Se il proprio parroco o vescovo è favorevole all'ordinazione sacerdotale femminile o ai matrimoni tra persone dello stesso sesso o ad altre cose condannate dalla Chiesa, è lecito non sentirsi in comunione con lui? Ed è lecito non essere in comunione con lui?
In caso di risposta affermativa all'ultima domanda, un sacerdote potrebbe rifiutarsi di concelebrare con il proprio vescovo o confratello nel sacerdozio per questo motivo?
In caso di risposte negative, se queste persone non fossero favorevoli solo "a parole" nei confronti di cose sbagliate, ma in qualche modo cercassero di farle accettare anche ad altri (per esempio tenendo conferenze o partecipando ad attività/incontri, tutto ciò con il fine di convincere altri a seguirli nel loro errore), le risposte diventerebbero affermative?