Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronache dall'Arcidiocesi di Bologna - Anno 2022

  1. #91
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    Lutto

    Un malore improvviso nella sua abitazione
    È morto monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare emerito

    La Messa esequiale sarà celebrata martedì 31 maggio alle ore 10 in Cattedrale



    Il Signore ha chiamato a sé monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare emerito di Bologna.


    Il decesso è avvenuto nella serata di sabato, a causa di un malore occorso nella sua abitazione. Il Vescovo era atteso in Cattedrale, come ogni sera, per la preghiera del Rosario davanti alla Madonna di San Luca. In Cattedrale è stato dato l’annuncio all’inizio della preghiera, mentre i campanari, impegnati sul campanile di San Pietro, hanno eseguito l’annuncio funebre.

    La Messa esequiale sarà celebrata martedì 31 maggio alle ore 10 in Cattedrale. La salma verrà poi trasferita a San Matteo della Decima per la sepoltura nella chiesa parrocchiale.
    Giusto mercoledì scorso, mons. Vecchi aveva sostituito il Card. Matteo Zuppi nella benedizione alla città in Piazza Maggiore.
    Mons. Ernesto Vecchi era nato il 4 gennaio 1936 a San Matteo della Decima. Ordinato sacerdote dal Card. Lercaro nel 1963, ne divenne segretario particolare, fino al 1969. Dal 1969 all’89 è stato parroco al Cuore Immacolato di Maria a Borgo Panigale.
    L’11 dicembre 1987 il Cardinale Giacomo Biffi lo nominò pro-vicario generale della diocesi e moderator curiæ.
    Il 18 luglio 1998, fu eletto vescovo titolare di Lemellefa e ausiliare dell’arcivescovo di Bologna, da San Giovanni Paolo II. Ricevette l’ordinazione episcopale dal Cardinale Giacomo Biffi il 13 settembre successivo.
    Il 28 maggio 2004 fu nominato vicario generale dal Cardinale Carlo Caffarra, incarico che esercitò fino all’8 febbraio 2011, quando Benedetto XVI accolse la sua rinuncia per motivi di età.
    Il 2 febbraio 2013 Papa Benedetto lo nominò Amministratore Apostolico della diocesi di Terni-Narni-Amelia, incarico che terminò il 21 giugno 2014.

    Seguiranno ulteriori aggiornamenti
    .

    Fonte

    Due note a margine di questo post:
    - avrei voluto postare stamattina, ma almeno a me tra le 7 e le 8 il forum risultava non raggiungibile; lo faccio ora, anche se questo post aggiunge a quello di Mercarte quasi solo la foto del defunto (risalente a mercoledì scorso, quando Mons. vecchi presiedette la processione con l'Immagine della B.V. di San Luca e la benedizione solenne alla città e diocesi in Piazza Maggiore, in luogo del Card. Zuppi trattenuto a Bologna a seguito della nomina a Presidente della CEI)
    - in compenso, durante questo tempo è stata corretta la "perla" secondo cui Mons. Vecchi sarebbe stato nominato a Terni da Papa Francesco (40 giorni prima della sua elezione!); l'errore, ancora presente stamattina presto, è stato pedissequamente rilanciato da tante fonti di informazione locale, compreso il sito bolognatoday.it a cui ha attinto Mercarte

  2. #92
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    Agenda dell'Arcivescovo per la settimana

    OGGI
    Alle 10.30 in Cattedrale concelebra la Messa presieduta dal cardinale Mario Grech, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi davanti alla Madonna di San Luca.
    Alle 16.30 in Cattedrale presiede i Vespri dell’Ascensione.
    Alle 17 guida la processione che riaccompagna l’Immagine della Madonna di San Luca al Santuario, con benedizioni in Piazza Malpighi, Porta Saragozza e Arco del Meloncello.

    MARTEDÌ 31
    Alle 18 alla Casa della Carità di Borgo Panigale Messa per la festa della Visitazione.

    MERCOLEDÌ 1 GIUGNO
    Alle 21.30 in Cattedrale presiede il momento di preghiera iniziale del pellegrinaggio notturno «Andò da Gesù di notte».

    GIOVEDÌ 2
    Alle 10.30 nella parrocchia di Sant’Egidio Messa e Cresime.

    SABATO 4
    Alle 11 nella chiesa di Santa Lucia di Rocca di Roffeno Messa per la riapertura della chiesa.

    DOMENICA 5
    Alle 10.30 nella parrocchia di Santa Lucia di Casalecchio di Reno Messa per la conclusione della Decennale eucaristica.
    Alle 17.30 in Cattedrale Messa per la solennità di Pentecoste e di ringraziamento per la canonizzazione di suor Maria Domenica Mantovani, fondatrice delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.

    Fonte: Bologna7 di oggi, p. 7

    Ovviamente, occorre aggiungere come ulteriore impegno le esequie del Vescovo ausiliare emerito, non ancora note quando è stato mandato in stampa il giornale

  3. #93
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    Nomina

    L’Arcivescovo ha nominato il dottor Massimo Moscatelli, presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero.

    Fonte: Bologna7 di oggi, p. 7

  4. #94
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    Aggiornamewnti circa il decesso di S.E. Mons. Vecchi

    Alla stessa pagina web del testo riportato sopra nel post #91 (testo che quindi ora non è più presente nella rete, dopo appena 24 ore dal suo inserimento ) si trova ora il testo seguente (evito di riprodurre qui di nuovo titolo e fotografia, rimasti invariati):

    Il Signore ha chiamato a sé monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare emerito di Bologna.

    L’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi e la Chiesa di Bologna esprimono il proprio cordoglio per la morte improvvisa di Mons. Ernesto Vecchi, Vescovo Ausiliare emerito, avvenuta nella serata di sabato 28 maggio a causa di un malore mentre si trovava nella sua residenza. Mercoledì scorso Mons. Vecchi aveva impartito la Benedizione alla Città e all’Arcidiocesi dal sagrato di San Petronio per l’intercessione della Madonna di San Luca sostituendo l’Arcivescovo, impegnato a Roma per i lavori dell’Assemblea Generale della Cei.

    I funerali saranno presieduti dall’Arcivescovo in Cattedrale martedì 31 maggio alle ore 10.00 (saranno anche trasmessi in diretta streaming sul sito dell’Arcidiocesi www.chiesadibologna.it e sul canale YouTube di 12Porte). Successivamente tra le ore 12.00 e le ore 13.00 la salma sosterà nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Borgo Panigale, dove per lungo tempo era stato parroco, e alle ore 15.00 a San Matteo della Decima vi sarà la Messa celebrata dal parroco Mons. Stefano Scanabissi prima della sepoltura nella chiesa parrocchiale.
    Lunedì 30 maggio sarà allestita la camera ardente nella Sala Bedetti al piano terra dell’Arcivescovado che resterà aperta dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
    «Affidiamo a Maria il nostro fratello – ha detto il Card. Zuppi durante la Messa di oggi in Cattedrale ricordando mons. Ernesto Vecchi – e preghiamo la Madonna di San Luca perchè attraverso la sua intercessione sia accolto in cielo. Ringraziamo il Signore per quanto ha fatto per tutta la nostra Chiesa e per Bologna. Esprimiamo apprezzamento per il suo lungo servizio come Segretario di Lercaro, e poi con Biffi e Caffarra, come Vescovo ausiliare, e delegato della Ceer per le Comunicazioni sociali. L’avevo incontrato anche venerdì di ritorno da Roma. In questi anni la sua presenza e fedeltà è stata un segno per tutti noi, eravamo in sintonia anche per il suo profondo amore per la Chiesa».
    Mons. Ernesto Vecchi era nato il 4 gennaio 1936 a San Matteo della Decima. Ordinato sacerdote dal Card. Giacomo Lercaro il 25 luglio 1963, ne fu segretario fino al 1969 quando fu nominato parroco al Cuore Immacolato di Maria di Borgo Panigale, una delle Chiese nuove del Card. Lercaro, incarico che mantenne fino al 1989. L’11 dicembre 1987 il Card. Giacomo Biffi lo nominò Pro-Vicario Generale dell’Arcidiocesi e Moderatore della Curia. Il 18 luglio 1998 fu eletto Vescovo titolare di Lemellefa e Ausiliare dell’Arcidiocesi di Bologna da san Giovanni Paolo II e ricevette l’ordinazione episcopale dal Card. Giacomo Biffi il 13 settembre successivo. Il 28 maggio 2004 fu nominato Vicario Generale dal Card. Carlo Caffarra, incarico che esercitò fino all’8 febbraio 2011 quando Benedetto XVI accolse la sua rinuncia per motivi di età. Il 2 febbraio 2013 lo stesso Papa lo nominò Amministratore Apostolico della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, incarico che terminò il 21 giugno 2014. Nel suo lungo ministero ha organizzato il Congresso Eucaristico Nazionale del 1997, è stato Vescovo delegato delle Comunicazioni sociali e in quegli anni scrisse il testo “Antenna Crucis”. Mons. Vecchi fu Presidente della Fondazione Lercaro e di altre realtà diocesane. Sabato 28 maggio alle 14.30 aveva celebrato la sua ultima Messa per un matrimonio nel santuario di Campeggio di Monghidoro.
    La celebrazione si svolgerà nel rispetto delle normative anticovid.

  5. #95
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    OMELIA DELL'ARCIVESCOVO CARD. ZUPPI
    NELLA MESSA ESEQUIALE PER S.E. MONS. ERNESTO VECCHI


    Devo essere attento per il famoso problema della lunghezza delle tagliatelle! Ma forse Mons. Vecchi mi perdonerà se il tempo non sarà del tutto corto per questo congedo inaspettato. Come ogni Addio, pieno di serena ma acuta tristezza, abbiamo una destinazione, un dopo e un Tu dove rivederci, ma appare sempre incredibile, tanto più per un uomo che “c’era sempre” come Mons. Vecchi. Sì, siamo fatti per vivere e quello che cerchiamo è la vita. Siamo sempre attesa, sospesi tra l’oggi e il futuro. Anche noi, come i discepoli, ci interroghiamo se il tempo è questo e quando si rivelerà pienamente il suo regno ricostituito, cioè quando vedremo il compimento delle nostre speranze, la realizzazione del sogno. Qualche volta smettiamo di attendere, tiriamo semplicemente a campare e consumiamo il presente che, però, non basta mai perché ci resta sempre il problema di quando troveremo la risposta, quella nascosta nel vento e che non finiamo mai di capire e di cercare di capire, come cantava un poeta che coraggiosamente Mons. Vecchi fece cantare davanti a Papa Giovanni Paolo II.
    Celebriamo la salita al cielo di Mons. Vecchi che ci ha lasciato proprio nel giorno della festa dell’Ascensione, quando la Sacra immagine della Vergine di San Luca percorre quella salita – a lui familiare – per continuare a renderci il cielo vicino, a farci alzare lo sguardo, ad orientarci, a farci sentire che siamo a casa e la sua materna protezione. “Non spetta a voi conoscere i tempi”. Gesù non spiega tutto. Non siamo in grado. Non ci asseconda facendoci credere che possiamo tutto, con dolcezza ricorda che non possiamo capire – come potremmo? – ma ci dona la forza dello Spirito che fa vivere e che permette di capire tutto perché ci riempie dell’amore di Dio, forza che rende nuove tutte le cose, anche quelle vecchie, inesorabilmente segnate dalla caducità, dalla fine.
    Cristo è il cielo e seguendo Lui, amando Lui e facendoci amare da Lui capiamo e entriamo anche noi nel cielo. Non siamo alla ricerca di uno scomparso che non sappiamo dove sia andato, ma proclamiamo la sua “presenza gloriosa” nella nostra vita! «È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito», cioè lo Spirito. Il vero amore non schiaccia, non possiede anzi ci rende protagonisti, entra nel tempo e ci fa capire quello che non finisce. Riceviamo la sua forza se capiamo la nostra debolezza e non ce ne vergogniamo, se non cerchiamo la forza del mondo, del successo personale, dell’affermazione e della vanagloria di sé. La forza di Dio non è da possedere, ma da donare, non è cosa di cui vantarsi ma da testimoniare, non fa a meno degli altri e non può fare a meno del prossimo; non evita i problemi, ma li affronta con amore. Insomma siamo anche noi rivestiti di potenza dall’alto quando non ci innalziamo da soli, se non costruiamo noi i troni su cui crederci importanti e risolti, ma rendiamo importante il nostro prossimo. I piccoli, gli umili possono essere sollevati in alto, come solo i piccoli passano per la porta stretta.
    Una cosa sola cerco: abitare la casa del Signore, ha voluto scrivere sulla sua tomba a Decima, dove la sua vita è iniziata e dove riposerà come suo desiderio, terra delle sue radici. Ha amato e servito la Chiesa, casa di Dio tra gli uomini, sempre, con obbedienza e anche appassionata libertà, trasparenza, come le sue parole dirette con cui investiva l’interlocutore, ma con tanto cuore da uomo attento a Dio e al prossimo, nell’ordine. Lo faceva con il tratto che tutti ricordiamo: schietto, ironico, concreto, attento alla teologia pratica, irruento ma anche riflessivo, testimoniando opportune et inopportune anche attraverso lo scontro, ma sempre per dimostrare che la vita ha senso o trova il suo senso quando incontra Gesù, non in astratto ma nella concretezza, nel quotidiano, anche quando si pensa che Dio non esiste.
    Mi ha sempre raccomandato di ricordare che c’è una Chiesa orizzontale, quella che viviamo oggi e che oggi contempliamo in questa Cattedrale, ma sempre anche verticale, quella da cui veniamo, che ci ha preceduto e che anche ci seguirà. E affidare oggi il tratto lungo della sua vita ci aiuta a rendere grazie di tanta storia della Chiesa di Bologna della quale era testimone e frutto, dal parroco di Decima don Ottavio Balestrazzi o da don Leonardo, ragazzo un po’ più grande di lui. Dal Cardinale Lercaro, del quale Mons. Vecchi ha conservato tanta eredità anche quella più cara, i suoi ragazzi via via sempre più grandi, fino al suo servizio nella Chiesa di Terni, Narni e Amelia come amministratore. In realtà ha ragione chi lo ha definito il vescovo parroco.
    “Lercaro mi ha insegnato a buttarmi nella mischia e Biffi a farlo bene”, quindi pastore e teologo. Amava la Caritas per portare aiuto a tanti, iniziando dagli sventurati che vedeva attorno alla Cattedrale. Discuteva molto e con molti, ma poi li ricercava cercando di fare pace. Sapeva chiedere scusa. Era uno che sgridava molto, ma poi sentiva la gioia di recuperare le persone e dare a tutte una opportunità di rivincita. Non appariva molto padre nei modi, ma poi lo era nei fatti. Era pieno di zelo battagliero per la Chiesa, così da renderlo focoso perché ardente della parola, irruento perché appassionato delle cose di Dio. Era un bolognese doc e questo lo rendeva caldo e mai distaccato: alla fine il suo cuore vinceva sempre sulle vicende che lo coinvolgevano per la generosità estrema, era di grande cuore, di vicinanza, con la capacità di amare e voler bene sul serio, chissà anche quanti sono quelli che giustamente rimangono nel cuore di Dio.
    Era orgoglioso, di quell’orgoglio dettato dalla fierezza di essere cristiano, dalla consapevolezza di essere dalla parte giusta, con la squadra vincente. A sostenerlo erano la sua preghiera continua, personale e la devozione all’eucarestia adorata personalmente e in solitudine davanti al tabernacolo o richiamata ai fedeli come sorgente fontale di ogni autentica operosità, privata e pubblica. Mi commuoveva il suo studio dove campeggiava la gigantografia della sua comunità del Cuore Immacolato di Maria. Borgo Panigale: quasi un ritorno a casa, in un mondo operaio che sperimentò il suo zelo pastorale soprattutto nella formazione catechetica e nella liturgia. Per lui la Chiesa ha sempre avuto un tratto concreto, che serviva con dedizione totale che voleva ricambiata, senza subalternità, con orgoglio e anche creatività, come l’indimenticabile Congresso Eucaristico del 1997. Non a caso leggeva spesso l’omelia della sua consacrazione episcopale, dove il Cardinale Biffi ricordò come «nel collegio apostolico hanno trovato posto tanto Filippo e Andrea, uomini aperti alla mediazione e al dialogo, quanto Giacomo e Giovanni, gli impetuosi e un po’ intolleranti “figli del tuono”». Per Mons. Vecchi credo si soffermasse su questi ultimi. Lo ricordava don Ernesto stesso: «Desidero solo una cosa: essere segno e strumento di comunione, anche se la mia caratteristica di “figlio del tuono” potrebbe far pensare il contrario».
    Biffi lo invitò a non lasciare nell’ambiguità e nella nebbia, a spiegare cosa crede la Chiesa di Dio, perché il clima di relativismo e di scetticismo spingono “gli spiriti più semplici e schietti” a parlare. E poi aggiunse: «Più che imporre, persuada; più che giudicare, comprenda; più che dare ordini, dia fiducia, sorregga, stimoli iniziative». E Mons. Vecchi lo faceva volentieri in bolognese, proprio per esprimere questa vicinanza, il desiderio di arrivare al cuore e di stabilire una sintonia, di un Vangelo concreto, che parlava alla vita vera e in modo vero. La sua comunicazione lo portava ogni giorno a recitare il breviario laico leggendo attentamente tutti i giornali, dai quali prendeva spunti per le sue appassionate omelie. Da adulto e prete (e fino alla fine) ha coltivato tante letture, anche quelle dichiaratamente laiche, espressioni del mondo di oggi che lo aiutavano a comprendere tendenze e mentalità. La sua biblioteca personale è ricca di volumi che spaziano dalla teologia pastorale e dalla ecclesiologia alla sociologia, alla filosofia, alla politica e altro.
    La Loretta, che tanto lo ha aiutato in modo garbato, solerte e sensibile e alla quale va il suo e nostro ringraziamento per la competenza e la generosità con cui ha servito la Chiesa di Bologna nei suoi tanti servizi senza mai diventare la brontolona Marta del Vangelo, lo stava aspettando per scendere in Cattedrale per il rosario. Una settimana piena, con quella benedizione in piazza che a ben vedere è stato il suo Nunc dimitte Domine. “Tot i dè”, ripeteva sempre. “Tot i dè” per il Vangelo, la vita, la famiglia. Adesso “tot i dè” canterà – come amava – la liturgia dell’amore eterno di Dio. Il vescovo deve rendere la sua vita simile al cero che non solo porta la fiamma sulla cima, in vista di tutti, ma si dona e si strugge nell’alimentarla, affinché si diffonda nella nostra terra e tra i nostri contemporanei la luce pasquale di Cristo.
    Grazie caro Mons. Ernesto per tanta luce, perché non ti sei risparmiato fino alla fine e continua, dal cielo, a pregare per noi, per la Chiesa tutta e per la tua Chiesa di Bologna. Bulagna, scusa.

    Fonte

  6. #96
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    Agenda dell'Arcivescovo per la settimana

    OGGI
    Alle 10.30 nella parrocchia di Santa Lucia di Casalecchio di Reno Messa per la conclusione della Decennale eucaristica.
    Alle 17.30 in Cattedrale Messa per la solennità di Pentecoste e di ringraziamento per la canonizzazione di suor Maria Domenica Mantovani, fondatrice delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.

    MARTEDÌ 7
    Alle 16.30 nella Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio interviene al convegno «La costruzione quotidiana di una comunità. Giacomo Lercaro fra la città di Dio e gli uomini».

    GIOVEDÌ 9
    Alle 10 in Seminario presiede l’incontro dei Vicari pastorali.
    Alle 19 in Cattedrale presiede l’Assemblea sinodale diocesana.

    SABATO 11
    Dalle 9.30 a Villa San Giacomo guida l’incontro dei Diaconi permanenti.

    DOMENICA 12
    Alle 11 nella parrocchia di Sammartini Messa e Cresime.
    Alle 15 in Cattedrale Messa per i malati nell’ambito dell’esposizione della reliquia delle Stigmate di san Francesco d’Assisi.
    Alle 18 a Musiano Messa per la riapertura della chiesa dopo il restauro.

    Fonte: Bologna7 di oggi, p. 7

  7. #97
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    Verso l’Assemblea
    Chiesa nella storia


    DI LUCA TENTORI

    «Per conoscere il frutto dei gruppi sinodali, raccolti nella sintesi elaborata dai referenti diocesani, per approfondire il contesto ecclesiale e sociale, per metterci in sintonia con le indicazioni nazionali, seguendo la luce e la forza dello Spirito» l’Arcivescovo con una lettera (pubblicata sul sito www.chiesadibologna.it) invita all’Assemblea diocesana della Chiesa di Bologna che si terrà giovedì 9 giugno nella Cattedrale di San Pietro, dalle 19 alle 21. «Considero decisivo - prosegue il cardinal Zuppi - per il cammino futuro che tutti ci sentiamo personalmente coinvolti, per potere, a nostra volta, dare il proprio contributo e aiutare gli altri nella comune missione». In proposito abbiamo sentito monsignor Stefano Ottani, vicario generale per la Sinodalità che spiega come l’Assemblea sia «un momento importante, parte del Cammino sinodale sia per quanto riguarda i contenuti che il metodo. Per i contenuti perché i referenti sinodali riferiranno il frutto del lavoro dei gruppi sinodali che hanno coinvolto molte realtà della Chiesa diocesana ma, oltre ai contenuti, sarà importante imparare e vivere questo metodo del “camminare insieme”. Essere presenti parla della partecipazione personale e dell’impegno a cui ciascuno è chiamato per offrire un contributo non solo di presenza, ma anche di preghiera, ascolto e condivisione in vista del discernimento che dobbiamo operare già a partire dal prossimo Anno pastorale ». La missione della Chiesa si inserisce in un contesto storico ecclesiale, civile e mondiale di cui non si può non tenere conto: dalla pandemia alla guerra in Ucraina e nel mondo. «Insieme - prosegue monsignor Ottani - dobbiamo poi metterci in sintonia con il cammino delle Chiese italiane e della Chiesa universale in vista del Sinodo dell’autunno 2023: questi sono tutti elementi che occorre tenere presente per formulare le indicazioni per il prossimo anno». L’Arcivescovo che presiederà l’Assemblea risponderà a domande e trarrà le conclusioni. Oltre alla presentazione dei Gruppi sinodali interverranno anche Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, a proposito del contesto attuale in ambito ecclesiale e mondiale, e don Maurizio Marcheselli, docente alla Fter, per una «Icona biblica riassuntiva» per il prossimo anno pastorale che sarà sulla pagina evangelica di Marta e Maria. «La scelta di questa icona - spiega monsignor Ottani - è il primo frutto dell’impegno per metterci sempre più in sintonia con il cammino delle Chiese in Italia. A livello diocesano avevamo già deciso quale icona proporre, ovvero quella della “Pesca miracolosa”, ma avendo constatato che in ambito Cei era stata suggerita questa diversa pagina del Vangelo, ci siamo immediatamente decisi a seguire questa indicazione per essere reciprocamente arricchiti da questo cammino comune». «Colgo l’occasione -ha concluso monsignor Ottani - per esprimere le nostre felicitazioni nei confronti dell’Arcivescovo per questo gravoso incarico di Presidente della Cei: è un riconoscimento della sua personalità e della sintonia con il magistero di papa Francesco, oltre ad essere il frutto di una guida della Chiesa di Bologna che ha svolto ormai da più di sei anni. Questo offre certamente una grande opportunità per ciascuno di noi per poterci aprire ancora di più verso un orizzonte italiano e, attraverso questo, verso la Chiesa universale. Vorrei poter esprimere da parte di tutta la diocesi di Bologna il pieno sostegno nella preghiera, nell’invocazione dello Spirito, e nell’impegno da parte di ciascuno nel fare il proprio compito affinché la Chiesa di Bologna possa essere un aiuto e non un peso nella presidenza dei vescovi e delle Chiese italiane». L’Assemblea sarà trasmessa anche in streaming sul www.chiesadibologna. it e sul canale YouTube di 12Porte.



    Fonte: Bologna7 di domenica, p. 1; sul canale Youtube del settimanale televisivo diocesano 12Porte è già disponibile la ripresa video dell'assemblea diocesana

  8. #98
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    Quelle stimmate tra noi

    Il 15 agosto 1222 san Francesco d’Assisi predicò a Bologna, nella Piazza Comunale, ora Piazza Maggiore, alla presenza di gran parte della città, confluita apposta per ascoltarlo.
    Il suo discorso, relativo ad angeli, uomini e demoni fu così chiaro che anche molti intellettuali rimasero ammaliati dalle sue parole: tra questi vi era Tommaso da Spalato, storico e sacerdote al tempo studente all’Università di Bologna, che ci ha lasciato un’importantissima descrizione dell’orazione del Santo.
    A ottocento anni di distanza da questo grande evento, grazie a Unitalsi e Chiesa di Bologna, la cattedrale di San Pietro avrà l’onore di ospitare la reliquia delle stimmate del santo, proveniente dal santuario de La Verna.
    Le bende imbevute del sangue del Patrono d’Italia saranno portate in cattedrale sabato 11 alle 16; padre Francesco Brasa, guardiano del santuario casentino, terrà una catechesi sulla storia di San Francesco a La Verna. Seguiranno a partire dalle 17 i Vespri e la Messa.
    Domenica 12 giugno l’arcivescovo Zuppi celebrerà alle 15 la Messa del malato, evento animato dal coro polifonico «La Corbella» di Campagnola Emilia. Dopo la celebrazione avrà luogo la benedizione solenne, che sarà seguita da una breve processione.
    Intervistata in proposito la presidente di Unitalsi della sottosezione di Bologna Anna Morena Mesini afferma: «Nel novembre 2021, uniti nel nome di san Francesco, con Unitalsi abbiamo organizzato un pellegrinaggio a La Verna, santuario bellissimo e profondamente spirituale, ma inaccessibile a molti a causa dell’elevata presenza di barriere architettoniche. Padre Brasa, guardiano del santuario, ci ha allora proposto di sfruttare la ricorrenza della presenza della presenza del Santo a Bologna per portare la reliquia in città e mostrarla a coloro che, a causa delle difficoltà nei trasporti, non hanno mai potuto intraprendere il pellegrinaggio».
    «La Chiesa di Bologna ci ha accolto con gioia - prosegue Mesini - e l’esposizione della reliquia nella Cattedrale di San Pietro permetterà all’evento di avere grande risonanza.
    Il profondo legame che esiste tra il Santo e la città bolognese, sede di molti conventi francescani, ci porta a sperare che questo evento coinvolga molte persone e possa dare conforto a tanti malati. Riporto comunque una buona notizia che riguarda il santuario de La Verna poiché, a partire dal dicembre 2021, la Regione Toscana ha stanziato i finanziamenti per poter finalmente rimuovere le barriere architettoniche rendendo nel giro di pochi anni questo luogo meraviglioso accessibile a Unitalsi e a tutti».
    Il Monte de La Verna è uno dei luoghi francescani più importanti d’Italia: qui san Francesco trascorse molti momenti di ritiro spirituale a partire dal 1213. L’episodio più celebre si colloca nell’estate del 1224, ultima visita di Francesco, che durante le notti di preghiera chiese a Dio di poter provare un po’ dell’amore e del dolore che Gesù sentì nei momenti della sua Pasqua di Morte e Risurrezione. Secondo la tradizione, intorno alla Festa dell’esaltazione della Croce del 14 settembre 1224, il suo corpo fu segnato nelle mani e nei piedi dalle stesse piaghe di Cristo sulla Croce.

    Jacopo Gozzi



    Fonte: Bologna7 di domenica, p. 5; all'evento è dedicato anche un servizio del settimanale televisivo diocesano 12Porte

  9. #99
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    Agenda dell'Arcivescovo per la settimana

    OGGI
    Alle 11 nella parrocchia di Sammartini Messa e Cresime.
    Alle 15 in Cattedrale Messa in occasione della presenza delle reliquie delle Stimmate di san Francesco d’Assisi.
    Alle 18 a Musiano Messa per la riapertura della chiesa dopo il restauro.

    DOMANI
    Alle 20 nell’ambito della festa di Sant’Antonio di Padova inaugura la Mensa dei Poveri dell’Antoniano «Padre Ernesto» rinnovata.

    MERCOLEDÌ 15
    A Roma, presiede i lavori della Cei.

    GIOVEDÌ 16
    Alle 10 in Seminario interviene alla seconda giornata della Festainsieme di Estate Ragazzi.
    Alle 20.30 in Cattedrale Messa e Adorazione eucaristica in occasione della solennità del Corpus Domini.

    SABATO 18
    Alle 16.30 nella parrocchia di Argelato conferisce la cura pastorale a don Giancarlo Casadei.
    Alle 18 nella chiesa di San Martino in Casola Messa per la 40° edizione della «Festa campestre».

    DOMENICA 19
    Alle 9.30 San Martino in Soverzano Messa per la riapertura della chiesa ripristinata dopo i danni del terremoto.
    Alle 17.30 in Cattedrale Messa e istituzione di nove nuovi Accoliti.

    Fonte: Bologna7 di oggi, p. 7

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    La sintesi dei gruppi sinodali svoltisi in Diocesi

    Il testo da scaricare
    La sintesi dei Gruppi sinodali

    La presentazione mercoledì 8 giugno durante l'Assemblea diocesana



    Mercoledì 8 giugno durante l’Assemblea diocesana è stata presentata la sintesi dei Gruppi sinodali.


    Durante l’Assemblea diocesana dello scorso 8 giugno i referenti per il Sinodo, mons. Marco Bonfiglioli e Lucia Mazzola, hanno illustrato in cattedrale i punti principali della sintesi emersa dalle oltre 400 relazioni pervenute dal lavoro dei Gruppi sinodali riunitisi nei mesi scorsi.
    Avvenimento della Chiesa universale, il Sinodo chiama ogni parte del mondo a partecipare e a viverlo secondo le proprie peculiarita?. Dei dieci nuclei tematici proposti come domande aperte su cui confrontarsi, la Diocesi di Bologna ha scelto di focalizzarsi su quattro. Il primo si intitola «Compagni di viaggio» e vuole individuare chi sono quelli con cui camminiamo insieme, chi i lontani, chi e? lasciato ai margini. Poi c’e? il tema dell’«Ascolto», filo rosso del percorso, ma anche argomento specifico. Quali sono le voci da ascoltare? Che spazio hanno i laici, le donne, i giovani? Quali sono i pregiudizi, le incrostazioni, che spazio ha nella Chiesa la voce di chi nel mondo conta di meno? Terzo tema e? il «Dialogo», che richiede una valutazione degli spazi e degli strumenti nella Chiesa locale, al proprio interno ma anche verso l’esterno: con le diocesi vicine, le comunita? religiose, i credenti di altre religioni, i non credenti. Infine, «Autorita? e partecipazione»: ovvero come si decide, come si scelgono obiettivi, modalita?, passi da compiere? Come funzionano gli organismi gia? presenti?


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