Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronache dall'Arcidiocesi di Bologna - Anno 2022

  1. #81
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    Agenda dell'Arcivescovo per la settimana

    OGGI
    In mattinata, conclude la Visita pastorale alla Zona Granarolo.

    DOMANI
    Alle 20 nella parrocchia di San Giuseppe Cottolengo Messa in occasione della festa di san Luigi Orione.

    GIOVEDÌ 19
    Alle 9.30 in Seminario presiede il Consiglio presbiterale.

    VENERDÌ 20

    Alle 10.45 a Medolla (Modena) partecipa alla cerimonia in occasione dei 10 anni dal terremoto.
    Alle 18 a Sant’Agostino Messa in occasione dei 10 anni dal terremoto e in suffragio delle vittime.
    Alle 20.30 nella scuola Sacro Cuore a Borgo Panigale interviene alla celebrazione dei 100 anni della scuola.

    SABATO 21
    Alle 9.30 in Seminario presiede il Consiglio pastorale.
    Alle 16 a Villa Pallavicini accoglie l’Immagine della Madonna di San Luca e ne segue la visita al vicariato Bologna Ovest.
    Alle 19 in Cattedrale accoglie l’Immagine della Madonna di San Luca e impartisce la Benedizione.
    Alle 21 in Cattedrale presiede la Veglia dei giovani per la Pace davanti alla Madonna di San Luca.

    DOMENICA 22
    Alle 10.30 in Cattedrale concelebra la Messa presieduta da monsignor Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, davanti alla Madonna di San Luca.
    Alle 14.45 in Cattedrale Messa e Funzione lourdiana per i malati davanti alla Madonna di San Luca.

    Fonte: Bologna7 di oggi, p. 7

  2. #82
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    Resoconto della Visita Pastorale alla Zona Castel Maggiore

    L’arcivescovo tra preghiere e flash mob

    DI FRANCESCO BESTETTI

    Questa è la cronaca dell’intensa Visita pastorale dell’arcivescovo Matteo Zuppi alla Zona di Castel Maggiore. Quella di venerdì 6 maggio è stata la prima giornata:, dal ritmo incalzante che ha affaticato tutti tranne l’Arcivescovo. Subito dopo la visita a «Casa Giovanni» ha incontrato ad una ad una le cinque scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana della Zona. Poi il Cardinale ha invitato tutti a pregare per la pace. Successivamente ha fatto visita ai partecipanti del progetto Caritas «Orti», nel giardino della canonica di Sant’Andrea. E a Sabbiuno ha pranzato con i ragazzi del doposcuola.
    Verso le 14,30, si è recato nella caserma del Genio Ferrovieri dell’Esercito per benedire una sala recentemente ristrutturata. Ha poi fatto visita a due luoghi di lavoro: la Sasib di Castel Maggiore e la Coswell di Funo. Si è poi recato al Centro diurno «La Casa dei ciliegi», dove ha ricordato agli ospiti l’importanza del loro ruolo di «radici degli alberi del futuro». Ha poi visitato alcuni malati nelle loro case, ai quali ha portato anche la Comunione. Alle 18,30 l’Arcivescovo ha presieduto i Vespri e poi la Messa nella chiesa parrocchiale di Funo. Alle 20,30 ha portato il suo saluto e ha cenato alla «Casa di ospitalità dell’Arca della Misericordia» di Funo, che accoglie i senzatetto e coloro che, per gravi difficoltà economiche, si trovano nella necessità di una casa.. Infine, alle 21, ha presieduto in San Bartolomeo la Lectio divina sulla figura di Nicodemo, così come viene tratteggiata nel Vangelo di Giovanni.
    La giornata di sabato 7 maggio è iniziata alle 8 a Sant’Andrea di Castel Maggiore con le Lodi e a seguire la Messa, alla fine della quale l’Arcivescovo ha voluto incontrare la Commissione Liturgia, alla quale ha raccomandato di curare la bellezza dei canti e dei luoghi. Subito dopo si è recato al Centro Caritas, dove vengono distribuiti i viveri agli indigenti. Alle 10 era atteso all’Istituto superiore «J. M. Keynes» da 150 ragazzi del quinto anno, che gli hanno fatto molte domande. Don Matteo li ha invitati a non essere pacifisti all’acqua di rose, ma costruttori e artigiani di pace, per vincere la «Terza Guerra mondiale a pezzi», come la chiama Papa Francesco. Alle 11,30 si è incontrato con i preti e i diaconi della zona. Verso le 15 lo schiamazzo proveniente da Piazza Amendola ha fatto ricordare a tutti che era già ora di incontrare i ragazzi del catechismo. Questi hanno fatto un «flash mob» francescano e – nella forma di tre rose con qualche spina – hanno affidato al Vescovo e alle sue preghiere la fragilità e la bellezza di bimbi, genitori e catechisti. I ragazzi delle medie, invece, attraverso un gioco di rappresentazioni sceniche gli hanno posto domande sulla sua vocazione e sulla Chiesa. Alle 16,45 ha incontrato i gruppi Scouts nella loro sede di Bondanello. Successivamente si è incontrato, in due diversi momenti, con i gruppi sportivi dell’Oratorio Upcm e della Società sportiva Progresso. Con loro si è confrontato sullo spirito di squadra, sul giocare tutti e giocare insieme, sul significato della vittoria e della sconfitta e su altruismo ed egoismo nello sport. «O si vince insieme, o si perde comunque ». Dopo il Vespro si è tenuto l’incontro con i Cpae delle cinque parrocchie. Zuppi li ha ringraziati per il loro importante servizio, definito come «un ministero squisitamente laico». Alle 19 a S. Bartolomeo il Vespro è stato animato dai Gruppi famiglie, poi il gruppo Giovani ha animato una veglia di preghiera sulla vita di san Francesco. La domenica è iniziata con le Lodi a Trebbo, a cui ha fatto seguito l’incontro con tutte le suore della zona. Alle 9,30 ha incontrato l’Onlus «Moses» di Trebbo. La mattinata si è conclusa a San Bartolomeo con le Confessioni e la Messa solenne a cui ha fatto seguito un aperitivo in piazza.
    Che dire? Sicuramente l’Arcivescovo con il suo carisma ci ha dato una sferzata di energia per proseguire nella costruzione della zona pastorale, integrando sempre più le due “ali” di Funo e di Trebbo.







    «La pace è di tutti e si conquista insieme»
    L’incontro con gli studenti del «Keynes»

    Tra i molti incontri tenutisi durante l’intensa visita pastorale dell’arcivescovo Matteo Zuppi alla Zona Pastorale di Castel Maggiore, dal 5 all’8 maggio scorso, non è mancato quello con la comunità scolastica, in particolare dell’Iis J.M. Keynes, dove il Cardinale è stato ospite degli studenti delle classi quinte per discutere sul tema della pace e della guerra russo-ucraina. L’istituto Keynes, che offre una formazione articolata tra liceo e istituto tecnico, quest’ultimo presente anche con alcune sezioni nella casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna, accoglie circa seicento studenti provenienti dai comuni dell’Unione Reno-Galliera e dalla periferia Nord di Bologna.
    Il Cardinale ha sottolineato immediatamente la gravità della situazione legata alla guerra: «In questi giorni penso a quale fosse il sentire della gente nel 1939. Un uomo di nome Adolf stava per invadere la Polonia e proprio in quel periodo, come adesso, in Europa si discuteva molto di pace e non mancavano le occasioni per scambiarsi opinioni e idee importanti sull’argomento». «La pace è di tutti – ha detto con forza il Cardinale – e in quanto tale è raggiungibile soltanto se tutti ci impegniamo per conseguirla. Non sono ottimista, la situazione è imprevedibile, ma nutro piuttosto la speranza che il riconoscerci come fratelli sia la molla necessaria per far scattare un fiducioso processo di creazione della pace, in Europa e nel mondo».
    Non sono mancate poi le molte e intelligenti domande che i ragazzi avevano preparato con i docenti in vista dell’incontro. Queste hanno toccato tanti aspetti, anche complessi: il ruolo della NATO nell’attuale situazione geopolitica, il mercato delle armi, il futuro dei rapporti ecumenici tra cattolici e ortodossi, il problema della relazione tra religione e violenza, la difficoltà di fare memoria nonostante i tragici precedenti delle due guerre mondiali.
    Come lo stesso Cardinale suggeriva nelle ampie citazioni della Lettera Enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, l’impressione al termine della visita è che proprio la scuola, per via delle tante differenze che la abitano, si possa candidare ad essere il luogo naturale per l’educazione alla pace.

    Andrea Franzoni

    Fonte: Bologna7 di domenica, p. 3

  3. #83
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    Fter, Mandreoli nominato vicepreside

    Lo scorso giovedì 5 maggio il cardinale Matteo Zuppi, Gran Cancelliere della Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna (Fter), ha nominato nuovo vicepreside della Facoltà il professor Fabrizio Mandreoli, che succede nell’incarico a Massimo Cassani. Insegnante alla Fter dal 2005, è attualmente docente di Teologia fondamentale e sistematica nonché di Storia della teologia. A partire dal 2018 è docente stabile straordinario. A lui vanno le congratulazioni dell’intera comunità accademica, degli studenti e del personale della Facoltà Teologica insieme a quelle dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Santi Vitale e Agricola».

    Fonte: Bologna7 di domenica, p. 6

  4. #84
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    Agenda dell'Arcivescovo per la settimana

    OGGI
    Alle 8 presiede la Messa a San Giacomo Maggiore per la festa di Santa Rita.
    Alle 10.30 in Cattedrale assiste alla Messa presieduta da monsignor Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, davanti alla Madonna di San Luca.
    Alle 14.45 in Cattedrale Messa e Funzione lourdiana per i malati davanti alla Madonna di San Luca.

    DA DOMANI A MERCOLEDÌ 25
    A Roma partecipa all’Assemblea generale della Cei.

    MERCOLEDÌ 25
    Alle 16.45 in Cattedrale presiede i Primi Vespri della Solennità della B.V. di San Luca. A seguire alle 17.15 Processione dell’Immagine fino alla Basilica di San Petronio; alle 18 dal Sagrato di San Petronio in Piazza Maggiore la Benedizione alla città e all’Arcidiocesi di Bologna con la partecipazione dei bimbi, dei fanciulli e del Piccolo Coro dell’Antoniano «Mariele Ventre».

    GIOVEDÌ 26
    Alle 10 partecipa in Cripta all’incontro con il clero Alle 11.15 in Cattedrale presiede la Messa della solennità della B.V. di San Luca con il presbiterio diocesano e i religiosi che festeggiano i giubilei di ordinazione sacerdotale. A seguire partecipa al pranzo in Seminario con i preti.

    SABATO 28
    Alle 17 a Monzuno amministra le Cresime Alle 21 a Villa Pallavicini interviene alla Festa degli Animatori di Estate ragazzi.

    DOMENICA 29
    Alle 10.30 in Cattedrale concelebra alla Messa presieduta dal cardinale Mario Grech, Segretario generale del Sinodo dei vescovi, davanti alla Madonna di San Luca.
    Alle 16.30 in Cattedrale presiede i Vespri dell’Ascensione e alle 17 accompagna in processione l’Immagine della Madonna di San Luca. Soste in piazza Malpighi, Porta Saragozza e Arco del Meloncello.

    Fonte: Bologna7 di oggi, p. 7

  5. #85
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    Il Card. Zuppi sulla discesa in città della B.V. di San Luca

    «Insieme a Maria pace e solidarietà»

    Intervista all’arcivescovo sul messaggio della Madonna di San Luca che ieri è scesa in città sostando nel vicariato di Bologna Ovest In serata la veglia dei giovani con la preghiera fino alle 2 Oggi la Messa con monsignor Morandi

    DI ALESSANDRO RONDONI

    Eminenza, la Madonna di San Luca scende quest’anno per portare una speranza particolare, visti i tempi. Qual è?

    Il messaggio è quello della pace e della solidarietà. Della pace perché c’è tanta sofferenza e violenza.
    Esiste questo demone imprevedibile della guerra che contagia e spaventa tutti. Abbiamo capito quell’espressione di Papa Francesco della guerra mondiale a pezzi. Pensavamo, in fondo, che questi conflitti fossero soltanto problemi locali che non ci riguardavano, mentre la guerra in Ucraina ci fa capire che sempre, e questa in particolare, è un pezzo importantissimo del nostro futuro.
    E poi, la solidarietà, come frutto della pandemia da Covid-19.
    Finalmente riusciremo a vivere in presenza, in modo tradizionale la processione con Maria, la Sacra Immagine, ma non ci dimentichiamo. Abbiamo voluto, infatti, mantenere nella discesa il metodo adottato durante il periodo di emergenza, cioè quello di trasportarla in diversi luoghi.
    Maria suscita solidarietà, in quanto Madre, e spero che possa arrivare più vicina possibile alla condizione di vita di ognuno.
    Dopo la discesa del 2021 anche quest’anno, infatti, visiterà vari luoghi della città, del Vicariato Ovest della Arcidiocesi per andare incontro ai giovani, agli anziani, alle famiglie, con sosta alle chiese e al cimitero. Che significato ha incarnare questo messaggio nel quotidiano?
    La pandemia ci ha costretto a cambiare delle cose ma ce ne ha fatte anche scoprire delle altre. Non dobbiamo dimenticarle. Per cui non vogliamo perdere la vicinanza, l’andare incontro, il coinvolgere nell’attenzione gli uni verso gli altri. Maria è colei che ce lo ricorda: lei per prima si preoccupa di quello che manca agli altri, è attenta ai bisogni delle persone che ha vicino perché sono tutti suoi figli.
    La settimana si apre anche con la veglia dei giovani, con la preghiera per la pace, per la fine di questa guerra e di tutti i conflitti nel mondo, e perché sia abbandonata la via delle armi.
    La preghiera è la prima opera dei cristiani. Qualche volta pensiamo sia l’ultima, quando non possiamo fare altre cose. È la prima, e ci chiede di fare anche tanto altro. Ci ritroveremo nella preghiera insistente fino alle 2 di notte con la Cattedrale aperta in modo tale che chiunque, anche per poco, nel dolore di questo tempo, possa associarsi all’intercessione per la pace. Come tante volte succede, purtroppo ce ne accorgiamo quando le cose mancano o sono messe in discussione. Maria se ne accorge sempre per tutti. Con lei chiediamo che le tante lacrime causate dal demone del male siano asciugate e, soprattutto, che venga presto il dono della pace.
    Il card. Zuppi vivrà questa solennità della Madonna di San Luca in contemporanea con gli appuntamenti della Cei. Qual è la preghiera che farà per il cammino della Chiesa italiana?
    Sicuramente di imparare di più a camminare insieme e anche di accorgerci dei tanti compagni di viaggio. Dobbiamo considerarli e camminare con quella visione che il Signore ci ha affidato perché tutti possano accorgersi della sua presenza tra gli uomini.
    Infine, qual è il pensiero per tutti i bolognesi?
    Non dimentichiamo la sofferenza, soltanto seguendo Maria che ha cura particolarmente dei più deboli, ma proprio di tutti, quella sofferenza non sarà inutile. Ne abbiamo vissuta tanta e continuiamo a viverne, e si può produrre altra sofferenza se non si trasforma in consapevolezza ed amore. Maria ci chiede di aiutarla ad essere vicina a tutti e di dare quella vera consolazione che è della speranza, della vicinanza, della compagnia e della protezione.



    Fonte: Bologna7 di oggi, p. 7

  6. #86
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    Programma della visita e cenni storici

    Mercoledì 25 Benedizione in Piazza
    Domenica 29 la risalita al Santuario


    La Madonna di San Luca, patrona della città e della diocesi di Bologna, è in città. Ieri pomeriggio è scesa dal suo santuario, per raggiungere la Cattedrale, dove si fermerà fino a domenica prossima 29 maggio. La tradizionale visita ai bolognesi si concluderà con la risalita nella festa dell’Ascensione. L’effige della Madonna è scesa dal Colle della Guardia a bordo di un automezzo dei Vigili del Fuoco e ha visitato alcuni luoghi significativi del Vicariato di Bologna Ovest. Dapprima l’Icona è stata accolta dall’Arcivescovo a Villa Pallavicini per poi giungere al cimitero di Borgo Panigale alle ore 16.30 e alla parrocchia ortodossa rumena. Ulteriore sosta alla Residenza per anziani Villa Ranuzzi e alla Casa di cura Nuova Villa Bellombra prima di giungere al Centro tecnico «Bologna football club» di Casteldebole. Il tragitto è poi ripreso verso la Cattedrale passando davanti alle chiese San Giuseppe Cottolengo, Santa Maria delle Grazie, Santa Maria della Carità attraversando le vie Salvemini, Togliatti, Marzabotto, Emilia Ponente, Saffi, San Felice, Ugo Bassi per arrivare in via Indipendenza e fare ingresso in San Pietro. La prima Messa ai piedi dell’Immagine della Vergine è stata presieduta da monsignor Stefano Ottani, Vicario generale per la Sinodalità. Alle 21 l’Arcivescovo ha guidato la Veglia per la pace animata dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, proseguito fino alle 2 con riflessioni, preghiere e canti proposti dalla Piccola Famiglia dell’Annunziata.
    Oggi,
    alle ore 10.30 monsignor Giacomo Morandi, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, celebrerà la Messa e alle ore 14.45 il cardinal Zuppi presiederà la funzione lourdiana per i malati. Alle 21 don Pietro Giuseppe Scotti, Vicario episcopale per l’Evangelizzazione, presiederà la recita del Rosario con benedizione eucaristica che lunedì 23, alla stessa ora, sarà guidata da padre Enzo Brena, Vicario episcopale per la Vita consacrata.
    Martedì 24 alle 17.30 monsignor Giovanni Silvagni, Vicario generale per l’Amministrazione, celebrerà la Messa per le consacrate e alle 21 don Davide Baraldi, Vicario episcopale per il laicato, la famiglia e il lavoro, presiederà la recita del Rosario.
    Mercoledì 25 alle 17.15 l’Immagine della Madonna di San Luca raggiungerà processionalmente la Basilica di San Petronio e alle ore 18.00, dal sagrato, l’Arcivescovo impartirà la Benedizione alla città e a tutti i bolognesi, ovunque si trovino nel mondo. Alle 21 monsignor Juan Andres Caniato, direttore dell’Ufficio diocesano e regionale di «Migrantes», guiderà la recita del Rosario.
    Giovedì 26, Solennità della Beata Vergine di San Luca, alle 10 nella cripta si svolgerà il ritiro del clero diocesano, appuntamento riservato a sacerdoti e diaconi, predicato dal teologo monsignor Severino Dianich, alle 11.15 in Cattedrale l’Arcivescovo presiederà la Messa col presbiterio ricordando gli anniversari di ordinazione sacerdotale. A seguire il pranzo con i sacerdoti e l’Arcivescovo in Seminario. Quest’anno non ci sarà la navetta dalla Cattedrale al Seminario. Per le prenotazioni ogni prete si rivolga al moderatore della propria zona oppure al Rettore del seminario. Alle 21 monsignor Marco Bonfiglioli, rettore del Seminario arcivescovile, guiderà la preghiera del Rosario che sarà recitata anche venerdì 27 alla stessa ora da don Massimo Ruggiano, Vicario episcopale per la Carità.
    Sabato 28 alle 14 monsignor Dionisio Lachovicz, Esarca apostolico per i fedeli ucraini in Italia, celebrerà la Messa e alle 21 monsignor Adriano Pinardi, Direttore dell’Ufficio diocesano per i Ministeri, guiderà la recita del Rosario.
    Domenica 29, Solennità dell’Ascensione, alle ore 10.30 presiederà la Messa il cardinal Mario Grech, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi.
    Alle 17 l’Icona della Madonna di San Luca verrà accompagnata in processione al Santuario dall’Arcivescovo e dai fedeli sostando per la benedizione a Piazza Malpighi, Porta Saragozza e all’Arco del Meloncello. Alla processione, che avrà una speciale intenzione di preghiera per la pace, parteciperanno con gli stendardi e i segni distintivi: parrocchie, comunità religiose, confraternite, comunità dei migranti cattolici, comunità ortodosse, associazioni ecclesiali e in particolare la parrocchia grecocattolica ucraina di San Michele e le parrocchie ortodosse del Patriarcato di Mosca. Saranno presenti il Vescovo Ambrozie, vicario per i fedeli ortodossi moldavi in Italia e Mons. Dionisio Lachovicz, Esarca apostolico per gli ucraini greco-cattolici in Italia.
    Alla processione parteciperanno tutte le comunità che ormai compongono il volto variegato della cristianità bolognese, comprese le parrocchie ortodosse e le comunità cattoliche nate dall’immigrazione, ciascuna riconoscibile con i suoi segni distintivi e i suoi abiti caratteristici. In questi tempi difficili in cui la guerra in Europa accentua le distinzioni ed esaspera i nazionalismi, il cammino insieme di tutti coloro che si riconoscono figli della stessa Madre è un grande segno di speranza. Alle 20, all’arrivo dell’Immagine nel Santuario sul Colle della Guardia, sarà celebrata la Messa. La Cattedrale rimarrà aperta tutti i giorni dalle 6.30 alle 22.30, e l’Arcidiocesi ha reso noto che si potrà accedere indossando la mascherina. «Accoglieremo l’Imamgine della Beata Vergine di San Luca nella Cattedrale - ha scritto il cardinale Zuppi nel suo messaggio ai bolognesi per la discesa annuale - e vivremo con lei, introno a lei giorni grande comunione. Ricordiamoci di pregare tanto per la Chiesa, perché sia sempre fedele al vangelo di Cristo e, nella comunione, lo renda presente nei cuori e nella città degli uomini». Informazioni e aggiornamenti sul sito www.chiesadibologna.it

    Luca Tentori



    La storia, le tradizioni e le confraternite

    Nel 1433, l’icona della Madre di Dio Odighitria, custodita sul Colle della Guardia, venne portata in città, per implorare la cessazione di piogge che stavano minacciando la raccolta del grano: quando il 5 luglio l’Icona entrò in città per la Porta Saragozza, il sole bucò le nubi, e la città fu salva. L’icona fu portata in processione per le vie cittadine, poi fu riaccompagnata al suo Santuario con la promessa di non dimenticarsi della grazia: si fece voto di ripetere ogni anno, con fedele ritualità, la discesa, le processioni e la risalita. L’icona, attribuita a San Luca per la sua tipologia, era stata portata a Bologna alla fine del sec. XII, da un pellegrino greco che l’aveva trovata nella basilica di Santa Sofia a Constantinopoli, destinata a un «Colle della Guardia» che trovò appunto a Bologna. Graziolo Accarisi, ricordò che anche i Fiorentini, che pure avevano una icona attribuita a San Luca, sempre ricorrevano alla Vergine portandola in processione per ogni loro necessità. Così si decise la discesa e il miracolo non mancò. Ogni anno fu ripetuto il rito: con il solo mutamento dell’aver spostato la data dal 5 luglio alle Rogazioni dell’Ascensione. L’Icona incontra i bolognesi secondo un programma ampio, con Messe in Cattedrale di molte comunità, e vede un punto essenziale nella benedizione del mercoledì alle 18 dal sagrato di San Petronio, che si ripete dal 1588, da quando il senatore Ettore Ghislieri la volle per dar comoda occasione di prendere l’ultima benedizione in città (all’epoca, l’Ascensione si festeggiava di giovedì). A questa grande manifestazione di affetto alla Vergine e fiducia nella sua intercessione hanno contribuito nei secoli tutti i cittadini: con i progressivi ampliamenti del santuario, la costruzione del portico, e con l’azione svolta dalle compagnie laicali. Quando l’Icona scese la prima volta, fu portata a spalle dai confratelli dalla Compagnia di Santa Maria della Morte: all’epoca numerosissime erano le compagnie laicali, poi soppresse all’epoca dei governi napoleonici. A sostituirle sono sorte altre compagnie, nate da devozioni di gruppi particolari che solevano salire al Santuario spesso alle prime luci dell’alba, per non tardare al lavoro. Sono i Sabattini, che salivano, e salgono, di sabato mattina, e oggi hanno spesso la compagnia del Vescovo; i Domenichini, che salgono la domenica, e da sempre portano a spalla la fioriera e l’Icona ovunque vada; i Raccoglitori, che, con il frack alla francese si occupano della raccolta delle offerte in Cattedrale; infine, dal 1927, anno del Congresso Eucaristico Nazionale, è stato Costituito il Comitato Femminile per le Onoranze, che allora portavano di casa in casa la lettera dell’Arcivescovo che annunciava la prossima discesa dell’Icona, e che prestano servizio di accoglienza al Santuario. Nel 2004 poi è stato costituito il Museo della Beata Vergine di San Luca, che, nei locali della Porta Saragozza dedicata dal 1890 alla Vergine, espone documenti e immagini che aiutano ad avere presente la storia e i segni della devozione bolognese alla sua Patrona.

    Gioia Lanzi

    Fonte: Bologna7 di oggi, pp. 1-2

  7. #87
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    L'annuncio diffuso dalla CEI

    Il Card. Matteo Maria Zuppi è il Presidente della CEI



    Papa Francesco ha nominato il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. A dare l’annuncio ai Vescovi è stato il Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che ha dato lettura della comunicazione del Santo Padre. Nella mattinata di martedì 24 maggio, i Vescovi riuniti per la loro 76ª Assemblea Generale hanno proceduto all’elezione della terna per la nomina del Presidente, secondo quanto previsto dallo Statuto (art. 26, § 1).

    Il Cardinale Matteo Maria Zuppi nasce a Roma l’11 ottobre 1955, quinto di sei figli.
    Nel 1973, studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, iniziando a frequentare la Comunità e collaborando alle attività al servizio degli ultimi da essa promosse: dalle scuole popolari per i bambini emarginati delle baraccopoli romane, alle iniziative per anziani soli e non autosufficienti, per gli immigrati e i senza fissa dimora, i malati terminali e i nomadi, i disabili e i tossicodipendenti, i carcerati e le vittime dei conflitti; da quelle ecumeniche per l’unità tra i cristiani a quelle per il dialogo interreligioso, concretizzatesi negli Incontri di Assisi.
    A ventidue anni, dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza, con una tesi in Storia del cristianesimo, entra nel seminario della diocesi suburbicaria di Palestrina, seguendo i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove consegue il baccellierato in Teologia.
    Ordinato presbitero per il clero di Palestrina il 9 maggio 1981 dal Vescovo Renato Spallanzani, subito dopo viene nominato vicario del parroco della Basilica romana di Santa Maria in Trastevere, Monsignor Vincenzo Paglia, succedendogli nel 2000 per dieci anni. Incardinato a Roma il 15 novembre 1988, dal 1983 al 2012 è anche rettore della chiesa di Santa Croce alla Lungara e membro del consiglio presbiterale diocesano dal 1995 al 2012. Nel secondo quinquennio come parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, è prefetto della terza prefettura di Roma e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio, per conto della quale è stato mediatore in Mozambico nel processo che porta alla pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile.
    Nel 2010 viene chiamato a guidare la parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, nella periferia orientale della città; e nel 2011 è prefetto della diciassettesima prefettura di Roma. Poco dopo, il 31 gennaio 2012 Benedetto XVI lo nomina Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma (per il Settore Centro). Riceve l’ordinazione episcopale il successivo 14 aprile per le mani dell’allora Cardinale Vicario Agostino Vallini e sceglie come motto Gaudium Domini fortitudo vestra.
    Il 27 ottobre 2015 Papa Francesco lo nomina alla sede metropolitana di Bologna e il 5 ottobre 2019 lo crea Cardinale con il Titolo di Sant’Egidio. È Membro del Dicastro per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e dell’Ufficio dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

    Fonte

  8. #88
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    Le felicitazioni della Chiesa di Bologna

    Martedì 24 maggio
    Il cardinale Zuppi nuovo Presidente della Cei

    Le felicitazioni della Chiesa di Bologna



    Le felicitazioni della Chiesa di Bologna


    La Chiesa di Bologna esprime le proprie felicitazioni per la nomina dell’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi a nuovo Presidente della Cei, Conferenza Episcopale Italiana. La notizia della scelta di Papa Francesco è stata resa nota oggi, 24 maggio, da una nota della Cei. I Vescovi italiani, riuniti a Roma nella 76a Assemblea Generale, avevano proceduto all’elezione di una terna di candidati poi sottoposta alla decisione del Papa secondo quanto stabilito dallo Statuto della Cei.

    «Siamo lieti di questa scelta – affermano i Vicari generali dell’Arcidiocesi, Mons. Stefano Ottani e Mons. Giovanni Silvagni – che riconosce il valore della persona e l’esemplarità del suo ministero, in particolare la sintonia con il magistero pontificio. Ringraziamo Papa Francesco per il dono a tutta la Chiesa italiana. Ci rallegriamo con il nostro Arcivescovo per il riconoscimento, gli promettiamo pieno sostegno nella preghiera e nella collaborazione. Ci sentiamo anche noi coinvolti per facilitare il suo compito e per far coincidere le indicazioni nazionali con quelle diocesane».
    Già in passato un altro Arcivescovo di Bologna era divenuto presidente della Cei. Dal 1969 al 1979, infatti, il Card. Antonio Poma, allora Arcivescovo di Bologna, aveva guidato per due mandati la Conferenza Episcopale Italiana.

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    Resoconto della Visita Pastorale alla Zona Granarolo

    Granarolo, la rete diventa comunione

    DI GIORGIO MORETTI

    «Tanta vita, tanta comunione». Queste parole pronunciate dall’Arcivescovo durante la celebrazione eucaristica conclusiva della Visita pastorale di domenica 15 maggio riassumono molto bene ciò che si è vissuto nella Zona Pastorale di Granarolo dal 12 al 15. Una Visita ricca di incontri e di celebrazioni, ma ricca soprattutto di umanità, e che ha rafforzato nelle comunità parrocchiali della Zona il desiderio di proseguire nel cammino di integrazione e comunione intrapreso negli ultimi anni. «Non ci sono alternative al fare rete, è un percorso irreversibile» è il messaggio del presidente Andrea Ricci in occasione dell’Assemblea della Zona Pastorale del sabato sera. E il moderatore della Zona, don Filippo Passaniti, invita a «lavorare, progettare, costruire insieme, con uno stile sinodale, in comunione ma mantenendo l’identità delle singole comunità». Il desiderio è di fare rete, ma non solo tra le realtà parrocchiali, ma anche con le istituzioni e le associazioni del territorio, «perché quando si lavora per rispondere ai bisogni e alle fragilità del prossimo tutte le barriere cadono». L’incontro del giovedì sera con le autorità locali e il mondo associativo ne hanno dato evidenza, così come l’inaugurazione dell’Emporio Solidale Vitalia.
    Ma non basta parlarsi, e non basta fare cose insieme, «dobbiamo imparare ad amarci», è l’invito rivolto dall’arcivescovo durante la veglia di preghiera organizzata dal gruppo di volontari che preparano i pasti per gli ospiti di un dormitorio, riprendendo il Vangelo della domenica e titolo di tutta la visita «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi». Grande attenzione è stata dedicata ai bambini, ai giovani e alla famiglie. Venerdì pomeriggio l’incontro con i ragazzi che frequentano l’attività di doposcuola presso alcune parrocchie ed i volontari che li seguono. Sabato mattina rivolto ai bambini che frequentano il catechismo che hanno incontrato l’arcivescovo insieme ai propri genitori, concluso con una festosa carovana di biciclette che hanno accompagnato l’arcivescovo da Quarto a Granarolo, insieme anche ad alcune persone con disabilità membri della comunità l’Arche Arcobaleno di Quarto Inferiore.
    Nel pomeriggio è stata la volta dei giovani, prima i ragazzi delle medie, e poi quelli un po’ più grandi, insieme ai loro educatori.
    Incontri rivolti non solo a raccontare all’arcivescovo quali attività vengono realizzate nei vari gruppi ma soprattutto a raccontare le fatiche di questi due anni di pandemia e le paure per la guerra e un futuro pieno di incognite. «Aiutiamoci gli uni gli altri a volerci bene e a volersi bene» è stato l’invito dell’arcivescovo rivolto ai giovani presenti. Tante anche le celebrazioni, a partire dal «gruppo della Parola» interparrocchiale che ha accolto l’arcivescovo al suo arrivo il giovedì, con la lettura di un brano degli Atti degli Apostoli che quest’anno il gruppo ha deciso di approfondire. La Messa celebrata tutti insieme all’aperto nel giardino della chiesa di Granarolo è stata la perfetta conclusione dei quattro giorni di Visita: «È stata come la visita di Maria ad Elisabetta, perché scopriamo che le nostre comunità custodiscono la vita del Signore, il suo amore», le parole con cui l’arcivescovo ha aperto l’omelia.


    il Vespro a Viadagola



    L’incontro con le famiglie del catechismo
    Tra biciclette, confidenze e condivisione

    L’immagine della rete è un simbolo potente che contiene molteplici significati: la rete è ciò che permette al pescatore di raccogliere i pesci, segno del desiderio di Dio di raccogliere insieme tutti i suoi figli. E quindi è anche quella che permette di tenere i contatti con gli altri, di avere delle relazioni. Anche la Chiesa è rete! Sabato mattina le famiglie e i bambini del catechismo si sono riuniti per conoscere il nostro arcivescovo un pochino più da vicino e anche per farci conoscere.
    Dopo la lettura del brano del Vangelo di Giovanni al capitolo 21, i bimbi di varie età e appartenenti a gruppi differenti di catechismo, hanno rivolto all’arcivescovo delle domande. Tante riguardavano la sua vita soprattutto di quando era piccolo e tante legate alla sua missione come vescovo. Le domande erano molto numerose e il nostro vescovo ha risposto a tutte con grande disponibilità e coinvolgimento. Dopo un’oretta di domande è stata la volta degli adulti. Sono state portate alla sua attenzione anche alcune testimonianze fatte da parte dei genitori nelle quali è stato espresso il loro sentirsi coinvolti anche da modalità di catechismo non proprio tradizionali confermando che queste innovazioni hanno portato degli arricchimenti nelle loro famiglie. Per terminare l’incontro abbiamo voluto lasciare un segno: il Vescovo ha raccolto in un cesto/rete i pesciolini di carta colorata su cui i bimbi avevano impresso il loro nome. Il cardinale ha commentato dicendo: «Gesù è come una rete che non si spezza. Ed è l’amicizia che lui ha con noi a non spezzarsi perché non smetterà mai di volerci bene». Ha definito inoltre il termine di catechismo indicando come questo sia proprio la relazione, l’amicizia che abbiamo con Gesù. Dopo una preghiera insieme e la benedizione, la mattinata si è conclusa con una gioiosa e partecipata biciclettata che dalla parrocchia di Quarto ci ha portati alla parrocchia di Granarolo dove eravamo attesi per un gustoso rinfresco all’ombra degli alberi del parco. Una bellissima occasione per continuare la conoscenza reciproca tra noi e il vescovo.

    Erika Barraco,

    referente per la catechesi della Zona Pastorale

    Fonte: Bologna7 di domenica, p. 3

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    E' morto monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliario emerito di Bologna


    Si è spento all'età di 86 anni monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliario emeritodi Bologna. Il decesso è avvenuto nella serata di sabato, a causa di un malore occorso nella sua abitazione. Il Vescovo era atteso in Cattedrale, come ogni sera, per la preghiera del Rosario davanti alla Madonna di San Luca. In Cattedrale è stato dato l’annuncio all’inizio della preghiera, mentre i campanari, impegnati sul campanile di San Pietro, hanno eseguito l’annuncio funebre. La Messa esequiale sarà celebrata martedì 31 maggio alle ore 10 in Cattedrale. La salma verrà poi trasferita a San Matteo della Decima per la sepoltura nella chiesa parrocchiale. Giusto mercoledì scorso, mons. Vecchi aveva sostituito il Card. Matteo Zuppi nella benedizione alla città in Piazza Maggiore. Mons. Ernesto Vecchi era nato il 4 gennaio 1936 a San Matteo della Decima. Ordinato sacerdote dal Card. Lercaro nel 1963, ne divenne segretario particolare, fino al 1969. Dal 1969 all’89 è stato parroco al Cuore Immacolato di Maria a Borgo Panigale.
    L’11 dicembre 1987 il Cardinale Giacomo Biffi lo nominò pro-vicario generale della diocesi e moderator curiæ. Il 18 luglio 1998, fu eletto vescovo titolare di Lemellefa e ausiliare dell’arcivescovo di Bologna, da San Giovanni Paolo II. Ricevette l’ordinazione episcopale dal Cardinale Giacomo Biffi il 13 settembre successivo. Il 28 maggio 2004 fu nominato vicario generale dal Cardinale Carlo Caffarra, incarico che esercitò fino all’8 febbraio 2011, quando Benedetto XVI accolse la sua rinuncia per motivi di età. Il 2 febbraio 2013 Papa Francesco lo nominò Amministratore Apostolico della diocesi di Terni-Nanni-Amelia, incarico che terminò il 21 giugno 2014.
    “Bologna perde uno dei suoi figli più cari. Come Sindaco esprimo il cordoglio della città e dell’Amministrazione per la scomparsa di Mons. Ernesto Vecchi. Solo pochi giorni fa ci eravamo incontrati durante la benedizione alla città in Piazza Maggiore, nel corso delle celebrazioni dedicate alla Madonna di San Luca. Ha servito la Chiesa di Bologna e la sua comunità ed è stato un protagonista attivo della vita cittadina, intervenendo spesso nel dibattito pubblico. Era fortemente legato a Bologna e conservava una profonda memoria di persone e vicissitudini che ne hanno segnato la storia passata e recente. Che la terra gli sia lieve”. Così il sindaco Matteo Lepore sulla scomparsa di Mons. Ernesto Vecchi.

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