Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
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Discussione: Cronaca della Diocesi di Carpi - Anno 2022

  1. #171
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    Tra Modena e Carpi

    MATTINATA DI RITIRO PER ADULTI E GIOVANI CRESIMANDI E CATECUMENI

    Mattinata di ritiro per Adulti e giovani Cresimandi e Catecumeni e i loro accomapgnatori

    SABATO 26 NOVEMBRE 2022 - DALLE 9:30 ALLE 12:30

    A seguire pranzo insieme… per chi potrà trattenersi.
    L’iniziativa è organizzata congiuntamente dagli Uffici catechistici delle Diocesi di Modena-Nonantola
    e di Carpi.

    Per motivi organizzativi è necessario prenotarsi
    Centro Pastorale Mario Gasparini Casari
    S. Antonio in Mercadello, Piazza Matteotti, 12 – Novi di Modena

    Per info e iscrizioni al ritiro:
    UCD@modena.chiesacattolica.it
    ufficiocatechistico@carpi.chiesacattolic a.it
    Contributo per il pranzo € 8,00
    __________________________
    Fonte: sito della Diocesi di Carpi
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  2. #172
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    Chi è Don Francesco - Parla il Rettore del seminario metropolitano

    CHI È FRANCESCO CAVAZZUTI

    Prima gli studi e il lavoro come veterinario e poi la scelta del sacerdozio. Con una predilezione per gli ultimi

    Come prevede il rito dell’ordinazione è stato IL RETTORE DEL SEMINARIO INTERDIOCESANO DI MODENA E CARPI, DON MAURIZIO TREVISAN, a presentare pubblicamente all’assemblea il candidato al sacerdozio, partendo da alcune note biografiche, illustrando poi il suo curriculum scolastico e formativo, le esperienze pastorali realizzate e che l’hanno portato a maturare la scelta di un sì per sempre a Dio, alla Chiesa e ai fratelli.

    Francesco ha 40 anni, è figlio di Luigi e Daniela, ha una sorella maggiore, Chiara, un fratello, Davide e una sorella, Teresa, più piccoli. Originario della parrocchia del Corpus Domini, è cresciuto spiritualmente e umanamente soprattutto grazie all’esperienza di servizio presso l’Eden, l’oratorio cittadino della parrocchia della Cattedrale. È entrato in Seminario nel 2016, dopo avere conseguito la maturità al liceo scientifico-tecnologico Fanti, la laurea in medicina veterinaria a Parma e avere lavorato per diversi anni come veterinario, occupandosi in particolare della podologia bovina. Durante la formazione, ha fatto esperienze pastorali presso le parrocchie di San Nicolò in Carpi, di San Pietro in Vincoli in Limidi e presso la parrocchia di Santa Maria Maggiore in Mirandola, dove inizierà il suo ministero sacerdotale come viceparroco. Ha conseguito il baccalaureato in Teologia presso lo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia.
    Francesco è una persona equilibrata, positiva e matura, che ha fatto della sua tensione verso gli emarginati l’intuizione dominante nel suo cammino di ricerca vocazionale, spinto dall’incontro vivo con il Risorto e dall’esperienza forte e immeritata di essere stato scelto e amato da Lui. Il dono della buona Notizia del Vangelo che ha accolto con la mente, con il cuore e con le mani, rimane, a suo dire, la roccia e la gioia su cui fonda la sua esistenza; in questi anni è cresciuto nel desiderio, più volte espresso, di donarsi a servizio del Signore e della Chiesa, per rendere più bella la vita degli altri, soprattutto delle persone che non hanno nessuno che si prenda cura di loro. Lo ha fatto concretamente, con dedizione, costanza e impegno, attraverso esperienze continuative presso la comunità Sinti, il carcere, la comunità di recupero per tossicodipendenti “La Torre” e ultimamente presso la “Casa del giovane” di Pavia; ma lo ha fatto anche attraverso il confronto schietto con i formatori e l’impegno a rendere più malleabile il proprio carattere e temperamento e nel cercare di gestire e smussare i propri limiti e i propri difetti; lo ha fatto, infine, con uno stile disponibile e attento verso i fratelli di cammino, in Seminario e nei contesti in cui si è trovato a vivere, non limitandosi però alla cerchia dei “più prossimi”, ma aprendosi autenticamente al desiderio di cercare e incontrare gli ultimi e i piccoli, per creare relazioni e farle crescere nella comunione.

    ALLA LUCE DEL CAMMINO FATTO E DEL DISCERNIMENTO ATTUATO CON LE DIVERSE REALTÀ CHE LO HANNO ACCOMPAGNATO, PERTANTO, DALLE INFORMAZIONI RACCOLTE PRESSO IL POPOLO CRISTIANO E SECONDO IL GIUDIZIO DI COLORO CHE NE HANNO CURATO LA FORMAZIONE, POSSO ATTESTARE CHE NE È DEGNO.


    FONTE: Notizie, Edition 27/11/2022 (con adattamento)
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  3. #173
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    Nel vivo ricordo di "Mamma Nina"

    65° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLA VENERABILE MAMMA NINA

    SABATO 3 DICEMBRE, RICORRERÀ IL 65° ANNIVERSARIO DELL’INGRESSO IN CIELO DI MAMMA NINA, insieme al 19° compleanno dell’Agape, la struttura a lei intitolata per l’accoglienza di madri con bambini. Si celebra, dunque, quasi un secolo di attività”, poiché Marianna Saltini iniziò ad adoperarsi per le bambine in stato di abbandono già nei primi anni ‘30 del Novecento, rimasta vedova e in SEGUITO TRASFERITASI A SAN GIACOMO RONCOLE DAL FRATELLO, DON ZENO, IL QUALE A SUA VOLTA STAVA ALLORA ACCOGLIENDO BAMBINI E RAGAZZI IN CONDIZIONI DI DISAGIO.

    Anche quest’anno, la grande famiglia di Mamma Nina – le suore, le educatrici, le mamme e i bambini, i volontari, gli amici e i benefattori – si riunirà in preghiera per la ricorrenza intorno al vescovo Erio Castellucci. Sarà lui a presiedere la Santa Messa sabato 3 dicembre, alle 10, nella cappella della Casa della Divina Provvidenza. Seguiranno due momenti significativi a collegare passato, presente e futuro del seme gettato dalla Venerabile Saltini: la presentazione dell’archivio storico dell’opera di Mamma Nina, riordinato dal vice archivista diocesano, Mauro Giubertoni, e della nuova sede del Centro di Aiuto alla Vita (Cav) allestita presso la Casa della Divina Provvidenza.
    Sia l’Agape sia il Cav portano avanti oggi il carisma di Mamma Nina, in particolare nella realizzazione di un suo grande desiderio, quello di accompagnare e sostenere le madri in difficoltà e i loro bambini.
    _________________
    Dal sito della Diocesi
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  4. #174
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    Evento culturale diocesano


    (Proprietà: Carpense)

    PRESENTAZIONE DEL VOLUME “LA PRIGIONE DEI PRETI SUI TETTI DEL DUOMO”

    DOMENICA 4 DICEMBRE, ALLE 17.30, AL MUSEO DIOCESANO A CARPI, SARÀ PRESENTATO IL VOLUME “LA PRIGIONE DEI PRETI SUI TETTI DEL DUOMO” CHE contiene immagini e note storiche tratte dai graffiti del carcere per gli ecclesiastici un tempo situato sul tetto della Cattedrale

    Sarà presentato domenica 4 dicembre, alle 17.30, presso il Museo diocesano di arte sacra, nella chiesa di Sant’Ignazio a Carpi (corso Fanti 44), il volume dal titolo “La prigione dei preti sui tetti del Duomo”, edito dalla Diocesi di Carpi e da Arbor Carpensis, con la partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Alla presentazione interverranno gli autori.

    Il valore di questa opera risiede nel suo essere un vero e proprio inedito, poiché si riproducono per la prima volta le immagini fotografiche dei graffiti ancora visibili sulle pareti della prigione sul tetto della Cattedrale, incisi con oggetti appuntiti o disegnati con colori di fortuna dai chierici condannati a qualche periodo di detenzione.

    Autori delle fotografie sono Mario Mazzurana, Rita D’Ambrosio e Marino Luppi: grazie alla loro professionalità e passione, certe scritte, illeggibili o addirittura labilissime ad occhio nudo, hanno acquistato consistenza e, seppure mutile, sono comunque state riportate. Ne emerge una testimonianza di vita, che oggi possiamo solamente immaginare, di presbiteri e chierici condannati dal giudizio dei superiori alla pena del carcere.
    I testi a corredo delle immagini sono di Andrea Beltrami, direttore del Museo diocesano, e Mauro Giubertoni, vice archivista della Diocesi di Carpi.
    Tutti sono invitati a partecipare alla presentazione di domenica 4 dicembre.

    (Fonte: sito diocesano)
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  5. #175
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    Itinerari di formazione pastorale - La parola al Vicario Generale

    RIFLESSIONE TEOLOGICA E CORRESPONSABILITÀ

    AL LABORATORIO REALINO INIZIANO SEMINARI E WORKSHOP PREVISTI PER LA PRIMA VOLTA NEL PROGRAMMA ANNUALE

    Nel programma del Laboratorio Teologico Realino (LTR) 2022-2023 per la prima volta compaiono due workshops/seminari. COME SI SVOLGERANNO E CHE OBIETTIVI HANNO? NE ABBIAMO PARLATO CON IL VICARIO GENERALE, MONSIGNOR GILDO MANICARDI. “Gli Workshops/ seminari sono una concretizzazione chiara dell’idea di Laboratorio - esordisce il vicario -. Non abbiamo voluto fare una scuola di teologia destinata a insegnare il sapere ufficiale, diciamo standard, delle discipline teologiche ‘scientifiche’. Il Laboratorio Teologico Realino invece ha voluto dare alla Diocesi di Carpi un luogo dove la riflessione teologica viene elaborata insieme facendo in un certo senso esercizio di corresponsabilità”.
    In che modo si è elaborato il programma per l’anno 2022-2023?
    Il programma che viene proposto per l’anno in corso è stato elaborato da oltre una trentina di responsabili a diverso grado: docenti, responsabili dei corsi, teologi professionisti e intellettuali supervisori, rappresentanti degli studenti, coordinatori. Sono sati così scelti e articolati i problemi delle singole persone, della società, della Chiesa e della cultura, che si pensa siano importanti da affrontare con un impianto teologico serio anche nel contesto concreto della nostra Chiesa di Carpi. Il Laboratorio è stato progettato - nel suo insieme - come una forma di sinodalità della riflessione e della maturazione comunitaria del pensiero.
    C’è qualche legame tra l’impianto del LTR e le attività di pastorale “ordinaria” della diocesi?
    Certamente: lo si vede dai temi. Un solo esempio: le prospettive dei ministeri di fatto e i ministeri istituiti, che presto saranno aperti anche al femminile, sono oggetto di workshop specifi ci e di moduli istituzionali del laboratorio. L’ecclesialità del Laboratorio la si vede anche dal fatto che ripetutamente appaiono come relatori sia il vescovo sia i vicari.
    A gennaio si svolgerà un modulo che ha come titolo “Preparazione ai tre ministeri istituiti, maschili e femminili”. Anche questa proposta ha a che vedere in qualche modo con gli workshops?
    Sicuramente. Lo si può comprendere anche guardando alle date degli incontri. Il seminario che ha come titolo “Il dono dell’Eucaristia. L’unico altare e le molte case”, rivolto ai ministri straordinari dell’Eucaristia è articolato in due momenti a dicembre e a maggio. A gennaio è offerto il modulo sulla Preparazione ai tre ministeri istituiti maschili e femminili. È offerta dunque ai ministri straordinari la possibilità di aprirsi alla riflessione sui ministeri istituiti. Un esempio quasi troppo concreto. I ministri straordinari – e soprattutto le ministre – hanno la possibilità di riflettere sul ministero istituito dell’accolito e forse arrivare a proporsi come accoliti/e istituiti/e.
    Un’ultima nota. Si è già svolto il convegno inaugurale dedicato al narrare ed anche quello di fine anno sarà dedicato all’argomento dei linguaggi della chiesa, che per la diocesi di Carpi e quella di Modena è stato scelto come quarto tema del sinodo. Oltre a questi momenti specifici c’è qualche altra relazione tra lo svolgimento del Sinodo ed il lavoro del LTR?
    Certo, ma non vale adesso la pena di elencare altri elementi di coerenza tra Laboratorio teologico e vita diocesana. Più importante insistere sul fatto che il Laboratorio ha già previsto un suo ciclo formativo per quando la Diocesi affronterà il quarto dei cosiddetti Cantieri di Betania lasciato alla scelta libera delle diocesi. Le diocesi di Modena-Nonantola e di Carpi – come già ricordato - hanno scelto insieme il tema dei linguaggi della Chiesa. Anche su questo aspetto il Laboratorio ha previsto a maggio un modulo che cercherà, nel clima della festa del patrono, di proporre un apporto di pensiero e di serietà anche teologica al tema dei linguaggi. Il nostro patrono San Bernardino da Siena è uno degli uomini che ha saputo scegliere al meglio il linguaggio e i suoi simboli per gli uomini del suo tempo (e non solo). Basti pensare al suo Cristo-gramma, ancora presente in tante facciate delle nostre case, e all’efficacia straordinaria della sua predicazione.

    A cura della Redazione di Notizie

    Fonte: settimanale diocesano "Notizie", Edition 4/12/2022
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  6. #176
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    In preparazione al S. Natale

    LECTIO DIVINA D’AVVENTO GUIDATA DAL NOSTRO VESCOVO


    (Proprietario immagine: Carpense)

    MERCOLEDÌ 14 DICEMBRE, ALLE ORE 21.00, IN CATTEDRALE a Carpi, si terrà la Lectio Divina d’Avvento guidata dal vescovo Erio Castellucci.
    Tutta la comunità diocesana è invitata a partecipare per vivere insieme il cammino verso il Natale illuminati dalla Parola di Dio.
    Riprendendo una consuetudine iniziata nel dicembre 2019, dopo la pausa dovuta alle restrizioni per il covid, il Settore Apostolato Biblico (Sab) dell’Ufficio Catechistico Diocesano organizza questo incontro diocesano in preparazione al Natale, presieduto da monsignor Castellucci.
    La modalità scelta è la lectio divina, il metodo di approccio alla Scrittura su cui insiste in modo particolare l’Esortazione postsinodale "Verbum Domini" del 2010. Un metodo, quello della lettura orante, che, attraverso i suoi passi fondamentali, lectio, meditatio, oratio, contemplatio e, poi ancora, actio, è “capace di schiudere al fedele il tesoro della Parola di Dio”, e “di creare l’incontro col Cristo, parola divina vivente”, come si legge appunto nella Verbum Domini. Concetto ribadito più volte da Papa Francesco nel Motu proprio "Aperuit Illis, “è necessario non assuefarsi mai alla Parola di Dio, ma nutrirsi di essa per scoprire e vivere in profondità la nostra relazione con Dio e i fratelli”.

    - Dal sito della Diocesi -
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  7. #177
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    Nuove nomine in Diocesi

    NUOVO VICARIO EPISCOPALE PER I CONSACRATI E NOMINE ULTERIORI

    Nei giorni scorsi il vescovo Erio Castellucci ha provveduto ad alcune nomine che di seguito riportiamo.
    PADRE GERARD KONGOLO KABASELE è stato nominato VICARIO EPISCOPALE PER LA VITA CONSACRATA, incarico ricoperto prima della sua partenza da padre Ippolito Tshibuabua

    A seguito della nascita al cielo di don Mario Ganzerla SARÀ PADRE EMMANUEL MUKENGE MUAKADI SHANDI, IN QUALITÀ DI VICARIO PARROCCHIALE AD ASSICURARE LA GUIDA PASTORALE DELLA PARROCCHIA DI FOSSA DI CONCORDIA.

    PADRE FREDERIC MUFUTA TSHIBANGU È STATO NOMINATO VICARIO PARROCCHIALE PRESSO LA PARROCCHIA DI SAN FRANCESCO A CARPI.

    Tutti e tre questi religiosi appartengono alla Congregazione dei Missionari Servi dei Poveri (Boccone del povero) presenti in Diocesi con le tre comunità di San Francesco a Carpi, San Martino Carano di Mirandola e Vallalta di Concordia.

    il sacerdote novello DON FRANCESCO CAVAZZUTI ASSUME L’INCARICO DI VICARIO PARROCCHIALE NELLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA MAGGIORE IN MIRANDOLA.(Dal sito diocesano, con adattamenti)
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  8. #178
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    Avvento e Laudato si’, per una “conversione integrale” della persona

    UNA FELICE SOBRIETÀ

    Don Carlo Bellini, già vicario generale e parroco del Corpus Domini, ci introduce nella centralità dell’Avvento.

    <<Eccoci in avvento, anzi nella parte centrale del periodo di avvento, quella che vola via e ci fa ritrovare in un attimo a Natale senza che ce ne accorgiamo.
    Allora proviamo a ricollocarci in questo tempo liturgico, a sentirci in avvento, dialogando con la “Laudato Si’ “.
    I testi delle liturgie di questi giorni ci presentano spesso Isaia, grande profeta e anche grande poeta. La sua visione sul giorno del Signore che deve venire, sul futuro, si esprime in una poesia che trova nella natura immagini che parlano di sicurezza, di benessere e di pace. Un esempio dalla prima lettura di domenica prossima: «Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca» (Is 35,1). Riflettiamo: la natura è ancora per noi un deposito di metafore positive? In fondo per noi non sarebbe difficile produrre una poesia, in versi o con immagini, di tutt’altro segno di quella di Isaia, e in realtà lo stiamo facendo, immaginandoci le catastrofi dovute ai cambiamenti climatici (vedi tanti film sul tema). La natura per noi non è soltanto un repertorio di metafore efficaci ma è diventata un luogo di impegno per l’uomo e una delle più grandi sfide per il futuro. Allora le parole dell’avvento oggi subiscono uno slittamento di significato. La conversione diventa anche conversione ecologica, la pace annunciata è anche pace con la natura. Nel nesso natura-pace noi ritroviamo più di un elemento poetico, sappiamo che la cura della natura influirà sulla pace nel futuro, sulle relazioni tra gli uomini.
    L’avvento è un periodo di attesa del dono di Dio e di preparazione delle sue strade. Oggi preparare le strade significa anche impegnarsi in quella conversione integrale che insegna Papa Francesco. “Ricordiamo il modello di San Francesco d’Assisi, per proporre una sana relazione col creato come una dimensione della conversione integrale della persona…. I Vescovi dell’Australia hanno saputo esprimere la conversione in termini di riconciliazione con il creato: «Per realizzare questa riconciliazione dobbiamo esaminare le nostre vite e riconoscere in che modo offendiamo la creazione di Dio con le nostre azioni e con la nostra incapacità di agire. Dobbiamo fare l’esperienza di una conversione, di una trasformazione del cuore».” (LS 218).
    La conversione è possibile solo per chi ha la pace nel cuore e non ha paura di declinare la sua vita sulla via della sobrietà e del decentramento. “D’altra parte, nessuna persona può maturare in una felice sobrietà se non è in pace con sé stessa. E parte di un’adeguata comprensione della spiritualità consiste nell’allargare la nostra comprensione della pace, che è molto più dell’assenza di guerra. La pace interiore delle persone è molto legata alla cura dell’ecologia e al bene comune, perché, autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di stupore che conduce alla profondità della vita” (LS 225).
    La pace nel cuore è la chiave di ogni autentica cura per il creato e allora la scena del presepio torna al centro della nostra attenzione. Nei campi di Betlemme ai pastori è annunciata la pace che viene: dono, via, atteggiamento chiave di chi accoglie, si converte e si impegna. Ancora una volta dono divino e compito degli uomini.>>

    Fonte: settimanale diocesano “Notizie”, Edition 11/12/2022
    (Con adattamento)
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  9. #179
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    Anniversari

    Compassione è far propria la vita del prossimo

    CELEBRATO IL 65° DELLA MORTE DI MAMMA NINA E IL 19° COMPLEANNO DELL’AGAPE ALLA PRESENZA DEL VESCOVO ERIO

    Varcare la porta della Casa della Divina Provvidenza, in via Matteotti a Carpi, è sempre come lasciarsi accarezzare da Mamma Nina, da quanto ha vissuto e testimoniato, ma ancora di più percepire la presenza viva, concreta, di una persona speciale, quel Gesù da lei tanto amato e a cui tutto affidava con incrollabile fiducia. Sensazioni provate, ancora una volta, nella mattinata del 3 dicembre, per la memoria del 65° anniversario dell’ingresso della Venerabile Saltini in Cielo e per il 19° compleanno dell’Agape, quando una piccola folla - suore, educatrici, mamme con i loro bambini, volontari, amici e benefattori - ha gremito i locali della Casa della Divina Provvidenza, intorno al vescovo Erio Castellucci. Ha presieduto lui la Santa Messa nella cappella, concelebrata da don Massimo Dotti, presidente della Pia Fondazione Casa della Divina Provvidenza, e da don Antonio Dotti, per poi impartire la benedizione all’Archivio intitolato a Mamma Nina, apponendo la firma quale primo “utente”, e al grande murale realizzato in refettorio. Contestualmente, è stata presentata al pubblico anche la nuova sede del Centro di Aiuto alla Vita. Sono intervenuti l’assessore Andrea Artioli, delegato dal sindaco Alberto Bellelli - impossibilitato a partecipare per motivi di salute -, e il presidente del Lions Club Carpi Host, Fabrizio Bulgarelli - con alcuni soci Lions -, club che ha contribuito all’acquisto degli arredi dell’archivio.

    L’OMELIA DEL VESCOVO ERIO
    “Vedendo le folle Gesù ne ebbe compassione”: ha preso avvio da questa frase del Vangelo l’omelia di mon-signor Castellucci, durante la Messa. Quale significato dare alla parola “compassione”? Non esprime un sentimento negativo, come la interpretiamo noi tante volte, ha sottolineato il Vescovo, ma nei Vangeli - si pensi alle parabole del figliol prodigo e del buon samaritano - assume una connotazione “materna”. “Significa che qualcosa scende nel grembo, ovvero che qualcosa della vita di un altro si accende dentro di sé. Il verbo corrispondente alla parola compassione veniva usato anche per indicare la donna che attende un bambino. Che Gesù provi compassione delle folle, allora, è qualcosa che lo tocca profondamente, che entra nel suo cuore. E da questa compassione ecco che nasce un miracolo, il miracolo della condivisione”. Infatti, ha sottolineato monsignor Castellucci, “chi sente spuntare la vita del prossimo dentro di sé, avverte poi di dover condividere la propria vita con gli altri. E’ un lasciarsi toccare dalle ferite altrui per poi cercare di lenirle”.
    In questa luce va letta l’esperienza dei santi, degli amici di Dio, e quindi anche di Mamma Nina, “una madre che si è commossa e ha lasciato fiorire nel suo grembo le vite di tante persone, di tante bimbe, centinaia, migliaia… La maternità di Mamma Nina, che ha accolto i figli del matrimonio, nell’esperienza della vedovanza, anziché rinchiudersi nella propria famiglia, ha l’occasione per aprirsi ad una dimensione nuova, viene da dire, universale”. Una tale maternità, ha proseguito il Vescovo, “non è finita con la morte di Mamma Nina 65 anni fa, ma è continuata e continua attraverso l’opera delle consacrate, di quanti in vario modo offrono qui il loro servizio quotidiano, manifestandosi anche in tanti che semplicemente apprezzano, sono, direi, fieri di questa figura di madre. Che miracolo può fare la compassione, sentire come propria la ferita altrui! Può produrre tante nascite, e può far rinascere altrettante esistenze quando sono in pericolo!”. E’ questa, in altre parole, ha evidenziato monsignor Castellucci, la logica della Pasqua del Signore, di Colui che, morendo, ha dato un senso di condivisione alla morte e, risorgendo, ha fatto trionfare la vita. “Così è avvenuto per Mamma Nina: l’esperienza della morte del marito è divenuta per lei e tramite la sua opera culla per tante vite, anche oggi accolte, valorizzate, salvate e inserite di nuovo nella società”.
    E’, dunque, un dono grande quello che Dio ha fatto alla Chiesa e alla città di Carpi attraverso la testimonianza di Mamma Nina e delle tante persone che l’hanno incontrata e la incontrano anche oggi. “Ringraziamo il Signore per questo dono - ha concluso il vescovo Erio - e chiediamocolto gli che mandi avanti ancora per tanto tempo l’opera di Mamma Nina, perché questo segno nel cuore della città di Carpi continui a produrre speranza e vita”.

    ARCHIVIO CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA MAMMA NINA
    L’Archivio Mamma Nina - per la lunghezza di quasi 11 metri - è collocato nel primo “mezzanino” di sinistra della Casa della Divina Provvidenza, in un locale che conserva parte delle volte di un portico del ‘400 su cui sorse, in seguito, il palazzo Lugli Grisanti. L’operazione di riordino e di catalogazione è stata compiuta dal vice archivista diocesano, Mauro Giubertoni, che, come ha illustrato, ha assemblato secondo i moderni criteri archivistici materiale già organizzato - ad esempio nel cosiddetto Armadio del ballatoio -, documenti conservati in particolare da Mamma Teresa, e numerosi inediti. Vi è la documentazione prodotta in vista della causa di beatificazione, con il lascito di don Gianpio Caleffi, già vicepostulatore, e quello di Aldo Crotti, di Castelnuovo Rangone, marito di una delle ospiti della Casa. Inoltre sezioni fotografiche e audiovisivi (dvd, cd, cassette, vhs) con un’ampia raccolta di articoli di giornali, e una biblioteca.
    Degno di nota il fatto che l’Archivio conservi anche tre tracce audio in cui è registrata la voce di Mamma Nina. Punto di ascolto del Centro di Aiuto alla Vita Mamma Nina
    Nella saletta, al pianoterra, sulla sinistra dell’ingresso, è allestita la sede con il punto di ascolto del Centro di Aiuto alla Vita (Cav) di Carpi e Mirandola. Con grande gioia la presidente, Giulia Guidetti, i membri del Consiglio direttivo, fra cui Mirca Viola e Elisa Bonizzi, e le volontarie hanno presentato questo ambiente. Un primo aspetto importante è il valore simbolico, hanno sottolineato: “poiché il Cav prende il nome di Mamma Nina non poteva esserci sede più significativa e più vicina a lei”. Si aggiunge, inoltre, una rilevanza logistica, “dato che ora il Cav si trova nel cuore di Carpi, non più, per così dire, fuori mano, come prima in via Puccini. Di qui passano tanti, di continuo, e avremo molta più visibilità, anche con l’aggiunta di un’apposita targa davanti alla porta della Casa”.

    Autrice del grande murale sul muro del refettorio è Sara Prandi di Limidi. La giovane, che è anche scout, ha trascorso il mese di agosto in Madagascar, insieme alla cooperante carpigiana Camilla Lugli, realizzando, fra le altre attività, un murale sui muri del reparto di pediatria dell’ospedale psichiatrico di Ambukara. Alla Casa della Divina Provvidenza le figure di Mamma Nina e di Mamma Teresa, unite dalla celeberrima frase “facciamo a metà?”, sono attorniate dalle bambine e dalle ragazze di ieri e di oggi, sullo sfondo della Cattedrale e della piazza di Carpi, che abbraccia non solo loro ma anche tutti coloro che entrano nella sala.

    FONTE: " Notizie", settimanale diocesano, Virginia Panzani - Edition 11/12/2022
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  10. #180
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    Tra Modena e Carpi

    Natale, celebrazioni presiedute dal Vescovo Erio e dal Vicario Mons Gildo.

    QUESTO È IL CALENDARIO DELLE CELEBRAZIONI NEL TEMPO DI NATALE PRESIEDUTE DALL’ARCIVESCOVO DI MODENA-NONANTOLA E VESCOVO DI CARPI, MONSIGNOR ERIO CASTELLUCCI, E DAL VICARIO GENERALE DELLA DIOCESI DI CARPI, MONSIGNOR GILDO MANICARDI.

    SABATO 24 DICEMBRE
    Modena, Cattedrale, ore 23.45: Santa Messa della Notte di Natale presiede il vescovo Erio Castellucci
    Carpi, Cattedrale, ore 24: Santa Messa della notte di Natale presiede mons. Gildo Manicardi

    DOMENICA 25 DICEMBRE
    Il vescovo Erio Castellucci presiede le Sante Messe nella solennità del Santo Natale a:
    Modena, Carcere Sant’Anna, ore 9.00
    Carpi, Cattedrale, ore 10.45
    Modena, Cattedrale, ore 18.00

    SABATO 31 DICEMBRE
    Nonantola, Abbazia, ore 17.30: Santa Messa di ringraziamento e in onore di San Silvestro patrono di Nonantola e co-patrono di Modena presiede il vescovo Erio Castellucci
    Carpi, Cattedrale, ore 18: Santa Messa di Ringraziamento e canto del Te Deum presiede mons. Gildo Manicardi

    DOMENICA 1° GENNAIO
    Carpi, Cattedrale, ore 18: Santa Messa nella solennità di Maria Madre di Dio e Giornata della Pace presiede il vescovo Erio Castellucci

    VENERDÌ 6 GENNAIO
    Modena, Cattedrale, ore 18.00: Santa Messa dell’Epifania presiede il vescovo Erio Castellucci


    CONFESSIONI IN CATTEDRALE A CARPI
    Giorni feriali
    Ore 7.30-8.30: don Massimo Dotti; ore 8.30-10.00: don Carlo Malavasi; ore 10.00-11.30: monsignor Rino Bottecchi; ore 17.00-19.00: monsignor Rino Bottecchi
    Sabato
    Ore 7.30-8.30: don Massimo Dotti; ore 8.30-10.00: don Carlo Malavasi; ore 10.00-11.30: monsignor Rino Bottecchi; ore 15.30-19.00: don Alessandro Sapunko (in lingua ucraina, russa, italiana e francese)
    Domenica
    Ore 8.00-12.30: don Massimo Dotti, monsignor Rino Bottecchi, don Severin Kouadjo; ore 16.30-19.00: don Carlo Malavasi; ore 17.00-18.30: monsignor Rino Bottecchi
    ___________________
    Fonte: sito della Diocesi
    Virtus ex Alto

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