Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
Pagina 3 di 3 PrimaPrima 123
Risultati da 21 a 24 di 24

Discussione: L'atto di contrizione del Santo Padre.

  1. #21
    Vecchia guardia di CR L'avatar di TGC
    Data Registrazione
    Sep 2008
    Località
    Torino
    Età
    40
    Messaggi
    2,592
    Citazione Originariamente Scritto da Mercarte Visualizza Messaggio
    Io infatti in queste cose non ci trovo un minimo di senso, ma piacciono molto nel terzo millennio.
    Non si può a mio avviso chiedere scusa per azioni dei secoli scorsi dove c'era una mentalità e un modo di comportarsi completamente diversi, tantomeno non ha senso chiedere scusa per interposta persona. Per quel che mi riguarda le scuse hanno un senso, e una valenza, se fatte da chi ha compiuto ciò per cui vengono fatte.
    Personalmente ritengo che accusare di anacronismo le scuse della Chiesa sia errato per un motivo molto semplice: la Chiesa e il Messaggio di cui Essa è portatrice sono fuori dal tempo e dallo spazio. Nostro Signore ha portato un Messaggio che va oltre questo mondo e la Chiesa che lo veicola e ne è testimone, lo deve essere sempre e in ogni epoca.
    Affermare che la Chiesa dell'anno 1000 era "giustificata" a torturare perchè "quella era la mentalità dell'epoca" significa affermare che la Chiesa e gli uomini di Chiesa si comportavano con i modi e la morale dell'epoca e non ha senso, perchè la Chiesa non usa la morale di un'epoca o di un contesto sociale, ma la morale e la Via di Gesù Cristo che è una oggi come nell'anno 100 come nell'anno 1000 come nel 1500.

    Quindi era profondamente sbagliata la schiavitù all'epoca romana (anche se il contesto storico/sociale la ammetteva) così come era sbagliato torturare nel 1300 con l'inquisizione (seppure con molte procedure a tutela del reo, meglio delle torture dei tribunali civili), così come tante altre cose.

    Insomma, oggi ci lamentiamo che la Chiesa non si deve adeguare al tempo e al luogo, non deve accettare la morale sbagliata della società e poi giustifichiamo gli errori del passato con l'idea che "così si faceva all'epoca e quindi era giusto che lo facesse anche la Chiesa".

    Poi ì, per carità storica, spesso molti hanno cavalcato questi errori di uomini della Chiesa per esagerare e colpire troppo duramente la Chiesa. Spesso gli errori del passato sono stati esagerati ed esasperati, anche contro le prove storiche (basta pensare alle leggende sulle streghe che furono pochissime rispetto alle fandonie che molti pensano, così come la storia delle crociate o di Galileo... insomma, tutti casi che andrebbero valutati in modo molto più storico rispetto alla vulgata a cui purtroppo siamo abituati), ma è indubbio che errori ne furono commessi e che spesso, troppo spesso, la Chiesa e i suoi rappresentanti, fino ai suoi semplici fedeli, non sono stati quell'esempio di Cristo che avrebbero dovuto essere, comportandosi alla fin fine come chi cristiano non era.

  2. #22
    CierRino
    Data Registrazione
    Nov 2016
    Località
    Italia
    Età
    28
    Messaggi
    6,202
    Citazione Originariamente Scritto da TGC Visualizza Messaggio
    Personalmente ritengo che accusare di anacronismo le scuse della Chiesa sia errato per un motivo molto semplice: la Chiesa e il Messaggio di cui Essa è portatrice sono fuori dal tempo e dallo spazio. Nostro Signore ha portato un Messaggio che va oltre questo mondo e la Chiesa che lo veicola e ne è testimone, lo deve essere sempre e in ogni epoca.
    Affermare che la Chiesa dell'anno 1000 era "giustificata" a torturare perchè "quella era la mentalità dell'epoca" significa affermare che la Chiesa e gli uomini di Chiesa si comportavano con i modi e la morale dell'epoca e non ha senso, perchè la Chiesa non usa la morale di un'epoca o di un contesto sociale, ma la morale e la Via di Gesù Cristo che è una oggi come nell'anno 100 come nell'anno 1000 come nel 1500.

    Quindi era profondamente sbagliata la schiavitù all'epoca romana (anche se il contesto storico/sociale la ammetteva) così come era sbagliato torturare nel 1300 con l'inquisizione (seppure con molte procedure a tutela del reo, meglio delle torture dei tribunali civili), così come tante altre cose.

    Insomma, oggi ci lamentiamo che la Chiesa non si deve adeguare al tempo e al luogo, non deve accettare la morale sbagliata della società e poi giustifichiamo gli errori del passato con l'idea che "così si faceva all'epoca e quindi era giusto che lo facesse anche la Chiesa".

    Poi ì, per carità storica, spesso molti hanno cavalcato questi errori di uomini della Chiesa per esagerare e colpire troppo duramente la Chiesa. Spesso gli errori del passato sono stati esagerati ed esasperati, anche contro le prove storiche (basta pensare alle leggende sulle streghe che furono pochissime rispetto alle fandonie che molti pensano, così come la storia delle crociate o di Galileo... insomma, tutti casi che andrebbero valutati in modo molto più storico rispetto alla vulgata a cui purtroppo siamo abituati), ma è indubbio che errori ne furono commessi e che spesso, troppo spesso, la Chiesa e i suoi rappresentanti, fino ai suoi semplici fedeli, non sono stati quell'esempio di Cristo che avrebbero dovuto essere, comportandosi alla fin fine come chi cristiano non era.
    Io non sono d'accordo del tutto con questa tua visione delle cose. Sì, la morale della Chiesa è universale, ma il modo in cui va letta cambia di tempo in tempo a seconda delle sensibilità e delle possibilità di ogni popolo.

    La schiavitù in un'epoca in cui non se ne poteva fare a meno per far funzionare il mondo non era necessariamente un male se il rapporto tra schiavo e padrone era cristianamente improntato, con rispetto reciproco e consapevolezza dei propri doveri (il padrone garantire vitto, alloggio e aiuto economico allo schiavo, e quest'ultimo rendendo servizio al padrone).
    Analogamente la tortura è facile additarla oggi come inumana, ma all'epoca, senza disporre di test per il DNA, prove forensi e scientifica, il peso della confessione era fondamentale, e la tortura poteva sì squalificarla, ma anche al contrario essere la prova del nove per confermare le accuse se ben dosata.
    La concezione delle donne è cambiata e oggi è maturata, la Chiesa oggi infatti rinnega alcune delle cose che scrisse San Paolo perchè riconosce fosse figlio del suo tempo, e parliamo di uno dei grandi santi della cristianità. Allo stesso modo è maturata l'idea degli indigeni da popolo primitivo e da acculturare a popolo indipendente da rispettare.


    Sembrano sciocchezze, ma a seconda del modo in cui si vede l'argomento per via dell'epoca storica cambia il modo in cui agire moralmente.
    Qualche esempio:

    1. il sistema della schiavitù è rimasto in piedi perchè garantiva il mantenimento della società, come cosa non era dunque in sè malvagia; ecco quindi che in un'epoca quale quella antica il cristianesimo doveva intervenire perchè non ci fossero soprusi in questo rapporto, oggi invece, epoca in cui la schiavitù non ha più senso di esistere grazie alla rivoluzione industriale e tecnologica, è giusto condannarne ogni forma
    2. in passato le donne avevano un ruolo fondamentale nel mantenimento della società accudendo i numerosi figli e gestendo la casa, ecco dunque che il cristianesimo è intervenuto a disciplinarne i ruoli; oggi il sistema sociale è radicalmente cambiato con la rivoluzione industriale, non è più necessario che la donna si occupi dei figli e della casa quanto faceva in passato, per cui il cristianesimo si adatta sempre invitando al rispetto del ruolo della donna nella società di oggi
    3. nel corso della storia la pluralità di pensiero era un pericolo per la società, quindi la Chiesa aveva il dovere di evitare il collasso sociale; oggi la società è arricchita dalla pluralità di pensiero, e la Chiesa la protegge
    4. in passato gli indigeni erano considerati come esseri umani da civilizzare, quindi la Chiesa prestava il suo aiuto a questo scopo per il loro bene secondo la mentalità dell'epoca; oggi non si vede più l'indigeno in questo modo, per cui la Chiesa ricorda il diritto all'autodeterminazione di ogni popolo



    Non è che in passato la Chiesa non avrebbe potuto comportarsi diversamente, è che farlo avrebbe significato gravi conseguenze. Ha cercato dunque di applicare il cristianesimo alla società e alla cultura di ogni tempo, spesso finendo per peccare e fare male (vedi appunto le scuole per gli indigeni, o alcune regole eccessive sul ruolo delle donne nella famiglia), spesso incatenandosi dietro alla società piuttosto che essendo forza per il suo rinnovamento.
    Se ho parlato male, dimostra dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?

  3. #23
    Vecchia guardia di CR L'avatar di TGC
    Data Registrazione
    Sep 2008
    Località
    Torino
    Età
    40
    Messaggi
    2,592
    Citazione Originariamente Scritto da Messa Visualizza Messaggio
    Io non sono d'accordo del tutto con questa tua visione delle cose. Sì, la morale della Chiesa è universale, ma il modo in cui va letta cambia di tempo in tempo a seconda delle sensibilità e delle possibilità di ogni popolo.

    La schiavitù in un'epoca in cui non se ne poteva fare a meno per far funzionare il mondo non era necessariamente un male se il rapporto tra schiavo e padrone era cristianamente improntato, con rispetto reciproco e consapevolezza dei propri doveri (il padrone garantire vitto, alloggio e aiuto economico allo schiavo, e quest'ultimo rendendo servizio al padrone).
    Analogamente la tortura è facile additarla oggi come inumana, ma all'epoca, senza disporre di test per il DNA, prove forensi e scientifica, il peso della confessione era fondamentale, e la tortura poteva sì squalificarla, ma anche al contrario essere la prova del nove per confermare le accuse se ben dosata.
    La concezione delle donne è cambiata e oggi è maturata, la Chiesa oggi infatti rinnega alcune delle cose che scrisse San Paolo perchè riconosce fosse figlio del suo tempo, e parliamo di uno dei grandi santi della cristianità. Allo stesso modo è maturata l'idea degli indigeni da popolo primitivo e da acculturare a popolo indipendente da rispettare.


    Sembrano sciocchezze, ma a seconda del modo in cui si vede l'argomento per via dell'epoca storica cambia il modo in cui agire moralmente.
    Qualche esempio:

    1. il sistema della schiavitù è rimasto in piedi perchè garantiva il mantenimento della società, come cosa non era dunque in sè malvagia; ecco quindi che in un'epoca quale quella antica il cristianesimo doveva intervenire perchè non ci fossero soprusi in questo rapporto, oggi invece, epoca in cui la schiavitù non ha più senso di esistere grazie alla rivoluzione industriale e tecnologica, è giusto condannarne ogni forma
    2. in passato le donne avevano un ruolo fondamentale nel mantenimento della società accudendo i numerosi figli e gestendo la casa, ecco dunque che il cristianesimo è intervenuto a disciplinarne i ruoli; oggi il sistema sociale è radicalmente cambiato con la rivoluzione industriale, non è più necessario che la donna si occupi dei figli e della casa quanto faceva in passato, per cui il cristianesimo si adatta sempre invitando al rispetto del ruolo della donna nella società di oggi
    3. nel corso della storia la pluralità di pensiero era un pericolo per la società, quindi la Chiesa aveva il dovere di evitare il collasso sociale; oggi la società è arricchita dalla pluralità di pensiero, e la Chiesa la protegge
    4. in passato gli indigeni erano considerati come esseri umani da civilizzare, quindi la Chiesa prestava il suo aiuto a questo scopo per il loro bene secondo la mentalità dell'epoca; oggi non si vede più l'indigeno in questo modo, per cui la Chiesa ricorda il diritto all'autodeterminazione di ogni popolo



    Non è che in passato la Chiesa non avrebbe potuto comportarsi diversamente, è che farlo avrebbe significato gravi conseguenze. Ha cercato dunque di applicare il cristianesimo alla società e alla cultura di ogni tempo, spesso finendo per peccare e fare male (vedi appunto le scuole per gli indigeni, o alcune regole eccessive sul ruolo delle donne nella famiglia), spesso incatenandosi dietro alla società piuttosto che essendo forza per il suo rinnovamento.
    Hai risposto come io avrei risposto qualche anno fa. Concordo su tutta la linea.
    Mi ricordo ancora le discussioni che facevo in vari forum o con conoscenti quando tiravano fuori i soliti discorsi su crociate, catari, inquisizione, tortura, medioevo... e andavo a spiegare punto per punto, spiegando loro innanzitutto gli errori storici, ovviamente a discapito della Chiesa, che spesso riscontravo nelle loro conoscenze e poi spiegavo il motivo per cui la Chiesa si comportò in tale modo, gli errori di alcuni uomini (ma non dell'Istituzione), gli eccessi come i grandi esempi di santità.
    E, per inciso, lo faccio ancora oggi quando qualche amico ateo anticlericale mi tira fuori sciocchezze varie su tali tematiche.

    Però... c'è sempre un però, ho iniziato a riflettere su un punto.

    Io non rinnego la storia, quanto di bene e buono ha fatto la Chiesa nel tempo, gli insegnamenti, i grandi santi, l'arte... e penso che, nonostante gli errori che sono stati commessi da alcuni suoi rappresentanti e fedeli, sia stata comunque di ispirazione e un bene per l'Europa e, più avanti, per il mondo. Quindi contesto chi accusa la Chiesa di aver "rovinato" il mondo (molte guerre e atrocità sono state commesse in nome della religione, ma ritengo sia sbagliato imputare all'Istituzione tali comportamenti umani) e che sarebbe stato meglio senza di essa.

    Il punto è quello che hai indicato tu
    Citazione Originariamente Scritto da Messa Visualizza Messaggio
    Non è che in passato la Chiesa non avrebbe potuto comportarsi diversamente, è che farlo avrebbe significato gravi conseguenze.
    Gesù ha portato il Suo messaggio rivoluzionario affinchè ci fosse una rivoluzione, affinchè non si vivesse più come prima. La Chiesa, per carità, ha cercato di divulgarlo e avvicinarvisi... maaaa il Messaggio è davvero giunto ed è stato davvero messo in pratica?
    Cioè, alla fine c'è stata davvero una rivoluzione? I cittadini romani diventati cristiani alla fin fine sono stati perseguitati non tanto perchè si comportassero in modo così diverso dagli altri romani in fatto di morale o di vita quotidiana (avevano schiavi... la monogamia bene o male era applicata anche a Roma, l'elemosina la facevano anche i pagani...), ma essenzialmente perchè non riconoscevano gli altri dei e soprattutto l'imperatore quale dio o comunque con il tributo dovuto agli dei.

    E anche dopo... l'Europa medievale era tanto diversa dalla Cina, dal Giappone o dagli stati indiani e islamici?
    A parte i miglioramenti tecnici dovuti alle tante relazioni e conoscenze derivate che facevano anche sviluppare la società... alla fin fine in Europa c'erano guerre di potere, di religione, di avidità; potenti che opprimevano i deboli; ruberie, massacri, torture, aborti, prostituzione (legalizzata addirittura nei possedimenti della Chiesa).

    E anche i lati positivi... furono così tanti? Sì, forse la Carità cristiana ha fatto sì che nacquero prima che altrove quelle associazioni di fedeli a scopo solidaristico come le Confraternite; così come la prima organizzazione mondiale ospedaliera che aiutava chiunque, anche i non cristiani, alla stregua di una Croce Rossa ante litteram, nacque con spirito cristiano (l'antico Ordine Ospedaliero di san Giovanni di Gerusalemme, il primo ad accogliere nei suoi ospedali chiunque, cristiano o musulmano ed ebbe anche medici islamici).
    Però... anche in India esistevano strutture simili ai moderni ospedali, già nel III secolo d.C., così come il mondo islamico aveva i suoi ospedali (per altro più strutturati dei nostri) e così i cinesi...

    Quindi... il messaggio cristiano di amore, carità... è stato utile all'umanità? Penso ovviamente di sì! Maaaa... dove siamo oggi ci saremmo arrivati anche tramite la filosofia, etica greca e latina? E ovviamente con lo sviluppo delle conoscenze, con lo sviluppo del pensiero?
    Cioè, alla fin fine abbiamo vissuto in passato e stiamo vivendo oggi come vivevano gli antichi, con delle leggi che cercavano di garantire la vita sociale. Ovviamente nell'anno 100 d.C. queste leggi erano più "brutali", man mano che il pensiero umano si è fatto avanti, si sono raffinate. Si sono raffinate per il messaggio della Chiesa? Io penso che il messaggio di Cristo certamente abbia aiutato in questo, maaaa... quando parlo con un ateo e gli parlo dei "valori cristiani", l'ateo mi guarda e mi dice: "Ma pensi che io non abbia gli stessi valori"?

    Cioè, alla fin fine come viviamo noi cristiani? Ci atteniamo alla legge civile, non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te; aiuta il prossimo (tanti atei fanno volontariato e senza bisogno di farlo perchè così "andranno in paradiso").

    In sintesi: il messaggio di Cristo io lo trovo molto più rivoluzionario e drastico di quanto è stato fatto in passato (forse giusto gli apostoli lo hanno vissuto con le primissime comunità), di quanto è stato fatto dal 1000 al 1700 (pur essendo periodo in cui la Chiesa "comandava"), di quanto lo viviamo noi oggi (pur avendo raggiunto un livello sociale che, nonostante gli eccessi e gli errori, è certamente migliore del passato per quanto riguarda la tutela dell'uomo e del creato).
    Sinceramente a parte qualche santo... non vedo una grande differenza di vita tra un cristiano del 500, del 1500 e del 2010 rispetto a un pagano/ateo della medesima epoca: vita normale, si pensa a stare bene, a lavorare, a guadagnare, a fare famiglia, qualche elemosina (ma giusto se avanza e il minimo), volontariato (se abbiamo tempo), si cerca di non uccidere nessuno, ma comunque si può far tanto male anche con la lingua senza scomodare la forza bruta. E tanto fanno anche così i pagani e gli atei.

    Qualcuno scrive che il messaggio di Cristo era da 100 e non possiamo pretendere di raggiungere il massimo. Può essere vero. Il problema è che non mi pare ci siamo mai sforzati (e mi ci metto anche io in qualsiasi epoca fossi vissuto) di avvicinarci manco al 50!
    E anche la Chiesa... a livello teologico e di parole... tutto perfetto, ma a livello di pratica... a parte qualche santo, certamente ci furono bravissimi sacerdoti e vescovi e Papi... ma che poi... vivevano come vivevano alla loro epoca, con più o meno agi, con più o meno scappatelle...

    Non so... forse discorso troppo pessimista o forse studiando la storia della Chiesa insieme a quella dell'uomo insieme alla teologia e insieme alle altre filosofie... mi sarei aspettato qualcosa di più.
    E adesso quando sento e leggo quelli che parlano dei "bei vecchi tempi" rispetto a oggi... lasciamo stare per favore, forse anche questo fa sì che cresca ulteriormente il mio pessimismo su come, in passato e oggi, è stato applicato il Messaggio di Cristo.

  4. #24
    CierRino
    Data Registrazione
    Nov 2016
    Località
    Italia
    Età
    28
    Messaggi
    6,202
    Citazione Originariamente Scritto da TGC Visualizza Messaggio
    Quindi... il messaggio cristiano di amore, carità... è stato utile all'umanità? Penso ovviamente di sì! Maaaa... dove siamo oggi ci saremmo arrivati anche tramite la filosofia, etica greca e latina? E ovviamente con lo sviluppo delle conoscenze, con lo sviluppo del pensiero?
    Parto da questa riflessione, perchè mi sembra il fulcro della discussione. In sintesi, un mondo senza cristianesimo come sarebbe evoluto?
    La risposta più banale, ma anche la più vera, è che non lo sapremo mai, ma un qualcosa si può ricavare confrontando dove ha portato la storia dell'Europa rispetto a quella di altre aree geografiche. E' vero, ci sono anche altri fattori che intervengono e sono importantissimi (posizione geografica, affacciata all'Atlantico e al Mediterraneo; invasioni e migrazioni di vari popoli, da quelli germanici a quelli norreni; il clima) ma intanto è un dato di fatto che l'Europa sia divenuta, col tempo, "padrona" del mondo e principale forza di cambiamento, nel bene e nel male, della storia dell'intera umanità, compresa quella che verrà.
    La scienza, per esempio, si è sviluppata in Europa; i sistemi ospedalieri saranno stati presenti anche in India ma hanno raggiunto la conformazione moderna in Europa; la volontà di tentare ed esplorare per apprendere e non per conquistare è stato un tratto europeo fin dal Medioevo (vedi Marco Polo prima e poi Cristoforo Colombo); lo sviluppo dei diritti umani, la loro stessa concezione, è sorta in Europa sulle basi del giusnaturalismo di matrice cristiana.
    Ridurre tutti questi fenomeni al cristianesimo è sbagliatissimo, ma rinnegarne un possibile ruolo anche importante è altrettanto scorretto. La filosofia greca e latina l'hanno posseduta anche gli Arabi, anche più che da noi, per secoli, eppure il mondo arabo non ha mai avuto quello sviluppo che si è visto nel nostro mondo. L'India, a causa della divisione in caste, è rimasta fino al secolo scorso (e tuttora ne risente) pressochè statica alla situazione di millenni fa. La Cina non ha mai avuto grande intraprendenza, e anche oggi infatti c'è chi dubita che possa ricoprire in futuro il ruolo che è ancora adesso dell'Occidente sullo scenario internazionale.

    Al tempo stesso è da dire che questi cambiamenti, per quanto encomiabili, non sono abbastanza rispetto a quel che il cristianesimo avrebbe potuto determinare. E fai bene a dire che il messaggio di Cristo richiama una rivoluzione, e questa rivoluzione, guardandoci indietro, non c'è mai stata, e spesse volte la Chiesa è diventata serva della cultura di un tempo piuttosto che motore di rinnovamento.
    Non c'è da giustificare la Chiesa per questo, però è anche giusto ricordare che ci sono stati enormi passi in avanti tra Romani e il Medioevo, e d'altronde il Codice di Giustiniano nacque proprio per "cristianizzare", per quanto non lo fosse pienamente, il codice di leggi romano. Non ci furono giochi gladiatori, ci furono enormi cambiamenti sulla sfera della sessualità e sulla concezione di famiglia (https://www.science.org/doi/10.1126/science.aau5141) tali da avere ripercussioni sul modo stesso di vederci oggi.
    Non è ancora abbastanza, me ne rendo conto. Gesù stesso ricorda che questo Satana è il principe di questo mondo, quindi sconfiggerlo è difficile, ed era utopistico pensare che il Suo messaggio avesse un impatto radicale da un giorno all'altro ("Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà fede sulla terra?").


    Cioè, alla fin fine abbiamo vissuto in passato e stiamo vivendo oggi come vivevano gli antichi, con delle leggi che cercavano di garantire la vita sociale. Ovviamente nell'anno 100 d.C. queste leggi erano più "brutali", man mano che il pensiero umano si è fatto avanti, si sono raffinate. Si sono raffinate per il messaggio della Chiesa? Io penso che il messaggio di Cristo certamente abbia aiutato in questo, maaaa... quando parlo con un ateo e gli parlo dei "valori cristiani", l'ateo mi guarda e mi dice: "Ma pensi che io non abbia gli stessi valori"?
    Io risponderei all'ateo: "ti sei chiesto perchè tu hai proprio quegli stessi valori?".


    Cioè, alla fin fine come viviamo noi cristiani? Ci atteniamo alla legge civile, non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te; aiuta il prossimo (tanti atei fanno volontariato e senza bisogno di farlo perchè così "andranno in paradiso").

    In sintesi: il messaggio di Cristo io lo trovo molto più rivoluzionario e drastico di quanto è stato fatto in passato (forse giusto gli apostoli lo hanno vissuto con le primissime comunità), di quanto è stato fatto dal 1000 al 1700 (pur essendo periodo in cui la Chiesa "comandava"), di quanto lo viviamo noi oggi (pur avendo raggiunto un livello sociale che, nonostante gli eccessi e gli errori, è certamente migliore del passato per quanto riguarda la tutela dell'uomo e del creato).
    Sinceramente a parte qualche santo... non vedo una grande differenza di vita tra un cristiano del 500, del 1500 e del 2010 rispetto a un pagano/ateo della medesima epoca: vita normale, si pensa a stare bene, a lavorare, a guadagnare, a fare famiglia, qualche elemosina (ma giusto se avanza e il minimo), volontariato (se abbiamo tempo), si cerca di non uccidere nessuno, ma comunque si può far tanto male anche con la lingua senza scomodare la forza bruta. E tanto fanno anche così i pagani e gli atei.
    Anche al tempo di Cristo la differenza era minima, nello stesso Vangelo le differenze tra pagani ed ebrei non si scorgono con molta evidenza, e questo perchè, al di là del sostrato culturale, siamo tutti esseri umani, inclini al peccato.
    In questo senso non c'è molta differenza nemmeno tra un uomo dell'anno 1 e un uomo del 2020: entrambi lavorano, si divertono con i mezzi dell'epoca, si sposano, fanno figli, cercano di tirare avanti per mangiare. Ciò che è cambiato, nuovamente, è la cultura e i mezzi tecnologici, che a loro volta influenzano il singolo.


    Qualcuno scrive che il messaggio di Cristo era da 100 e non possiamo pretendere di raggiungere il massimo. Può essere vero. Il problema è che non mi pare ci siamo mai sforzati (e mi ci metto anche io in qualsiasi epoca fossi vissuto) di avvicinarci manco al 50!
    E anche la Chiesa... a livello teologico e di parole... tutto perfetto, ma a livello di pratica... a parte qualche santo, certamente ci furono bravissimi sacerdoti e vescovi e Papi... ma che poi... vivevano come vivevano alla loro epoca, con più o meno agi, con più o meno scappatelle...

    Non so... forse discorso troppo pessimista o forse studiando la storia della Chiesa insieme a quella dell'uomo insieme alla teologia e insieme alle altre filosofie... mi sarei aspettato qualcosa di più.
    E adesso quando sento e leggo quelli che parlano dei "bei vecchi tempi" rispetto a oggi... lasciamo stare per favore, forse anche questo fa sì che cresca ulteriormente il mio pessimismo su come, in passato e oggi, è stato applicato il Messaggio di Cristo.
    Io non so se si sia fatto 50 o 20, su 100, condivido tutto di quel che tu hai detto, e sai che anch'io sono del tuo stesso parere sui "bei vecchi tempi".
    Però oggi come ieri il principale ostacolo al cambiamento in senso totalmente cristiano della società viene dalle persone stesse, cristiane o meno: se non si è disposti a perdere gli schiavi perchè significherebbe ridurre alla fame la propria azienda, e d'altro canto significherebbe rilasciare migliaia di persone senza un soldo e senza dimora e senza cibo, cosa poteva fare il cristianesimo? Se nel Medioevo i nobili non riuscivano a mettere da parte le pretese di potere, cosa avrebbe potuto fare la Chiesa contro la guerra? Se gli uomini andavano comunque a prostitute, cosa poteva fare la Chiesa e il cristianesimo per impedirlo? Se la società vedeva gli indigeni come persone da schiavizzare, cosa poteva fare la Chiesa oltre a condannare e cercare di fare il suo meglio nel trattarli bene?
    Se ho parlato male, dimostra dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
>