loro fede. La lettura del racconto equivarrà a un’avventura della mente e del cuore alla scoperta del primo grande testo che annuncia Gesù raccontandolo. A corona di questo itinerario si prenderanno in considerazione alcuni effetti nella storia della cultura: l’arte, la letteratura, il cinema, la musica. Marco appartiene alla Bibbia, il grande codice che ha dato forma a tutto il pensiero occidentale».

    Il programma

    Gli incontri – nove in totale, dal 14 febbraio al 6 giugno – si terranno in Ambrosianeum il lunedì dalle 18 alle 19 nel rispetto delle disposizioni sanitarie. Questo il calendario: 14 e 28 febbraio; 14 e 28 marzo; 11 aprile; 2, 16 e 30 maggio; 6 giugno.

    […].


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; PUBBLICATO MARTEDÌ 1 FEBBRAIO 2022).



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  4. #104
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    Ma questo cosa c'entra con l'Arcidiocesi di Milano?

  5. #105
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    IN DUOMO
    L’Arcivescovo ai consacrati: «Solo Gesù è necessario»

    Monsignor Delpini ha presieduto la Messa per la Giornata mondiale nella Festa della Presentazione del Signore: «È lui la roccia su cui costruire la vita, la comunità, la missione, la consacrazione»


    Gesù, ieri, oggi e sempre. È lui «l’unico necessario», la parola che l’Arcivescovo sente di dover rivolgere a consacrati e consacrate nella Giornata mondiale a loro dedicata, come ha spiegato nell’omelia pronunciata durante la celebrazione da lui presieduta in Duomo oggi, nella Festa della Presentazione del Signore.

    «Grazie»: doveroso, ma imbarazzante

    L’Arcivescovo ha ammesso di aver riflettuto a lungo sulla «parola necessaria», consultando «persone che conoscono bene la vita consacrata» e leggendo discorsi di papa Francesco. In primo luogo aveva pensato a «grazie», perché «Milano non sarebbe quella che è se non ci fossero state centinaia di persone e di comunità di vita consacrata» e quindi «tutti dobbiamo dire un immenso grazie, soprattutto in questo tempo in cui si usa criticare tutto» e «si dimentica di riconoscere il bene immenso che tutta questa terra ha ricevuto dai consacrati e dalle consacrate». Ma quella parola «sembra un po’ consolatoria e persino imbarazzante».

    «Coraggio»: necessario, ma retorico

    Allora ha pensato a «coraggio»: anche nelle comunità di vita consacrata esistono «il grigiore dello scontento, l’apprensione per il futuro, l’insistenza incorreggibile a considerare l’età dei consacrati e delle consacrate, la riduzione fino alla scomparsa di novizi e novizie, il peso delle strutture sproporzionate alla risorse». A dare invece coraggio sono «i segni promettenti, gli spiragli di futuro che si colgono qua e là con forme nuove di vita consacrata, con presenze inedite di giovani che vengono da altre chiese e da altre terre». «Coraggio!», dunque, per affrontare «con fierezza e sapienza la responsabilità di essere laboratorio di quella Chiesa dalle genti che voi già da anni realizzate e che è il futuro della nostra Chiesa diocesana e italiana». Ma forse l’incoraggiamento suonerebbe retorico, «una forma di benevolenza di maniera che nasconde un certo compatimento e che genera una certa insofferenza».

    «Riforma»: un cammino già avviato

    La parola più necessaria potrebbe dunque essere «riforma»: del linguaggio, «per farsi capire dai ragazzi e dalle ragazze di oggi»; dell’organizzazione delle comunità, per «gestire con lungimiranza le risorse e le strutture»; della vita delle comunità, «se la molteplicità degli impegni e dei servizi impedisce la vita di preghiera». Tuttavia «la vita consacrata si è avviata da tempo nel cammino di riformare se stessa» e «si propone come un modello praticato di quella sinodalità sulla quale tanto si insiste ora nella Chiesa intera»; quindi, il cammino di riforma è già «ben compreso e generalmente ben praticato».

    […].


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; PUBBLICATO MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2022).



    «Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente,
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  6. #106
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    ANNIVERSARIO
    Venticinque anni fa moriva monsignor Aristide Pirovano

    Missionario del Pime, Vescovo in Amazzonia, poi Superiore generale del Pime e cappellano dei lebbrosi di Marituba, si spense il 3 febbraio 1997. Domenica 6 Messa in suffragio a Erba


    Fu tra i pionieri dell’evangelizzazione nell’Amazzonia brasiliana, poi Vescovo (ordinato da monsignor Montini, allora Arcivescovo di Milano), Superiore generale del Pime (il suo Istituto) e infine cappellano dei lebbrosi a Marituba, la colonia di hanseniani brasiliani visitata da Giovanni Paolo II nel 1980. Prima ancora, fece parte dei movimenti antifascisti a Milano (recluso a San Vittore, fu scarcerato per intervento del cardinale Schuster) e protagonista della liberazione di Erba, la sua città natale, dove mediò tra partigiani e nazifascisti evitando un sanguinoso scontro armato. Proprio a Erba monsignor Aristide Pirovano, sacerdote ambrosiano, missionario del Pime, vescovo di Adriani e prelato ordinario di Macapà, morì il 3 febbraio 1997, 25 anni fa (leggi qui la sua biografia).

    La Messa

    Domenica 6 febbraio – la più vicina all’anniversario della morte – sarà il Vicario episcopale della Zona III, monsignor Maurizio Rolla, a presiedere a Erba la Santa Messa a suffragio del Vescovo missionario, celebrata alle 11.30 nella chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente. La celebrazione sarà animata dalla Corale diretta da Francesco Andreoni.

    L’annunciata visita a Erba del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, è stata rimandata a maggio per la crescente diffusione del contagio da Covid, prima ancora che il virus colpisse lo stesso presule. La visita del Cardinale – che aveva accolto con piacere l’invito rivoltogli da monsignor Angelo Pirovano, responsabile della Comunità pastorale Sant’Eufemia, a presiedere la Messa in suffragio – è comunque già confermata in una data che attende solo di essere ufficializzata.

    […].


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; PUBBLICATO MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2022).



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  7. #107
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    PROGETTO
    Il Duomo a misura di ragazzo

    «Identità/Immagine» è un percorso in Cattedrale ideato dalla Veneranda Fabbrica in collaborazione con la Fom per gli adolescenti, per arricchirli dal punto di vita educativo, culturale e pastorale


    Un cammino dagli spazi della Cattedrale alle guglie, per riflettere insieme attraverso l’arte sul valore delle azioni e delle fede nella costruzione del proprio percorso personale. Parliamo di «Identità/Immagine», un percorso nel Duomo di Milano progettato su misura per adolescenti – nell’Anno straordinario a loro dedicato – dalla Veneranda Fabbrica in collaborazione con la Fom. Il titolo nasce dagli spunti che saranno offerti dalle opere e che porteranno a indagare le dinamiche della rappresentazione di sé e dell’altro e il valore dell’immagine come strumento di comunicazione dell’identità.

    Tre guide

    Lungo l’itinerario i ragazzi troveranno tre guide, tre grandi figure legate al Duomo: Aldo Carpi, artista contemporaneo che ha lasciato una straordinaria vetrata realizzata a cavallo della terribile esperienza nel campo di Gusen; San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, protagonista di una vera e propria operazione di costruzione dell’immagine; Francesca Cabrini, emigrata dal Lodigiano e divenuta la prima Santa americana, scelta come soggetto per una statua di guglia nell’immediato dopoguerra.

    Borgonovo: «Una proposta educativa»

    «Il percorso in Duomo punta ad avvicinare i ragazzi alla Cattedrale e a farne conoscere la storia, perché essa possa essere riconosciuta come un “luogo” di appartenenza – spiega l’Arciprete monsignor Gianantonio Borgonovo -, ma soprattutto è una proposta educativa concreta che mette al centro i ragazzi e affronta tematiche trasversali a loro vicine, sviluppata partendo dalla domanda su quali siano i loro interessi e bisogni. Il contatto con le opere d’arte diventa strumento di costruzione di dialogo, di riflessione e di confronto tra i ragazzi, nonché prezioso spunto per gli educatori. La progettazione condivisa con la Fom dà un senso pieno a questa iniziativa, che non vuole essere visita guidata rapsodica, quanto piuttosto un momento educativo che vada ad arricchire la pastorale degli adolescenti».

    Guidi: «Un’avventura da vivere»

    «Il Duomo è un’esperienza unica e indimenticabile – sottolinea don Stefano Guidi, direttore della Fom -. Non è soltanto una chiesa e non è soltanto un monumento, è un’avventura da vivere. La nostra Cattedrale ci emoziona, ci sorprende, ci parla. Il Duomo ci racconta la trasformazione profonda della città di Milano. Proprio per questo, parlando di sé parla di noi, delle nostre trasformazioni, delle aspirazioni che orientano la nostra vita, degli imprevisti che possono diventare opportunità, dei fallimenti che diventano motore per ricominciare sempre. Il Duomo ci avvolge con i suoi colori, ci richiama all’altezza del mistero di Dio, traccia una strada districandosi tra la selva dei pilastri che lo sorreggono come giganti sequoie. Il Duomo è tutto questo. È meglio del cinema. Perché, dentro il Duomo, non siamo più spettatori, ma diventiamo attori della vita che desideriamo costruire».

    […].


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; PUBBLICATO MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2022).



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  8. #108
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    UNIVERSITÀ
    Alla Bocconi «10 Parole» per dare un senso alla vita

    Un itinerario proposto agli studenti presenti in città. Incontri ogni martedì alle 19.30 a partire dall'8 febbraio, presso la chiesa di San Ferdinando


    L’idea è nata così: Emanuele, uno studente bocconiano romano, desideroso di approfondire la propria fede, mi ha provocato chiedendomi di indicare dei luoghi dove poter prendere sul serio questa domanda. Lui aveva già iniziato un cammino a Roma con don Fabio Rosini. Arrivato a Milano ha dovuto interrompere questo cammino, ma con l’idea di non abbandonare ciò che era nato da quell’incontro.

    Assecondando proprio ciò che Emanuele desiderava, sono nati i primi contatti con fra Roberto Pasolini e la sua équipe, per far maturare l’itinerario delle 10 Parole proprio qui all’Università Bocconi. Gli incontri sui 10 comandamenti rivolti a tutti gli universitari – ogni martedì alle 19.30 a partire dall’8 febbraio, presso la chiesa di San Ferdinando (piazza Sraffa) – hanno il fine primario di introdurre i giovani al discernimento sulla volontà di Dio, e consentire loro di imparare a prendersi la “parte migliore”, intesa come la propria vocazione.

    Nel cuore di tutti

    Far nascere un luogo simile in università significa proprio prendersi cura di ciò che è ineludibile nel cuore di tutti, soprattutto degli studenti che qui passano gran parte della loro giornata: accogliere un senso del proprio esistere e dare una direzione alle tante scelte che, soprattutto nel tempo universitario, orientano e segnano una direzione e una esistenza. Tutti siamo coinvolti in questa ricerca, tutti siamo chiamati a porci quelle domande che spesso facciamo fatica a esprimere. Chi riconosce il cristianesimo come fatto determinante per la propria vita chiama tutto ciò «vocazione». Per i tanti giovani che ormai non appartengono più al “fatto cristiano” diventa l’occasione per stare davanti a una proposta che può sfidare la propria libertà e il proprio modo di pensarsi.

    Non solo formazione

    Diventa così una sfida lanciata in un luogo particolare e unico della città, che vede l’incrocio di migliaia di studenti provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo: accanto all’alta formazione accademica ecco la necessità di non dimenticarsi di ciò che ci rende uomini e donne, cioè prendersi cura del proprio “cuore” sempre desideroso di senso e di compimento, noi diremmo di Dio.

    Ecco quindi “10 Parole” di libertà che accendono il desiderio di vivere e di amare. Un percorso decisivo per fare i conti con i propri talenti e le proprie fragilità e scoprire un nuovo rapporto con se stessi, con gli altri e con Dio.

    […].


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; di PierPaolo ZANNINI; PUBBLICATO MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2022).



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  9. #109
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    CEI
    «Ogni vita merita di essere custodita»

    Nel messaggio dei Vescovi italiani per la 44ma Giornata nazionale (domenica 6 febbraio) il ringraziamento «ai moltissimi che si sono impegnati» a questo scopo e una ferma condanna di aborto ed eutanasia. Le proteste sui vaccini «lontane dal Vangelo e dallo spirito della Costituzione»


    «Al di là di ogni illusione di onnipotenza e autosufficienza, la pandemia ha messo in luce numerose fragilità a livello personale, comunitario e sociale. Non si è trattato quasi mai di fenomeni nuovi; ne emerge però con rinnovata consapevolezza l’evidenza che la vita ha bisogno di essere custodita». Si apre così il messaggio del Consiglio episcopale permanente della Cei per la 44ª Giornata nazionale per la vita (6 febbraio), intitolato «Custodire ogni vita. “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen 2,15)».

    Il richiamo del Papa

    Richiamando le parole del Papa («nessuno si salva da solo, ci si può salvare unicamente insieme»), i vescovi affermano: «Ciascuno ha bisogno che qualcun altro si prenda cura di lui, che custodisca la sua vita dal male, dal bisogno, dalla solitudine, dalla disperazione». Le «categorie più deboli», che maggiormente hanno sofferto per la pandemia, sono «nuove generazioni e anziani». Le prime «hanno subito importanti contraccolpi psicologici» e «non riescono tuttora a guardare con fiducia al proprio futuro». Tra i secondi «vittime in gran numero del Covid-19», non pochi ancora oggi «in una condizione di solitudine e paura», faticano a «ristabilire relazioni aperte con gli altri». Il messaggio si sofferma inoltre sull’acuirsi delle fragilità sociali con l’aumento delle famiglie in povertà assoluta, della disoccupazione, della conflittualità domestica. Il pensiero va anche ai «popoli poveri», ancora scarsamente vaccinati. Dai vescovi la gratitudine alle «moltissime persone si sono impegnate a custodire ogni vita, sia nell’esercizio della professione, sia nelle diverse espressioni del volontariato, sia nelle forme semplici del vicinato solidale. Alcuni hanno pagato un prezzo molto alto per la loro generosa dedizione».

    Manifestazioni di egoismo

    Di fronte alla pandemia, tuttavia, «non sono mancate manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità, caratterizzate spesso da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti». «Molto spesso – osservano i vescovi – si è trattato di persone comprensibilmente impaurite e confuse, anch’esse in fondo vittime della pandemia; in altri casi, però, tali comportamenti e discorsi hanno espresso una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana dal Vangelo e dallo spirito della Costituzione».

    Anche la riaffermazione del «diritto all’aborto» e «la prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente vanno nella medesima direzione». Il vero diritto da rivendicare «è quello che ogni vita, terminale o nascente, sia adeguatamente custodita. Mettere termine a un’esistenza non è mai una vittoria, né della libertà, né dell’umanità, né della democrazia: è quasi sempre il tragico esito di persone lasciate sole con i loro problemi e la loro disperazione. La risposta che ogni vita fragile silenziosamente sollecita è quella della custodia».


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; PUBBLICATO MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2022.
    Citazione papale:
    "Nessuno si salva da solo. Pace e fraternità", incontro internazionale di preghiera per la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, Basilica di Santa Maria in Aracoeli, Piazza del Campidoglio, 20 ottobre 2020, © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana.
    Citazioni bibliche:
    La Sacra Bibbia, Conferenza Episcopale Italiana, Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, 2008).



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  10. #110
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    SEVESO
    Il contributo del Consiglio presbiterale al cammino sinodale

    Questo il tema al centro della seconda sessione del XII mandato, in programma lunedì 7 e martedì 8 febbraio al Centro pastorale ambrosiano


    Il Consiglio presbiterale diocesano è convocato per la seconda sessione del suo XII mandato lunedì 7 e martedì 8 febbraio al Centro pastorale ambrosiano di Seveso (via San Carlo 2), per offrire il suo contributo alla consultazione diocesana per la prima fase del Sinodo 2021-2023. Il tema è «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione».

    Nel pomeriggio di lunedì il documento-guida della sessione sarà presentato dal presidente della Commissione preparatoria, don Augusto Bonora; a seguire, restituzione del lavoro delle fraternità del clero, interventi di chiarimento dei consiglieri e lavori di gruppo. Dopo i vespri e la cena, il Caminetto con l’Arcivescovo.

    Martedì mattina, relazione dei lavori di gruppo e interventi dei consiglieri, a cui seguiranno le votazioni per eleggere la Commissione preparatoria della prossima sessione (2-3 maggio) e il membro del Consiglio per il diaconato. Don Bonora farà sintesi del confronto. L’intervento dell’Arcivescovo e la preghiera finale concluderanno la sessione.


    (Dal sito dell’Arcidiocesi di Milano, fonte; PUBBLICATO MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2022).



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